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I cinquant'anni di Simona


di Candido1967
28.05.2019    |    23.717    |    2 9.4
"Nel vedere tutta quella soffice panna gli era balenata per la testa un’idea: “No aspetta..."
Il silenzio vasto della sera sulla campagna toscana. Il vento che sibilla impercettibilmente fra i rami di alcuni cipressi ed il riverbero della luna in uno stagno creano una sinfonia da cartolina. Una tiepida serata di metà marzo. I cinquant’anni di Simona. Per festeggiarli ha riunito attorno a se, nel suo casolare di campagna, i tre mariti: Alessandro (l’attuale), Andrea e Paolo (gli ex). Poalo o Lisa Femme come ora si fa chiamare sui social. Tre uomini diversi fra loro per tre diversi periodi della vita di Simona: Paolo (Lisa) nel periodo giovanile della bisessualità e della sperimentazione erotica; Andrea nel periodo dei trent’anni e dell’impegno sociale; infine Alessandro nel periodo della maturità e della scoperta degli scambi di coppia. Riuniti insieme in quella serata in cui compiva cinquant’anni per rivivere con loro ogni diversa fase della sua intensa vita sessuale e ricordare ogni momento di piacere e di godimento sperimentato in loro compagnia.
“Hai più rivisto Alessia?” esordì Lisa (per quella serata Simona aveva espressamente chiesto al suo primo marito di presentarsi nei panni di Lisa, cioè con quel travestimento e quella personalità con la quale negli ultimi anni si presentava e si proponeva agli uomini. Come maschio Paolo era decisamente bello, lineamenti dolci e morbidi che, anche senza alcun travestimento, delineavano una certa femminilità nei tratti: naso francese, occhi neri grandi con lunghe ciglia scure e folte, bocca piccola con labbra fini, denti bianchissimi e perfetti. Corpo esile ed una vita tanto sottile da poter fare invidia a molte ventenni. Nei panni di Lisa diventava una delle femmine più sensuali e seducenti si fossero mai viste in grado di attirare l’attenzione e suscitare desideri anche nel più etero dei maschi). “No, non l’ho mai più rivista. Ho con lei l’amicizia su Facebook ma raramente ci scriviamo. E’ passato troppo tempo perché fra noi possa ancora esservi confidenza ed intimità”. Simona stava servendo ai suoi tre mariti dei ravioli con ripieno di branzino. Aveva preparato per loro una cena a base di pesce. Gli uomini avevano portato del vino bianco in abbondanza e liquori per il dopo cena. Simona ed Andrea erano seduti allo stesso lato del tavolo mentre Alessandro con Lisa al suo fianco in quello opposto. “Ma ci lesbicasti poi con Alessia?” chiese Andrea con il suo modo diretto e sincero di porre domande. “Una sola volta” rispose Simona; poi, prima di continuare con il discorso, si portò alla bocca uno dei ravioli, alzando gli occhi al cielo per sottolinearne la bontà “Solo giochi fra ragazze. Avevamo poco più di diciott’anni. Un pomeriggio eravamo sole a casa sua a studiare. Alessia mi propose di fare un bagno insieme nella vasca. Sapevo che era lesbica e che io le piacevo moltissimo. Ma non mi tirai indietro. Ci spogliammo e ci infilammo insieme immerse nell’acqua calda e nella schiuma. La vasca era ampia abbastanza da contenere due persone ed Alessia poté dunque comodamente sdraiarsi accanto a me. I nostri corpi nudi si trovarono completamente a contatto l’uno con l’altro, strofinandosi in ogni loro parte. Con movimenti morbidi e sinuosi mi abbracciò e passò la testa sotto al mio braccio iniziando a mordicchiarmi e ad accarezzarmi per tutto il corpo. Poi quelle attenzioni si concentrarono solo sui miei seni. La lasciai fare, ero eccitata e curiosa di provare la mia prima esperienza con un’altra ragazza. Si fece più audace e mi infilò un paio di dita in fica cominciando a muoverle avanti ed indietro. Io chiusi gli occhi e comincia a godere. Alessia venne sopra di me con l’intero suo corpo, continuando quel gioco. Accortasi dell’effetto che quel massaggio aveva su di me non tardò ad incollare la sua bocca alla mia e ad infilarmi dentro la lingua. Ricambiai succhiandole la lingua come fosse un piccolo cazzo e baciandola a mia volta sulla bocca. Venni gemendo e dicendole ti amo. Ma dopo quell’episodio mi tirai sempre indietro ed Alessia a breve si stancò di corteggiarmi. Di lì a poco mi fidanzai e poi sposai con Paolo – che me lo aveva presentato proprio Alessia – e lei non mi cercò più”. Alessandro intervenne e rivolto alla moglie ed a Lisa: “Raccontateci del vostro matrimonio, dei vostri anni insieme. E’ vero che tu Simona facevi l’uomo e Paolo la donna?” Simona si portò il bicchiere alle labbra assaggiando un sorso di vino bianco, guardò Paolo, che con lo sguardo la invitò a rispondere a quella domanda, poi attaccò: “Tu sai bene Alessandro, perché lo hai sperimentato con la tua prima moglie, che spesso il matrimonio può portare ad una sterile tranquillità, ad una vita di coppia senza emozioni o sussulti. Ma questo non accade davvero quando a sposarsi sono due giovanissimi, come lo eravamo io e Paolo, desiderosi di scoprire il sesso e soddisfare i propri desideri ed istinti. Fra noi vi fu subito polarità ad ogni livello – fisico, biologico, chimico e soprattutto psicologico – e capimmo che l’attrazione sessuale che provavamo l’uno per l’altro ci poteva aprire un ampio ventaglio di possibilità Fra queste anche quella di approfondire e sperimentare io il mio lato maschile e Paolo il suo marcato aspetto femminile del carattere. Provammo a fare l’amore un paio di volte nel modo classico in cui lo fa un marito con la moglie ma presto ci rendemmo conto che a Paolo piaceva fare la moglie ed a me il marito. Così lui iniziò a travestirsi ed a comportarsi da femmina – e che splendida femmina era! – ed al contempo acquistammo vari cazzi di gomma che io usavo, allacciandomeli in vita, per soddisfare il suo desiderio di essere penetrato. Questo gioco ci fu piacevole e durò qualche anno. Poi Paolo sentì sempre più forte il desiderio di andare a letto con altri uomini e di portare fuori dalla nostra alcova la sua omosessualità, mentre io avvertivo pressante la necessità di essere scopata da un uomo e non solamente di penetralo con uno cazzo finto allacciato alla cintura. Decidemmo così di separare le nostre strade e la nostra ricerca del piacere, di comune accordo, senza litigi o tragedie e rimanendo, comunque, ottimi amici e complici”.
Detto questo, cominciò a levare i piatti di tavola, poiché tutti avevano finito i ravioli, e si recò in cucina per togliere dal forno il pesce che aveva cucinato.
Mentre Simona si era allontanata per recarsi in cucina, Alessandro allungò una mano sulla coscia di Lisa e, piano piano, risalì fino a sfiorargli il cazzo. Andrea, che aveva visto quel movimento, disse “Ti piacerebbe scoparti la putanella, vero?” A differenza di Andrea che già l’aveva in precedenza incontrata, per Alessandro era la prima volta che vedeva Lisa; ne aveva sentito parlare spesso da Simona e l’aveva vista in foto sulle pagine dei social ma mai incontrata di persona. Nel mentre Simona tornava dalla cucina Alessandro tolse la mano dalle cosce di Lisa ed accennò un sorriso di intesa ad Andrea per voler rispondere affermativamente alla domanda che poc’anzi gli aveva rivolto.
Il pesce con patate era servito e con questa portata era la volta di ripercorrere con i ricordi la vita di coppia con Andrea. Fu proprio Lisa a dar l’occasione a Simona di cominciare a raccontare questo secondo capitolo della sua vita sessuale: “Ma Andrea, lo hai conosciuto già prima che ci separassimo, vero?” “Avevo trentatré anni quando conobbi Andrea”. Rivolse poi il suo sguardo ed il suo discorso direttamente a Lisa “Il nostro rapporto poteva dirsi ormai finito anche se continuavamo a vivere insieme, sotto lo stesso tetto. Avevamo sperimentato diverse cose nei nostri anni di matrimonio e molte mi erano piaciute. Tuttavia già da molto tempo prima che ci separassimo definitivamente avvertivo pressante il bisogno di farmi scopare da un cazzo vero, duro e resistente. Possibilmente da un casso grosso. Andrea soddisfaceva tutti questi miei desideri. Era un periodo in cui mi sentivo molto inquieta, non volevo passare attraverso la vita limitandomi a mangiare, bere, dormire e poco altro. Avevo la necessità di rinnovare ogni giorno la gioia e lo stupore di chi ha trent’anni e vuole assaporare tutto della vita, fino in fondo. Era inoltre il tempo che avvertivo il bisogno di cambiare la realtà che mi circondava e che non mi piaceva. Mi iscrissi ad un’associazione ambientalista per appoggiare sul campo le loro battaglie e prendere parte a diverse loro azioni e manifestazioni. Ad una di queste ho incontrato Andrea. Era carismatico, il leader locale del movimento, uno che da come si muoveva e si comportava, con sicurezza e sfrontatezza, si capiva da subito, senza neppure averglielo visto, che avevo un cazzo enorme. Ed infatti non mi sbagliavo!” Andrea orgoglioso intervenne “Ed ancora oggi ho un gran bel cazzo. Ma non ho più i capelli lunghi e la barba folta come allora”. Simona rise e proseguì: “Sapevo che era fidanzato ma ero anche perfettamente cosciente che mi sarebbe bastato poco se avessi voluto portarmelo a letto. Ed infatti la mia intraprendenza dette presto i suoi frutti. Ma non in un letto. Lo convinsi a stare di piantone con lui una notte, durante un’azione animalista per contrastare un allevamento clandestino di animali da pelliccia. Eravamo appostati al buio, nascosti fra gli alberi a ridosso delle mura di cinta dell’allevamento, in piena campagna. Era una sera calda d’estate. Decidemmo di spogliarci nudi per stare più freschi ma di lì al ritrovarci avvinghiati insieme a scopare il passo fu breve. Io da un po’ di tempo desideravo sentirmi un cazzo in fica e fui pienamente soddisfatta perché quello di Andrea era veramente grosso e lungo, tanto da farmi urlare di piacere nella notte rischiando di essere scoperti e beccati dai proprietari dell’allevamento. Dopo averlo assaggiato una volta un cazzo del genere non riuscii più a farne a meno e presto diventai l’amante di Andrea. Finché lui decise di lasciare la sua donna e così potei diventare ufficialmente prima la sua fidanzata e poi sua moglie.” “E poi ti sei stancata anche del suo grosso cazzo?” chiese ironicamente Lisa. Anche Simona fece una risata a quella domanda provocatoria “Mi ci è voluto parecchio tempo prima di stancarmi di un cazzo così ben funzionante. E parecchie volte l’ho preso in fica ed in culo da Andrea, prima che la nostra storia finisse. Ma non fui solo io a stancarmi di quel rapporto strettamente monogamo, dato che il nostro matrimonio finì quando Andrea decise di mollarmi per una sudamericana di poco più di vent’anni”. Andrea rise “Fu un errore lasciarti per lei. Me la scopai con grande soddisfazione per un po’ di tempo ma poi mi stancai subito di quella ragazzina viziata. Quando tornai tu, giustamente, mi voltasti le spalle”. Anche la seconda portata stava terminando nei piatti degli invitati e la serata stava facendosi sempre più eccitante per gli argomenti trattati e per l’ormai abbondante vino bevuto. Alessandro e Lisa ascoltavano con interesse, scambiandosi sguardi d’intesa, il racconto del secondo matrimonio. Simona concluse “per alcuni anni fu molto arrabbiata con te Andrea e non ti perdonai l’avermi mollata per quella stronzettina sudamericana. Poi con il tempo l’incazzatura si smorzò poco per volta e dopo l’incontro ed il matrimonio con Alessandro mi passò completamente riuscendo a perdonarti. Tanto che, su invito di Alessandro, ti ricercai e cominciammo a frequentarci nuovamente”.
“Già, del tuo Alessandro che ci racconti cara Simona?” Lisa prese la palla al balzo per rivolgerle questa domanda. “L’ho incontrato, come saprete, su un sito di annunci per adulti. Dopo la rottura con Andrea non avevo più voglia di relazioni serie od esclusive. Volevo rapporti occasionali e sperimentare quanto più possibile il sesso senza complicazioni amorose o sentimentali. O, per lo meno, questo era quanto mi ero proposta. Ma dopo un paio di incontri nei quali effettivamente mi limitai a farmi scopare senza ulteriore implicazioni, conobbi lui e si stabilì un legame ed una complicità che andò fin da subito oltre al semplice sesso. Mi propose di fare coppia fissa per incontrare altre coppie. Per me era la prima volta che sperimentavo un tal genere di giochi. E lo era anche per Alessandro in quanto lo aveva proposto alla prima moglie ma senza alcun successo. Non credevo mi sarebbe piaciuto. Non sapevo come comportarmi, quali erano le regole da rispettare. Ma fui guidata da lui che, pur non avendolo mai sperimentato personalmente prima, era un attento conoscitore di quel mondo. Cominciammo a frequentare alcuni club prive e, rotto il ghiaccio, mi trovai perfettamente a mio agio nel mondo degli scambisti e presi gusto al gioco più di quanto potessi aspettarmi. Ad Alessandro spesso piaceva guardarmi mentre due o tre uomini contemporaneamente mi riempivano. Altre volte anche lui trovava piacere fra le braccia della lei dell’altra coppia mentre io mi davo all’uomo della coppia di turno. Alessandro mi piacque sempre di più. Un uomo intelligente, libero, per nulla geloso, anzi consapevole del suo ruolo. Mi piacque così tanto che, nonostante mi fossi ripromessa di non volerne più sapere di matrimoni, gli chiesi se voleva sposarmi e lui accettò entusiasta conscio che suggellare in questo modo la nostra unione non avrebbe fatto che accrescere il piacere dei nostri giochi di coppia scambista”.
La cena, nel corso della quale si era svolta questa conversazione, volgeva al termine. Simona entrò nella sala da pranzo con un enorme dolce ricoperto di soffice panna bianca e con sopra due candele argentate una con la forma di un cinque e l’altra con l’ovale di uno zero. Alessandro le accese, poi invitò la moglie a spegnerle: “forza su, con un solo soffio”. Simona fece uscire tutta l’aria che aveva raccolto nei polmoni e spense entrambe le fiammelle fra gli applausi divertiti dei suoi uomini. “Vado in cucina a prendere un coltello per farla a fette” disse poi. Ma Alessandro la fermò. Nel vedere tutta quella soffice panna gli era balenata per la testa un’idea: “No aspetta. Non tagliarla. Ficcaci le tette dentro a tutta quella panna e lasciati ripulire dalle nostre lingue”. “Che scemo” rise divertita la moglie. Ma anche ad Andrea quell’idea era piaciuta e esortò Simona affinché si togliesse maglietta e reggipetto e immergesse il suo bel seno dentro al dolce. Simona si rivolse allora a Lisa “Sono impazziti questi due” ma al primo marito non restava che coalizzarsi con gli altri due per cui, fra le risa e gli scherzi, fu Lisa stessa a sfilare la maglietta di dosso a Simona ed a slacciarle il fermaglio dell’intimo, facendo sgusciare due tette ancora dritte e sode dai capezzoli larghi e tondi di un color rosa chiaro. Andrea esclamò “Che belle! Non le ricordavo più. Forza inzuppale nella panna”. Alessandro avvicinò la moglie al dolce quindi premette sulla sua schiena per farla piegare in avanti finché il petto non fu completamente ripieno di panna. “Forza, ora succhiamole le mammelle, ripuliamogliele dalla panna” urlò goliardicamente Alessandro attaccandosi per primo ad un seno della moglie. L’altro fu presto preso d’assalto da Andrea che lo leccò e lo mordicchiò ripulendolo da gran parte della panna che vi si era posata sopra. “E tu, Lisa, non favorisci?” Disse Alessandro. “Certo, voglio assaggiare anch’io il dolce”. I due uomini si fecero da parte e lasciarono campo libero a Lisa affinché leccasse e succhiasse i seni a Simona fino ad averli completamente ripuliti dal dolce rimasto attaccato a questi. “Squisito, non trovi Lisa? Facciamoci un altro giro” propose Andrea. “Questa volta fatelo con le tette di Lisa” disse Simona quasi per vendicarsi di quell’alleanza che poc’anzi lei aveva stabilito con gli altri due mariti. “Si, forza Lisa, spogliati e facci vedere le tette!” gridò eccitato e divertito Alessandro. Simona si accorse di aver spiazzato Lisa con quell’uscita e per levarla dall’imbarazzo propose “Ti aiuto io a toglierti la camicetta”. Gliela sbottonò e sfilò in un attimo e Lisa mostrò un seno piccolo ma graziosissimo. Era di dimensioni tali che quando portava abiti maschili, quali larghi maglioni, riusciva a nasconderlo completamente sotto ai vestiti, mentre quando si presentava nella sua veste femminile, con camicette aderenti o magliette strette, la forma di quelle deliziose tettine a forma di mela e dai capezzoli appuntiti era esattamente indovinabile sotto alla stoffa. Simona prese la torta, ormai sciupata, e la schiaccio contro il seno di Lisa riducendola quasi in poltiglia. Prese quindi a leccare avidamente quelle graziose meline farcite di panna e pezzi di pan di spagna. “Sembra piacerti molto il dolce” commentò Alessandro. “Vuoi assaggiare” ribatté sua moglie. “Ma certo” ed anche Alessandro iniziò a leccare e mordicchiare il corpo di Lisa leccando via panna dai capezzoli o gustando direttamente dalla pancia di Lisa alcuni pezzi di dolce che vi erano rimasti attaccati. “E tu, non vuoi favorire?” Simona pronunciò queste parole dirette ad Andrea con ancora della panna sulle labbra ed un pezzo di dolce in bocca. “No grazie, mi è stato sufficiente assaggiare il dolce dalle tue tette. Non ne voglio altro” rispose Andrea che stava guardando quel banchetto sul torace di Lisa con aria impassibile. Su Alessandro, invece, il corpo di Lisa aveva avuto un effetto scioccante ed elettrizzante. Staccò le sue labbra dai seni e guardando la moglie ancora attaccata a quella pelle morbida ordinò, in preda all’eccitazione, “Baciatevi, lesbiche”. Simona passò una mano dietro la nuca di Lisa appoggiandola sui suoi lunghi capelli neri e premette tirando verso il suo viso quello di lei. Le loro labbra si ritrovarono unite ed immediatamente cominciarono a baciarsi in bocca intrecciando le loro lingue. Il bacio fu talmente intenso e pieno di passione che quando Simona staccò le proprie labbra da quelle di Lisa questa sembrava smarrita e scossa da quel lungo bacio. Anche i sensi di Alessandro si erano infiammati a causa di quel bacio saffico per cui propose infervorato “spogliamoci e diamo inizio alla vera festa!” e volse la sua attenzione a Lisa lasciando la moglie ad Andrea che si era fatto avanti a quel grido di battaglia. Lisa indossava una gonna stretta al ginocchio con sotto calze velate autoreggenti ed ai piedi scarpe con tacco alto ed a spillo. Tolta la camicetta da Simona, sopra era rimasta solo con un filo di perle che portava al collo. Alessandro abbassò la cerniera laterale della gonna e fece scendere questa ai piedi di Lisa. Le fece sfilare le scarpe dai piedi e se la ritrovò di fronte con le sole autoreggenti velate ed un paio di mutandine in pizzo dello stesso color grigio tortora delle calze. Lo sguardo di Alessandro scivolò su tutto il corpo di Lisa e si soffermò sul carnoso e turgido rigonfiamento al di sotto di quelle graziose mutandine femminili. Uno sguardo penetrante che fece sentire in imbarazzo Lisa. Posò quindi una mano sulla gamba di lei facendo scendere una delle calze. La carezza poteva avvertire una pelle liscia e delicata come non aveva mai sentito a nessun’altra donna senza la minima traccia di peli. Tolse entrambe le calze cominciò a far scivolare le sue mani sulle lunghe ed eleganti gambe di Lisa con movimenti lenti e studiati che avevano una meta, un punto d’interesse verso quale dirigersi. Ed infatti presto entrambe si ritrovarono a stingere quella tumescenza al di sotto delle mutandine di pizzo che crebbe immediatamente in dimensione e turgore. Alessandro non resisteva più dalla voglia di ammirare Lisa per intero e con un gesto rapido sfilò l’ultimo indumento rimasto indosso a lei. Una volta completamente nuda, Lisa non nascose più nulla di quanto di inequivocabilmente maschile aveva fra le cosce. Anche Alessandro tolse velocemente gli abiti di dosso, mostrando un’erezione già completa. Abbracciò Lisa, i loro corpi si unirono stretti l’uno all’altro e cominciarono a limonare appassionatamente. Con una mano strinse il cazzo di Lisa e cominciò a segarla mentre l’altra la passò fra i capelli di lei per attrarre meglio a sé il suo viso mentre la baciava. Altrettanto fece Lisa con il cazzo di Alessandro. Quando si staccarono, dopo qualche minuto, da quel bacio, Lisa si inginocchiò davanti ad Alessandro e gli prese il cazzo in bocca iniziando a fargli uno dei pompini più goduriosi avesse mai ricevuto. Questa sottomissione inattesa e questo atto d’iniziativa fecero fremere Alessandro in tutto il corpo dandogli la speranza di poter ottenere ciò che più desiderava da quella putanella.
Nel mentre, a poca distanza nella stessa stanza, Andrea aveva preso a spogliare, degli abiti che ancora le rimanevano indosso, la ex moglie. Ben presto rimase solo con un tanga color prugna. A guardarla si poteva ancor ben oggi intuire quale potesse essere stata la perfezione del fisico Di Simona in gioventù. Liberatosi dei vestiti, Andrea sfilò anche le mutandine di lei e, stetti in un abbraccio, incollarono le loro labbra succhiandosi avidamente le lingue. Durante questo loro bacio entrambi sbirciavano quel che la coppia al loro fianco stava facendo e quando Simona vide Lisa farsi sparire il cazzo di Alessandro in bocca, si inginocchiò e fece lo stesso con l’uccello di Andrea che, seppur non ancora completamente duro, aveva già dimensioni ragguardevoli. Ma l’ex marito, pur gradendo quel pompino, desiderava forse maggior intimità o forse maggior comodità. Per cui sollevo il corpo nudo di Simona passandole un braccio sotto alle ginocchia e l’altro dietro la schiena, all’altezza delle spalle. La portò in camera e la distese sul letto. Le aprì le cosce e si inginocchiò sul tappeto davanti a lei; rimase ad ammirare, con il volto teso dal desiderio, l’incantevole fica di Simona che si offriva al suo sguardo. Sembrava un leone ansioso di gettarsi sulla sua preda. All’improvviso si gettò con tutto il volto fra le cosce della ex moglie. Il contatto tutto intero della bocca di Andrea sul sesso di lei produssero un effetto inebriante su Simona che avvertì, con dei fremiti che le fecero scuotere il corpo per intero, quella lingua che lusingava la sua parte più sensibile ed intima. L’ex marito continuò a leccarla ed a baciarla per alcuni minuti fino a quando staccò il viso, ricoperto degli umori che erano colati dalla fica di Simona, e annunciò con fare trionfale “Ora ti scopo, cagna in calore, come ti scopavo quando eravamo sposati”. Afferrò Simona per le caviglie e la trascinò fino al bordo del letto facendo strisciare le sue belle chiappe sulle lenzuola. Si fece passare le gambe della ex moglie attorno al corpo come una cintura e, in piedi davanti a lei, con il suo cazzo proprio all’altezza della fica, vi entrò immergendolo completamente. “Siii, vieni dentro di me, riempimi, chiavami come solo tu sai fare. Ho voglia di essere sbattuta da un vero maschio come te”. Queste parole di Simona eccitarono al massimo Andrea che cominciò a menare colpi potenti e profondi dentro la fica della ex moglie. “Sbattimi a tuo piacimento, fammi tua come più ti piace, amore mio. Forza voglio sentirmi riempire dal tuo enorme cazzone” Pronunciava parole a voce alta perché Alessandro e Lisa potessero sentirle dalla stanza accanto. “Forza, sono la tua cagna, non ti fermare, scopami senza pietà”. Ad ogni colpo le tette e tutto il corpo di Simona, disteso sul letto, sobbalzava “Siii, rompimi, lo sento il tuo cazzone duro trapanarmi la fica. E’ un palo che mi sfonda. Spingi, spingi Andrea che quel cornuto di mio marito veda e senta quanto gode sua moglie nel prendere il cazzone del suo ex”. Andrea aveva la fronte completamente sudata ma non si fermò un istante. Le parole di Simona gli davano la carica e i suoi colpi di mazza si fecero sempre più potenti, sempre più profondi e ad un ritmo sempre più accelerato. Tanto che Simona smise di parlare e poté solo gemere di piacere. “Mettiti a quattro zampe, cagna. Voglio sbatterti alla pecorina”. A Simona piaceva il modo rude di Andrea di scoparsela ed ubbidì subito alla sua richiesta. L’ex marito le passò dietro e le introdusse il cazzo in fica iniziandoa scoparsela brutalmente con colpi potenti e profondi. Sotto quelle spinte la carne di Simona vibrò, le tette le sbattevano in faccia ad ogni bastonata d’uccello nel profondo della sua passera. “Puttana, sei una grandissima puttana”. “Siii, sono una puttana e mi piace farmi sbattere davanti a quel cornuto di mio marito da tutti i grossi cazzi che incontro. Ma il tuo è il più grosso di tutti. Sbrancami, lacerami, distruggimi la fica. Voglio tutto dentro la tua enorme mazza”. Simona sentì il suo corpo completamente dominato. Le era sempre piaciuto essere scopata selvaggiamente ed essere dominata dall’uomo. Al contrario, se questo non riusciva a dominarla ed a piegarla al suo volere, era lei, crudelmente, a sottometterlo. Andrea ormai ansimante diede un po’ di tregua alla ex moglie rallentando il ritmo per riprendere fiato. Guardarono nel soggiorno. Le porte aperte permettevano loro di vedere distintamente l’altra coppia che stava scopando. Alessandro stava montando Lisa come aveva desiderato fin dal primo istante che l’aveva vista quella sera. Lei si trovava in una posizione a pecorina esattamente come lo era Simona, il viso di entrambi era rivolto verso quelli di Simona ed Andrea che quindi potevano vedere le espressioni di godimento di Lisa e lo sforzo di Alessandro nel montarla. “Certo tuo marito ha strani gusti sessuali” disse Andrea “I depravati sanno scegliere i loro raffinati piaceri”. “Tipo quello di guardare la propria moglie farsi fottere dal suo ex marito e nel mentre inculare il primo marito di lei?” Simona rise “Primo marito di lei che, nel frattempo, è diventata una splendida figa!” “Figa non direi proprio, visto il batacchio che gli penzola fra le cosce” Disse sogghignando. “Ora basta parlare, continua a fottermi. Ho voglia di sentire ancora il tuo cazzo che mi stantuffa in fica”. Andrea, se possibile, accelerò ancora il ritmo dei suoi colpi finché la ex moglie, godendo come una porca, fu costretta a chiedere pietà e qualche secondo di tregua, tanto aveva la passera in fiamme. Nel frattempo anche Alessandro aumentò il suo ritmo, spronato ed incitato nel vedere la coppia di fronte a loro scopare in modo così selvaggio e brutale, “Voglio sfondarti il culo Lisa, grandissima troia”. Questa gemeva e mugolava ad ogni colpo senza riuscire a dire parola. La cavalcata delle due coppie durò ancora qualche intenso minuto finché, mentre Andrea sborrava nel profondo della fica della ex moglie, l’attuale marito di lei sborrava nel fondo del culo del primo marito di Simona. I due uomini, quasi come due cavalieri che si sono voluti sfidare ad una gara di forza e di mascolinità, caddero esausti e stremati a terra, sdraiati al fianco delle rispettive partner dai buchi gocciolanti sperma.
“Abbiamo bisogno di rifocillarci e recuperare energie” disse Simona dopo qualche minuto. Poi, rivolta ad Alessandro e Lisa “Forza, andate in camera, vi porto qualcosa da bere e da mangiare”. Sparì in cucina e riapparve dopo qualche minuto con una bottiglia di spumante fresco e della frutta secca priva del guscio. Andò una seconda volta in cucina e questa volta tornò con quattro flûte ed un piattino da caffè. Posò quest’ultimo sul comodino di camera dopodiché tutti mangiarono mandorle, noci e nocciole e bevvero brindando a Simona.
Quando vide che i suoi tre mariti avevano recuperato energie propose “Voglio essere riempita come una botte. Si, dovete riempirmi in ogni buco. Vi voglio tutti e tre insieme”. Poi, rivolta al primo marito “A te Lisa chiedo, per questa volta, di essere Paolo e di adoperare quel bel cazzo che hai tra le gambe”. Del resto, si poteva rifiutare un desiderio alla festeggiata? Alessandro ordinò a Lisa “Leccale il buco del culo ed inizia a lubrificarglielo con la saliva. Io nel frattempo vado a cercare qualche altro lubrificante”. Lisa scostò con le mani le belle chiappe di Simona, allargandole e mettendo ben in evidenza il buchetto rosa. Iniziò a passare la lingua su quel lembo speziato di pelle cercando di aprirlo il più possibile per infilarcela dentro. Alessandro Tornò con una bottiglietta, e vista Lisa che si stava adoperando in quella maniera, le tirò per un secondo la testa indietro poi sputò sul buco del culo aperto della moglie centrandolo “Forza, lecca la saliva prima che coli e ricacciala tutta dentro per lubrificare meglio” ordinò a Lisa che ormai con Alessandro aveva assunto un ruolo di sottomessa. Infine chiese a Lisa di farsi da parte elogiandola per il bel lavoro di lingua svolto e cominciò a lubrificare con qualche goccia l’apertura anale della moglie. Si versò quindi il liquido anche su un paio di dita e lentamente le infilò nel culo di Simona che si era posizionato a quattro zampe al centro del letto. Nel riceverle Simona ebbe un fremito ed il suo corpo si scosse. Andrea, che assisteva a quella scena, era al fianco di lei e le carezza le tette stringendole fra le dita i capezzoli e le sussurrava “Cagna, verrai riempita in ogni buco come piace a te”, mentre Lisa carezza e baciava la schiena di Alessandro, stretta a lui e fissando anche lei l’indice ed il medio dell’uomo che continuavano ad andare avanti ed indietro nel culo della moglie. “E’ pronta per te Andrea, spaccale il culo”. Alessandro si sdraiò supino, il cazzo dritto svettava verso il soffitto. La moglie salì sopra di lui e fece scivolare completamente l’asta dura del marito dentro la sua fica bagnata. Alessandro Avvertì subito colare sul suo cazzo lo sperma di Andrea che ancora era rimasto nel fondo della fica di Simona e, infervorato, iniziò a menare colpi con un movimento del bacino, dal basso verso l’alto. Andrea e Paolo, in ginocchio sul letto, erano pronti a prendere parte all’orgia ed osservavano scopare la coppia di coniugi, i cui corpi erano ora completamente avvinghiati. Alessandro cessò di menare colpi d’uccello nella fica della moglie e le sollevò il culo in modo tale che questo potesse essere offerto ad Andrea, invitandolo ad unirsi a loro. L’uomo aveva ben lubrificato il proprio cazzo pertanto non incontrò eccessiva resistenza nel suo tentativo di aprirsi un varco nel buco più stretto di Simona. Lo infilò lentamente, poco alla volta. Poi iniziò a muoversi dentro al retto della ex moglie prima con movimenti lenti e studiati poi sempre più velocemente e con colpi sempre più profondi. Simona mugolava raccomandandosi di fare piano e di non spaccarle il culo. Alessandro, nel mentre, aveva ricominciato a scoparla in fica con colpi sincronizzati con quelli di Andrea. Ora solo una sottile membrava separava i due cazzi che stavano violando entrambi i buchi di Simona. “Ti piace essere riempita in ogni buco, vero troia?” chiese Andrea. Simona si limitò a mugolare di piacere. Rispose Alessandro con la voce in affanno “Si, è una ninfomane, non le bastano mai i cazzi. L’ho già guardata un paio di volte in qualche prive prendere contemporaneamente gli uccelli di due sconosciuti. Ma oggi si supererà e ne prenderà tre tutti insieme”. Fece quindi cenno a Paolo di prendere posto ed unirsi a loro. Paolo, in ginocchio sul letto, si portò vicino al viso di Simona e le offrì il cazzo. La ex moglie se lo lasciò scivolare in bocca iniziando a spompinarlo fino a farsi arrivare la cappella in gola. Il desiderio di Simona era realizzato. Farsi riempire come una botte contemporaneamente dai cazzi dei tre mariti. Alessandro incitò gli altri due ex “Forza Paolo, chiavala in bocca questa grande puttanona, spingile il cazzo fino in gola, falle leccare la tua cappella e la tua asta, falla sbavare e colare saliva a litri. E tu Andrea sfondale il culo, sbattila a tuo piacimento fino a farla urlare di dolore e di piacere contemporaneamente, spingilo fino alle palle dentro l’intestino di questa troia. Metti dentro e fai uscire il tuo palo fino a romperle completamente il culo”. Simona, ascoltando queste parole sconce del marito, si infiammò. Mugolava a gemeva a più non posso con il cazzo di Paolo piantato in bocca e due pali piantati uno in fica e l’altro in culo. Malgrado tutta la padronanza di se, non essendo nuova a situazioni di questo genere, ebbe qualche difficoltà a gestire contemporaneamente quei tre cazzi che la profanavano in ogni buco. Inoltre le parole “vacca”, cagna”, “puttana”, “ninfomane” pronunciate dai suoi tre mariti la turbavano un poco ma, al tempo stesso, la eccitavano da morire. Lasciò per un secondo l’uccello che la stava riempendo fino alla gola, tossendo e colando saliva e riuscì a pronunciare “Fottetemi, fottetemi, sto impazzendo dalla voglia di cazzo, mi sento esplodere di piacere”. Detto questo riprese a spompinare Paolo. “Si vacca, sarai sfondata e riempita di sborra calda in ogni tuo buco” le rispose il marito. Ma a quelle parole Simona liberò nuovamente la bocca dal cazzo di Paolo e disse “sfondatemi e divertitevi come volete ma non sborratemi dentro. Quando state per venire fatemi un segnale ed uscite per tempo. La vostra sborra la voglio ingollare fino all’ultima goccia”. “Apri bene il culo puttana” Disse Andrea “devi prendere per bene il mio cazzo duro fino in fondo. Ti piace porca?”
Alessandro si trovava con il viso proprio all’altezza delle palle glabre di Paolo e poteva osservare da vicino il pompino che sua moglie stava praticando al suo primo uomo. Ma quando i testicoli di Paolo gli si avvicinarono fino a sbattergli in faccia non poté più resistere e prese a baciare ed a succhiare lo scroto di quella che fino a poco prima aveva trattato come una fica sottomessa. Andrea aveva invece preso a mordere la ex moglie sul collo tanto era l’eccitazione e la perdita di controllo. In Paolo si era però ridestata Lisa e vedendo Andrea in quello stato di eccitazione e di infervoramento, non si lasciò sfuggire l’occasione per realizzare ciò che più desiderava: baciare quell’uomo vero e maschio che mai l’aveva considerata nella sua veste femminile. Avvicinò quindi il viso a quello di lui e gli sussurrò “Sono una porca anch’io ed un giorno vorrei tu mi rompessi il culo come ora stai facendo con Simona. Ma ora baciami, ho voglia della tua lingua”. Andrea, preso alla sprovvista avvicino le labbra a quelle di Lisa e cominciarono a limonare forsennatamente. Ecco dunque completato il quadro, l’orgia perfetta: Simona al centro farcita in ogni suo buco, Andrea che sodomizzava l’ex moglie e baciava in bocca il primo marito di lei, Alessandro che scopava in fica la moglie e leccava le palle a Paolo e questo che nel suo duplice ruolo come Paolo si faceva spompinare dalla moglie e succhiare le palle dal marito di lei e come Lisa baciava passionatamente Andrea, l’uomo rude e vero che la faceva fremere al solo pensiero.
I tre cazzi erano ormai pronti a spandere fiotti di sborra calda e vischiosa. Rossi in viso come peperoni e sudati per la cavalcata, i tre uomini fecero uscire dalla loro tana i rispettivi bastoni e Simona, preso il piattino da caffè che aveva posato sul comodino, si inginocchiò sul letto e se lo portò al viso davanti alla bocca. I tre mariti, in piedi sul letto, si avvicinarono a lei “Sborrate dentro il piattino, non fate cadere una goccia di sborra, voglio berla tutta”. I primi fiotti furono quelli di Alessandro; si riversarono in parte sul piattino ed in parte in viso alla moglie. Fu poi la volta di Paolo che andò ad aggiungere la sua sborra a quella di Alessandro nel piattino e sui capelli di Simona. Infine Andrea, con un urlo animalesco, svuotò le sue palle con un getto potente che colmò il piattino e colpì negli occhi ed in fronte la ex. Questa non appena vide che la sua dose di sborra era pronta, rovesciò la testa all’indietro e fece colare tutto il contenuto del piattino in bocca ingoiando ogni goccia della sborra dei suoi amanti. Poi si leccò le labbra ed il viso con la lingua per raccogliere anche quella che ancora era rimasta sulle guance o sul naso e non farsi sfuggire nemmeno un po’ di quel prezioso nettare. Ingoiò tutto con un’espressione di delizia e prese a baciare a turno Paolo, Andrea ed Alessandro per condividere con loro l’estasi di questo momento finale.
La notte era ormai fonda sulla campagna Toscana quando Paolo ed Andrea lasciarono la casa di Simona e Alessandro. Una serata indimenticabile. Un compleanno memorabile per Simona. Un evento unico ed irripetibile? Non proprio. Nel congedarsi Lisa baciò sulla guancia Simona ed il suo sposo e disse “Fra un mese è il mio compleanno. Siete tutti tre invitati. Vi aspetto!”
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