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Lui & Lei

La maestra di pianoforte


di boschettomagico
01.07.2016    |    5.359    |    3 9.6
"Costanza chiude le cosce e come la settimana precedente mi colpisce con uno schiaffo ancor più potente -Stronzo..."
La morte di mio zio Corrado ha sconvolto la mia esistenza sotto il profilo sessuale, in quanto ha rivoluzionato tutto il mio rapporto nei confronti del sesso.
Pensavo di essere una persona normalissima, a 34 anni odiavo le relazioni impegnative e mi limitavo ad avere rapporti con donne che non invadessero la mia idea fissa di essere sempre libero ed indipendente:una scopata con la segretaria della mia impresa immobiliare, una serata spensierata al night o un veloce week end di sesso con la cliente di turno che cercava un alloggio per ricominciare dopo un rapporto finito male...ed io mi sentivo realizzato ed appagato ma invece...!!!
Ricevetti la chiamata da parte di un notaio alla fine di marzo che mi comunicava che mio zio Corrado era morto improvvisamente all'età di 72 anni e mi lasciava erede di tutti i suoi averi...15.000 € con i quali dovevo pagargli una onorevole sepoltura con tanto di loculo al cimitero e un pianoforte che era l'unica cosa di sua proprietà in quanto viveva da solo in un alloggetto ammobiliato.
All'inizio dissi al notaio che del piano non volevo saperne, ma lui mi disse che era uno Schimmel di parecchio valore e che nel testamento lo zio mi pregava di non svenderlo a qualche approfittatore.
Eliminai una vecchia poltrona inutile in casa mia, spostai una libreria piuttosto capiente e trovai il posto per quello strumento musicale di parecchio valore.
Di musica io ero ignorante assoluto ma una sera pigiai qualche tasto e il suono armonioso che uscì mi colpì e visto che avevo avanzato un migliaio di euro dall'eredità dello zio decisi di prendere qualche lezione solo per imparare ad abbozzare qualche semplice motivo.
Cercai sulle pagine gialle e in città c'erano tre maestri di pianoforte, due uomini e una donna.
Scelsi quest'ultima solo per il fatto che era quella che abitava più vicino alla mia agenzia immobiliare.
Le telefonai e lei mi fissò un appuntamento per il giorno dopo a casa sua.
La maestra abitava al secondo piano di una palazzina anni '30 del centro, mentre salivo l'ampio scalone scrutavo i mosaici vetrati tra gli interpiani e capivo che era uno di quegli alloggi che sono ricercatissimi e li piazzeresti in un baleno sia come vendita che come affitto.
Si chiamava Costanza ed era una signora sui 50-55 anni, capelli di media lunghezza tendenti al biondo e un paio di occhiali che le davano più l'aria di una insegnante di matematica che non di pianoforte.
Mi ricevette in uno studiolo arredato molto elegantemente con mobili d'epoca e squadrandomi in viso mi disse
-Come mai vuole imparare a suonare il piano?
Le raccontai dello zio e le dissi
- Non voglio nulla di impegnativo, solo imparare delle basi per strimpellare qualche motivo quando me ne verrà voglia di mettermi al piano.
Lei si adirò, diventò rossa di rabbia e con molta enfasi mi disse
- Signor Igino da me non si viene per strimpellare, si viene per imparare a suonare... specie se è in possesso di uno Schimmel; quindi se deciderà di seguire le mie lezioni dovrà studiare e impegnarsi al massimo delle sue possibilità. Il primo ciclo sarà di 10 lezioni, per 600 euro che pagherà anticipatamente, ogni volta che mancherà a una lezione senza preavviso questa sarà ugualmente conteggiata, dopo il primo ciclo se vorrà potrà smettere o aprire un secondo ciclo e così via...
Il suo tono autoritario e visibilmente scontroso mi fece incazzare per cui pensai di mandarla al diavolo, ma poi riflettendo capivo che per chi ama la musica le mie parole erano poco apprezzabili e non avevo voglia di cercare un altro insegnante, le firmai l'assegno, lei mi diede un elenco di testi musicali da comprare e con freddezza mi disse
-Martedi alle 17 le va bene...?
Annuii e uscii pieno di titubanze...
31 marzo - Sono alla terza lezione e non ho ancora schiacciato un tasto, la maestra Costanza mi sta insegnando l'A B C della musica la mia testa è confusa tra chiavi di violino, righi musicali, crome e semicrome...mi sto rompendo...non so se resisto dieci lezioni...
17 aprile - Sono alla quinta lezione e finalmente mi sono seduto al piano... su una panchetta al fianco di Costanza e sto prendendo confidenza con la tastiera, è una giornata molto calda, la maestra indossa una camicetta bianca scollata e emana profumo in quantità industriale, un profumo molto floreale forte e quasi nauseante...sembra che sono in un negozio di fiori, sono quasi stordito da quell'aroma penetrante che mi martella le narici e sembra mi dia persino dei momenti di stordimento...lei è molto professionale, mi riprende dagli errori a volte con tono bonario e altre con estrema severità e dopo che mi ha dato una strigliata mi guarda intensamente...sembra che cerchi di capire le mie reazioni alle sue sgridate...
27 aprile - Sto suonando un motivetto piuttosto elementare, lei mi guida dicendo
-Su su armonia...su su ritmo...ma mi accorgo che sto facendo schifo...Costanza si infuria
-No!!! No!!! così non va... mi prende per mano e mi porta in cucina, mi fa sedere al tavolo della cucina, uno di quei vecchi tavoli con il piano di marmo bianco poco liscio e quasi ondulato...mi fa stendere le mani allargando le dieci dita...poi con le sue dita comincia a schiacciare le mie contro il marmo freddo...quasi mi fa male...anzi mi fa decisamente male e mi dice
-Queste dita le devi manovrare con amore... devono essere dei martelli quando suoni le ballate di Chopin e dei pennelli delicati quando suoni i suoi notturni.
Per diverse volte dice martelli e mi schiaccia le dita, per diverse volte dice pennelli e me le accarezza.
Poi sempre rossa e infervorata mi dice
- Duri come i martelli e schiaccia, morbidi come i pennelli... e a quel punto si libera un seno e mi porta indice e medio a palparle il capezzolo...
Rimango allibito mentre lei accompagnando i miei polpastrelli sul capezzolo mi dice
- Morbidezza Igino, morbidezza...ricordalo sempre
A quel punto allargo la mano e cerco di palparle il seno ma lei arrossendo e schiumando di rabbia mi colpisce con un violento schiaffo urlandomi
-Ma cosa credi...io sono una donna sposata sai?
Riporta la tetta dentro il reggiseno e mi urla torniamo al pianoforte.
Mi fa suonare un altro motivetto ma sono completamente nel pallone e sbaglio cose anche elementari, lei sempre infervorata mi dice
-Meglio smettere...a casa studiati questo motivo...La prossima settimana dovrai suonarlo perfettamente.
Faccio su i miei testi e sto andandomene quando lei mi dice
- Per la prossima volta mi porterai un foglio dove scriverai centro volte... "Sbaglio sempre il fa diesis"
Scendo le scale e penso che quella donna sia pazza...mi da il penso come se fossimo alle elementari, ma per chi cazzo mi ha preso!!!
4 maggio - Do il foglio a Costanza, lei lo guarda distrattamente e poi dice subito
-Avevo detto 100 volte...l'hai scritto solo 94 volte, mi prendi in giro...
Non può averle contate in pochi secondi, mi adiro e rispondo
-Guardi che le ho contate bene l'ho scritto 100 volte...!!!
-Vorresti mettere in dubbio la mia parola...?
Vorrei urlarle di si, gridarle sei una stronza maledetta...ma invece abbasso lo sguardo e le dico
-No, mi scusi...
Sto riflettendo sul mio strano comportamento, mi stupisco di come non ho saputo reagire...sono deluso di me stesso, questo mi porta dentro un senso di scoramento...suono il motivetto ma sbaglio continuamente...e si che a casa lo suonavo perfettamente...
-Suoni da cane...suoni peggio di un cane......mi mostra una foto sul mobile di lato e mi dice
-Vedi...quello era il mio cane, è morto qualche mese e la cosa mi ha dato un grande dolore...mi sa che tu ti stai prendendo gioco di me e ti diverti a deludermi...aumentando le mie pene...
-Mi creda signora non è così...sono semplicemente confuso...
-Ti devo castigare...accucciati a terra cammina a quattro zampe...fammi ritornare alla mente il mio Pongo...
Rimango allibito la guardo in faccia per mandarla a quel paese ma i suoi occhi di ghiaccio mi fulminano, abbasso lo sguardo scendo dalla panchetta e mi metto a quattro zampe e cammino per la sala...Costanza finalmente sorride
-Bravo, bravo...mi fai stare meglio...abbaia su
-Bau... Bau...
-Quanto sei caro...mi accarezza come se fossi il suo cane poi sorridendo mi dice
-Non ho mai visto un cane con camicia e pantaloni su spogliati...
Rimango basito ma mi spoglio...rimango con i soli boxer ma lei sempre sorridendo mi dice
-Nemmeno cani con i boxer non ho mai visto...
Me li tolgo...ora sono completamente nudo...Costanza mi squadra tutto poi mi dice
-Su a quattro zampe...e io mi riaccuccio...apre un cassetto e prende un collarino verde scuro me lo mette al collo e mi dice
-Questo dovrai indossarlo ogni volta che vieni qui...ora ti metto il guinzaglio...lo vuoi di pelle o di catena?
-Catena... lei sorride e sussurra - Lo sapevo già... ormai penso di conoscerti a puntino...
Mi mette il guinzaglio e mi fa camminare al suo fianco... dopo tre giri del tavolo prende una pallina da tennis la lancia sotto il tavolo e mi dice
-Su prendila e riportala ai miei piedi...obbedisco e come le porto la pallina lei mi sorride e mi dice accarezzandomi
-Bravo...bravo...ma voglio più velocità e me la rilancia...
Scatto come una molla prendo la pallina quasi al volo e per tre volte gliela riporto ai piedi...sono sudato e mi dolgono le ginocchia...non sono abituato a quegli strani movimenti...lei se ne accorge...mi accarezza e mi dice
-Su vieni in cucina...prende da sotto il lavandino una ciotola...sicuramente era quella del suo cane...la riempie di acqua e mi dice
-Su bevi senti come è fresca...
Mi sento ridicolo...mi vergogno di me stesso...ma mi accuccio sulla ciotola e bevo con avidità...
Ora Costanza prende una mangiata di crocchette e me le da
-Mangia sono di ottima qualità...anche questa volta obbedisco...cazzo...ma cosa mi sta succedendo...
Costanza prende il guinzaglio e mi porta nel salotto, si siede sul divano e mi dice
-Sdraiati lì sul tappeto... obbedisco... lei si toglie le ciabatte e avvicina i suoi piedi al mio viso...mi guarda con dolcezza e mi dice
-Su lecca i piedi alla tua padrona...Pongo adorava farlo... sento il non piacevole odore dei suoi piedi sudati ma obbedisco...inizialmente la cosa mi infastidisce ma vedo che Costanza apprezza molto questo e la cosa mi rende felice per cui comincio a leccarle i piedi con sempre maggior passione...
-Ohhh come sei dolce, come sei bravo...su passami bene la lingua in mezzo alle dita...ormai non connetto più e al suo ordine la mia lingua si insinua tra le dita dei suoi piedi e cominciano a leccarla...Costanza mugugna...si sta eccitando e nel sentirla così felicemente realizzata la mia lingua diventa sempre più vogliosa di darle piacere...ormai sono succube di lei e la cosa mi eccita... sento che il mio cazzo sta andando in piena erezione e pulsa a mille...quella donna mi sta stregando...
Le ho leccato i piedi per quasi mezz'ora ho la lingua che mi duole ma sono felice di questa pazzesca esperienza che sto vivendo...Costanza è tutta rossa in viso...penso sia eccitata...penso che la mia leccata l'abbia gradita molto, moltissimo.
Si alza, mi prende per il guinzaglio e mi dice seguimi...mi porta in bagno...mi mette in un angolo con la faccia contro le piastrelle e mi dice
-Stai qui immobile...guai se ti giri
Sento che si siede sul water e inizia a pisciare....uno scroscio leggero quasi pilotato, poi mi chiede
-Cosa provi schiavo? che emozioni ti da sentire il rumore della tua padrona che piscia?
-E' fantastico padrona...quanto vorrei poterla ammirare mentre piscia...
-Pensi di meritartelo?
-Non lo so padrona penso di si...sono stato bravo...
-Dici...hai suonato di merda un motivo che un bambino di otto anni esegue senza il minimo errore...se prometti che la prossima settimana lo suonerai perfettamente ti concedo il privilegio di girarti...
-Si padrona glielo prometto...
-Allora girati...
Mi giro con la velocità di un fulmine...sto morendo dal desiderio di vedere Costanza seduta sul water...mi fa cenno di avvicinarmi...quasi corro incurante delle ginocchia che fregano contro il pavimento ruvido...lei sta finendo la sua pisciata ma tiene le cosce chiuse e la cosa mi delude...sono lì immobile davanti a lei attendendo la sua prossima mossa... si gira e fa per prendere la carta igienica ma dice
- Ohhh ho finito il rotolo...si alza in piedi e per la prima volta le vedo la figa..., moderatamente pelosa...molto riccioluta, di riccioli ramati... per me semplicemente fantastica...mi guarda fissa negli occhi e mi dice
-Chiudi gli occhi e asciugamela con la guancia...obbedisco e sentire il contatto con i peli bagnati mi esalta...mentre le frego la guancia lei riprende a pisciare e mi investe il viso con un getto caldo che però non fa altro che aumentare il mio piacere...ride e mi dice
-Oh...non l'avevo fatta tutta...!!!
Non resisto e allungo la lingua e cerco di leccargliela...Costanza chiude le cosce e come la settimana precedente mi colpisce con uno schiaffo ancor più potente
-Stronzo...ti ho detto che sono una donna sposata, non permetterti certe licenze con me...
E' adiratissima, mi riaccompagna al pianoforte, riprendo i miei libri mentre lei mi dice
-Ricordati la promessa...
18 maggio - Sono nudo al pianoforte ed eseguo il motivetto in modo perfetto...Costanza ascolta con estremo piacere, mi accarezza la nuca mentre suono e alla fine intensificando le sue carezze mi dice
-Bravo...bravo...bravo!!!
Mi riporta in salotto e mi fa ridistendere sul tappeto, mi porge i piedi e mi dice
-Su... sai cosa fare...
Le lecco i piedi con smania euforica, speravo me lo chiedesse...le passo la lingua con avidità tra gli interstizi delle dita e lei sospira di piacere...è tutta rossa di emozione e con una mano si sta accarezzando in mezzo alle cosce...si toglie le mutande, le appallottola e me le porge...mi sussurra
-I cani adorano annusare...senti quanto è buono l'odore della tua padrona.
Annuso con bramosia, sentire l'odore della sua figa mi eccita come non mai, e il mio cazzo comincia a pulsare di piacere...Costanza si alza e si siede ora su una sedia...allarga le cosce e mi dice
-Vieni qui e appoggia il mento sulla sedia...obbedisco all'istante e mi beo di quella paradisiaca visione...la figa di Costanza è lì davanti a me a pochi centimetri dal mio naso che aspira i suoi odori e ai miei occhi che ammirano quel triangolo di peli sensuali...non resisto e la imploro
-Padrona mi permetta di leccargliela, lo desidero con tutto il mio amore che provo per lei...
-Lo sai che sono sposata...
-Lo so, lo so ma mi conceda questo privilegio, sono disposto a fare tutto quello che vuole purchè se la lasci leccare
-Stai attento a cosa dici potrei prenderti in parola...
-Si padrona me la lasci leccare e io obbedirò ciecamente a qualsiasi suo ordine.
Mi prende per mano, e stavolta mi lascia camminarle ritto al suo fianco...arriviamo a una porta, la apre e accende le luci...i miei occhi sono colpiti da una luce rossa intensa e il mio naso è invaso da un odore intenso di cuoio, di pelle, di potere...strabuzzo gli occhi perchè ai miei occhi compare un salone che avevo visto solo nei filmini sadomaso.
Sulla parete di sinistra c'è una spalliera di legno con alle pareti una lunga serie di fruste, frustini e scudisci vari.
Al centro c'è un cavallo ginnico che luccica come se fosse stato appena lucidato...è senza maniglie e su una metà è percorso da una specie di binarietto metallico su cui si alza una specie di perno, alla estremità del cavallo una sedia di cuoio, molto ampia, stile regista, con delle gambe alte e un poggiapiedi.
Sul lato destro invece un letto rotondo molto grande, sormontato sul soffitto da uno specchio delle stesse dimensioni del letto; anche sui lati, alle pareti una continua serie di specchi che circondano tutto il perimetro del letto stesso.
Costanza mi guarda fissa negli occhi e mi dice
-Non pensare che io porti qui chichessia, se a un certo punto poi non te la senti puoi ritirarti e andartene ma ricordati che io e te poi non ci vedremo mai più...
Taccio...non so cosa dire, cosa ribattere.
Costanza mi fa sedere sul cavallo, poi apre un cassetto e comincia a frugare; sbircio e vedo che è pieno di falli di lattice di diverse dimensioni, ne prende uno nero e comincia ad innestarlo sul perno avvitandolo con la minuzia con cui un meccanico della Ferrari sistema i pezzi dell'auto di formula 1 che deve preparare.
Poi fa scorrere l'aggeggio sul binario, sento che prova e riprova, tara con pignoleria lo scorrimento regolando con un piccolo cacciavite il movimento del marchingegno.
Poi annuisce, prende un barattolo di crema, intinge l'indice e mi infila il dito cremoso nel buco del culo, a quel contatto mi irrigidisco ma lei con maestria aspetta che mi rilasso e poi mi unge con calma certosina sussurrandomi
-Calma Igino, calma...più sarai rilassato e più proverai piacere...
Ora si spoglia completamente...ammiro il suo corpo ma i miei occhi sono fissi sulla sua figa, e mi rendo conto di non aver mai desiderato una donna di come sto desiderando Costanza; fa partire il marchingegno, si siede sulla seggiola di pelle e l'avvicina al massimo al cavallo, spalanca le cosce e mi porge la figa a pochi centimetri dal viso dicendomi
-Cerca di stare il più possibile immobile e leccami la figa, su soddisfa il tuo desiderio...
Non me lo faccio ripetere e comincio a lapparla beandomi del suo sapore e di quella visione eccitantissima, il cazzo di lattice mi sfiora solo il culo, sento che praticamente si adagia sul mio buco che cosparso di crema rimane praticamente solo sfiorato in modo leggero.
Continuo a leccare la figa di Costanza che ne frattempo comincia a godere, il sapore dei suoi umori mi porta dentro una eccitazione mai conosciuta, il mio cazzo pulsa senza soste e i gemiti della maestra aumentano progressivamente di intensività.
Nel frattempo sento che il cazzo di lattice spinge nel mio culo con maggior pressione, la cosa mi stupisce, non mi sono mai mosso, guardo Costanza e vedo che ha un aggeggino nero in mano e lo manovra...cazzo è un telecomando e lei lo manovra aumentando il grado di penetrazione dell'uccello artificiale.
So che sto per perdere la mia verginità ma mi concentro sulla mia leccata per non pensarci più di tanto, anche perchè Costanza ormai è esplosa in un orgasmo multiplo e sta scaricandomi in faccia una sborrata degna di un maschio arrapato, è infervorata al massimo e urla senza ritegno
-Bevi schiavo, bevi tutto il mio godimento. dissetati col succo del mio amore...e io tuffo la faccia in mezzo al suo pelo e aspiro tutto ciò che esce senza il minimo ritegno.
La mia padrona ha goduto senza soste, sta riprendendo il controllo di se stessa, cerca di riprendersi dal momento di euforia che l'aveva pervasa, il cazzo si è fermato, sono salvo???
Lei mi guarda e capisce i miei pensieri, si mette a ridere e mi dice
-Pensavi proprio che ti facessi sverginare da una misera macchinetta...quel privilegio schiavo tocca a me...
Mi prende per mano e mi porta sul letto, mi mette alla pecorina, apre il cassetto di un comodino e si mette uno strap on...ora so cosa mi aspetta...
Vedere Costanza con il cazzo in mezzo alle gambe mi attizza, la sua espressione sprizza potere da tutti i pori e sento che ormai sono completamente succube di lei.
Si avvicina e mi punta il cazzo sul culo, cerca l'orifizio anale e comincia a spingere dentro, è però dolce e mi penetra con movimenti lenti e leggeri.
Guardo nello specchio per vederla meglio, ha un'aria estatica si sta godendo il mio sverginamento in tutti i suoi particolari ma si sente che è espertissima, aspetta che io mi rilasso e guadagna altri centimetri dentro le mie viscere, forse desidererei che lo facesse con più velocità e maggior violenza per porre termine il più in fetta possibile a quel supplizio, ma invece lei si sta assaporando pian piano ogni attimo di quell'atto sessuale.
Pian piano il dolore sta lasciando spazio al piacere, Costanza è una maestra e il suo gioco di carota e bastone comincia a prendermi e come sento un po' di dolore mi basta fissare lo specchio e vedere la sua immagine riflessa che sprigiona dominio assoluto, un dominio a cui mi piace essere sottomesso.
Urlo...la mia padrona ha dato il colpo definitivo e mi ha rotto il culo, sento una forte fitta dentro le viscere ma le carezze che mi da sulla schiena fanno da corroborante e sento che il peggio è passato.
Il piacere si sta impadronendo di me, ormai la fitta di dolore è un ricordo e sto godendo di quel cilindro di lattice che ha invaso il mio culo.
Si ora mi piace, decisamente provo piacere, e il mio cazzo lo conferma, si è rigonfiato a vista d'occhio, sono travolto da una ondata di piacere e me lo prendo in mano e comincio a menarmelo; Costanza se ne accorge subito e mi ammonisce
-Non è bello sprecare tutto con una misera sega...pensaci...
-Padrona non resisto più mi stai portando al massimo del piacere...
Lei mi toglie il cazzo dal culo di colpo, ci rimango male, mi fa alzare e mi dice, se superi questa prova potrai scoparmi lo vuoi?
-Certo che lo voglio, che prova devo superare?
Apre il solito cassetto e prende una specie di sacchettino di tela, anzi no... sono due sacchettini collegati tra loro con un nastro; me li mette sul cazzo, gira una clessidra e mi dice
-Se resisti due minuti e non fai cadere i sacchettini potrai scoparmi...
Non so quanto pesino ma mi sembra impossibile superare sta prova...cerco di concentrarmi al massimo, cerco di far affluire tutto il sangue che ho in corpo nel cazzo, la sabbia scorre troppo lenta sento che sto per cedere, ma resisto...resisto e ce la faccio...Costanza mi applaude e mi sorride, sale sul letto, spalanca oscenamente le gambe e mi dice
-Su schiavo fammi godere, hai vinto il tuo premio...ma sappi che potai venire solo quando te lo dirò io e mi sentirò completamente soddisfatta.
Sono eccitatissimo, le salgo sopra e glielo infilo, il cazzo entra come nel burro, mettermi alla prova l'ha eccitata, la pompo e so già che sarà la più bella scopata della mia vita.
Costanza va subito su di giri e mi incita
-Su schiavo trombami senza ritegno, ora sono io la tua schiava, scopami, chiavami fammi diventare la tua puttana...
Che donna, che figa, che sex apple che ha....Non so quanti orgasmi abbia già avuto...so solo che io sono al limite ma lei continua a ripetere
-Ancora, ancora...
Cerco di mandarmi la sborrata indietro, penso a quell'attico di Via Emilia che è invenduto da tre anni, penso alla signora Cinzia che non vuole abbassare di 20.000 euro la sua richiesta per la villa al mare...ma ormai sento che sono al limite e urlo a Costanza
-Padrona ti prego non resisto più dammi il permesso di venire
Lei ha gli occhi allucinati, mi guarda e mi dice
-Dai una ultima carica...un ultimo orgasmo e poi puoi sborrare...
La stantuffo ancora per bene, lei rovescia gli occhi e ululando vola verso l'ennesima goduta
-Si, si, siiiiiiiiiiiiiiii al quindicesimo siiii... gode come una forsennata mi guarda in faccia e mi dice
-Su schiavo sborrami in faccia...
Lo tolgo da quel nido fradicio...non me lo devo nemmeno menare che come glielo pongo in faccia comincio a eruttare sborra bollente; il mio sperma bianco fa perfetto contrasto sul rosso del viso di Costanza che guarda quasi incredula quanta benzina avevo in corpo...i miei schizzi si infrangono sul suo viso, a volte le centro la bocca aperta ma lei non mi rimprovera, anzi beve con eccitazione.
Mi affloscio su di lei, i nostri respiri sono all'ennesima potenza...sbuffiamo come due locomotive a vapore che si sono fermate dopo centinaia di chilometri di strada ferrata.
Come si calma recupera subito la sua autorità e mi comanda
-Lavami con la lingua, puliscimi...
Mi metto diligentemente a raccogliere i miei flotti di sperma, non l'ho mai fatto...ma quante cose che non avevo mai fatto oggi mi sono sembrate naturali...le pulisco i seni, il collo, il ventre, poi mi sposto sul mento e lì non resisto e cerco di metterle la lingua in bocca...Costanza urla, mi allontana il viso e mi colpisce con un pugno...e che pugno
-Lurido pezzo di merda...lo vuoi capire che sono una donna sposata...
Mi caccia dal letto non mi parla, poi forse mi guarda la guancia arrossata, mi prende per mano e mi porta in bagno...incredibile...mi permette di fare la doccia con lei.
Si fa asciugare ma evita il mio sguardo, si riveste, indossa l'orologio e urla
-Accidenti fra cinque minuti ho una lezione, svelto vattene...
Mi rivesto in fretta e furia, cerco di ricompormi al volo, raccolgo i miei libri ed esco da casa sua.
Sono per le scale, cerco di respirare l'aria fresca per ossigenarmi e schiarirmi le idee poi comincio scendere le scale saltellando col pensiero fisso a quelle tre ore di sesso sfrenato; alla svolta delle scale non mi accorgo che sta salendo una ragazza e ci scontriamo di brutto, i suoi libri volano sugli scalini, ci scusiamo a vicenda e l'aiuto a raccogliere i testi che sono caduti...sono libri di musica...guardo la ragazza in viso: è giovanissima, capelli ricci biondi, occhi azzurri...una gran bella ragazza...e al collo porta un collarino verde scuro...tale e quale al mio...



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