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trattamento completo di una signora per bene 2


di forrestsherman
08.05.2021    |    3.874    |    0 9.3
"Aprì un cassetto ed estrasse una specie di uovo appuntito di un materiale che sembrav ambra e lo unse con oli Baby..."
Ora sono stesa sulla sul lettino con le gambe piegate sul torace con il cazzo di lui che le sta aprendo il buchino e un coso che mi vibra in vagina e non posso trattenermi dal inizia a solleticarmi il clitoride che è diventato durissimo dal piacere che sto provando e più lui mi incula selvaggiamente e più io mi masturbo contorcendomi finchè vibro tutto tutta in orgasmo
Vado a casa malferma sulle gambe ..niente rimpianti ho fatto una scopata ...Un massaggio interno Niente di strano ...Ma non mi convincoVado in bagno
Mi spoglio tra un’ora devo andare a prendere i ragazzi
Resto a guardarmi in slip e reggiseno ho l’aria del gatto che ha preso il topo
Sono bella
Nelle tette pancia ancora piatta fianchi sodi sedere in forma tigh gap appropriato per l’età
Appoggio la figa allo spigolo
Penso a come mi ha fatto venire
Mi tocco dappertutto Sento ancora la sborra che cola, mi tocco, lo odoro..mi ricordo da piccola, la prima volta .. a 12 anni, al mare, eravamo nascosti sotto un gommone rivoltato per giocare a nascondino.
Faceva caldo, come in questo studio di massaggi di Dario.
Fu la prima volta che sentii l’odore del seme maschile, non l’avevo ancora mai sentito, non sapevo se mi piaceva o no, era come pesce misto a borotalco, come quell’odore di mare marcio tra gli scogli… mi spalmava quella cosa sulla pancia …Restammo un po’ così, abbracciati a riprendere fiato, poi lui disse..andiamo..gli altri ci aspettano..mi rimisi a posto le mutandine tutte bagnate e la gonna, lui ripose il cazzo, ci scuotemmo la sabbia e tornammo dagli amici.
Ma come posso averlo fatto
No. Riesco a capacitarmi
mi inserisco l'ovulo regalato,,,
gli mando un wa adesso ti prego
lui lo accende inizia a vibrare
stingo le cosce ma la cosa mi eccita...ecco ecco ...vengoooo uno schizzo di pipì e mi esce fuori il coso, continua a vibrare sul pavimento
Mi tocco mi premo il clitoride mentre vengo ansimando
mi siedo a gambe larghe nella doccia, la dirigo sullafiga freddissima
Mi vesto con una minigonna fucsia una camicetta e una giacca lunga, mi metto l'ovetto e strigo gli slip..cammino con un’andatura buffa per via dell’ovetto dentro nonostante fosse spento ma p un compagno ormai
Venne la settimana
Ormai era un appuntamento fisso
Ne parlo a Elena
lei fa lo si mi ha detto
Ma come fa lui a tenere tutte le donne E tu ?
Lei dice mi sa lui è un ..un " reclutatore! "
Cosa cosa vuol dire?
Sai dopo ... c’è modo di ampliare--un giro interessante,,, anche guadagnare
no dai adesso me lo dici stronza!
ok il fatto è che ,,si fanno feste..riunioni..e tu..noi...siamo...ecco..come attrici..
Attrici ? ..si sai..Claire Castel..Manon Martin...
pornoattrici ?
si.
dai spiegami...no devi seguire la sua procedura,,lui cerca femmine,,calde,,dice ..e poi..ehm..le prova,,,e poi...ma non ti dico..ci vediamo dopo..dopo cosa,,dopo..l'iniziazione...
e se ne va, la troia,,,,
Ero in dubbio ma la vita proseguiva
Bambini scuola spesa al super, controllare la Alina che stira
Passano i giorni
Ormai il mio rito ogni sera è la masturbazione nel bagno di fronte allo specchio
Solo dopo l’orgasmo riesco a riprendermi
Penso a tutti i maschi che potrei farmi, ma sono frenata dalla consuetudine, le apparenze
Cerco il cazzo di mio marito e lui è stupito, mi lecca, non sa o che ho perso un cazzo da poco, comunque mi pare eccitato,,,Scopiamo e poi dormiamo,

La notte entro in un sogno ...ero nella hall dell'albergo.
Luci soffuse, mobili d'epoca.
Ovunque sfoggio di eleganza e riservatezza.
Mi sentivo a disagio, nella Io giacchetta azzurra su gonna grigia.
Lo seguii in silenzio mentre mille pensieri si affollavano nella Io mente.
Arrivammo all'ascensore. Il lift in divisa salutò con deferenza Dario e mi lanciò un'occhiata indagatrice.
Arrossii come se fossi stata nuda.
Il tragitto fu breve. Le porte si aprirono e il lift si fece da parte.
L'ascensore era arrivato in un appartamento privato. Stesso effetto della hall ma con maggior sfarzo.
Volevo andarmene e feci alcuni passi verso l'ascensore.
- Stia calma - la voce di Dario morbida e suadente - non si lasci prendere dal panico. Va tutto bene, si rilassi -
Davanti a noi una porta massiccia.
Dario l'aprì e mi cedette il passo.
Entrai e mi guardai attorno.
Eravamo in una specie di studio enorme: librerie alle pareti, poltrone di pelle , grande scrivania e un camino acceso che scoppiettava.
Un uomo era seduto davanti, dandoci le spalle. Si vedeva la testa bianca avvolta in una nuvola di fumo.
Il nostro ingresso lo lasciò indifferente.
Dario tossì educatamente e mi strinse la mano.
L'uomo si alzò e si voltò. Era di statura media, piuttosto corpulento, vestito con un abito scuro di gran marca.
Aveva un viso simpatico anche se gli occhi mandavano sprazzi di gelo.
Mi spogliò con lo sguardo ed io involontariamente mi coprii con le mani il petto e il sesso. Sorrise.
- La contessa è molto perspicace. Mi congratulo con lei. Complimenti Dario proprio una scelta azzeccata! Posso avere l'onore di conoscere il suo nome? –
- Elle  – sussurrai con la gola secca.
- Il nostro amico le ha già spiegato...tutto? –
Rimasi in silenzio mentre sentivo che la vista mi si annebbiava. Cosa potevo dire?
Mentre guardavo Dario implorante l'uomo riprese in tono beffardo-
- Come immaginavo! E' molto più eccitante così. Bravo Stefano! Bene, contessa, vuole per favore togliersi la giacca? –
Eseguii e rimasi con la giacca sul braccio.
- La appoggi su quella sedia, grazie. Ed ora le scarpe
Le tolsi
- Ora contessa la camicetta... –
Impallidii: ecco c'eravamo! Mi sbottonai la camicetta e la misi sulla giacca.
Il mio seno era coperto in parte dalla sottoveste.
L'uomo si avvicinò. Prese le bretelline della sottoveste e le abbassò e il seno sostenuto dal reggiseno pusch che lasciava scoperti i capezzoli uscì indifeso, l’aria fresca mi fece gonfiare i capezzoli e io avvampai di vergogna.
Senza una parola, mi venne dietro e mi sganciò il reggiseno.
- Lo tenga su, per favore - disse con voce autorevole.
Sostenni il tutto mentre lui tornava davanti.
Sorrise.
- Ora lasci andare -
Con gli occhi fissi osservò le mie tette indifese dondolare lentamente sul mio petto.
Con una mano prese un capezzolo e lo saggiò.
- Molto bene contessa, le sue tette così bianche sono molto gradite ed anche i capezzoli sono chiari.
Ottima scelta Stefano. I soci saranno contenti di questo acquisto. Vediamo ora contessa il resto. Si può togliere la sottana e la sottoveste ma tenga le mutandine. QuElle  lo voglio togliere io... -
Con la testa in fiamme mi tolsi la gonna e la sottoveste e rimasi in attesa che quell'uomo finisse la sua indagine.
Come una mucca al mercato, pensai, ricordando i miei parenti contadini, o come una puttana?
Vidi l'uomo chinarsi ed abbassarmi le mutande.
- Cara contessa bisogna che lei si depili, sa è più eccitante. Le labbra così sono nascoste dal suo vello che sento umido. A noi piace vederle in rilievo. Ci sono dei problemi? -
Dario rispose per me.
- Nessun problema signore -
- Bene - continuò l'uomo - lei sta molto a cuore al nostro collaboratore. E' da tanto che mi parla di lei e devo confessare che è nel vero. Lei ha una sensualità notevole. Ed ora l'ultima parte ma non la meno importante. Si giri per favore -
Mi sembrava che mi mancasse l'aria. Respirai profondamente e mi girai.
... mi scusi signora. Complimenti lei è perfetta. Si può rivestire ora. Dario le spiegherà le modalità e il compenso. Buona sera -
Mi sentii prendere per mano da Dario e trascinare fuori della stanza. Ero completamente priva di volontà.
Dire che ero turbata era un eufemismo. Ma cosa stavo facendo?
Ma Dario mi risvegliò baciò sul collo e sussurrò.
- vieni ora - Mi portò in un'altra stanza piena di vestiti. Mi indicò una porta in fondo.
- Là c'è il bagno. Fai una bella doccia e chiamami.
Marzia ti aiuterà –
Mi avviai col cuore in tumulto. Cosa aveva in mente? Entrai nella stanzina e feci per chiudere la porta poi ci ripensai: a cosa serviva?
Mi spogliai ed entrai nel box doccia. Lasciai scorrere l'acqua a lungo mentre pensavo a quello che sarebbe successo.
Sentii bussare al vetro: era Stefano.
Con malizia aprii la porta e sussurrai
- Vuoi entrare anche tu? -
Lui sorrise.
- Non ora. Abbiamo diverse cose da fare.
 
Entrò Marzia -
Chiusi il rubinetto e mi consegnai nelle  sue mani. Mi coprì con un grande asciugamano profumato e cominciò a strofinare la Io pelle .
Iniziò dalla schiena scendendo sui miei glutei.
Poi mi fece voltare e mi asciugò accuratamente le tette .
Scese sul ventre e sul pube strofinando con delicatezza. Sfiorò le grandi labbra ed io spinsi il bacino, vogliosa.
Lei sorrise e mi mandò un bacio. Poi mi fece uscire, così, nuda.
Mi fece cenno di stendermi su un lettino e mi depilò accuratamente davanti, lasciando solo una freccina di peli che indicavano l’inizio dello spacco
Sentivo le sue mani percorrere le mie intimità e smaniavo dal desiderio.
Finì con una crema lenitiva che mi passò fra le gambe e si chinò a baciare la Io passerina ed io istintivamente trattenni il suo capo con le mani.
Come ero eccitata! Lui si sciolse con garbo.
- Dopo, tesoro...ogni cosa a suo tempo -
Mi fece alzare ed uscimmo dalla stanza.
Cercai di fermarlo ma lui mi fece cenno di stare calma.
Nel corridoio mi prese per mano.
 
Lui vestito di tutto punto ed io completamente nuda e scalza, col viso rosso di vergogna.
Ad un tratto si aprì una porta ed uscì un giovane.
Feci per coprirmi ma Dario disse seccamente - No! Non farlo mai! -
Poi più gentilmente.
- Scusami, ma non devi farlo mai, nel modo più assoluto, e in nessuna occasione. E' la regola numero uno. Ricordalo! Vuoi rinunciare? -
- No! - risposi - ma è difficile per me -
- Lo credo - mi rassicurò - ma è importante! -
Intanto il giovane era passato accanto a noi senza guardarmi. Rimasi un poco seccata: neanche uno sguardo!
Chissà, forse era abituato a simili spettacoli!.
Dopo il primo corridoio ne imbucammo un altro, con numerose porte. Poi in fondo entrammo in una grande sala con poltrone e divani.
C'erano alcune persone, tutti di mezza età che si voltarono verso di me. Mi sentii avvampare. Ero indifesa e nuda davanti a degli sconosciuti e perfino il mio sesso era privo della sua naturale protezione di seta.
Dario sempre tenendomi per mano attraversò la sala quando uno disse a bassa voce
- Un momento per favore -
Dario si fermò. L'uomo si avvicinò.
Era un bell'uomo, sulla sessantina, con capelli bianchi e un portamento arrogante.
Sentii il suo profumo e ne rimasi stordita.
Udii Dario sussurrarmi
- Occhi a terra! -
Li abbassai prontamente.
L'uomo mi tastò un capezzolo, poi mi mise una mano fra le gambe.
Dario sussurrò
- Aprile bene! –
Le allargai e l'uomo mi inserì un dito nella vagina
Sorrise e girò dietro di me. Sentii le carezze tra le gambe mi stavo già bagnando e tremavo di vergogna per quello che avevo accettato di fare.
- Stefano,  va bene. Spetta a me l'iniziazione - - Benissimo signore - rispose Lorenzo - fra dieci minuti sarà pronta -
Io ero senza parole. Mi lasciai trascinare fuori.
Una volta usciti Dario si complimentò con me.
- Hai visto come ti guardavano? Sei contenta? -
Io ero senza parole. Non riuscivo ad assorbire tutte le emozioni scatenate dagli ultimi avvenimenti.
Dario mi strinse a sé.
- Ti capisco se sei frastornata, è naturale, ma sappi che hai fatto un'ottima impressione. Pensa sei in tariffa A. Trecentomila lire ad ora! -
Sbarrai gli occhi. Una cifra simile! Non riuscivo a crederlo.
- Sei rimasta meravigliata vero? Tutto merito del tuo bel corpo, e del tuo senso del pudore. Ma ora andiamo, abbiamo ancora diverse cose da fare e il nostro cliente è impaziente. E' uno dei più esigenti. Mi raccomando, fammi fare bella figura -
Entrammo in una sala con tanti specchi e luci violente. Riconobbi, senza averlo mai frequentato un camerino per il trucco.
Una ragazza giovanissima, coi capelli rosso fuoco e le lentiggini si alzò di scatto in piedi e mi guardò con attenzione.
- Questa è Luana, la nostra truccatrice. Luana questa è Elle . Ti affido a lei. Ci vediamo dopo -
Così dicendo mi baciò sulla guancia e sparì.
Per nulla meravigliata del fatto che fossi nuda la ragazza sorrise
- Si accomodi – disse indicando una poltroncina.
- I capelli vanno bene così corti - continuò - ecco qui un’acconciatura per lei -
Mi mise in testa una specie di parrucca bianca da damina del settecento. Guardò l'effetto.
- Bene, ci siamo, cominciamo col trucco -
Prese tutto il suo armamentario e cominciò il suo lavoro.
- Così lei è nuova? - disse sorridendo - certo che deve avere colpito Dario perché non l'ho mai visto baciare una prescelta. E' proibito dal regolamento. Voi siete solo a disposizione dei soci. E' nervosa signora? -
- Dovrei esserlo? - chiesi fingendo tranquillità mentre invece ero tesissima.
- Beh!- continuò - la prima volta lo sono tutte, In ogni caso essere stata scelta è già un grande successo, beata lei! Io ho provato tante volte ma mi hanno sempre scartata. Bisogna essere, come dice il colonnello, opulente, materne e sensuali.
Evidentemente lei lo è. Ma veniamo a noi. La devo preparare per l'iniziazione. La prima volta è un poco dolorosa, non mi fraintenda. Intendo la preparazione, ma poi passa e diventa, penso piacevole -
Io ero impallidita a quElle  parole pensando a torture o percosse.
Luana sorrise.
- Non si spaventi contessa, le faccio vedere così si tranquillizza -
Si alzò e prese una sedia con un buco in mezzo. Aprì un cassetto ed estrasse una specie di uovo appuntito di un materiale che sembrav ambra e lo unse con oli Baby. Mi passò dietro e disse
- Ora contessa si deve chinare in avanti, ecco così, brava, allarghi i glutei e si rilassi – e presa dal panico sentii la ragazza ungere il mio buco, e spingere  delicatamente lo strumento - ecco ci siamo, così dovrebbe andare. Fa male? Poco vero? Vedrà fra dieci minuti non sentirà più niente. Intanto continuo il trucco -
In effetti, l'attrezzo, passato il primo momento non mi dava che un leggero fastidio e così parlammo del più e del meno, come fossi dalla contessa. Certo qui era leggermente diverso ma se non fosse stato che ero nuda e con un aggeggio nel sedere le cose sarebbero state uguali.
Lentamente mi rilassai e quasi mi assopii.
- Ecco fatto! - concluse Luana con un sorriso.
Mi mise la parrucca, guardò il viso imbiancato con un neo e sorrise soddisfatta.
- Passiamo ora ai vestiti -
Prese un bustino rigido che aveva il compito di tenere sospese le mie tette, compresi i capezzoli e me lo adattò.
- Questa era la moda dElle  donne cretesi - sentenziò Luana, ammirando i miei grandi globi bianco latte eretti e pronti ad essere manipolati - grande civiltà! –
Poi sotto mise una gonna lunga fino ai piedi formata da strisce di stoffa. Camminando, le gambe uscivano e rientravano mostrando anche, nel movimento il sedere e il bacino.
Mi aiutò a calzare un paio di scarpe col tacco alto.
- Per slanciare la figura – spiegò, poi suonò.
Apparve Stefano.
Appena mi vide rimase affascinato, poi mi fece la riverenza come fosse un cicisbeo, quindi mi porse il braccio alla moda del settecento.
Mi sentivo ridicola in quell'atteggiamento ma non lo feci capire.
Anche se ero meno venale di mio marito, la tariffa che mi avevano attribuito avrebbe risolto tanti problemi...
Mentre ci avviavamo verso la nostra destinazione Dario mi sussurrò in un orecchio.
- Ora Io cara, ricordati alcune semplici regole ma importantissime.
Primo, non guardare mai negli occhi i soci. Secondo non parlare se non sei interrogata. Terzo ubbidisci subito, senza discutere minimamente qualsiasi cosa ti chiedano, d'accordo? -
Feci cenno di sì mentre il terrore si impadroniva del mio essere. Temevo di svenire da un momento all'altro tanta era la tensione. Entrammo nella sala di prima dove c'erano alcuni uomini.
Tenevo gli occhi bassi ma riuscii a scorgere che alcuni erano seduti ad un tavolo a giocare a carte, mentre altri, vicini al caminetto, stavano parlando. Senza una parola Dario mi condusse al centro della sala e mi salutò con un sussurro.
Rimasi ferma immobile, mentre il cuore batteva all'impazzata nElle  tempie.
Chiusi gli occhi, arrossivo, vedevo nel pensiero i loro sguardi su di me indifesa nuda sotto il vestito che pensavo mi avrebbero presto toto, eppure eccitata, con un colamento di fluido tra le cosce…
Sentii che stavo per piangere ma mi feci forza. Non potevo: avrei rovinato il trucco.
Intanto gli uomini che pur sembravano essersi accorti della Io presenza, continuavano a giocare e a parlare lanciandomi sguardi opachi e indifferenti .
Mi calmai un po’ prestando  orecchio alle loro conversazioni che vertevano su  titoli di borsa e di quotazioni. Poi uno disse
- E' inconcepibile. Ho visto nel parcheggio una Panda. Chissà di chi sarà? Con quello che paghiamo le nostre prescelte, sarei curioso di sapere chi si ostina a girare con quElle  carriole? -
Gli altri risero argutamente.
- Sarà una nuova. Vedrai che la prossima volta cambierà macchina
Io ero annichilita: parlavano della Io macchina! E adesso?
Poi sentii una voce.
- contessa Elle , mi può portare il libro che vede sul tavolo? -
Guardai nella direzione e preso il libro mi avvicinai al gruppetto, sempre con gli occhi bassi.
L'uomo prese il libro, poi, aprì il vestito davanti e mise in luce la Io passera depilata.
Mi fece voltare e mi scoprì il sedere.
Mi accarezzò tra le gambe e  senza una parola si aprì i pantaloni ed estrasse un grosso pisello e indicando una poltrona mi invitò ad appoggiarmici. Io mi appoggiai al bracciolo mentre il mio viso diventava rosso fuoco.
Essere penetrata in pubblico! Questo non me lo sarei aspettato!
L'uomo intanto mi aveva preso le creste iliache con due mani forti e sentivo il suo pene entrare tra le gambe e solleticare la zona anale, io perineo e aprire le grandi labbra che si bagnavano sempre di più, mente io iniziai  a tremare ed ansimare, poi tirandomi indietro mi costrinse a piegarmi mise una mano sul ventre stringendomi a lui, e, con l’altra indirizzò il suo  strumento e con un colpo me lo mise nella fica.
Era enorme, due volte quello di mio marito ! Sentii un certo dolore ma strinsi i denti mentre si mosse alcune volte e io cominciavo a sentire montare il piacere ma lui lo estrasse.
Mi sentii vuotata, mentre lo udii dire “io l’ho collaudata , è piacevole,  qualcuno vuole approfittare? Loro si erano tutti alzati e mi circondavano, erano cinque, non osavo guardare, il primo disse, rimanga in questa posizione, Elle , la prego, è bellissima
Io chiusi gli occhi, mentre sentivo un tramestio di passi dietro di me e mi sentivo gonfiare la fica, uno mi toccò il clitoride con la mano, io sospirai, e poi sentii il suo pene entrare ed uscire sempre più veloce finchè in poci minuti lo seniit durissimo e gonfio e poi pulsare menre mi riempiva diliquido.
Feci per girarmi, mi toccai tra le gambe sentii colare i fluidi, ma il capo disse : “rimanga ferma, prego, dopo la puliremo noi, delicatamente ma con fermezza mi rimise la mano sul bracciolo, mentre un altro mi scopava con forza, emettendo sospiri gutturali, e sussurando “ che troia, sborra più lei di noi…gode come una porca, te lo spingo fino all’utero, e in effetti aveva  un pisello di calibro minore del capo ma lungo tanto che mi toccò il punto g che mio marito e i mei pochi amanti precedenti non avevano mai toccato, e mi venne inspegabilmente, per la situazione vergognosa, un orgasmo improvviso , e urlai ahhhh.. e strinsi le gambe tremando e quasi sbavando sulla poltrona…
Il capo mi turò su per i capelli dicendo, eh non, non deve godere subito così…cosa farà dopo, ma mi piace è veramente un gran troia..,
Poi fu la volta  di un altro, e, uno alla volta,  tutti i presenti mi penetrarono e mi vennero dentro, e un rivolo di sperma colava lungo le mie cosce.
Io mi mordevo le labbra, per non farmi vedere coinvolta ecercavo di contenermi, ma la pancia piena di seme caldo che colava facendomi solletico nella parte più sensibile delle cosce e la  figa gonfia che sentivo stringendomi attorno al cazzo di turno mi mandavano sensazioni miste di vergogna , orrore ed estremo piacere, ansimavo mentre uno mi toccava le terre e strizzava i capezzoli e l’altro mi masturbava davanti.
Mi sentii mettere in mano un fazzoletto e udii - Si pulisca, prego – ma mentre asciugavo la coscia fui penetrata altre due volte e infine venni con un urlo roco. Il capo mi sollevò mentre tremavo e disse
- Ora può andare a sedere in quella poltrona laggiù, grazie -
Feci uno sforzo per camminare dritta, mi girava la testa, mi colava da sotto tutto ciò che il fazzolettino non poteva contenere, asciugare.
Ma mentre passavo, per andare dove mi aveva detto,  accanto al tavolo dove i quattro si erano messi a giocare a carte, uno mi disse - Si fermi – Mi fermai all'istante, rimanendo immobile.
- Si avvicini - continuò l'uomo. Quando gli fui accanto, disse
- Due carte grazie - Raccolse le carte e le mise insieme con le altre senza guardarle e  m’infilò una mano fra le gambe cercando il mio sesso.
Io le aprii per rendergli più facile la cosa e lui inserì un dito nella Io vagina che si era lubrificata durante le penetrazioni e lo portò sulle carte ricevute.
- Spero mi porti fortuna - continuò. Rimasi ferma in attesa.
Non avevo ricevuto l'ordine di andarmene e quindi dovevo restare.
Vidi che giocavano una forte somma. Ci furono rilanci e contro rilanci. Assistevo immobile mentre l'uomo che mi aveva toccato aveva rimesso la mano fra le mie gambe e con fare indifferente, mi titillava il clitoride.
Cercavo di rimanere ferma, ma la posizione non mi permetteva di resistere a lungo, per cui mi mossi un poco sentendo l'orgasmo montare.
L'uomo continuava a tenermi la mano nella vagina e a masturbarmi. Piegai leggermente le gambe non resistendo e cominciai a tremare.
Intanto il gioco erano arrivato al clou. Dopo i vari rilanci si andava a vedere. Con gli occhi velati dal godimento vidi che l'uomo che mi possedeva era rimasto per ultimo a mostrare le carte.
Nel silenzio dei giocatori lui continuava a stimolarmi.
Non riuscivo più a resistere e con un leggero lamento venni, così in piedi, bagnando la sua mano col mio umore e altro che contenevo.
L'uomo estrasse la mano, umida dalle mie gambe e scoprì le carte.
- Scala colore - disse - ho vinto –
Mentre gli altri uomini borbottavano contro la sua fortuna, l'uomo portò al naso la mano, intrisa del mio umore e dopo averla annusata la leccò e  disse guardandomi - grazie è stata di grande aiuto – Poi raccolse alcune fiche e me le mise fra le tette.
- Queste sono sue contessa – Gli altri applaudirono divertiti. Poi rivolto agli altri giocatori. - Oggi è il primo giorno della signora. Coraggio fatele un omaggio –
Come in trance vidi gli altri giocatori mettere alcune fiche fra le mie tette  e toccarmi nelle parti intime umide d’umore. Ero senza parole.
Sentii prendermi per un braccio.  Mi voltai senza guardare e sentii il profumo di Stefano. - Venga - mi sussurrò. Andiamo a cambiare le fiche –  Mi sembrava di essere in un sogno.
Mi accompagnò presso un uomo seduto ad un tavolo con una cassettina davanti.
Consegnò le fiche e vidi con gli occhi fuori dalle orbite contare un certo numero di biglietti da cento euro. Non capivo più nulla.
Guardavo i biglietti di banca appoggiati sul tavolo e temevo perfino di toccarli. Poi si avvicinò l'uomo che mi aveva penetrata per prima e appoggiò una mano sulla spalla di Stefano.
- Complimenti Dario la sua prescelta ha ricevuto l'unanimità. Può approfittarne se vuole -  Vidi Dario sussultare e guardarmi.
- Subito signore? - chiese in tono deferente.
- Subito - rispose l'altro accendendo una sigaretta e sedendo in una poltrona. Io guardavo senza capire.
- Va bene signori - rispose Stefano. Uscì, lasciandomi sola. Cosa significava?
Dario rientrò spingendo un grosso puff di pelle blu e lo posizionò al centro della sala mentre gli altri uomini facevano circolo attorno in silenzio.
- Spogliati – disse poi, rivolto verso di me. Con la gola secca, mi tolsi la gonna e il bustino rimanendo nuda. Le mie tette, non più sostenute scesero un poco ondeggiando.
Dario mi fece stendere sul lettino. Cosa sarebbe successo?
Prese una crema e me la passò più volte sul sedere, mentre alternava i massaggi a baci su tutto il corpo che risvegliarono i miei istinti più soffocati.
Ero davanti ad un gruppo di uomini che mi guardavano eppure non riuscivo a resistere.
Cominciai a dimenarmi sotto le sue carezze in un crescendo di desiderio. Era incredibile come quell'uomo riuscisse a eccitarmi.
Gli presi le mani, stringendo i denti e le portai sul mio sesso implorandolo di penetrarmi, ma lui tergiversava.
Continuava ad accarezzarmi i seni e a succhiarmi i capezzoli mentre io gli avevo aperto i pantaloni e cercavo il suo membro. Lo trovai e lo afferrai come una furia.Mi gettai su di lui e lo presi in bocca cominciando a succhiarlo avidamente. Dario mi lasciò fare accarezzandomi i capelli. Ero in estasi.
L'odore del suo cazzo era inebriante ed io mi sentivo una giumenta in calore, bisognosa di essere riempita come solo lui mi aveva fatto sentire. Mentre succhiavo, sentii la sua mano scendere fra le mie cosce e bagnarsi nel liquido che sgorgava dalle mie labbra infuocate.
Cominciò ad accarezzare l'apertura poi mi sussurrò
- Vuoi farmi venire in bocca o vuoi sentirlo fra le gambe? -
Sorrisi, smisi di leccarlo e aprii le gambe davanti a lui, sudata e fremente: non mi interessava se c'erano altri uomini a vedere.
Non volevo altro che lui!
Mi venne sopra e mi appoggiò la cappella sulla fessura poi entrò in modo regale.
Mi sentii tutta la vagina chiusa da quel dominatore che la percorreva avanti e indietro provocandomi un godimento incredibile. Io lo assecondavo il più possibile e spingevo per riceverlo totalmente.
Sentivo che toccava quasi l'utero e mi sembrava di impazzire. Quanto tempo lo avevo desiderato e sognato questo momento.
Mi agitavo con tutto il corpo, lo abbracciavo strettamente, premevo i miei seni contro il suo petto.
Avrei voluto diventare parte di lui, totalmente.
Intanto lui continuava col suo ritmo regolare ed io ebbi diversi orgasmi, uno dietro l'altro, in un crescendo di intensità che mi fece quasi star male.
Il tempo si era fermato e non esistevamo che io e lui.
Ci guardavamo negli occhi e vedevamo riflessi i nostri volti contratti dallo sforzo e dal godimento.
Poi lui cominciò a respirare affannosamente mentre il suo moto accelerava sempre più.
Con alcuni colpi poderosi mi spezzò quasi per terminare in un prolungato grido inondandomi del suo caldo sperma.
Lo sentii tracimare fuori e con una mano raccolsi alcune gocce e le portai alla bocca suggendole voluttuosamente.
Gli spettatori applaudono


 
Mi chiama Dario, dice è per domani sera... mi da l'indirizzo,,,
la sera metto a letto i bambini..dico a mio marito che ho un cda della associazione di volontariato,,farò tardi ci sono problemi di fondi,,,,
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