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Proposta indecente. (Parte ottava)


di Stalio
09.10.2014    |    10.301    |    4 9.5
"Non farlo, deve essere l'eccezione, e non il contrario..."
Mangiamo della frutta, uva, una mela.
Poi lei: "Che si fa? Abbiamo ancora un paio d'ore prima di pranzo."
Rido, la guardo: "Io mi farei una doccia. Ho visto che il box è abbastanza grande, vieni con me?"
Mi svesto e vado in bagno.
Mi viene dietro e ci infialiamo nel box. Apre l'acqua, arriva fredda, poi quasi subito calda. Io la voglio più calda, lei meno. Facciamo finta di litigare, battibbeccare, ma stiamo solo scherzando.
Infatti scoppiamo a ridere entrambi.
Intanto l'uccello ricomincia a dare segni di vita.
Io: "Dunque, mi pare che mi hai promesso che posso fare di te quello che voglio. Vero?"
"Si, ma sono già pentita. "
"Adesso ci divertiamo."
L'abbraccio, lingua in bocca, poi prendo una sua mano e la metto sulla passera: "Masturbati, qui davanti a me."
Mi guarda, sono serio. Non protesta. Sospira.
Comincia con un dito, lo mette dentro, avanti ed indietro. Si poggia con le spalle sul muro, apre di più le gambe, gli occhi chiusi, la testa sulle piastrelle.
Li sono vicino, ma evito di toccarla. Mi voglio godere lo spettacolo.
Il suo viso è rosso, le labbra semiaperte, il respiro aumenta di velocità, è un continuo: "Ho....hoooo..... ho.........hooooo." Tira fuori il dito, lo mette in bocca, poi di nuovo giù sulle grandi labbra, cerca il bottoncino, lo trova, ci passa il dito intorno in modo circolare, poi rimette il dito dentro, aumenta la velocità ed i gemiti di piacere. Sta per godere, "Hoooooo.......si......ho........si si siiiiii.........", brividi di piacere, si contorce, poi : " Hoooooooooo.......siiiiiii", ed arriva l'orgasmo, molto forte, intenso.
Aspetto un attimo, e mi avvicino. Ha ancora gli occhi chiusi, le labbra semiaperte. Bacio sulle labbra, sulle guance, lingua in bocca.
Lei: "Ti sei divertito? Piaciuto lo spettacolo?"
"Si, dai. Hai fatto un buon lavoro, sei 'pratica', lo fai spesso?"
"É un po' che non mi capitava. L'ultima volta è successo esattamente qui, lunedì scorso, sotto la doccia, pensando a te."
Rido, scuoto la testa: "Ma non ti basta mai? Lunedì mattina hai avuto una decina di orgasmi."
"Tu mi prendi troppo."
Metto le mani sulle spalle e la spingo giù: "Prendilo in bocca, fammi sentire quanto sei diventata brava."
Comincia il 'lavoro'. Si.....hooooo.....non è male, certo che ha bisogno di allenamento. Lo farà con Marco. Intanto....siiii.....Anna....
La lascio fare una decina di minuti, poi: "Basta adesso, tirati su. È girati di spalle."
Obbedisce, da brava bimba. La faccio mettere in posizione, gambe aperte, braccia sulle piastrelle, spalle piegate in avanti.
Apro le chiappe e punto l'uccello. Spingo senza riguardo ed entro subito.
Lei: " Pianoooo.....hooooo....pianooooo....."
Parto a pompare, prima piano, ma la voglia di godere mi fa accelerare, lei risponde colpo su colpo.
Qualche minuto e sento che sto per godere, con le mani vado sulle tette, prendo i capezzoli fra le dita e stringo forte, provocandole un orgasmo immediato, ed anch'io mi scarico nel suo culetto.
Lei: " Mi piace prenderlo nel culo."
"Anna: c'è qualcosa che non ti piace?"
"Fammi pensare:.....no. Mi piace tutto, e mi piaci tu."
"Mi fai una promessa?"
"Dipende..."
"Una volta al mese, almeno una volta, qui nella doccia, voglio che ti masturbi pensando a me."
"Una volta? ...ti assicuro che lo farò di più. So già che mi mancherai un casino."
E mi bacia appassionatamente.

In cucina, rivestiti, vedo che apparecchia la tavola per una sola persona.
"Tu non mangi?"
"Certo che si. Con tutte l'energia che mi hai fatto consumare..."
"E allora?"
"Mentre mangiamo faremo un giochino. Una mia antica voglia che non mi sono mai azzardata a togliermela neanche con mio marito."
Penso a cosa possa avere in testa, poi ci rinuncio.
La pasta è pronta, orecchiette col sugo di pomodoro. Vedo che riempie il piatto fino all'inverosimile.
"Ma chi la mangia tutta questa roba?"
"Io e te. Mangiamo nello stesso piatto, con un'unica forchetta. Beviamo entrambi nello stesso bicchiere. Io ti sto seduta sulle gambe, e ti imbocco."
Mi sembra una stronzata, ma sorrido lo stesso: "Se ti ho sulle gambe può succedere di tutto."
"È quello il gioco: una toccatina qui, una lisciatina lì, un bacio, una palpata...senza toccare le parti intime...mentre mangiamo."
So già che il mio uccello non è d'accordo, ma sto al gioco.

Invece la fantasia di Anna si rivela interessante, a parte la tortura di non poter dar subito sfogo al mio fratellino. Alla fine del primo piatto siamo svestiti dalla vita in su', con Anna che ha già goduto due volte.
È interessante succhiare i capezzoli con le orecchiette in bocca, sporcarla di sugo e poi pulirla con la lingua, baciarla.
Non è un pranzo, è qualcosa di più piacevole, in cui, comunque, si mangia.
Concludiamo con una banana infilata nella fica, usata a mo' di uccello, con lei che gode, e che poi viene mangiata, dopo averla sbucciata.
Il caffè lo prendo mentre lei, inginocchiata sotto il tavolo, mi fa' un pompino.

Mentre lava i piatti: "Hai da fare una lavatrice?"
Lei: "No...perché me lo chiedi?"
"Scommetto che non l'hai mai fatto sulla lavatrice..."
"Sulla lavatrice? Stai scherzando?"
"No, per niente. Dai...finisci i piatti e prepara il bucato..."

La lavatrice va', ....comincia con i risciacqui, è il prologo della centrifuga.
Io: "Andiamo, altrimenti perdiamo la botta."
Si alza, mi viene vicino, mi prende per mano ed andiamo in bagno.
Libera il piano sopra la lavatrice e dopo aver sfilato le mutande ci si siede sopra ed apre le gambe, è proprio all'altezza giusta.
Slaccio i pantaloni, cadono giù, anche le mutande fanno la stessa fine. La sua gonna non è un problema. Non c'è bisogno di dirigerlo, il fratellino trova la strada da solo. Un colpo e via. È un lago.
Devo andare piano, per arrivare alla centrifuga, che tra l'altro non so esattamente quando ci sarà.
E così faccio. Lei ha le mani poggiate sul piano, dietro la schiena. La testa all'indietro, i suoi bellissimi capelli che cascano sulle spalle, e anche davanti sopra la maglietta, all'altezza del seno.
Geme di brutto, le vibrazioni della lavatrice si fanno sentire. Nonostante la mia intenzione di portarla fino alla centrifuga lei.......gode già. Ma è solo l'inizio.
Continuo alternando la velocità, forte, poi piano, poi forte.
Finalmente arriva la centrifuga, le vibrazioni aumentano di brutto, lei si contorce, brividi, piccole urla....e gode ancora, più e più volte. Il vederla così fa esplodere anche me, un orgasmo intenso come pochi. Mi cinge le gambe intorno, come per trattenermi, ma non scappo di sicuro. Sto troppo bene dentro di lei.
Alla fine un bacio lungo, caldo, appassionato.

Il pomeriggio sono in giro con mia madre, mi tocca scarrozzarla per mezzo paese, ma alle 18,30 siamo a casa. Appena in tempo, dopo un quarto d'ora arriva la telefonata di Marco: "Sto rientrando, ci vediamo tra dieci minuti al bar in piazza? "
"Certo. Ok."

Ci sediamo ad un tavolino appartato. Ordiniamo qualcosa.
Marco: "Uffa......ti obbligano a fare questi corsi che non servono a niente. Tutte cose trite e ritrite. Ma bisogna andarci per l'attestazione. Che palle."
"Marco, scusami. Mi fa piacere, come puoi immaginare, stare qui con te, ma sei in giro da stamattina. Sarai stanco. E sicuramente passerai in officina prima di andare a casa. Quindi, che dici, andiamo subito al sodo?"
"Scusami tu Mauri, è che sono in imbarazzo a parlare di queste cose."
"Dai, sono io in imbarazzo."
"Va bene. Lo siamo entrambi."
"Lunedì mi hai chiesto di Anna. Com'è a letto, vuoi ancora saperlo?"
"Si. Ma per favore non scendere nei particolari. Io ti faccio delle domande e tu mi rispondi di si oppure di no."
"Ok. Prima però voglio che tu sappia una cosa. Io, l'amore lo faccio in modo totale. Ci riesco solo così, e non ho fatto eccezioni con Anna. Diciamo che più di una volta, per colpa mia, ci siamo lasciati un po' andare. Se la cosa ti infastidisce, ti chiedo scusa."
"L'avevo messo in conto. Come anche il fatto che lei non poteva rimanere insensibile, impassibile, specialmente con il feeling che ha con te."
"Siamo fatti di carne."
"In questi giorni l'ho vista stanchissima, letteralmente fusa. Come hai fatto a stancarla così tanto?"
"Marco, io mi spremo molto, e di conseguenza....."
"Secondo te, Anna è una tipa calda a letto?"
"Si, Marco."
"Disponibile?"
"Si."
"Curiosa? Nel senso che vuole diversificare?"
"Si, certo. Rimanendo sempre nell'ambito di un rapporto normale di coppia."
"Ecco, mi interessava sapere questo. Allora tra me è lei c'è qualcosa che non va."
"Be', se è così, puoi sempre porre rimedio."
"Come si fa' ad una donna che ami, obbligarla a fare certe cose?"
"Obbligare? Ricordati Marco: a letto non ci sono cose sconvenienti. E se tu vuoi di più, è naturale che devi dare di più. Se la prendi dal verso giusto, ad Anna puoi chiedere qualsiasi cosa."
"Non so che fare. Come si prende una donna per il verso giusto?"
"Li hai mai leccato la patatina?"
"No, mai. Neanche alle altre avute in precedenza."
"Lo devi fare Marco. È importante."
"Mi vergogno a parlare di questo, con lei."
"Non parlarne. Fallo e basta."
"Non ci riuscirò mai."
Capisco che Marco in questo campo ha qualche problema, è bloccato. Ed anche impedito.
"Ti faccio una proposta, tu dimmi solo se te la senti o meno. Per domani sera proporrò di andare fuori a cena, tutti e tre. Quando rientriamo tu invitami a salire su' in casa per bere qualcosa e per salutarci per bene. Ci mettiamo tutti sul divano e poi improvvisiamo."
"Cioè? Facciamo qualcosa a tre?"
"No Marco, tu solo farai qualcosa. Io ti darò delle dritte e te la scalderò un pochetto."
"Non l'ho mai fatto con uno che mi guarda."
"Neanch'io, di solito la presenza di altri maschi mi disturba, e non poco. Ma tranquillo, io non ti guarderò. Mi concentrerò su di lei e nel contempo ti dirò man mano cosa fare."
Ci pensa un attimo, poi: "Non so cosa salterà fuori, però proviamoci. Sempre che Anna collabori."
"Su questo non avere dubbi."
"Me lo auguro, ci tengo tantissimo a lei."
"E fai bene, e mi fa' anche piacere. Marco, tua moglie è una bomba, e sposandola hai fatto 13."
"Mamma mia, mi sto già scaldando. Non vedo l'ora che arrivi domani sera."
"Vedrai che andrà tutto bene. Tu lasciati andare, seguimi, e non farti domande, non porti dei limiti. Dopo, con tua moglie, il sesso sarà tutta un'altra storia."
"Ti devo anche questo."
"Non mi devi niente, mi hai già dato. Ricordati anche di preparare un pochino di olio d'oliva, in una tazzina, sul tavolino del divano. Ti servirà."
"A cosa?"
"Lo vedrai domani. Sarà una sorpresa per te, e per lei."

Il venerdì mattino arrivo da Anna con un quarto d'ora d'anticipo.
Mi apre, è già pronta, gonna cortissima, maglietta senza maniche aderentissima, truccata.
"Sapevo che saresti arrivato prima."
L'abbraccio forte forte e la bacio.
"Sono un po' triste. Oggi è l'ultimo giorno."
Scende una lacrima sul suo bel viso. "Si. Ma tu sarai sempre nel mio cuore."
Un altro bacio, poi : "Ci piangiamo addosso tutta la mattina? Oppure..."
"Si, si. Queste tre ore voleranno. Dai, il caffè e poi apriamo le danze."
Andiamo in cucina. Mentre prepara la moca mi metto a sedere su una sedia.
Messo su il caffè mi viene sopra a cavallo: "Mi sembrava strano che non partissimo in questo modo."
"Credevi di farla franca vero?" Intanto comincia a strofinarsi sull'uccello.
Pochi attimi e: "Si....si....ecco. Hooooo, haaa."
Faccio passare l'orgasmo, poi: "Anna, sei tremenda."
"Mi mancherai un casino."
"Io o lui?" Indicando l'uccello.
"Entrambi. Più lui." E ride.
"Stronzetta e troietta."
"Puttaniere."
La bacio. Lei: "Ummmm....quanti baci oggi."
"Anna ti....... Ti voglio bene."
"Anch'io Mauri. Anch'io, tanto."

Fare sesso con lei è sempre fantastico, ma oggi c'è un pelino di tristezza.

La sera, verso le 20,00, sono nuovamente a casa di Anna e Marco. Siamo rimasti d'accordo che al ristorante ci andiamo con una macchina sola. E così facciamo.
Prima di uscire, riesco a dire a Marco di lasciarmi cinque minuti da solo con Anna, verso fine serata.
Durante la cena, inizialmente, parliamo poco.
Dispiace il fatto che questo nostro 'ménage' a tre stia per finire.
Anna, particolarmente, è silenziosa e con gli occhi rossi.
Dopo una mezz'oretta decido di smuovere le acque: "Ragazzi, non mi piace la piega che sta prendendo questa serata. Dai, su, non è morto nessuno. Ci torneremo a vedere, quando io vengo qua, o se voi venite a Bologna."
Anna: "Si, lo so, ma mi dispiace lo stesso. Dopo Marco e mia madre sei la persona più importante della mia vita. Anzi, non so, forse vieni prima di mia madre."
"Esagerata."
Marco, scherzando: "Sono il primo? Woooo....."
Io: "Marco non ti illudere. Credo che a breve arriverà qualcun altro che ci scardinerà tutti. Come minimo si prenderà il primo, il secondo ed il terzo posto, in contemporanea."
Anna si tocca la pancia: "Si, si. Questo è sicuro. Ma il mio amore per te non calerà di un millimetro (rivolta a Marco). Sapete che c'è già qualche segnale?"
Marco: "Veramente? Fantastico. Cosa senti?"
Anna: "Solo sensazioni. 'Sento' che c'è."
Io" Come pensi di regolarti? Fai il test?"
"Non voglio stressarmi, voglio rimanere serena. Aspetterò la fine della settimana prossima, che dovrebbero venirmi le mestruazioni. Se non arrivano, dopo 3-4 giorni facciamo il test."
Marco: "Mi sembra un sogno. Finalmente."
Io: "Mi raccomando, fatemi sapere."
Marco: "Tu sarai il primo ad essere avvisato."

Finiamo i secondi. Marco: "Vado in bagno."
Appena si allontana, Anna: "Allora? Sei andato in officina?"
"Ascoltami: adesso che rientriamo a casa, Marco mi inviterà a bere qualcosa. Tu, mentre beviamo il limoncello, vieni sul divano e siediti in mezzo a noi. Poi, qualsiasi cosa succede, vedi di collaborare. E quando lui te lo sbatterà nel culo fai finta di sentire dolore, come fosse la prima volta."
Per qualche attimo rimane a bocca aperta, poi: "Cosa?.........cioè voi due mi.....prendete..."
"No, Anna. Solo tuo marito. Ma io sarò li."
Vediamo avvicinarsi Marco, ed il discorso rimane in sospeso...

Dopo il dolce, paghiamo il conto ed usciamo.
Sotto casa, Marco: "Mauri, vieni su a bere qualcosa, così ci salutiamo per bene."

Io e Marco ci mettiamo a sedere sul divano. Anna riempie i bicchierini di limoncello, poi avvicinandosi: "Fatemi spazio. Voglio stare vicino a tutti e due." E letteralmente si butta in mezzo a noi, incastrandosi a forza.
Io: "Anna......permesso...."
Lei sorride: "Ma cosa ho fatto per meritare due uomini così?"
Io: "Sei una bella e brava donna, e meriti ogni bene."
Aspetto che finisca di bere, poi gli metto un braccio intorno al collo e la faccio stendere di traverso: la testa sulle mie cosce e le gambe su quelle di Marco.
Lei: "Ecco, questa è la posizione migliore per addormentarmi."
Io: "Non credo che dormirai." Intanto infilo una mano sotto la camicetta, sulle tette, trovo un capezzolo, ci gioco. Faccio segno a Marco di infilare una mano in mezzo alle sue gambe.
Lui: "Amore......stasera sei particolarmente eccitante."
Va su', lungo le cosce, arriva a destinazione, palpa, accarezza. Anna chiude gli occhi ed allarga le gambe. Marco, su mia sollecitazione, infila un dito dentro, poi un altro. Lei comincia a gemere.
Le faccio sfilare le mutande e tiro la gonna su. Allungo una mano, con le dita gli apro la passerina ed indico a lui il crito, poi: "Accarezzalo."
Esegue, e nel farlo si accorge della sensibilità della moglie, in quel punto.
È il momento di accelerare, prendo la testa di Marco e la spingo giù, lui capisce ed avvicinandosi infila la lingua dentro.
Per Anna è una scossa elettrica, lancia un urlo, comincia a contorcersi, e lui, visto l'effetto ed incoraggiato da me, si impegna con diligenza.
Insiste un attimo in più sul crito e per Anna arriva il primo devastante orgasmo.
Lui soddisfatto fa' per tirarsi su ma io l'invito a continuare, e a seguito di ciò, dopo pochi minuti, per Anna arriva un altro orgasmo. Marco sta incominciando a capire come funziona...
A questo punto gli chiedo di passarmi la tazzina dell'olio, che lui, su mia indicazione, aveva preparato prima di uscire da casa. Immergo due dita, poi faccio sollevare a Marco le gambe di Anna, gliele faccio allargare, e con le dita unte d'olio gli ungo il buchetto dietro.
Marco mi guarda smarrito, Anna fa' un sospiro di piacere, lui la osserva, lei ha sempre gli occhi chiusi, la bocca aperta. Prendo la mano di Marco, un dito, e lo passo sulla rosetta del buchetto.
Lei ha un brivido di piacere. Marco prende coraggio e le infila il dito dentro, Anna non si sottrae, anzi spinge il culo verso di lui.
Faccio segno che è ora di infilargli dentro l'uccello.
Non mi va di vedere Marco nell'atto d'incularla, allora mi abbasso con il viso su quello di Anna, la bacio, lingua in bocca. Dalle contrazioni della lingua di lei sento che Marco sta procedendo, poi lei staccandosi un attimo: "Piano amore, fai piano.....haaaa....haaa...."
La torno a baciare e a stuzzicare i capezzoli.
Lui la sta montando di brutto, spinge forte, entra, esce, sento la testa di lei fare avanti ed indietro sulle mie cosce. Gli da dei colpi pazzeschi, dai gemiti capisco che Anna sta per godere.
Mi tiro su, voglio che Marco la guardi in faccia mentre la fa godere con la penetrazione anale, ma evito di girarmi verso di lui. Passano un paio di minuti, arriva prima lei, e poi lui a ruota. Passato l'orgasmo Marco si abbassa e la bacia, lingua in bocca.
Poi intuisco che sta uscendo da lei, si tira su gli slip e lo rimette dentro. Mi giro verso di lui, il viso è rosso, mi fa' un sorriso, l'occhiolino.

Qualche minuto di silenzio assoluto, lui in ginocchio sul divano, lei stesa con la testa sulle mie gambe.
Le accarezzo delicatamente la faccia, poi mettendomi in piedi: "Bene. Adesso direi che è ora di andare. Voi avete ancora tanto da fare."
Marco: "Mauri non ti lascio andare via così." Indicando la mia erezione.
Io non me ne ero neanche accorto.
"Marco, non ci riesco... Ma non preoccuparti...."
"Io vado in bagno a farmi una doccia. Vi concedo venti minuti...."
"No, no, io...."
"Tu si. Altrimenti mi offendo."
Anna: "Mauri......ti tocca. Vieni qui." E tirandomi verso di lei mi caccia la lingua in bocca.
Lui intanto esce dalla sala.
"Anna, veramente......con lui in casa non ce la faccio." Intanto mi ha tirato giù i pantaloni.
"Non si direbbe Mauri, non si direbbe."
E lo prende in bocca, cominciando a succhiare, segare, leccare, le palle in bocca.
"Anna.....Anna.......accipicchia...."
Mi abbandono sul divano mentre lei continua il lavoro. Sento i primi stimoli dell'orgasmo che respingo.
"Se continui così........ Anna vienimi sopra."
Lei molla l'uccello, si sveste, e mi viene sopra a cavallo.
Se lo infila dentro piano, scende lentamente, arriva in fondo e si ferma, si avvicina e mi bacia, lingua in bocca mentre comincia a cavalcare.
Voglio farla godere un'ultima volta, allora agguanto le tette, succhio, lecco, con le dita stringo un capezzolo. Ormai è tutta un gemito, piccole urla, ancora lingua in bocca, poi ecco: "Siiii......vengo.....siiii...." Un attimo ed anch'io mi svuoto dentro di lei, un orgasmo unico, intensissimo.
Restiamo qualche secondo abbracciati, la sua testa di fianco alla mia. Poi ci stacchiamo.
Si riveste alla bene e meglio, poi: "Pensami ogni tanto, quando sei a Bologna."
Mi rivesto anch'io. Ormai Marco deve aver finito.

Infatti arriva, sorridente, in accappatoio.

Io: "Prima di salutarvi voglio dirvi solo due cose. Voglio che voi due facciate l'amore ogni giorno.
Non farlo, deve essere l'eccezione, e non il contrario.
Fatelo sempre, mentre pranzate o cenate, nel pieno della notte, in macchina, in treno, in bagno, sulla lavatrice, sotto la doccia.
Tu Anna ogni tanto vai in officina, e saltagli addosso. Tu Marco svegliala alle quattro di notte e prendila. Sorprendetevi, inventate cose nuove, fate nuove esperienze."
Marco, dopo un attimo di silenzio: "Mauri, sei una persona stupenda."
Io: "Marco, anche tu lo sei. E sono contento che Anna stia con te. Siete una bella coppia, sono felice per voi."
Stringo la mano a lui, ed è naturale abbracciarci.
Anna si avvicina e mi abbraccia anche lei, poi bacini sulle guance ed uno sulle labbra, casto.
"Mi mancherai tanto Mauri."
Io, nell'orecchio: "Andate in camera e fagli un pompino con l'ingoio."
Sorride e mi fa cenno di si.

Esco.
Si, Anna, sentirò la tua mancanza.


È già due settimane che sono rientrato a Bologna e non ho ancora nessuna notizia di Anna e Marco.
Sono le 13,00, squilla il telefono. Vado io a rispondere....ho un presentimento.
"Mauri, sei tu?" È Marco, lo riconosco all'istante.
"Si Marco, sono io."
"Mauri......Anna è incinta. Abbiamo appena fatto il test."
Un attimo di commozione, poi: "Sono contento Marco. Complimenti davvero. Sono sicuro che sarete i migliori genitori del mondo. Anna?"
"Se smette un attimo di piangere te la passo...."
Arriva lei: "Hai visto.....lo sapevo.....grazie....grazie."
"Anna........."









...




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