PRESA TRA DUE FUOCHI

Pioveva fuori, una pioggia fitta e incessante, che batteva sui vetri mentre dentro l’aria era calda e carica di desiderio. Io, Claudia e Marco eravamo chiusi nel nostro rifugio privato, lontani da sguardi esterni. Il nostro gioco, iniziato per scherzo, era diventato realtà.
Claudia indossava solo un top trasparente e un tanga nero. I suoi seni sporgevano, per nulla coperti, e i capezzoli erano già eretti. Camminava avanti e indietro, provocandoci con lo sguardo. Io e Marco seduti sul divano, bere vino mentre il desiderio aumentava.

Lei si fermò davanti a Marco, sussurrando:
«Mi hai guardata tutta la sera… hai voglia di scoparmi, vero?»

Si gettò su di lui, gambe divise, le labbra sfiorarono il suo jeans. Lui non resiste, la bacia con forza. Lei gemette e io sentii il mio pene irrigidirsi sotto i pantaloni.«Succhialo tutto, Claudia», le dissi piano. Lei si alzò, scoprì i seni, e si inginocchiò davanti a Marco. Il suo cazzo spuntò, grosso e venoso.

Claudia aprì la bocca, lo prese tutto. Slurp… Slap… Lo percorse con la lingua fino al fondo, lo guardava negli occhi mentre lo succhiava. Poi si girò verso di me con un sorrisetto e chiese:
«Ti piace vederlo nella mia gola?»
«Voglio godere guardandoti», risposi.

Marco la prese per i capelli, scandì il ritmo. Lei gemeva, le guance rosse, saliva colava dal mento. Io mi inginocchiai alle sue spalle. Il tanga era umido; con la mia lingua le sfiorai la vulva. Le dita entrarono fra le sue pieghe, rapide e precise.

Lei urlò:
«Ah sì, leccami mentre lo succhio!»

Mi alzai, la presi da dietro. Ogni spinta era secca, sensuale, potente: Slap! Lei gemeva ancora più forte.
Marco si alzò. Ci sorpassò e ora eravamo in piedi, fronte a fronte: io dietro, lui di fronte. Entrambi la penetravamo. Poi, senza pausa, ci inginocchiammo di nuovo: Claudia ci prese entrambi in bocca, alternando con furia, le labbra piene di saliva e pre-sperma.
Lei ci guardò negli occhi e ordinò:
«Riempitemi… voglio sentirvi dentro… contemporaneamente.»
La stendemmo sul divano, a quattro zampe. Io davanti, Marco dietro. Mi preparai con il lubrificante, entrai lentamente nel suo utero. Dopo qualche istante, Marco spalmo lubrificante e penetrò il suo ano.

Claudia urlò forte:
«Sì! Scopatemi entrambi! Fottetemi insieme!»

I nostri corpi si muovevano in perfetta sincronia. Slap! Slap! Slap! Il loro ritmo cresceva, il suono riempiva la stanza. Le sue urla si fecero gemiti di piacere puro. Quando esplose il suo orgasmo, violento e incontrollabile, i suoi muscoli si contrassero, la sua vagina si chiuse intorno ai nostri cazzi. Io venni dentro di lei, lui subito dopo nel suo culo. Due urla roventi, intime, selvagge.
Restammo distesi sul pavimento, sudati e ansimanti. Le braccia e le gambe incrociate, i corpi appiccicosi l'uno all'altro. Claudia alzò la testa, ridendo, gli occhi lucidi per il piacere.

«Non avete idea di quanto cazzo l’ho desiderato», disse.
Noi sorridemmo.
Ma ora lo sapevamo.