tradimenti
Oltre il confine


18.06.2025 |
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"Lei si voltava verso di me e diceva:
“Guardami, Luca… sto godendo come non mai… stai imparando cos’è il vero possesso…”
Quando Marco venne, lo fece dentro, profondamente, ..."
La notte sembrava essersi consumata, eppure il desiderio non era sazio. Sabrina era distesa tra le lenzuola, il corpo ancora lucido di sudore e piacere. Io le stavo accanto, nudo, esausto e completamente soggiogato. Marco, seduto ai piedi del letto, si passava una mano sul petto, ancora eretto, pronto a dare di più.Sabrina si stiracchiò come una pantera soddisfatta, poi si voltò verso di me e sussurrò:
“Amore… ti ho promesso che questa notte ti avrei fatto superare ogni limite. E non ho ancora finito.”
Mi baciò, lentamente, con passione, poi si alzò e si inginocchiò davanti a Marco. Gli accarezzò il sesso duro, sorridendo.
“Sai cosa voglio adesso?” disse lei, guardandoci entrambi. “Voglio sentirlo dietro… e voglio che tu, Luca, mi guardi mentre lo fa. E poi… toccherà a te.”
Il mio cuore saltò un battito. Il pensiero di vedere Marco prendere Sabrina da dietro, nel modo più intimo e trasgressivo, mi colpì come una scarica elettrica.
Sabrina si piegò sul bordo del letto, mettendosi in ginocchio, il viso affondato nel cuscino, le natiche alzate, perfettamente esposte. Aveva già preparato tutto. Prese un piccolo flacone di lubrificante dal comodino, lo aprì, e se lo versò lentamente tra le dita.
“Voglio sentire tutto… piano, poi forte. Ma prima, voglio che tu, Luca, mi prepari.”
Mi avvicinai tremando. Iniziai a passarle il lubrificante con la punta delle dita, esplorando l’ingresso stretto del suo ano. Lei gemeva piano, spingendo il bacino indietro, volendo di più. Con lentezza e cura, la dilatai con due dita, sentendo i suoi muscoli rilassarsi a ogni respiro.
Marco si alzò, prese posizione dietro di lei. Io ero accanto, seduto, con il fiato corto.
“Guardami bene, Luca… guarda quanto lo voglio.”
Marco spinse con calma, con fermezza. Il suo glande iniziò ad aprirle l’ano, centimetro dopo centimetro. Sabrina emise un gemito profondo, di piacere e leggero dolore mescolati, mentre il suo corpo tremava. Io non riuscivo a distogliere lo sguardo.
“Sii il mio toro, Marco… voglio che mi sfondi… fallo come se fossi tua.”
Marco iniziò a spingere a fondo. Le sue mani le stringevano i fianchi. Ogni colpo era più profondo, più deciso. Sabrina gemeva forte, a tratti urlava. Il suono era puro, animalesco, crudo. Lei si voltava verso di me e diceva:
“Guardami, Luca… sto godendo come non mai… stai imparando cos’è il vero possesso…”
Quando Marco venne, lo fece dentro, profondamente, ansimando forte. Poi si ritirò e si lasciò cadere accanto a noi.
Sabrina, tremante, si voltò e prese me per mano.
“Ora voglio te. Ma non nel modo solito. Voglio che mi prendi anche tu, dietro. Voglio che mi completi.”
Non avevo mai provato. Non con lei. Ma sapevo che era il momento.
Mi lubrificò lentamente, poi si girò e si mise a quattro zampe, il sedere ancora arrossato, il passaggio già dilatato.
“Fallo con calma, amore. Voglio sentire ogni centimetro di te… e voglio che Marco ci guardi.”
Iniziai a spingere. Il calore, la stretta, la sensazione era travolgente. Sabrina gemeva, si muoveva al mio ritmo, guidava il mio corpo con il suo.
“Sei mio, Luca… e io sono tua… ma solo se sai tenermi anche così…”
Quando venni, fu un’esplosione. Dentro di lei. Dentro quel punto che fino a poche ore fa non avevo mai toccato. Sabrina cadde tra le lenzuola, esausta, appagata. Io le caddi accanto.
Marco si stava rivestendo. Ci guardò e disse:
“Siete una coppia rara. Chiamatemi quando vorrete… la prossima volta potremmo anche scambiare i ruoli…”
Sabrina sorrise, mi baciò, e rispose:
“La prossima volta… andremo ancora oltre.”
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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