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Finalmente mi sono divertita a un matrimonio


di boschettomagico
12.10.2015    |    55.014    |    22 9.8
"Quando mi tocchi in un punto particolare sento un piacere immenso che non avevo mai provato..."
Odio i matrimoni.
Odio le lunghe cerimonie condite da promesse d'amore eterne che evaporano dopo solo qualche mese.
Odio gli invitati che si esibiscono in passerelle di alta moda al fine di criticare impunemente i meno eleganti.
Odio i lunghi banchetti al ristorante, autentiche maratone cibarie che provocano pericolosi aumenti dei livelli di colesterolo e glicemia.
Quella volta però dopo qualche debole rifiuto, non avevo saputo declinare l'invito.
Si sposava Chantal, l'aiutante della mia pettinatrice, una ventiseienne che mi era sempre stata simpatica; sia perchè mi attizzava quando mi faceva lo shampoo con i suoi massaggi delicati e per me eccitanti; sia perchè me la sarei portata volentieri a letto nonostante la nostra notevole differenza di età...(sono Mirka, lesbica over 50 che conoscete già per altri miei racconti).
La funzione religiosa si era tenuta in una graziosa chiesetta di campagna, molto carina ma purtroppo anche molto piccola, per cui la maggior parte degli invitati...me compresa...era rimasta sotto il riverbero del sole di maggio che preannunciava una imminente estate, in un prato senza l'ombra di un albero.
La cosa mi rendeva nervosa anche perchè non conoscevo nessuno e la mia pettinatrice aveva dato forfait per un mal di denti che a me puzzava lontano un miglio di banale scusa.
Alla fine della messa ci siamo trasferiti nel ristorante, sempre in campagna, ma stavolta con un parco dove sotto l'ombra di alberi secolari abbiamo bevuto l'aperitivo e ci siamo rinfrescati.
Con la storia delle fotografie l'ingresso alla sala da pranzo si è poi protratto fin dopo le 14...
La sala da pranzo era molto grande, con tavoli da sei coperti l'una e dove all'ingresso dovevi andare a cercare il tuo nome per vedere a che tavolo eri stata destinata... una piccola caccia al tesoro che aumentava sicuramente i tempi d'attesa.
Io ero al tavolo 8 ed ero in compagnia, della nonna della sposa che era su una carrozzella, con la figlia Emilia che l'accudiva, poi l'altra figlia Anna con il marito che si chiamava Sergio.
Il sesto posto che era alla mia sinistra era destinato alla pettinatrice che aveva dato forfait...
Finalmente alle 15 si cominciava il pranzo; il cibo era piuttosto mediocre e soprattutto il servizio alquanto lento.
Alle 17,30 finiti i secondi sono arrivati due orchestrali che hanno cominciato a fare un po' di musica rallegrando un po' l'ambiente...e ci voleva perchè la vecchia sulla carrozzella ormai stava dormendo e sua figlia le faceva aria con un ventaglio senza spiaccicare una parola.
L'unica con la quale riuscivo a conversare era Anna, l'altra zia della sposa di due anni più di me che era quella che teneva almeno viva un minimo di conversazione.
Anna ha chiesto di ballare al marito e questi sbuffando si è alzato per accompagnarla in pista, ma dopo un valzer e mezzo era già di ritorno con la moglie che incavolata nera lo stava accusando
-Possibile che dopo un ballo hai sempre le scarpe che ti fanno male e fai saltare a vuoto l'unica volta che si possono fare quattro salti.
Poi rivolgendosi a me:
-Mirka lei sa ballare i liscio ? e alla mia risposta affermativa con un sorriso soddisfatto
-La prego mi faccia da cavaliere...
-Si ma solo se la smettiamo di darci questo antipatico lei e passiamo al tu.
Anna era una donna piuttosto formosa ma nonostante questo una ottima ballerina e riuscivo così a portarla senza fatica in una sala da ballo piuttosto scarna di presenze.
Aveva una camicetta bianca piuttosto scollata e i suoi procaci seni ballonzolavano al ritmo della musica in modo provocante, sarà per quello oppure perchè il venerdi sera non avevo potuto fare sesso con Fulvia che si era trovata il marito di ritorno con un giorno di anticipo, che avevo cominciato a guardare la mia ballerina con un interesse poco relativo al ballo.
Intanto avevano messo un tango e approfittando di quel ballo che richiede maggior contatto, avevo cominciato a fregare il mio seno a quello di Anna; lei all'inizio mi aveva guardata con curiosità ma poi pensando che era frutto solo dell'effetto del tango aveva continuato a ballare in modo spensierato.
Al taglio della torta siamo tornate al tavolo e Sergio ha detto alla moglie
- Guarda che fra mezz'ora ce ne andiamo che io voglio vedere l'anticipo di campionato delle 18.
Anna alterandosi ha ribattuto
-Ma io credevo che stasera andavamo poi al cinema, sono 15 giorni che mi trovi sempre una scusa e stasera è l'ultimo giorno che proiettano l'ultimo film di Meryl Streep...
Sergio ridendo di gusto ha chiuso l'argomento dicendo
-Ma non farmi ridere oggi ci sono due partite che decidono il campionato, una alle 18 e una alle 20,45 e per nulla la mondo me le perderei.
- Mirka vedi come sono ridotta, pane e calcio sette giorni su sette...E lui
-Non le creda Mirka, io sarò patito per il calcio ma lei vorrebbe sempre andare al cinema quindi siamo pari, pensi che mercoledi scorso per vedere un film che era una palla ho perso la semifinale di Coppa Italia...
Al che io mi ero sentita parte in causa e ho preso le difese di Anna
- Mi scusi ma io preferirei sempre sacrificare una serata ad un bel film piuttosto che a un incontro di calcio
Anna confortata dalla mia difesa ha allora continuato
- Mirka veramente sei appassionata di cinema
- Certo in casa ho una libreria con allineati 300 DVD e la sera se la TV non offre nulla di valido me li guardo in assoluta contemplazione
- Ti piace Meryl Streep?
- E' una delle mie attrici preferite
- Ti va stasera di andarlo a vedere insieme e lasciare questo ignobile uomo alle sue partite di calcio?
C'è uno spettacolo alle 20 e uno alle 22,30 ma se andiamo via presto riusciamo a vedere il primo.
- Ne sarei felicissima, ti porto io poi a casa con la mia auto
A questa mia frase Sergio con un sorriso 32 denti si è alzato subito dalla sua sedia dicendo
- Perfetto...vado salutare gli sposi e me ne vado così son sicuro di non perdere nemmeno un minuto di partita.
Dopo la torta hanno risuonato del liscio e siamo tornate in pista e al tango ho fregato ancora il mio seno a quello di Anna che stavolta ballando mi guardava con uno sguardo piuttosto dubbioso mentre io fingevo invece la massima indifferenza.
Alle 19 lasciavamo il ristorante e nonostante un po' di traffico sulla tangenziale alle 19,45 eravamo al parcheggio della multisala.
Appena entrate Anna mi ha detto
- Mirka fai i biglietti che io vado un attimo in bagno, ci troviamo qui, l'ingresso te lo offro io tanto ho l'abbonamento, e così dicendo mi dava la tessera in mano.
Alla biglietteria c'era solo una coppia davanti a me e quando è stato il mio turno l'addetta mi ha mostrato la piantina della sala chiedendomi che posti volevo.
La sala era quasi completamente vuota, era un mese che proiettavano quel film e quella era l'ultima sera...io ho guardato i pallini rossi che indicavano i posti assegnati e ho scelto le due poltrone d'angolo
il più lontane possibile dagli altri.
Anna arrivava di corsa e ci siamo dirette alla sala.
Quando ha visto dove ci accomodavamo è rimasta stupita e mi ha detto
-Mirka ma li hai scelti tu questi posti
- No, ho detto che facesse lei...ho risposto mentendo spudoratamente.
-Se dici così loro ti assegnano quelli che sono i meno richiesti, ricordalo per la prossima volta...
Cinque minuti dopo l'inizio della proiezione ho appoggiato il mio braccio sul bracciolo vicino a quello di Anna e ho cominciato a sfiorarla, lei piano piano si allontanava dal mio braccio ma io la seguivo fino a che lei l'ha tolto e l'ha messo sulle ginocchia; però dopo un po' l'ha rimesso sul bracciolo e io sono tornata a sfiorarla... con la coda dell'occhio la guardavo e capivo che lei si stava chiedendo come mai io mi stessi comportando così.
Lei ha rispostato il braccio verso l'interno del bracciolo ma io prima che lo portasse di nuovo alle ginocchia le ho preso la sua mano nella mia e piano piano piegando gli avambracci l'ho portata alla mia bocca e gliel'ho sfiorata dolcemente con le labbra.
Lei mi ha guardata e mi ha detto
-Mirka ma cosa fai?
-TI sto semplicemente baciando una mano
-Scusa ma non dirmi che ti piacciono le donne...
-Si mi piacciono le donne e mi piaci tu; è da quando abbiamo ballato insieme che avevo una voglia matta di accarezzare la tua pelle e baciartela.
Nel frattempo era finito il primo tempo, le luci si sono accese e siamo rimaste mute al nostro posto, Anna fissava lo schermo bianco come se stessero proiettando qualcosa e non aveva il coraggio di guardarmi, l'imbarazzo era totale da parte di entrambe.
Si sono spente le luci ed è iniziato il secondo tempo... mi sono girata leggermente verso lei e ho appoggiato sul suo ginocchio la mia mano più lontana.
Ho sentito il suo corpo irrigidirsi di colpo, mi sono bloccata e ho aspettato che si rilassasse leggermente e poi ho cominciato a salire verso l'interno della sua coscia, lei allora ha stretto quasi con rabbia le gambe e io sentendola schiacciare l'ho tolta e sono tornata in posizione normale.
Ho seguito il film anche se non capivo nulla perchè non avevo concesso la minima attenzione allo spettacolo, come d'altronde penso fosse così anche per lei.
Poi ad un tratto lei si è avvicinata e mi ha detto
- Perchè hai tolto la mano?
- Perchè pensavo non ti facesse piacere...
Lei allora mi ha preso la mano e l'ha portata nella posizione in cui ero quando sentendola chiudere le gambe l'avevo tolta.
Ho ricominciato ad accarezzarla e pian piano risalivo con la mano verso l'interno delle sue cosce fino a che ho trovato il bordo delle sue mutandine; con le dita cercavo di crearmi un varco ma non era facile, allora ho sentito lei che ha alzato il bacino e si è abbassata sulla poltrona di una ventina di centimetri agevolando così la mia mano a scostarle il bordo delle mutandine.
La mia mano ora era sulla sua figa, era completamente depilata e la cosa non so perchè mi ha sorpresa e non poco.
Con il medio ho cercato il varco delle grandi labbra e una volta trovatolo ho sentito che era bagnata.
Pian piano con movimenti circolari mi facevo strada verso la sua fessura con una leggerezza da farfalla e lei per agevolarmi in quel lavoro ha riabbassato ulteriormente il bacino e allargando al massimo le cosce mi ha così permesso di entrarle dentro.
Sentirla così bagnata mi eccitava e cercavo di essere il più dolce possibile mentre sentivo il suo respiro che diventava sempre più affannato.
Sentirla fremere era bellissimo ma il massimo è stato quando lei ha spinto la bocca contro la mia spalla e ha soffocato un forte gemito liberando così un orgasmo da sballo.
Ho continuato a sditalinarla fino a che lei non ha stretto le cosce e ho capito che era al termine del suo squassante orgasmo.
Siamo poi rimaste immobili fino alla fine del film mentre io mi annusavo le dita che odoravano di tutto il godimento che le avevo dato.
Siamo salite in auto sempre in silenzio fino a che lei ha dovuto cominciare ad indicarmi ad ogni incrocio dove girare per riportarla a casa; a quel punto ha dovuto così parlare e mi ha detto
- Mirka mi hai fatto provare una emozione che non provavo da chissà quanto tempo, la tua mano era di una leggerezza incredibile, non pensavo che una mano potesse essere così delicata.
Mi sentivo gratificata sia per le sue parole che per aver scongiurato il pericolo che lei fosse risentita e le ho risposto
- Vorrei tanto farti sentire che la mia lingua è delicata cento volte più della mano...
- Posso immaginarlo.... ma siamo per la strada...
Nel sentire quella frase capivo che ormai era nelle mie mani e mi guardavo continuamente intorno.
Passavamo a fianco al parcheggio di un super mercato, ho girato di colpo verso il piazzale che era quasi completamente vuoto, e scegliendo la stessa strategia usata al cinema ho parcheggiato in un angolo ad una ventina di metri da alcune auto che sicuramente erano clienti di una birreria posta sul
fianco opposto.
L'ho baciata dolcemente e ho inclinato di un quarto il sedile su cui era seduta allontanandolo poi all'indietro il più possibile, poi sono saltata dalla sua parte e mi sono accucciata sotto il suo sedile.
Non era il massimo della comodità ma in un capiente SUV come il mio non ero poi tanto scomoda.
Le ho tirato su la gonna, le ho tolto le mutandine e ho tuffato la mia faccia i mezzo alle sue cosce dicendole
- Se vedi un'auto che si avvicina dimmelo...
L'aroma della sua passera era fantastico, sentivo l'odore della pisciata che aveva fatto prima dell'inizio del film, misto a quello del sudore di donna e dei suoi umori che avevano impiastricciato quella figa succosa che chiedeva solo di essere leccata.
Come la mia lingua è entrata in azione Anna ha cominciato a gemere e a contorcersi dal piacere.
Il sapore di quella passera calda e disponibile mi eccitava in modo immenso e con una mano sono andata a scostare le mie mutandine per masturbarmi mentre la leccavo infoiata come non mai.
Stavamo impazzendo di piacere entrambe, la mia lingua era in movimento continuo e la pennellavo incessantemente dal buco del culo alla clitoride mentre la mia mano accarezzava la mia figa che ormai era fradicia di piacere.
Stavo concentrandomi in base ai suoi gemiti per cercare potessimo arrivare all'orgasmo in simultanea
e così è stato.
Con un urlo di entrambe lei è venuta nella mia bocca liberando una sequela di umori dolciastri che per me erano autentico nettare e io mi sono esplosa nella mano un orgasmo da ditalino sublime.
Siamo state poi immobili a recuperare la regolarità del respiro che era al massimo della accelerazione.
Anna in certi frangenti aveva dei fremiti improvvisi e ha rotto il silenzio dicendomi
- Sei stata fantastica, io una leccata così me la ricorderò per tutta la vita.
Sono uscita dal mio rifugio sotterraneo mi sono avvicinata a lei e l'ho baciata dicendole
- Senti il sapore del tuo godimento... e per la prima volta ci siamo baciate nel vero senso della parola...
Anna si lasciava slinguare e mi abbracciava quasi soffocandomi.
Poi guardandomi fissa negli occhi mi ha detto
- Non immaginavo che una donna potesse dare tanto piacere a un'altra donna, pensavo che solo la penetrazione potesse dare certe sensazioni così forti e che il piacere che ti da un uomo fosse unico.
Io mi sentivo attratta da quella donna e a quelle parole le ho risposto
- Vieni a casa mia e ti farò vedere che anche una donna può darti il godimento della penetrazione,
telefonagli, digli che abbiamo fatto tardi e che andiamo vedere lo spettacolo delle 22,30 e abbiamo ancora due ore per noi.
Anna mi ha guardata, ha guardato poi fuori dal finestrino cercando in pochi secondi di decidere cosa fare, poi ha aperto la borsa ha preso il cellulare e ha chiamato il marito
- Sergio abbiamo fatto tardi e abbiamo perso lo spettacolo delle 20, andiamo vedere quello delle 22,30.
Nel silenzio del parcheggio ho sentito la risposta di lui
- Ma fai quello che vuoi lasciami stare che stanno tirando un rigore.
Anna mi ha guardata in faccia e ridendo a crepapelle mi ha detto
- Andiamo a casa tua, ma fai in fretta che stanno tirando un rigore.
Siamo arrivate a casa mia quasi volando, ho chiesto se voleva bere qualcosa e alla sua risposta affermativa sono andata in cucina a prendere due lattine di tonica con due bicchieri e dopo esserci dissetate siamo andate in camera da letto.
Anna ha detto
- Vado a lavarmi...
Ma io le ho detto
- No! Non lavarti voglio sentire il tuo odore di donna eccitata; Anna impara ad amare il sapore del sesso femminile.
Ci siamo spogliate e come siamo rimaste nude abbiamo cominciato a baciarci con passione.
Poi ho aperto il cassetto del comodino e ho preso il mio strap on e ho cominciato ad agganciarmelo, mentre Anna mi guardava con sguardo incredulo e mi diceva
- Nooo ne ho sentito solo parlare di quello, ma non pensavo fossero così...
Io guardandola con uno sguardo rassicurante le ho risposto
- Ti ho detto che voglio darti anche le emozioni che secondo te sanno dare solo gli uomini, fidati di me.
Le ho allargato le cosce e ho ricominciato a leccarla, e ora in una posizione sicuramente più comoda che non sull'auto sono riuscita a dirigerla sul binario della massima eccitazione.
Quando ho sentito che la sua figa era pronta le ho puntato lo strap e piano piano sono entrata dentro di lei.
Mi ha accolta in se con un sospiro di estremo piacere, ho frenato il mio istinto maschio che avrebbe voluto penetrarla senza dolcezze e ho cominciato invece ad entrare e uscire dentro lei con un armonioso
andirivieni che l'ha portata in paradiso.
Mentre ero sopra di lei la baciavo a tratti con estrema dolcezza e a tratti con grande libidine e in entrambi i casi lei era partecipe e disposta a farsi guidare ovunque.
Non so quante volte è venuta e ogni suo spasmo era un estremo piacere cerebrale per me che mi appagava anche se personalmente non ero arrivata all'orgasmo vero e proprio.
Quando mi sono staccata da lei Anna era l'immagine dell'appagamento completo, sudata fradicia ma con la faccia che sprizzava gioia da ogni poro.
Ci siamo abbracciate ancora e ci siamo accarezzate dando spazio ora solamente ad una estrema dolcezza da parte di entrambe.
Poi guardandomi fissa negli occhi mi ha detto
- Mirka non so da quanto tempo non godevo così.
Anzi forse non ho mai goduto così in vita mia; pensa che ultimamente a volte fingevo l'orgasmo con mio marito, ma poi ho smesso anche di fingere perchè avevo capito che a lui non gliene fregava nulla, e fatto il suo schizzetto, che Anna avesse goduto o no non gli importava un fico secco.
Tu stasera invece mi hai fatto capire che sono ancora donna, che sono ancora viva e che posso gioire ancora dei piaceri del sesso e di questo non posso fare altro che ringraziarti.
Son talmente felice che in questo momento accetterei qualsiasi cosa che tu mi chiedessi.
Io l'ho guardata seria e le ho detto
- Attenta con me non devi esporti troppo perchè poi potresti rimangiarti cosa hai detto.
- Perchè cosa mai potresti chiedermi di tanto brutto.
Io la stavo accarezzando sulla schiena con la mano aperta, ho puntato il dito medio sulla sua spina dorsale e piano piano son scesa fino al suo buchino e premendo leggermente le ho detto
-Questo...!!!
Lei è rimasta choccata, i suoi occhi si sono allargati e mi ha detto
- Mirka sono vergine lì, con mio marito ho provato qualche volta ma era solo dolore e l'argomento è stato chiuso da anni.
Ho ripreso ad accarezzarla con estrema dolcezza, sapere che era vergine eccitava la mia parte cerebrale maschia e sentivo di volerle sverginare il culo a tutti i costi, ho appoggiato le mie labbra al suo orecchio e le ho sussurrato
- Sarò dolcissima credimi, proverai un piacere nuovo che ricorderai con lo stesso piacere con cui hai provato tutto quello che hai vissuto stasera.
Ti prometto comunque che se sentirai dolore smetterò immediatamente, te lo giuro ma so che non sarà così.
Lei era terrorizzata e guardando il mio strap ha detto
- Ma quel coso li è enorme.
Io me lo sono tolto, e ho preso dal comodino quello anale, più stretto e leggermente più corto, gliel'ho mostrato e le ho detto
- Fidati e ripeto...se mi dici smetti non insisto più.
Senza essere molto convinta Anna mi ha detto
- O K proviamo ma giura che se te lo chiedo smetterai all'istante.
- Lo giuro.
Mi sono messa lo strap anale e ho preso un botticino di gel lubrificante, l'ho fatta mettere alla pecorina
e mi sono impiastrata di gel il dito medio; Anna era tesissima e il dito medio era praticamente impossibilitato a entrare ma ho cominciato a sfiorarle solo il buchino con il polpastrello e ogni volta che sentivo che lei si rilassava e il buco di dilatava leggermente guadagnavo qualche centimetro e le riempivo il buchino di gel.
Dopo averla lubrificata per bene, mi sono unta la massimo lo strap e le ho puntato la punta della cappella di lattice nel buchino.
Lei si è irrigidita di nuovo ma io seguendo la tecnica di prima ho ricominciato a guadagnare centimetro per centimetro la strada verso il suo amato culo.
Quando sentivo che emetteva un leggero lamento mi bloccavo ma come sentivo che si rilassava riprendevo il mio certosino lavoro e riguadagnavo qualche centimetro di penetrazione.
Vederla così in quella posizione, con il suo culo enorme spalancato e i suoi procaci seni che pendevano ancora piuttosto sodi per la sua età mi eccitava al massimo.
In certi momenti mi prendeva il desiderio di spingere di colpo e violarla nella sua verginità ma erano solo momenti che lasciavano spazio poi alla tenerezza che le avevo promesso.
Pian piano ero arrivata a metà e Anna cominciava a rilassare lo sfintere ed accettare la presenza del cilindretto di lattice.
Avevo capito che il più era fatto e che il piacere stava prendendo il sopravvento sul terrore e sul dolore.
Ormai spalancava il culo senza freni, il lattice scivolava dentro lei e io mi sentivo padrona assoluta di quella donna che mi stava donando la sua verginità anale.
Stava godendo e io stavo ormai giocando con lei come il gatto gioca col topo.
- Lo tolgo lo tolgo...non voglio farti male...
- No!! No!! Spingi piano ma spingi ancora qualche centimetro dentro.
Accidenti... non sapeva che ero tutta dentro di lei.
Ho cominciato ad aumentare allora il ritmo, lei ogni tanto emetteva un lamento ma come mi fermavo mi diceva di non fermarmi e allora sono partita in quarta a sodomizzarla completamente.
Ormai per Anna c'era solo godimento, con le mani aveva impugnato la sponda della testiera del letto e si offriva completamente a me, io a vedere l'uccello che entrava e usciva dentro di lei ero eccitata al massimo da quella visione che mi dava potere di possesso; era mia e volevo farla godere col culo.
Anna ormai era vicina a godere e mi diceva
- Spingi, spingi che mi piace...quando mi tocchi in un punto particolare sento un piacere immenso che non avevo mai provato.
L'orgasmo è arrivato squassante, un urlo violento ha accompagnato il suo godimento mentre io speravo che i vicini fossero usciti perchè era stato un autentico ululato.
Con i pugni picchiava sul muro travolta da un godimento infinito fino a che è caduta stravolta sul letto.
Io ora avevo voglia di godere, mi sono letteralmente strappata lo strap e l'ho buttato in un angolo della stanza perchè non era una cosa piacevole vederlo ora, l'ho girata quasi con violenza a pancia in su e mi sono appoggiata con la figa sulla sua faccia urlandole
- Leccamela, fammi godere tu adesso.
Era la prima volta che Anna si trovava una figa in faccia specie pelosa come la mia, ma senza remore ha cominciato a leccarmela, non sapevo giudicare se lo facesse bene o male perchè era talmente alta la mia eccitazione che dopo nemmeno un minuto le sbrodolavo umori continui.
Lei ha cercato di togliere la faccia ma io con la mano l'ho stretta alla nuca e l'ho costretta a bere tutto il mio godimento.
Poi siamo crollate quasi esanimi con il respiro a mille all'ora.
Non abbiamo fiatato per un quarto d'ora e ci siamo quasi ridestate al suono del pendolo della sala che batteva l'una.
L'ho baciata e le ho detto
- Ora si che possiamo farci la doccia.
Ci siamo lavate insieme insaponandoci e risciacquandoci a vicenda.
Poi l'ho riaccompagnata a casa.
Mentre scendeva dalla mia auto le ho chiesto
-Ti va di vederci ancora?
Lei con un sorriso smagliante mi ha risposto
-Mercoledi è la sera della Champions League e non mi hai mostrato i tuoi 300 DVD.
Si è incamminata verso il portone e io ho ammirato fino a che non è scomparsa il suo culo giunonico, un culo che avevo fatto mio per la prima volta.










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