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STEFANIA.........cosa intendi con 'siamo amici'? (Prima parte)


di Stalio
28.02.2014    |    14.925    |    1 9.7
"Sento la voce di lui che continua a parlare, lei risponde..."
Stefania è una vecchia, cara amica. Vecchia, si fa' per dire, all'epoca dei fatti che racconto aveva 23 anni.
Bionda, capelli lunghi mossi, a volte leggermente ricci, alta mt.1,65, poco meno di me. Tette piccole, magra, molto curata, sempre truccata e tirata, vestita bene. Molto attraente.
Di quelle ragazze che tutti si girano a guardare.
Lei, con la sua amica, o col suo ragazzo, sempre in giro a piedi in paese, come se fosse in passerella.
Qualche sguardo, qualche sorriso, poi comincio a salutarla.......mi fermo, parliamo.
Nel mio lavoro da Carabiniere, una mattina, casualmente (veramente), la fermo in un posto di blocco. È con sua madre, così conosco anche la mamma.
Dal paese si trasferiscono in una vicina frazione, in uno stabile con due appartamenti.
Una mattina sua madre mi invita a vedere la casa. Ci vado il pomeriggio stesso, c'è anche lei, un caffè, un po' di chiacchiere.
Arriva il giorno che la giovane Stefania si sposa, col suo ragazzo di sempre, e resta ad abitare lì, nel secondo appartamento.
Ogni tanto ci si vede, parliamo, scherziamo.
Una volta mi dice che spesso, di pomeriggio, è sempre sola, perché i suoi e suo marito sono a lavorare.
È già un po' che li ho messo gli occhi addosso, che la sto puntando, la voglio trombare.....è una gran fica, la desidero da matti.
Così la vado a trovare. Quando? Di pomeriggio, certo.
So che volentieri si mette sul balcone che da sulla strada, per farsi guardare dai passanti, è un bel vedere.
Passo come per caso.
È sul balcone, mi vede e mi saluta. Mi fermo. Scendo e mi fa entrare in casa.
"I tuoi"?
"Ti ho pur detto che il pomeriggio sono sempre sola in casa, non ricordi"?
"Sei da sola? Dai, vado via, non voglio metterti nei casini".
"Ma che casini, e poi ormai sei in casa. Non ti vede più nessuno".
"Ma tuo marito non è geloso? Una come te non si lascia da sola".
"Geloso? È molto geloso. Troppo. Ma come si fa? Deve lavorare. Mi telefona spesso, 2-3 volte al giorno mentre è a lavorare, per accertarsi che sono a casa. Anzi, mi raccomando, se chiama non fiatare".
"Bèè, lo sarei anch'io. Sei una delle più belle donne che conosco". Arrossisce.
"Dai non dire sciocchezze, sei proprio un caro amico".
Siamo seduti sul divano. Mi avvicino. Indossa un vestitino aderente e molto corto.
Metto una mano su una coscia, non reagisce : "Cosa intendi con amico? Lo sai che mi sei sempre piaciuta. Le donne sentono queste cose, o no"?
"Si, lo so".
Vado più in su con la mano......ma lei la prende e l'allontana verso le ginocchia.
"Maurizio, non succederà niente tra noi questo pomeriggio. Datti una calmata".
Guardandola negli occhi : "....è che ti desidero tanto".
Si alza, va nel frigo a prendere qualcosa di fresco da bere. La seguo. Apre il frigo, ci riprovo, mi da le spalle, la tiro a me, l'abbraccio, li faccio sentire il pacco dietro...... Ma si divincola. Niente da fare.
Beviamo la bibita, sento che è agitata, dice : "Mi hai messo addosso un lavoro. Promettimi che stai buono.".
Proprio in quel momento squilla il telefono.
Mi guarda smarrita, si porta il dito alla bocca facendomi segno di stare zitto, prende la cornetta e risponde : " Ciao amore........no, stavo leggendo il libro che mi hai regalato, è interessante, anche tu lo devi leggere".
"Mi sono messo una tuta, sai per stare in casa.....". Alla faccia della tuta.......altro che tuta, è praticamente nuda.
Mentre dice questo si gira verso la porta, mi da le spalle.
Mi avvicino. Mentre parla al telefono con lui.........chissà. Proviamo.
Allungo una mano in mezzo alle sue gambe, palpo, cerco di andare in su.
Mi guarda sbarrando gli occhi. Chiude strettamente le gambe e con la mano libera cerca di fermare la mia mano.
Sento la voce di lui che continua a parlare, lei risponde.
Mi avvicino ancora e con l'altra mano vado sulle tette. Sono sode. Piccole ma sode.
La sua mano corre sopra ma lascia la via libera nella parte bassa.
Entro sotto la gonna, sento le mutande.....mi blocca sotto ma mi lascia libere le tette. Entro dalla scollatura.........i capezzoli sono già duri.......
Vorrebbe chiudere ma lui non la molla.
Non può far capire niente a suo marito e si lascia toccare. E' rossa in viso. Il respiro accelerato.
"No, no, tranquillo amore...".
Sembra si stia arrendendo. Le gambe sono chiuse ma comincia a mollare.
I capezzoli sono diventati grossi, duri. Glieli strofino con la punta del dito medio.........
La sua mano, che teneva la mia a impedirle maggior accesso fra le gambe, fa meno forza, e a un certo punto molla e così arrivo al caldo del sua passera.
Socchiude gli occhi e continua a parlare.
"No, certo amore........".
Sento la patatina sotto le mutandine. È bagnata. Le gambe si aprono.
Con un dito vado sotto l'elastico degli slip, sfioro le labbra, entro.......
Quello dall'altra parte continua a parlare. Lei risponde qualcosa.....
Apro la lampo dei pantaloni e tiro fuori l'uccello, glielo metto in mano. Lei stringe. Chiude gli occhi, si lecca le labbra. Stringe forte l'uccello, mi sega, lentamente.
Mi masturba mentre disinvoltamente parla al telefono con il marito geloso.
Parla, i suoi occhi sono fissi sull'uccello.
Sorride........forse già immagina.....
Lo stringe con forza, quasi a farmi male.
Quando la mano scende stringe ancora più forte....
Poi allenta la tensione e torna su, accarezza la cappella in modo circolare con il palmo della mano e poi di nuovo scende.
Il tutto parlando del più e del meno al telefono col marito.......
"Ok.....ci sentiamo dopo......Sì, ciao amore, un bacio... ti amo...".
Chiude la comunicazione. Sempre senza smettere di impugnare l'uccello.....
"Sei uno stronzo, un porco... un maiale...". E con la mano libera mi tira uno schiaffo in faccia.
Poi si china. Lo prende direttamente in bocca senza convenevoli.
Troppa grazia.
Lo imbocca per buona metà e pompa incavandosi le guance, sempre stringendolo con forza alla base. Un po' di succhiate potenti, poi si rialza. Mi guarda. Le labbra lucide.
"Ahhhh... mi hai fatto venire una voglia...", e si china di nuovo a ciucciare.
Sento che non durerò molto...... La prendo per i capelli e la tiro su, si appoggia al muro, le tiro su il vestito, mi metto in ginocchio, le sfilo le mutande fradice.
In mezzo alle gambe ha una foresta. Con le mani le apro la passera.....e un lago, ha dei rivoli lungo le cosce......
Non l'ho mai fatto, ........voglio provare.
Avvicino le labbra, la passera aperta dalle mani, tiro fuori la lingua, comincio a leccare.
Lei lancia un urlo.....poi mi prende la testa e mi tiene stretto lì, ........gradisce la ragazza.......gradisce.
Con le mani la tengo aperta, lecco veloce......poi mi concentro sul clitoride, lo succhio di brutto. Un attimo e mi inonda, urla, gemiti,..... mi lava la faccia. Non mi fermo, continuo a succhiare, leccare, le ficco due dita dentro.....succhio, poi un dito nel culo, lecco la passera....... 2-3 minuti e viene di nuovo, le gambe le tremano.
Mi metto in piedi, è tramortita. Un lungo bacio in bocca.......le lingue che si cercano, si trovano, giocano, combattono. Una mano sulla spalla e la spingo giù, si abbassa e lo riprende in bocca....non durerò molto.
"Continua... continua...", le dico, artigliandole la nuca con entrambe le mani.
E lei continua con forza, succhiando e gemendo.
Non le dico che sto per venire......ma penso che lo capisca da sola.
Aumenta il succhio...... è questione di attimi......
Vengo in quella bocca che non smette nemmeno per un secondo di succhiare.
Vengo........ è tanta la sborra che sento salire.....
Non si stacca, inghiotte un paio di volte. Aspetta che il mio orgasmo sia finito del tutto, poi si toglie.
"Ah quanto mi piace... era molta... mmh... quanta ne hai fatta...", dice leccandosi le labbra e deglutendo ancora, cerca nella bocca, trova qualcosa, assapora, e poi inghiotte con soddisfazione.
Si china di nuovo, lo prende alla base e viene su, con la mano lo spreme. Con la punta della lingua raccoglie una goccia che fuoriesce. Poi succhia e spreme ancora. Si tira su.
Cerca lo specchio. Si tocca le labbra. Armeggia in una borsetta e trova il rossetto. Se lo passa. Si aggiusta i capelli.

Ci rimettiamo seduti sul divano, lei sulle mie gambe. Parliamo.
"Perché quello schiaffo"? dico ridendo.
"Perché sei un porco......hai approfittato di me in un momento che non potevo difendermi......"
"Ho sbagliato? Non dovevo?"
"Mi avevi promesso che stavi buono".
"Non ti ho promesso niente......come avrei potuto? Con un bocconcino come te a portata di mano....anzi a portata di uccello........ Ti è piaciuto"?
"Secondo te? Mi hai fatto morire........hai un serpente al posto della lingua".
Evito di confessare che era la prima volta che leccavo una patatina.
"Sono più bravo di tuo marito"?
"Lui non me lo ha mai fatto".
"Ma come........ti ha sempre fra le mani e non........ hai un buon sapore, io riprenderei da lì......".
"Anche tu hai un buon sapore.....mi è piaciuto molto......"
"Me ne sono accorto......"
Intanto le metto una mano sulla passera, struscio, palpo, un dito dentro.....
Comincia a gemere, mi abbraccia. L'uccello è pronto. Si tira su e mi viene sopra, ma di spalle....prende l'uccello ......la cappella sulla passera.......fa tutto lei.....se lo passa sopra, lo mette dentro qualche centimetro, lo tira fuori, lo rimette dentro e scende piano piano.....io sono immobilizzato. Mi godo la scena.
Arriva in fondo......si ferma. Ha ancora il vestito addosso......glielo sfilo dalla testa. È nuda, con l'uccello nella passera. Mi stendo di più per farglielo sentire meglio......geme.......apprezza. Comincia il su é giù.....piano.....poi più forte.....aumenta il ritmo. Qualche minuto e viene.....ha i brividi di piacere lungo la schiena...un lungo orgasmo. Poi mi crolla addosso, con la schiena sul mio torace, sempre con l'uccello nella passera. Si abbandona.
Qualche attimo, poi sento le contrazioni dei muscoli della passerina......
Si tira su, si gira verso di me e mi riviene sopra. Se lo infila nuovamente dentro. Stavolta è più comoda......ed anch'io riesco a muovermi........ma è sempre lei che conduce il gioco.
Cavalca, prima piano, poi sempre più forte.......le tette nella mia bocca, prima una poi l'altra......un dito nel culo..... Ci mette poco a venire di nuovo.......stavolta l'orgasmo è più violento, ha la bava alla bocca, la testa all'indietro.......poi si abbandona nuovamente addosso a me. Un paio di minuti.....sempre impalata sull'uccello.
Poi : "Ma quanto duri.......".
Si tira su, si stende sul divano e lo prende in bocca tutto d'un fiato...... succhia, risucchia, lo stringe forte, sega.......sento avvicinare l'imminente sborrata, se ne accorge ed aumenta il ritmo.
L'uccello tutto in bocca e sega veloce......non riesco più a trattenermi.... le inondo la bocca.
Manda giù tutto......e sega, e succhia fino all'ultima goccia. Vedo le stelle......lei continua a succhiare.......
Sono io a tirarle su la testa. Accipicchia........li piace proprio la sborra.
Resta distesa con la testa sulle mie gambe.........non dice niente......non parla. Il viso soddisfatto.
Comincio io : ".......ti voglio un'intera mattinata tutta per me".
"Sarebbe bello.......ma qui in casa non si può.......poi che cosa dico a lui?"
".....non so......non vai mai a fare spesa? O una passeggiata con la tua amica? Inventati qualcosa....fai funzionare il cevellino".
"E dove andiamo"?
"Dove andare non è un problema.......conosco un albergo nel modenese. Fuori mano......tranquillo".
"Un albergo? .......no, no, non verrò mai in un albergo......non sono una puttana".
"Stefania......negli alberghi non ci vanno solo le puttane.......ci vanno anche le coppie.......come dire...... irregolari. L'albergo va benissimo. E poi pensa........ti leccherò la fichetta per ore......"
Intanto allungo la mano le ficco un dito nella passerina.
"Uhmmm...... non mi ci fare pensare......."
"Non so cosa inventarmi con mio marito.......ma ci provo".
"Vuoi ricominciare? Ne vuoi ancora"? Con due dita nella passera.
Geme......ma prende la mano e la sposta.
"È meglio finire qui oggi. Tra un po' mi richiama, poi tra un'ora arriva. Mi voglio fare una doccia, voglio riprendere il controllo. Mi hai distrutta. Però sarebbe bello."
Si alza, le prendo un braccio : "Aspetta.....vieni un attimo. Dai un bacio sulla cappella e ringrazialo" dico facendo segno all'uccello.
Mi guarda stralunata..... Io : "Dai." Si abbassa, lo prende in mano, lo sega, un bacio, poi in bocca, risucchio, poi ancora un bacio. Infine : "Grazie di tutto".
Così però mi è venuta di nuovo voglia, è di nuovo duro. Lei non se ne cura.
Penso che è meglio non forzarla troppo, così lo rimetto dentro e vado via.

La incontro con sua madre una settimana dopo la prima scopata, in paese. È mattino. Sono con un collega che non le conosce. Gliele presento, lui si mette a parlare con sua madre ed io con Stefania.
"Ti sei dimenticata di me."
"Non dire cagate. Ti chiamo da casa, così parliamo tranquilli."
"Chiamami dall'una alle tre. Ci sono meno rompiballe in giro."
"Ok. E mi lancia un bacio."
Quel pomeriggio non si fa sentire. Mi telefona il giorno dopo. Sono da solo in ufficio.
"Allora Stefania? Questo appuntamento? Mi stai facendo penare."
"Per te è facile, non sei sposato. Non hai una moglie che ti controlla."
"Dai, possibile che non trovi 3-4 ore per vederci? Ma ci pensi a quanto starai bene?"
"Veramente, Maurizio. Non so come fare. Ci possiamo vedere qui a casa mia la settimana prossima, se vuoi, lui fa il pomeriggio."
Me la voglio scopare per bene, in tutta tranquillità. Cosa inventarmi per convincerla?
"Stefania, suppongo che sei sola. Come sei vestita?"
"Che domanda: ho un vestito intero rosso. Sotto corto, come piacciono a me. Sono sola in casa."
"Bene. Sei nella sala? ......dove l'abbiamo fatto l'altra volta?"
"Si. Ma perché me lo chiedi?"
"Quando l'abbiamo fatto cosa ti è piaciuto di più?"
"Non l'hai capito?"
"Si, ma voglio sentirmelo dire da te."
"Non capisco. Comunque sei stato un artista a leccare la mia micina."
"Ottimo. Ora voglio che tu esegui le mie istruzioni. Fai tutto quello che ti dico........Poggiati con le spalle al muro, come l'altra volta."
"Fatto. Ma spiegami...."
"Ora infila una mano sotto la gonna, toccati, non infilare subito le dita dentro, vai per gradi...... Io sono li.....in ginocchio, la testa in mezzo alle tue gambe. Voglio mangiarti la passerina....tu mi tieni la nuca...... vuoi che continuo....."
"No, no, zitto. Non lo faccio".
"Stefania fai quello che ti dico."
Qualche attimo di silenzio poi sento un sospiro. Capisco che sta eseguendo.....
"Bene. Continua così. Senti la mia lingua sulle grandi labbra, come ti stuzzica. Stai gemendo, in mezzo alle gambe sei un lago. La lingua ora è dentro, ma senza spingere, appena dentro, sei in orbita......stai per godere."
Ormai sento il respiro forte, degli : oh, oh, si.....dai, si.... È partita.
Continuo : Mi tieni sempre per i capelli.........affondo la lingua, poi cerco e trovo il tuo crito, lo succhio, lecco più forte, ancora prendo tra le labbra il tuo crito."
"Oh, oh, si, vengo, vengo.....oh....godo...." Urla.
Poi silenzio. Il respiro rallenta.....
"Era tanto che non mi masturbavo......sei un figlio di.......mi hai fatto morire."
"Stefania domattina ci vediamo. Voglio finire il lavoro. Questo era solo un piccolo antipasto."
Silenzio.
Poi : "Va bene. Mi hai convinta. Non so ancora cosa inventarmi, ma domani ci vediamo. Ne ho una voglia pazzesca."
"Benissimo. Ci vediamo alle nove nel parcheggio vicino alla rotonda di Spellombe, conosci il posto vero?"
"Si, poi dove andiamo?"
"Parcheggi la tua macchina e vieni con me. Io intanto prenoto una camera nell'albergo. Vedrai, sarà una mattinata memorabile."
"Si, questo lo so."
"Ti saluto ora, sta arrivando qualcuno. Ci vediamo domani."
"Ciao mandrillo."
Mandrillo, addirittura.

(Continua......)
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