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Prova all'atelier di Norma


di forrestsherman
08.02.2014    |    9.632    |    0 8.8
"Lei continua a masturbarmi, prende una canela di xera rossa ornamentale e la usa come vibratore, io mi contorco gemendo soffocata per non farci sentire La..."
Sono Serena, una donna di trentadue anni, lavoro in una assicurazione, sono bruna, con un discreto seno, non proprio magra da modella ma con un bel corpo e belle gambe, tenute in allenamento da palestra, nuoto e tennis. Sono separata e ho due o tre corteggiatori con cui scopo quando ho voglia.

Con Marco T. non sempre raggiungo l’orgasmo, ma in particolare mi piace perché è gentile, mi scopa di traverso il che mi lascia la fica aperta e libera sopra e io mi tocco, veniamo spesso insieme,
Gli altri due sono un po’ brutali, Giorgio E. mi scopa preferibilmente in piedi contro i muri, vuole che resti vestita sopra e ha un pisello lungo, mi piace mi fa tremare.

All’altro Paolo M. piace la musica, mi porta a teatro, a volte mi scopa nel suo palco della scala gli piace che io me o infili dandogli le spalle e mi tormenta il clitoride, a volte me lo mette anche dietro.

Appunto in vista di una prima con lui sono andata al mio atelier per il vestito da sera per la scala.
La padrona dell’atelier, Norma, è una bellissima donna di origine sudamericana bionda, molto alta, con enormi seni rifatti, che veste sempre molto sexi.

La mia sarta si chiama Tiziana, una rossa bellissima, con il viso decorato di efelidi, somiglia a Elsa Hosk.

Un camerino abbastanza comodo, più ampio con una poltroncina
Ho gonna camicetta e bustino reggi calze con sotto un niente di tanga.
Mi tolgo camicetta e gonna resto con body e calze tenite su coi gancetti.

Entra Tiziana, snella rossa, capelli corti, labbra chiare, un bel sedere, piccoli seni, efelidi , mi aiuta a indossare il vestito di seta verde.

Prima dalla testa lo calza, accarezza i fianchi lo stomaco solleva il seno dice “è un filo largo” mette uno spillo accarezza da sotto le ascelle i fianchi le cosce lentamente .

La seta mi piace è liscia

Indugia risale

Dai fianchi le mani girano davanti e dietro accarezza il ventre e il sedere
Indugia con movimento rotatorio sul basso ventre

Il vestito è reso sul pube il body è teso sento che tira sul clitoride

Il body mi divarica la fica che lei accarezza , la tira su e giù sento la figa che si bagna la mano sul sedere accarezza scede sul basso delle chiappe, le mani mi comprimono

Mi sento vacillare , ho le gambe molli

Lei è vicina sento il suo profumo ansima lei ansimo io, lei ha una camicetta di organza, una gonna a tubino, il suo ventre aderisce al mio sedere le mani comprimono il mio seno, i nostri corpi sono stretti, sento calore alla schiena, ai seni, al ventre, dentro e fuori

Tiziana mi bacia sul collo, ci vediamo nello specchio, io fisso i miei occhi, le pupille si dilatano, quando lei torna sul pube con forte pressione l’umore dentro aumenta, come una bruciore, quando ti scappa la pipì ma diverso.

Vedo i miei occhi che si voltano in su, li vedo bianci, lei mi lecca il collo, mi dice sei bella , che profumo, mi sbottona il vestito, strappa delle impunture, non vuole togliermelo dall’alto, poi lo ricucirà, strappa le imbastiture delle spalline tutto scende.


Mi resta sui piedi, mi vedo col body carne, le calze fumeè, lei vestita si struscia con il suo pancino contro il mio sedere infila le mani curate con le unghiette fucsia dentro il reggiseno del body, due coppe di calore, i mie capezzoli si gonfiano , le mie mani fino ad allora inerti sui fianci si congiungono sul pube, le dita scavano la liscia copertura della ficam sgancio i gancini un triangolino di elastico si piega in su, sotto il tanga sottile sottile,il davanti che contiene le labbra gonfie è bagnato , lo scosto entro con due dita ansimo li tocco, gli slip bagnati si separano entrano nel solco, io giro con le mani come per asciugare, ma colo sempre di più.



Tiziana sovrappone le mani alle mie, è una lotta, entrano loro, le mie battono in ritirata le spingo dietro, sollevano il suo mini tubino, si insinuano tra le sue cosche morbide, ha quei collant che sembrano calze, lasciano libera la fica, il fine del nylon lascia il posto a morbida pelle e più si un boschetto di seta .

Lei sospira le su mani mi masturbano, tremo, vacillo, stento a stare in piedi, mi giro mi siedo sulla poltrona con le gambe larghe il tanga scostato la fica pelosa esce si apre vedo nello specchio la carne rosa del mio interno, Tiziana si mette a cavallo di una delle mie gambe, si struscia avanti e indietro sento una scia bavosa sulla mia coscia sulla calza, le apro la camicetta le abbasso il reggiseno le lecco i seni coi capezzoli rosa, bianchissimi, senza efelidi, da rossa.

Lei continua a masturbarmi, prende una canela di xera rossa ornamentale e la usa come vibratore, io mi contorco gemendo soffocata per non farci sentire

La candela mi tocca dento lei si alza dalla coscia si inginocchia e mi lecca il clito mentre fa andare dentro e fuori la canela

E’ troppo! provo un orgasmo dolce ed intenso mi agito, stringo la faccia di tizi tra le cosce , mi vedo allo specchio, sono una troia lesbica sbrodolo tutta.
Tizi vuole ance lei mi cavalca la faccia, io lecco lecco tutto entro, la scopo con la lingua mentre muovo ancora la candela dentro di me

Lei viene innalzando la minigonna sui fianchi, il seno sobbalza piange dice ti amo “ ohhh godooo, godooo …” sento i suoi umori colarmi sulle calze, poi scivola giù con le ginocchia ai miei lati sul cuscino della poltrona, mi bacia, ci slinguiamo per tanto, i nostri respiri si uniformano, si calmano…

Dopo un po’ entra la padrona, Norma, una donna bellissima, ma un po’ spigolosa di carattere, so che Tizi ne ha paura ..infatti inizia a sgridarla, e anche sgrida me , dice “ siete due maiale! Tu vai a lavorare! Sennò ti licenzio! “ E la colpisce con un righello, lei si tira già la gonna e introduce il seno si abbottona la camicetta, rabbuiata se ne va a testa bassa con unamano tra le cosce per non sporcare la moquette.

Io sono li coi seni fuori dal body, le gambe chiuse tutta bagnata mi sento indifesa la norma mi guarda sorride dice che clienti focose stai tranquilla

Norma mi sorride, dicendo “e tu seiuna porcellina, fai perdere tempo alla ma sarta...ma sei una brava cliente, ti aumenterò il prezzo...ma intanto...”

Si inginocchia mi scosta le cosce dice “mamma mia ! qui è un inferno!”

Io mi sento strana, mi vergogno, li copro inutilmente con la mano, ma prima che possa protestare lei mi infila la lingua pulendo tutto il mio liquido .

La mia fica ancora gonfia ricomincia ad agitarsi, godo di nuovo, mi sento una troia, dico “no no! è troppo !” ma lei risale mi lecca la pancia sulla seta del body, lo stomaco nudo, risale al seno lecca i capezzoli.

Io ho le braccia larghe, poi la stringo a me le. Le ha un vestito di raso il suo grande finto seno mi fa solletico, io prendo l’orlo del vestito e glielo tiro su, arrivo alla pelle, accarezzo un sedere durissimo maschio.. mi stupisce boh farà tanta ginnastica….non ha tanga ha una cosa strana aperta al centro, cerco la figa dal di dietro .. tocco qualcosa di strano, uno scroto!! Liscio!! La mano si ritira e ma poi curiosa entra davanti sotto la gonna tesa dalle cosce allargate e trova un lungo pisello durissimo affascinante ….oddio oddio.
Lei , lui? si solleva un pò e mi mette facilmente nella fica bagnata un pisello strano rispetto ai miei 3 amici, lunghissimo e stretto, con un colpo mi tocca il collo dell’utero per la sorpresa e il piacere quasi svengo .

Vedo Tiziana che spia dalla tenda si sta masturbando, vedo il suo pelo rosso gocciolante, godo mentre lei/lui mi bacia mi scopa spinge e spinge, ha gli occhi stralunati dice “ti amo ti amo sei la mia cliente più bella, da tempo desideravo scoparti! ti scopo ti vengo dentroooo” e viene copiosamente inondandomi di sborra .

Tizi entra e mi guarda io mi guarda, Norma si stacca, ci baciamo in tre
Resto li con il latte che cola sulla poltrona, loro se ne vanno.

Dopo mezzora Tizi mi porta un the, mi aiuta a rivestirmi, mi accarezza ancora, dice il vestito sarà pronto venerdi !

Io la bacio leggera ed esco dal camerino, con i suoi bei ricordi; scendo le scale esco da portone, cammino in strada, sentendo l’umidità tra le cosce, mi piace sentirla, l’aria fresca di corso Venezia mi sveglia, vado a casa... mi preparo un bagno profumato, con le dita sento gli odori che ho dentro, mi tocco ...un pò..in pò... vengo ancora....con la doccetta...e ripensando alla bella avventura.

Farò tanti altri vestiti nell’atelier di Norma.
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