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trio

Orgasmo telematico


di forrestsherman
25.09.2016    |    5.274    |    3 9.5
"Non riuscimmo ad asciugarci che sentimmo suonare il richiamo di skype io dissi ” oddio! Che ora è ? sono le 7..."
Sono una bella 47enne, mi porto bene e sono in forma, il sesso mi piace, vivo in una villa a Framura, in Liguria, che viene pagata da mio marito.
Siamo sposati da 22 anni, ma lui da tre è sempre assente, lavora in Cina come CEO di una multinazionale, la Waterstone da due anni, io dovrei raggiungerlo, ma non mi sono ancora decisa, fino a 6 mesi fa avevo la scusa di stare con mio figlio Massimo che studiava a Genova medicina, poi lui è partito per Londra per uno stage e non ho più scuse.
Filippo non mi preme, non sentiamo troppo la lontananza ma ci amiamo e vorremmo stare insieme, lui dice che le ragazze cinesi lo stufano, miagolano quando fanno l’amore e la lui viene da ridere..non siamo gelosi sessualmente ma io faccio un po’ fatica a trovare qualcuno che mi soddisfi.
In questi mesi, da natale, ora è luglio, son stata un po’ triste, da quando mio marito è andato in Cina, ci parliamo con Skype, facciamo anche un po’ d’amore telematico, io con quel vibratorino lui a volte anche con una gheiscia che lo pompinava, io non ero gelosa, un cosa meccanica, ma il suo cazzo mi mancava.
Ho scopato a volte il bagnino Dino, ma era un po’ rude, poi non volevo esagerare, il paese di Framura è piccolo…
Massimo mi aveva detto che sarebbe passato da me un amico, Marco, in viaggio verso la Toscana, e voleva usare il mio pc per parlare con lui che doveva dire a tutti in diretta un cosa importante… fui contenta di saperlo, era uno di quei ragazzi che avevo visti crescere fina dalle medie, ora erano uomini, mi chiamavano per nome un po’ Anto e un po’ ancora Signora C..
Verso le 4 suonarono al cancello nascosto della siepe e io feci appena in tempo a mettermi il costume preparato risposi al citofono dal ricevitore della piscina.
Era Marco. Lo feci entrare, era vestito casual, ci sedemmo sulle sdraio e poltroncine con i cuscini gialli della piscina e facemmo convenevoli, parlando del più e del meno, chiesi dei loro progetti, Marco doveva finire l’università, giurisprudenza.
Mio figlio Andrea era a Barcellona per uno stage di psicologia in un ospedale, ed era ospitato dalla mamma e loro erano molto amici, formavano un bel gruppo di amici, fin dalla scuola media, qualche vacanza insieme, una solida amicizia.
Verso le 4 e mezza era l’ora convenuta per chiamarsi con Skype, e tutti e quattro andammo nello studio dove faceva caldo, e attivai Skype, Massimo rispose da casa della mamma di Andrea a Barcellona, e Marco si pose davanti allo schermo e alla telecamera dicendo facezie e scherzando sulla gnocca, come fanno tutti i ragazzi.
Vicino a quel due ragazzo sentivo un non so che amplificato da suo odore, ormoni a mille, amplificati dal caldo, odore di sole, e pensavo a lui come se non fosse….…non …non dovevo, pensare a loro come ad una preda…era come un figlo per me...li avevo visti crescere da quando avevano 9 anni..che pensieri folli, dai Anto, calmati..ma stando vicini per essere inquadrati dalla telecamerina Marco sfiorava il mio seno sotto il sottile polimero del costume e mi sfregava leggermente il capezzolo. I miei pensieri erano forzati da un senso di vuoto .
Finiti i discorsi eravamo accaldati e proposi loro di fare un tuffo in piscina, disse che non aveva il costume ma io ne avevo di mio figlio o di mio marito e glielo dissi, e allora acconsenti a fare una nuotata.
Non riuscimmo ad asciugarci che sentimmo suonare il richiamo di skype io dissi ” oddio! Che ora è ? sono le 7 ..mio marito è rientrato a casa in Cina e mi chiama…guai se non mi trova, cessa di pagarmi le spese della villa..
Risposi a quella telefonata, dapprima pò imbarazzata, poi sempre più divertita..davanti al video che riprendeva il mio volto, col pc alloggiato sul letto
Io vedevo lui ad un tavolino dell’albero.Lui mi vide tutta sconvolta e disse “ dormivi? A quest’ora?” “ eh si qui fa un caldo tremendo , è venuto un amico di Massimo, Marco … te li ricordi, il compagno della media di Andrea, ora è un uomo.. è stato un po’ qui..abbiamo parlato con Massimo in Spagna, ci ha presentato ufficialmente la sua fidanzata…”
Mi sdraiai a pancia in giù sul letto ed iniziai a raccontargli inezie della mia giornata, tralasciando di digli che nella mia camera c’era ancora Marco, in quel momento e che mentre io parlavo al telefono con lui, stava sfiorando le mie caviglie ed i miei polpacci...
“Ti manco ?” Chiesi a mio marito, mentre Marco iniziava a baciarmi le caviglie, ed io rimanevo a pancia in giù, lasciandolo fare. Mio marito sembrò apprezzare quel mio insolito essere tenera con lui ed iniziò a chiedermi cosa mi sarebbe piaciuto fare, se lui fosse stato con me.
Gli dissi, mentendo solo in parte, che ero sdraiata sul letto e che avrei voluto che lui mi accarezzasse ed baciasse le cosce e la schiena.

Marco stava al gioco, intanto e, dopo aver leggermente aperto le mie cosce, iniziava a risalire sotto il telo da bagno…
Quella insolita situazione, quelle dita e quelle labbra che realizzavano le fantasie che dichiaravo a mio marito erano mentalmente più eccitanti di quanto stavo fisicamente provando, pensai, ma poco dopo mi accorsi che quel piacere era anche fisico e dita del ragazzo erano arrivate sin dove il mio corpo era più sensibile.

Dissi a mio marito che avrei voluto sentire le sue mani tra le mie cosce e che anzi, quella sera, in sua assenza, avrei desiderato le mani di qualsiasi uomo,anche di uno sconosciuto, cosa che eccitò molto mio marito, a cinquemila chilometri di distanza, che, stupìto da quella mia novità e convinto che quello fosse soltanto un nostro gioco, mi chiese cosa avrebbe dovuto farmi, quello sconosciuto.

Gli dissi, che no lo avrei guardato, che avrei voluto rimanere sdraiata sul letto, mentre quelle mani salivano su per le cosce, fino a sentirle sfiorare la mia vagina calda di desiderio.
Marco, intanto eseguiva alla lettera, risalendo sù per le mie cosce fino alle mutandine del costume, ormai già bagnate.
Continua a stuzzicare mio marito raccontai, dicendogli che desideravo che quello sconosciuto mi girasse e che mi spogliasse, fino a vedermi in reggiseno e mutandine, per poi sfilarmi anche quelle.
E Marco, ancora una volta obbedì, mi girò supina, sciolse il nodo del telo da bagno, e lo sfilò, lasciandomi col bikini umido, e sciolse poi il nodo del reggiseno , fino a scoprire tutto il mio corpo. abbassando le spalline del mio reggiseno nuovo e scoprendo i miei seni coi capezzoli gonfi.
Era strano sentire quelle mani su mio corpo, così più giovani delle mie. Tutti i miei uomini, mi accorsi, erano stati più anziani di me, perché, da donna di successo qual’ero, mi ero sempre scopata uomini socialmente affermati e quindi più maturi di me. Ora invece quel ragazzo mi stava prendendo o forse ero io che mi stavo dando a lui, lasciando che mio marito partecipasse a distanza a quei miei desideri ed a quel mio lasciarmi andare e, mentre sentivo l’eccitazione infuocarmi il ventre, alzavo leggermente i fianchi, lasciando che quel ragazzo sfilasse le mie mutandine.
A mio marito, stavolta con voce un pò ansimante, confessai che ero eccitata e che avrei voluto che quello sconosciuto sentisse sul suo volto il calore della mio ventre.
Anche lui si stava eccitando, ma non sapeva che intanto Marco aveva aperto ancora di più la mie cosce , la mia figa, con il mio monte di venere prominente, era lì, aperta ed indifesa, ed il suo volto era ormai ad un sospiro da quel ciuffetto morbido e ben curato che nascondeva appena un pò le porte del mio intimo.
Sentivo il calore del suo respiro sulle labbra, ormai, mentre io accarezzavo la sua nuca. Mio marito mi chiese allora se avessi voluto sentire la sua lingua dentro di me, ed il mio “siiii....” fu così intenso che la mia mano spinse la nuca di Marco finchè la sua lingua non mi fu dentro.
Gemetti un “ ahhh..nooo..” e mio marito sentì quel mio gemito di piacere e vide la mia faccia contratta dall’orgasmo imminente e mi chiese se mi stavo masturbando. Gli risposi che sentivo la sua lingua dentro di me, cosa che mio marito interpretò come una mia fantasia, mentre Marco baciava e succhiava le mie labbra ed il clitoride con dolcezza, facendo poi sprofondare la sua calda lingua dentro di me.

Mio marito, ormai anche lui molto eccitato, mi confessò che anche lui si stava masturbando, pensando a me. Io gli risposi che sentivo davvero quella lingua dentro di me e lui si eccitò ancora di più, sentendomi così coinvolta dalle mie fantasie...... come fossero vere, mi disse.
Marco intanto mi prendeva i fianchi con le mani ed affondava la sua lingua con colpi sempre più decisi e ritmici, spingendo ora la sua lingua sul mio clitoride, ora affondandola dentro.

Inarcai i fianchi ancora di più e spinsi la sua nuca tra le mie cosce, mentre le sue mani risalirono dai fianchi fino ai miei seni ed io scoppiavo un lungo gemito di piacere, ebbi un orgasmo dirompente, godendo così intensamente da rimanere senza respiro, rivoltavo gli occhi all’insù e tremavo e anche mio marito credo fosse venuto in quel medesimo istante, perchè anche il suo respiro era molto affannato, il volto assorto ed aveva smesso di parlarmi . e Marco si girò e vidi che era venuto anche lui, nel costume dove si allargava una macchia scura.
Rimanemmo così tutti e tre, in silenzio, io e mio marito uniti dal web e quel ragazzo con le sue labbra sulla mia fica.
Piano piano ci stavamo riprendendo da quel lungo attimo di intensa passione e mio marito iniziò a dirmi dei nostri impegni per l’indomani…
Non avevo molta voglia di ascoltarlo, volevo soltanto restituire a quel ragazzo tutto il piacere che mi aveva regalato, ma non trovavo il modo per chiudere così brutalmente la nostra conversazione.
Marco, intanto si era alzato e ricomposto un pò.
Lo guardai con occhi pieni di interrogativi, mentre cercavo di dire a mio marito che ero stanca e che avrei voluto dormire.
Marco intanto, portò il suo dito indice sulle sue labbra e piano piano, fece “Shhhhh...!!!”

Mi regalò un sorriso, di quelli suoi, sinceri ed un pò sfrontati ed uscì in silenzio dalla mia camera e da casa, proprio mentre davo la buonanotte a mio marito.

Rimasi ancora sul letto, ad occhi chiusi, cercando di rivivere ogni attimo di quella giornata e di quella imprevedibile e meravigliosa goduta, desiderando rincontrare quel ragazzo e conoscerlo più di quanto lui stesso mi avesse permesso di fare e fare godere anche lui.



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