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Per un po' di gelosia mi feci rompere il culo. (Parte prima)


di Stalio
16.06.2016    |    36.151    |    5 9.0
"Se tutto va bene lo scoprirò presto, ma sono sicuro che non ci saranno sorprese..."

Un altro Gianni.....non è possibile! Dopo 25 anni! È proprio il caso di dirlo: Gianni 2, la vendetta.
Questo secondo Gianni è un vicino di casa, della casa che mia moglie ha affittato per un mese a Cesenatico, per le canoniche ferie estive. E come noi non è di qua, credo che sia lombardo. L'altro ieri ci siamo presentati, e la sua stretta di mano è stata molto 'eloquente', come i suoi sguardi, che hanno risvegliato in me voglie e desideri che pensavo fossero ormai definitivamente svaniti.
Sarà alto almeno un metro e novanta, e tutto il resto è proporzionato all'altezza, compreso il pacco, almeno così sembra. Se tutto va bene lo scoprirò presto, ma sono sicuro che non ci saranno sorprese.

Però vale la pena di scrivere della mia storia col primo Gianni, visto che con il secondo non è ancora successo niente.

La mia 'particolare' amicizia con Gianni iniziò molto presto, non ricordo se fossi in prima o seconda media. Era tre anni più grande di me, e mio vicino di casa. 

All'epoca avevo i capelli lunghi sulle spalle, perché così piacevano a mia madre, color castano chiaro. Non facevo molto caso a come mi faceva vestire o tenere i capelli, non mi interessava molto.
Mi stavo sviluppando, crescevo molto in fretta sia in altezza che come muscolatura, e questo lo si constatava dalla misura dei pantaloni che diventavano presto corti e a volte stretti in vita. D'estate il problema non esisteva perché si usava indossare sempre i pantaloni corti, sopra le ginocchia.
Era un'età in cui gli ormoni cominciano a pompare, e quando tra noi ragazzi si giocava, c'era sempre qualcuno che faceva il cretino palpandomi il sedere, lo facevano scherzando, anche se non capivo perché succedeva solo a me.
Ma poi mi accorsi che......una mattina che ero da solo in casa, osservandomi nudo davanti ad uno specchio, ci feci caso pure io.....avevo messo sù un bel culo tondo, piccolo ma sodo, che si faceva notare.

Comunque a me piacevano le ragazzine, indubbiamente. In particolare ce n'erano un paio che erano molto belle, poco più grandi di me, che ogni volta che le incontravo me le mangiavo letteralmente con gli occhi. Spesso mi masturbavo pensando a loro, specialmente ad una che aveva un paio di tette stellari.

Nel periodo estivo, la sera dopo cena, tutti noi ragazzi ci trovavamo fuori per strada per giocare e chiacchierare di calcio e di donne. Uno dei passatempi più gettonati era quello di 'giocare a nascondino', e lo facevamo spesso perché era l'unico gioco che si riusciva a fare tutti insieme, il gruppo era piuttosto numeroso, circa di 15-20 ragazzi, tutti maschi, dai 12 ai 14-15 anni circa, ma ogni tanto si univa a noi qualcuno più grande.
Ci si nascondeva, e dopo pochi secondi quello a cui era toccato fare la conta doveva cercare tutti gli altri, ed appena individuato qualcuno doveva chiamarlo per nome e poi correre verso la 'tana'.
Spesso capitava che, nello stesso nascondiglio, ci si imbucava in due-tre nel silenzio più assoluto.
Così una volta capitò, non so dire quanto casualmente, di trovarmi nascosto dietro ad un muro con Gianni, nel buio più totale. Stavamo molto stretti, lo spazio era poco, io davanti e Gianni dietro, e lui colse l'occasione per poggiarmi il 'pacco' sul mio didietro. Ricordo come se fosse adesso quella sensazione di sfregamento, con l'uccello duro, lui più alto di me di una decina di cm si era abbassato piegando le ginocchia per arrivare all'altezza giusta. Io non realizzai immediatamente quello che stava succedendo, poi pensai che non lo stesse facendo apposta,  infine protestai: "Ma cosa fai? Sei scemo?"
Lui, continuando lo sfregamento: "Zitto....non vorrai mica farci trovare?"
"Smettila....."
"Ancora un po'.....dai..." E continuava, e lo sentivo sempre più duro.
"Gianni.....basta."
Per tutta risposta mi prese per la vita e mi strinse a se facendomelo sentire ancora meglio, poi: "Uhmmmm.....che bel culetto che hai, mi fai impazzire..."
Finalmente venimmo individuati ed entrambi uscimmo allo scoperto correndo verso la tana.

Quella sera non ci furono più contatti ravvicinati con Gianni,  ed io, che ero un po' timido ed avevo paura di essere deriso dagli altri, feci finta di niente, come se non fosse successo nulla.
Ma questo mio comportamento, in qualche modo, fece si che tra noi si instaurasse una sorta di complicità, qualcosa era accaduto, e lo sapevamo solo noi due.
Nei giorni seguenti non successe niente, ma lui mi mise un po' sotto una specie di cappa di protezione: prendeva le mie difese, quando giocavamo al calcio mi chiamava nella sua squadra, mi sorrideva...ed io, forse in modo inconscio......mi avvicinavo spesso a lui.

Il secondo approccio capitò dopo una settimana circa: stavamo giocando di nuovo a nascondiglio e ci infilammo in tre in un fabbricato in costruzione, io, Gianni ed il nostro amico Lucio. E mentre da dietro una finestra tenevamo sotto controllo il tipo che ci stava cercando, lui con una mano cominciò a palparmi spudoratamente il culo da sopra i pantaloncini leggeri che indossavo. Io cercai di bloccarlo ma con scarsi risultati, anche a causa della presenza di Lucio, perché non volevo che lui ci scoprisse.
Ben presto Gianni individuò il buchetto, e con un dito incominciò a spingere...io mi ero bloccato a causa di Lucio, e Gianni con l'altra mano libera agguantò una delle mie e se la porto sull'uccello duro, facendomelo palpare per bene in tutta la sua lunghezza, insistendo particolarmente sullo sfregamento della cappella.
Di positivo ci fu' che Lucio non si accorse di niente, e di negativo che tra me e Gianni ormai il ghiaccio era rotto, e che ben presto ci sarebbero stati, sicuramente, nuovi sviluppi.

Il giorno dopo lo incontrai prima di pranzo, e con la scusa di farmi vedere la sua collezione di macchinine militari, per il pomeriggio mi invitò a casa sua. Accettai, mai pensando che i suoi fossero via e che in casa non c'era nessuno. E lui, credo, la prese come una sorta di assenso, tipo: questo ci sta.


........continua.
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