Racconti Erotici > Gay & Bisex > Un'altra inaspettata notte di passione. (Passione lui&lui - seconda parte)
Gay & Bisex

Un'altra inaspettata notte di passione. (Passione lui&lui - seconda parte)


di Membro VIP di Annunci69.it GSAwNSA77
05.02.2017    |    6.627    |    6 9.6
"È Tiziano che con aria indispettita mi fa pesare il ritardo "Dai, sbrigati! Matteo ci sta aspettando in auto..."
Maledetta timidezza! È ormai passata una settimana da quel sabato notte con Guido. Ricordo tutto con una certa eccitazione: le dinamiche dell'approccio, la magia di quel bacio, la perfezione del suo corpo e il culmine di quell'orgasmo che mi ha riempito la bocca. Se chiudo gli occhi, riesco ancora a sentire il gusto del suo seme e i brividi che mi hanno attraversato dalla testa ai piedi.
Sono uno stupido! Continuo a fissare quel nome nella rubrica e non trovo il coraggio di inviare un semplice messaggio. Basterebbe un "ciao", quattro semplici lettere. Invece, come in pratica ogni giorno questa settimana, giocherello con il telefono tra le mani e non riesco a far altro che fantasticare su quello che probabilmente è stato il più bell'incontro casuale della mia vita. Stupida timidezza!
Le solite insicurezze, i mille dubbi e l'autostima che ormai è finita sotto i piedi, hanno di nuovo preso il sopravvento. Rassegnato, appoggio il telefono sul tavolo e vado in bagno a prepararmi per il classico sabato sera al bar con gli amici. Sotto la doccia continuo a pensare a lui. Insaponato, mi infilo un dito nel culo, pensando a tutto quello che avremmo ancora potuto fare insieme, a tutte le parti dei nostri corpi che sono rimaste inesplorate. Le dita diventano due, poi tre e riesco ad immaginare il suo cazzo duro come il marmo che mi scivola dentro. Sento il suo corpo perfetto che mi prende da dietro, il suo fiato caldo sul collo. Raggiungo il massimo dell'erezione, quando il suono del campanello in un attimo mi riporta alla realtà. Cazzo! Sono già arrivati. Si è fatto tardi, devo darmi una mossa. Mi do una veloce sciacquata dentro e fuori, mi asciugo con il cazzo ancora duro e mi infilo le prime cose che trovo nell'armadio. Suona ancora il campanello, stavolta tre volte e in maniera insistente. "Arrivo!".
Apro la porta. È Tiziano che con aria indispettita mi fa pesare il ritardo "Dai, sbrigati! Matteo ci sta aspettando in auto. Ci fosse una volta in cui riesci ad essere puntuale. Sai benissimo, che se tardiamo troppo il sabato sera, non troviamo più posteggio." Incurante dei suoi rimproveri, chiudo la porta di casa e mi dirigo verso l'auto che sta aspettando con il motore acceso. "Ho avuto un contrattempo con la doccia..." rispondo con ancora un filo di eccitazione.

La serata trascorre molto lentamente, chiaramente i miei pensieri sono da tutt'altra parte. Il bar è pieno e la gente sembra divertirsi tra alcool e vecchie canzoni di cui riconosco solo qualche pezzo di Madonna e Britney Spears. Abbiamo trovato tre posti in un angolo in fondo al locale e dividiamo il tavolo con una giovane coppietta probabilmente al loro primo appuntamento. Sono talmente avvinghiati e intenti a "conoscersi" meglio che non si sono neanche accorti della nostra presenza. Tiziano e Matteo chiacchierano in continuazione. Si intrattengono sull'ultima puntata di Sex and the City, si lamentano sui rispettivi capi del lavoro e come sempre commentano fisici, mani e nasi dei maschi nel locale, fantasticando ad alta voce sulle loro misure. Ovviamente non manca qualche pesante commento su quei baci impacciati e inesperti che si scambiano per tutta la serata i nostri compagni di tavolo.
"Cos'hai? Non ti stai divertendo?" Mi chiede Tiziano, che conoscendomi da molti anni, ha capito che avevo la testa altrove. "Non è niente, sono solo stanco. Vado a prendere una boccata d'aria...". Così dicendo, mi alzo e raggiungo l'uscita incurante degli sguardi ammiccanti di sconosciuti e delle mani in cerca di compagnia per la notte, che si posano "morte" sul mio culo con le chiappe messe in evidenza da un paio di jeans molto stretti strappati al punto giusto.
Allontanatomi di una trentina di metri dall'uscita, mi fermo vicino ad un piccolo parco con una panchina. Mi ritrovo completamente immerso nel buio, neanche una luce, solo il chiarore delle luci delle insegne del bar. Regna il silenzio della notte, si sentono solo i grilli e alcuni schiamazzi di quelli che si trovano fuori dal locale. Gli occhi e le orecchie si stanno piano piano abituando a questa pace. Mi siedo sulla panchina e mi godo questo momento di solitudine, ammirando un bellissimo cielo stellato.

Sento un rumore, mi sembra di un ramo spezzato. Mi giro. Non sono solo. Nel buio intravedo una sagoma, immobile tra i cespugli. Adesso incomincia a muoversi. Si avvicina. Mi irrigidisco sulla panchina e inizio ad avere paura. Distinguo chiaramente il fisico di un uomo. Non so cosa fare... Mi metto a correre? Urlo? Sento salirmi l'adrenalina e senza fare niente, resto paralizzato su quella panchina a fissare quella figura che mi viene incontro e lentamente prende forma e familiarità. Non ci credo! È lui! È Guido!
Si siede accanto a me e mi guarda con lo stesso sorriso dell'ultima volta stampato in faccia. "Ciao! Perché non mi hai chiamato?" In quel momento mi rendo conto che avrei preferito incontrare un teppista o uno stupratore. Sono imbarazzato, non so cosa rispondere. La paura dell'ignoto ha subito lasciato il posto a un evidente stato di agitazione e confusione, misto ad eccitazione causato da Guido. L'uomo che ho sognato per tutta la settimana è seduto accanto a me e io mi sto facendo cogliere impreparato. "Sono stato molto impegnato" è l'unica scusa che mi viene in mente. Devo subito passare al contrattacco, non posso sfigurare, in fondo l'ho già tenuto (letteralmente) per le palle una volta. Con una certa calma impostata gli chiedo "Ma cosa ci fai qui nascosto tra i cespugli?". Stavolta sono io a cogliere l'imbarazzo sul suo volto. Mi spiega che ogni tanto organizza questi "appostamenti" per vedere chi entra ed esce dal locale e quando gli va bene, incontra qualcuno e si diverte un po' senza nessun impegno.
Ho capito che Guido non è dichiarato, anzi sta facendo fatica ad accettare la sua sessualità. Mi racconta di una ragazza che usa come copertura e di quanto sia conservatrice la sua famiglia. Parla molto di sé e mi sembra già di conoscerlo meglio. Si fida di me, ha bisogno di aprirsi. Io invece avrei bisogno di essere aperto, ma considerata la situazione, non mi fa niente ascoltare le sue confidenze. Scopriamo di avere molte cose in comune, una fra tante l'irrefrenabile bisogno di scopare.
Lo fisso negli occhi, mentre le sue parole continuano a riempirmi la testa. Sento la sua voce che mi penetra le orecchie, ma inizio a fare fatica a seguire quello che dice. Sono inebriato dalla sua bellezza, dal suo odore di maschio trasportato dall'aria. Lo desidero, ancora di più dell'ultima volta. "Ma ti sto annoiando?" s'interrompe appoggiandomi una mano ferma sulla coscia. Senza rispondere, mi fiondo sul suo corpo statuario. Mi ritrovo a cavalcioni sopra di lui seduto sulla panchina e lo bacio con passione. Dopo un attimo di smarrimento mi appoggia le mani sui fianchi e contraccambia con altrettanta passione il bacio. Le nostre erezioni sono già palpabili attraverso i jeans. Non ho dubbi, questa sarà un'altra notte di passione con l'uomo dei miei sogni.
Ci lasciamo trasportare dalla situazione. Con le mie mani tra i suoi capelli spettinati continuiamo a baciarci e leccarci lungo il collo. Le sue sono scese dai fianchi al culo, lo palpano con estrema voglia e ogni tanto lo sculacciano con colpetti decisi. Percepisco tutto il suo desiderio. Appena trova lo strappo nei jeans, leggo l'eccitazione nei suoi occhi e non solo, sento il gonfiore nei suoi pantaloni esplodere sotto di me. Con fare maschio, si porta un dito alla bocca, lo succhia insalivandolo e inizia a esplorare quel buco nei jeans. Non ci mette molto a raggiungere il mio buco, anche perché non ho indossato le mutande nella fretta di uscire (o perché sono una troietta?). Molto dolcemente mi massaggia con il dito inumidito. Lo infila delicatamente e inizia a dedicarsi a una parte di me a lui ancora sconosciuta. Le dita diventano due e i movimenti si fanno sempre più decisi e profondi. Mi vuole!
Gli sfilo la maglia e la lascio cadere sulla panchina. Non fa freddo, ma vedo chiaramente dei brividi attraversagli il corpo. È certamente un corpo da venerare. Gli massaggio i capezzoli incorniciati da peli ben curati. Li lecco, li succhio e li mordicchio delicatamente. Diventano belli turgidi a contatto con la mia lingua e nella penombra distinguo le sue smorfie di piacere. Mi abbasso e mi dedico per un attimo anche al suo ombelico, quell'anomalia del corpo umano, il cui erotismo è sottovalutato da quasi tutti. Mi piace tutto di lui, ogni centimetro del suo corpo. Con un po' di fatica riesco ad aprirgli i pantaloni e sfilare dalle mutande la mazza che svetta in aria avendo già raggiunto il massimo dell'erezione.
È una visione, mi sembra di sognare. Non avrei mai sperato di riassaporare quel ben di Dio. Me lo gusto con gli occhi per qualche istante e poi come un bambino goloso di gelato lo prendo in bocca, assaggiando prima la punta per poi succhiarlo tutto lentamente. Rispetto all'ultima volta ho più confidenza, conosco già quel cazzo e glielo lavoro per bene e a lungo. Braccia distese dietro la testa, Guido mi lascia fare e gode di ogni attimo del pompino. Modestamente so di saperci fare e il suo sguardo gratificante ne è la conferma.
Sento che è arrivato al limite e mi fermo all'istante. Il suo cazzo fermo a pochi centimetri dalla mia faccia è durissimo, si distingue ogni vena, la cappella è lucidissima e di un color violaceo. Potrebbe sborrarmi in faccia in qualsiasi momento, ma riesce a controllarsi e mi fa alzare tenendomi sotto le ascelle. Con un gesto deciso mi fa chinare e posizionare con mani e ginocchia sulla panchina. È visibilmente in preda all'eccitazione, come lo sono io. Senza un attimo di esitazione con fare maschio, infila entrambe le mani nel buco dei jeans e me li strappa violentemente. Ho il culo all'aria, a sua disposizione. Affonda la faccia tra le mie chiappe e inizia a lavorarmi il buco con la lingua. Non riesco a vederlo, ma sento molto bene tutto quello che sta facendo. Sono delle sensazioni indescrivibili. Con le mani mi allarga bene le chiappe. Sento la lingua passare su tutto il buco, lunghe leccate, rotazioni irregolari, colpetti e penetrazioni con la punta. È insaziabile, mi sta letteralmente divorando il buco. Mi fa impazzire e non trattengo più i gemiti. Sento il mio buco dilatarsi sotto i colpi della sua lingua esperta. Mi infila due dita che scivolano in profondità come nel burro. Non ha intenzione di smettere, alterna le dita alla lingua. Soffia, lecca e sputa, poi ricomincia da capo. È completamente catturato dalla mia rosetta come se stesse contemplando la fioritura di un germoglio. Ormai sono visibilmente dilatato e il cazzo mi fa male talmente è schiacciato nei jeans stretti.
Si rialza. Una sculacciata ben assestata mi provoca un sussulto. Sento la sua cappella appoggiarsi sul buco. Due colpetti di mazza sul buco a dimostrazione della sua virilità e inizia a infilarlo con delicatezza. La cappella entra senza fatica, praticamente la sento scivolare dentro. Poi Guido inizia a spingere in profondità. Sento un leggero fastidio iniziale, oltre ad averlo grosso è anche lungo. Sicuramente è più grosso della media dei cazzi che ho provato e anche del dildo a cui sono abituato. È dentro tutto. Piano piano il dolore iniziale si trasforma in piacere e i delicati movimenti di Guido diventano una penetrazione più ritmata. Mi fa venire i brividi lungo tutta la schiena. Il ritmo aumenta e si susseguono colpi sempre più violenti. Mentre mi penetra, mi fa sentire desiderato e troia allo stesso tempo, non capisco questa strana sensazione, ma mi piace.
Con una mano mi schiaccia la faccia sulla panchina e mi fa inarcare la schiena per entrare ancora più in profondità. Entrambi ansimiamo fortemente. Non dovrebbe sentirci nessuno, a distanza si avvertono solo le voci più stridule fuori dal bar. Il gruppetto all'uscita si fa sempre più piccolo con gente che si saluta e parte.
Il mio buco è ormai in fiamme, il cazzo di Guido fa dentro e fuori senza alcuno sforzo. Non sento attriti, solo puro godimento. È davvero piacevole la sensazione di averlo dentro, interamente avvolto dalle mie viscere. Ogni tanto mi sputa sul buco per farlo scivolare meglio oppure si ferma ad ammirare quella voragine completamente aperta. Mi sta letteralmente sfondando, proprio come piace a me.
Non sembra voler cambiare posizione, mi preferisce lì a pecora, completamente sottomesso a lui. Le ginocchia sulla panchina iniziano a farmi male, ma sopporto il dolore. Subisco passivamente i suoi desideri. Sembra che stia tirando fuori la carica sessuale di una vita repressa e che stia sfogando tutta la sua rabbia su di me. Non che mi dispiaccia.
Dopo altri cinque minuti di martellamento ininterrotto e di colpi spinti in profondità, caccia un urlo raddrizzandosi sui piedi. L'orgasmo si sta facendo strada nella sua mazza. Sfila l'uccello lasciando un vuoto in me. Sento addirittura l'aria della sera riempire questo vuoto. Mi giro e mi siedo con il culo nudo e ancora bagnato appoggiato sul legno della panchina. Lui mi sovrasta con il cazzo in mano. È in piedi davanti a me a torso nudo con quei pettorali messi in evidenza da un sottile strato di sudore. Testa buttata in dietro a cercare le stelle, come l'altra volta, sta raggiungendo l'apice del piacere. Voglio il suo succo! Avvicino la faccia con la bocca aperta, vogliosa del suo nettare e sono colpito da un primo abbondante schizzo sotto l'occhio. D'istinto, preso dalla foga dell'orgasmo, mi tiene i capelli e mi tira indietro la testa. Gode come un animale. Immobilizzato dalla sua presa, con la bocca spalancata e la lingua pronta cerco disperatamente di intercettare qualche schizzo e assaporare il suo seme. Il secondo schizzo, ancora più potente del primo, mi finisce tra i capelli, il terzo sull'altra guancia e il quarto un po' meno abbondante sul labbro superiore. Appena lascia la presa, estenuato dalla potenza di quell'orgasmo, io mi fiondo sul suo cazzo ancora bello duro. Avidamente lo ripulisco di ogni traccia rimasta sulla cappella, lo mungo e lo svuoto completamente fino a che perde di consistenza.
A fatica con le ginocchia ancora indolenzite mi alzo in piedi. Timidamente mi lecco il labbro alla ricerca di qualche rimasuglio. Lui guarda la mia faccia ricoperta di sperma, con aria soddisfatta mi sorride e con la lingua mi ripulisce le guance da quello che è rimasto del suo stesso seme. Con la bocca piena mi invita a baciarlo e condividere ciò che tanto sto bramando. Ci abbandoniamo in un lungo bacio in cui ci passiamo la sborra ormai diluita dalla saliva finché nelle nostre bocche restano solo le nostre lingue a rincorrersi.

"La prossima volta mi chiami" gli brillano gli occhi mentre lo dice. "Promesso”, rispondo io. Stiamo per baciarci di nuovo, quando in lontananza sento urlare il mio nome. "Oh, cazzo! Tiziano e Matteo...". Mi sono completamente dimenticato di loro. Ci rivestiamo velocemente, cioè lui si riveste, io ho un piccolo problema con i pantaloni che mi ha strappato nella foga del momento. Guido si mette a ridere chiaramente divertito e mi porge la sua maglia. La lego in vita per coprirmi e lo ringrazio. "Me la ridarai quando ci rivedremo" così sparisce a torso nudo tutto sudato nel buio della notte. Resto a fissarlo ancora per qualche istante e poi incredulo ma soddisfatto corro dai miei amici.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.6
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Un'altra inaspettata notte di passione. (Passione lui&lui - seconda parte):

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni