tradimenti
doppio furto

08.04.2019 |
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"“Figurati “risponde e aggiunge”questo letto sembra un campo di battaglia, beato tuo marito e…..."
Dopo una breve assenza ,ci siamo concessi due notti in un agriturismo,un mercoledi ,nel tardo pomeriggio,rientriamo a casa,e con disappunto notiamo che e’ stata oggetto di visita, non gradita, da parte di ladri,dopo un rapido controllo, notiamo che sono stati presi di mira alcuni oggetti preziosi di G.,un mio orologio e un paio di migliaia di euro;ci fa’ dovere chiamare il pronto intervento,per denunciare l’accaduto.In tarda serata,si presentano due carabinieri,li facciamo accomodare e raccontiamo la vicenda;i due sono:un carabiniere semplice e un brigadiere,del carabiniere semplice non parlero’ nel racconto,del brigadiere, ne faccio una breve descrizione,poiche’ e’ lui il soggetto di questo racconto.
Egli e’ un giovane sulla trentina alto almeno un metro e ottanta,sul biondino,occhi chiari,con una divisa impeccabile;inizia a fare un sopraluogo mentre intanto si informa sulla entita’ delle cose rubate e dei nostri eventuali dubbi,sulla possibilita’di chi possa essere stato l’autore o gli autori del gesto.
Noi neghiamo che possiamo avere dei dubbi su qualcuno,pertanto non potendo prendere atto di altro,si congedano,pregandoci di passare l’indomani dalla caserma per stendere e firmare il verbale;alche’ chiedo se e’ possibile che la cosa possa sbrigarsela mia moglie,poiche io ero impegnato al lavoro,la risposta e’ che per loro non c’e’differenza,stretta di mano e vanno via.
Come concordato,G. l’indomani mattina va a sporgere regolare denuncia,arriva e chiede del brigadiere Rosati,al cui ufficio viene indirizzata;bussa alla porta e pregata di accomodarsi.
“Prego signora, si sieda che facciamo subito, non le voglio fare perdere troppo tempo, mi dia un suo documento,quindi lei e ‘ la signora G.P .nata a …….il, ma abbiamo la stessa eta,dice,come stupito,allora se per lei non e’di disturbo ci possiamo dare del tu,permetti io mi chiamo Angelo,”dice stringendole ancora la mano,pero’ questa volta trattenendola un po’ di piu’rispetto a quando ci si presenta.
Bene, ecco fatto,firma il verbale,cosi’ puoi andare;mentre G. firma aggiunge che e’ necessario che lui torni a casa nostra, per ulteriori rilievi e di indicargli quando cio’possa avvenire,alche’G. precisa che se c’e’ bisogno anche della mia presenza,cio’non avvenire che di sera tardi,lui immediatamente le dice:”no,anche se ci sei solo tu per me va bene;di nuovo stretta di mano,ancora piu’ prolungata e g. va via.
Sono rimasti d’accordo per l’indomani alle 11,puntualissimo Angelo bussa alla porta,saluti con stretta di mano,sempre piu’prolungata e si accomoda;inizia a girarsi in casa e chiede:”dove tenevi i gioielli”,”in camera da letto sul como’”risponde G.,il letto e ‘ancora disfatto,G. si imbarazzo chiede scusa del disordine,non immaginava che Angelo potesse fare irruzione in camera da letto.
“Figurati “risponde e aggiunge”questo letto sembra un campo di battaglia,beato tuo marito e….
“Fermati qui Angelo,prima che tu prosegua,fai parlare me;sappi che io e mio marito ci amiamo moltissimo, la nostra unione e’ saldissima ed e’fondata sul fatto che noi siamo una coppia aperta,almeno per quanto riguarda gli uomini che mi posso scopare io,lui sa che non deve neanche guardarle le donne,bene,io non sono il tipo di donna che si fa’ sfiorare da altri se non col consenso di mio marito e solo con lui presente,mi sono accorta subito,che tu ci stai provando con me,ebbene toglietelo dalla testa,io e te non faremo mai nulla senza il suo star bene, se per te vanno bene queste condizioni,prima fammi parlare con lui e poi mettiti in fila e aspetta il tuo turno,intanto, visto che sei qui, e sicuramente non devi fare alcun rilievo,in merito al furto, fammi vedere cosa hai in mezzo alle gambe,perche’ se non ne vale la pena e’ inutile che io parli di te a mio marito, dai abbassati i pantaloni che il rilievo lo faccio io”.
Cosi Angelo,ammutolito ed esterrefatto da quelle parole sentite un attimo prima,cosi’come si trovava,si abbassa i pantaloni,G. si siede sul letto col viso all’altezza del suo pube ancora coperto dagli slip,osserva un grosso rigonfiamento e allunga una mano per testarne la quantita’,e prolunga quel gesto, costringendo l’ospite di quelle mutande a fare capolino dal bordo dell’elastico.
“Bene,bene,bene”dice G. e gli abbassa gli slip sulle ginocchia;ella si ritrova davanti al viso a pochi centimetri dalla sua bocca un cazzo di tutto rispetto,almeno venticinque centimetri di minchia,con una cappella lucidissima e profumatissima,dalla quale spuntano delle goccioline di liquido,avvicina la sua lingua e con la punta le raccoglie,” ok,ti puoi vestire,parlero’ di te a mio marito,ne vale la pena”.
“Ma scusa,non pretenderai di lasciarmi cosi’, come faccio ad farlo entrare dentro le mutande,sii buona fai qualcosa”.
“Non se ne parla neanche,ti consento di andare in bagno a farti una sega e poi sloggia”;cosi’ rassegnato Angelo, va per tirarsi su i calzoni, cercando di fare l’impossibile per fare entrare quell’arnese, dentro i pantaloni, senza riuscirci,due .tre tentativi ,il cazzo non ne voleva sentire di entrare dentro,questo sempre a pochi centimetri la viso di G., che presa dall’eccitazione,non trova cosa piu’ giusta e sana di infilarselo in bocca, almeno quella parte che entrava,due,tre quattro colpi di pompa ed Angelo le sborra in bocca una quantita’ tale di sborra, che lei non riesce a trattenere tutta,lasciando che gran parte finisse sulla sua gonna.
“Sei soddisfatto,porco,questo e’un acconto se sarai di gradimento a mio marito,altrimenti Amen”
La sera, G. mi racconta l’accaduto,lei sa quando e come farlo,affinche’ giovi alla sua figa,infatti avvicinatosi al mio fianco inizia a farmi due carezze,che provocano la mia erezione e quando sono dentro di lei comincia a parlare dell’accaduto,sa che mi eccita tantissimo sentirla parlare di queste cose,cosi dopo un po’di colpi, in preda ad una eccitazione che tratteneva dal mattino viene colta da un orgasmo violento.
“Vengo amore vengo”, e anch’io appresso a lei.
Squilla il mio cellulare,e’la caserma dei carabinieri,mi avvertono di presentarmi da loro l’indomani, per informazioni che mi riguardano,avverto di non poter andare e se al posto mio puo’passare mia moglie,mi dicono che va bene lo stesso.
G., si presenta in caserma e viene indirizzata all’ufficio del Rosati;”permesso”,”prego accomodati”indicandole la sedia,questa volta nessuna stretta di mano,e’ palese un certo imbarazzo tra i due,evitano perfino di guardarsi negli occhi;”dunque,abbiamo acchiappato due ladruncoli che stavano svaligiando un appartamento,in casa di uno dei due abbiamo trovato la refurtiva che corrisponde alla descrizione degli oggetti a voi rubati,nel giro di qualche giorno,il magistrato predisporra’ il dissequestro e potrete rientrare in possesso dei vostri beni,vi avvertiro’quando potrete venire a ritirarli,e’ tutto”.
“Se e’ possibile, mi piacerebbe che sia tu a portarceli a casa,sicuramente mio marito vorra’ ringraziarti di persona,sempre che la cosa non violi la prassi”.
Hai detto bene,non e’ questa la prassi,infatti ci sono documenti da firmare,ciononostante faro’ il possibile per accontentarti”.
I due si salutano,questa volta con una stretta di mano e guardandosi negli occhi.
La consegna avviene un lunedi’,sono libero e a casa;verso le 14,Angelo e’all’ingresso di casa entra e si accomoda in salotto,e’l’ora del caffe’, G .si presta a farlo,mentre nel frattempo firmo i moduli;io e G. seduti accanto sul divano,lui di fronte, si sorseggia il caffe’ c’e’un’aria tesa,sappiamo che si deve affrontare il discorso,lui tace,aspetta la nostra iniziativa,preventivamente io e G.,non ci eravamo messi d’accordo su chi di noi due dovesse prenderla,alche’ non mi resta alternativa che debba essere io a parlare.
“So che hai tentato di scoparti mia moglie,non mi interrompere,non mi sembra che sia una cosa dignitosa,specialmente,mentre stavi espletando un servizio,so che G.,ti ha fatto un bel regalo, o forse se l’e’ fatto lei,io di te non mi fido, e visto che mia moglie ti ha fatto delle confidenze in merito alle nostre abitudini sessuali,desidero sapere quali sono le tue intenzioni;vuoi solo scopartela o miri ad altro,ti prego di rispondermi”.
Due minuti di pausa,poi:”IO AMO TUA MOGLIE”.silenzio totale;”Levatelo dalla testa,questo e’ impossibile”.
“Allora rinuncio pure a scoparmela e pertanto vado via”;si alza e si avvia alla porta.
“E no, cari mie,non potete essere solo voi due a decidere,in fin dei conti e’ giusto che anch’io dica la mia a tal proposito,sedetevi”dice G.piu’ incazzata che mai,poi calmandosi aggiunge:”Angelo anch’io ti amo,ma amo di piu’ mio marito,cio’ non toglie il fatto che noi due possiamo amarci, con buona pace di te maritino mio,io ad Angelo non rinuncio,se ci vuoi stare bene,altrimenti me lo prendo da sola,sappi che sono irremovibile”.
La sintonia tra me e’ G. sembra si sia interrotta,avevo avuto ragione a non fidarmi di quell’uomo,sono ad un bivio;andare via e lasciarli soli,o chinarmi alle loro decisioni,cedo alla mia perversione,promettendomi di restare a guardare senza partecipare.
“Fate pure”!
“Angelo,alzati e avvicinati non dire nulla,disinteressati di lui”;Angelo obbedisce,si mette dritto davanti a lei,che restando seduta,le slaccia la cintura,fa’uscire il bottone dall’asola,abbassa la zip, abbassa i pantaloni con annesse mutande,permettendo al suo cazzo di schizzare fuori,lo afferra con tutte e due le mani,che non riescono entrambe a prenderlo tutto,ne rimane un bel pezzo scoperto,inizia un lenta sega,che provoca una ulteriore turgidita’del membro,quindi le si avvicina con le narici,si inebria del profumo della cappella,e ne ingoia una parte,iniziando un pompino,che fa’ vacillare le gambe di Angelo;”Non spingere,non lo posso prendere tutto in bocca,mi soffocheresti,resta immobile,cerchero’ di prenderne quanto piu’possibile”;cosi’ nel tentativo, le vengono conati di vomito e gli occhi che lacrimano;sazia della minchia in bocca,appoggia la sua nuca sulle mie gambe e spalancando le sue dice: “Angelo leccami la figa”.
Angelo le sfila le mutandine,gia’pienamente bagnate,e inginocchiato,inizia a lavorarle la figa e la clitoride,con un tocco non tocco appena sfiorato,che le fanno scuotere tutto il corpo,mezz’ora di lingua e di dita,che fanno impazzire letteralmente G..
“Angelo,non c’e’ la faccio piu’,prendimi,scopami,fottimi forte,voglio godere,voglio sentirti dentro”.
Un colpo solo,secco,selvaggio,violento,indispettito la penetra.
“Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii ,cosiiiiiiiii,sbattimi forte,Amore,spaccami in due”.
Tenendole le cosce alzate,la scopa con violenza,lei gradisce.
“Fammi venire,così.così,così,così,VENGOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO”.
Lei e’tramortita,la testa pesantemente appoggiata sulle mie gambe,Angelo continua,incurante del suo stato quasi esanime,vuole arrivare anche lui,quindi si sfila dalla sua figa,fa’ un piccolo balzo e sotto i mie occhi, con il corpo teso come un arco,tenendosi il cazzo strettissimo con la mano destra, le schizza in bocca e in viso e negli occhi e nei capelli,una enorme quantita’ di sborra;lei con quella maschera in viso le afferra il cazzo ancora duro e se lo infila in bocca.
“Sappi che io amo tua moglie,e’ faro’ di tutto per averla”.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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