Passione a Ibiza -5- La mia prima donna

---Elena---

Stanotte all’Amnesia di Ibiza i miei occhi hanno catturato qualcosa che non riesco a togliermi dalla testa. La discoteca è un caos di luci pulsanti e corpi sudati che si muovono al ritmo della techno, ma tra la folla li ho visti: una ragazza mora con curve che sembrano scolpite e un ragazzo alto, con un’aria pericolosamente attraente. Non so chi siano, non ancora, ma li ho sorpresi mentre uscivano dal bagno insieme. Lei con i capelli arruffati, lui con un sorriso sghembo e gli occhi che brillano di un segreto condiviso. Hanno quell’aspetto – quello di chi si è appena lasciato andare a qualcosa di proibito. E io, con il mio vestito argentato che mi avvolge come una seconda pelle e i capelli scuri che ondeggiano sulle spalle, sento un calore crescermi dentro. Li voglio. Tutti e due.

Mi avvicino, i tacchi che battono sul pavimento appiccicoso della pista. La musica mi rimbomba nel petto, ma io sono concentrata solo su di loro. Mi chino verso la ragazza, il mio respiro caldo contro il suo orecchio. “Mi chiamo Elena,” sussurro, lasciando che il mio accento sudamericano si intrecci alle parole come un invito. Lei mi guarda, i suoi occhi scuri che si agganciano ai miei, e sento un fremito corrermi lungo la schiena. Non mi fermo: le mie mani trovano i suoi fianchi, e iniziamo a muoverci insieme, i nostri corpi che si sfiorano, si cercano, si fondono nel ritmo. Il suo profumo mi colpisce – sudore, un’ombra di sesso e una dolcezza che mi fa girare la testa. È inebriante. Poi mi volto verso il ragazzo, che ci osserva con un sorrisetto che dice tutto.

“Siete usciti dal bagno insieme,” dico, tornando a lei, le mie labbra così vicine alle sue che posso quasi sentirne il calore.

“Avete l’aria di chi ha fatto qualcosa di molto cattivo.” Lei ride, un suono basso e sensuale che mi accende ancora di più, e si gira verso di lui prima di riportare lo sguardo su di me.

“Forse sì,” risponde, la voce roca che mi fa stringere le cosce per il desiderio. “E forse vogliamo fare di peggio.”

Non resisto. La mia mano scivola sul suo seno, sfiorando la pelle nuda che spunta dal top scollato. Sento qualcosa di umido sotto le dita, e quando le ritiro, vedo un liquido bianco che brilla sotto le luci stroboscopiche. Lo porto alla bocca, assaggiandolo senza esitazione. È sperma, salato, caldo, reale. Un’ondata di eccitazione mi travolge, e il mio corpo reagisce prima ancora che la mia mente possa elaborarlo.

“Sei stata proprio cattiva,” dico, leccandomi le labbra mentre la fisso negli occhi. Lei arrossisce, ma non distoglie lo sguardo. Il ragazzo si avvicina, la sua mano che scivola sulla schiena di lei in un gesto che trasuda possesso e desiderio.

“Mi chiamo Gaia,” dice lei alla fine, la voce tremante ma carica di sfida. “E lui è Alessio.”
“Fratelli?” chiedo, notando ora la somiglianza nei loro lineamenti, gli zigomi alti, il modo in cui le loro bocche si curvano nello stesso sorriso peccaminoso.

“Sì,” risponde Alessio, la voce profonda e densa di promesse.

“Che delizia,” mormoro, il mio sorriso che si allarga mentre un’idea prende forma nella mia testa. “Adoro i giochi di famiglia.”

La mia mano torna sul seno di Gaia, raccogliendo un’altra goccia di quel liquido proibito. Lo assaggio di nuovo, lentamente, lasciando che il sapore mi riempia la bocca mentre li guardo entrambi.

“Mi piace,” dico, la voce un sussurro roco. “Ho sempre voluto scoparmi un fratello e una sorella.” Loro si scambiano uno sguardo, un misto di sorpresa, eccitazione e un’ombra di trasgressione che mi fa quasi tremare di anticipazione.

“Il mio appartamento è a dieci minuti da qui,” continuo, piegandomi verso Gaia fino a sfiorarle il collo con le labbra.
“Potremmo bere tutto quello che avete da offrire… e non parlo solo di champagne.”

Immagino già la scena: i loro corpi nudi sul mio letto, la pelle di Gaia sotto le mie mani, il sapore di Alessio sulla mia lingua. Li voglio intrecciati a me, voglio assaporare ogni goccia di piacere che possono darmi. Amo il sesso, il suo caos, la sua intensità, il modo in cui mi fa sentire viva. E stanotte, con loro, non mi accontenterò di meno.
Gaia mi fissa, il respiro corto, poi guarda Alessio. Lui annuisce, un gesto rapido ma deciso, e io so che sono miei.

“Andiamo,” dice, la voce incrinata dal desiderio. Usciamo dal locale, l’aria fresca della notte che mi accarezza la pelle accaldata. Li guido per le stradine di Ibiza, i miei tacchi che echeggiano sul selciato, il cuore che mi martella nel petto. Ogni passo mi avvicina al momento in cui li avrò tutti per me. Immagino le loro mani su di me, i loro gemiti che riempiono l’aria, il gusto dei loro corpi che mi manda in estasi.

Il mio appartamento è un piccolo angolo di lusso con vista sul mare, ma stasera non ci interessa il panorama. Appena la porta si chiude dietro di noi, Alessio mi spinge contro il muro, la sua bocca che cerca la mia con una fame che mi toglie il respiro. Le sue mani scivolano lungo i miei fianchi, stringendo il tessuto argentato del mio vestito come se volesse strapparlo. Gaia ci osserva, gli occhi scuri che brillano di desiderio mentre si morde il labbro inferiore.

"Non essere timida," sussurro a lei, tendendo una mano nella sua direzione. "Vieni qui."

Lei si avvicina, esitante solo per un attimo prima di premere il suo corpo contro il mio fianco. Le nostre bocche si incontrano in un bacio lento, profondo, mentre Alessio sposta le labbra sul mio collo, mordendomi delicatamente la pelle sensibile. Sento le mani di Gaia che mi accarezzano, audaci e curiose, scoprendo le curve del mio corpo come se stesse memorizzando una mappa segreta.

"Voglio vedervi," dico, la voce roca di desiderio. "Voglio vedere cosa facevate in quel bagno."

"Vuoi vedere?" Alessio sorride, gli occhi scuri che brillano di malizia mentre le sue dita scivolano tra i capelli di Gaia.
"Sorellina, mostriamo a Elena quanto siamo depravati?"

Gaia risponde con un gemito basso, le pupille dilatate mentre mi guarda attraverso le ciglia. Senza esitazione, si inginocchia davanti ad Alessio, le mani che corrono sulla sua cintura con una familiarità che tradisce l'intimità proibita. I jeans di lui cadono appena sotto i fianchi stretti, rivelando un'erezione che mi fa leccare le labbra per l'anticipazione.
Mi muovo verso il divano, lasciandomi cadere con grazia studiata, le gambe leggermente divaricate sotto il vestito argentato.
"Fatemi godere," ordino, la mia voce un comando vellutato mentre mi accarezzò distrattamente il collo.

Gaia prende Alessio nella sua bocca con una devozione che mi toglie il fiato. I suoi movimenti sono esperti, sensuali, mentre lui le afferra i capelli, guidandola in un ritmo che parla di notti passate a esplorare questo piacere proibito. I gemiti di lui riempiono l'appartamento, mescolandosi al suono umido delle labbra di lei che scivolano su di lui. Mi perdo nell'osservarli, la mia mano che scivola sotto l'orlo del vestito, trovando la mia figa simile ad un lago in piena.

"Sei una spettatrice esemplare," mormora Alessio, i suoi occhi che non lasciano i miei mentre spinge più a fondo nella bocca della sorella. "Ma scommetto che ami di più l’azione."

Mi alzo lentamente, lasciando che il vestito risalga lungo le cosce mentre mi avvicino a loro. Mi inginocchio accanto a Gaia, le mie dita che le accarezzano i capelli, guidandola gentilmente via dal fratello. "Condividiamo?," sussurro contro il suo orecchio.

Le nostre bocche si incontrano in un bacio feroce, il sapore di Alessio si mescola tra le nostre lingue. Posso sentire il tremore del suo corpo contro il mio, il modo in cui geme quando le mie dita trovano il suo seno, pizzicando il capezzolo attraverso il tessuto sottile.

"Il mio turno," dico, rivolgendo la mia attenzione ad Alessio.

Con un movimento fluido, mi chino verso il cazzo di Alessio, prendendo la sua opera d’arte nella mia bocca. È caldo e pulsante contro la mia lingua, e il sapore salato mi fa gemere di piacere. Sento le mani di Gaia che mi accarezzano la schiena, scivolando più in basso fino a stringermi i fianchi. Le sue dita trovano la cerniera del mio vestito argentato e la abbassano lentamente, esponendo la mia pelle nuda centimetro dopo centimetro.

"Non indossi niente sotto," sussurra con voce roca, mentre le sue mani esplorano la curva della mia schiena. "Sei venuta già preparata."

Sollevo lo sguardo verso Alessio senza interrompere ciò che sto facendo, osservando il modo in cui stringe i denti e getta la testa all'indietro quando prendo il suo cazzo più a fondo. Le sue mani si intrecciano nei miei capelli, guidandomi in un ritmo che mi fa sentire posseduta e potente allo stesso tempo.

Gaia si spoglia dietro di me, e presto sento la sua pelle nuda premere contro la mia. Le sue tette morbide si schiacciano contro la mia schiena mentre le sue mani scivolano intorno ai miei fianchi, trovando la mia figa bagnata. Le sue dita esplorano la mia umidità con tocchi esperti, facendomi gemere attorno al cazzo di Alessio.

"È così bagnata," mormora Gaia nell'orecchio del fratello. "E’ la prima volta che tocco la figa di una donna e mi piace da morire."

Subito interrompo il pompino, cerco lo sguardo di Gaia:” Quindi per te è la prima volta con una donna?”

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Il mio amico(utente di A69) che rimarrà sconosciuto a voi, visto che desidera rimanere anonimo mi ha chiesto di scrivere una nuova storia incentrata sulla relazione che ha con la sorella. Mi ha raccontato brevemente di una loro vacanza ad Ibiza e io ho iniziato a tessere una ragnatela di immagini e situazioni che sono diventate alla fine un romanzo. Troppo lungo per essere rinchiuso in una sola storia. Quindi ho deciso di pubblicare ogni settimana 3 capitoli per rendere la lettura più piacevole e scorrevole. Vi ricordo che esistono altre due storie con Alessio e Gaia: Un gioco Proibito e il Segreto di Alessio e Gaia. Ho impiegato quasi un mese a scrivere questa storia e spero che vi possa piacere e soprattutto eccitare. Se poi riceverò tanti commenti positivi e tante letture, come normalmente accade, trasformerò questa storia in un romanzo vero e proprio che verrà pubblicato. Dimenticavo di dirvi che tutto quello che leggerete è tutto frutto della mia fantasia, che ha attinto a qualche mia esperienza reale del passato. Spero possa piacervi ed eccitarvi così tanto da scrivermi e propormi un’avventura tra di noi …
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Eccoci qua: tocca a voi decidere se sono un genio incompreso o solo un tizio che si illude di saper scrivere. Dai, un votino non me lo potete negare, non siate tirchi! E se vi va, buttate lì un commento: anche uno di quelli che strappa una risata, che male non fa.

Scrivo queste storie perché mi piace farvi viaggiare con la fantasia, ma, lo ammetto, anche per mettermi un po’ in vetrina. Sono tipo un venditore di sogni proibiti, di quelli che piazzano la bancarella all’angolo della strada. E sì, ho un debole per le donne, non lo nego, ma non ho un “tipo” fisso. Mi piace variare, sperimentare, buttarmi nel caos delle possibilità.

Se vi va di entrare nel mio club di fan (o meglio, di complici), fatevi avanti. Chissà, magari insieme possiamo inventare , o vivere, ancora meglio, una storia ancora più folle. Io sono un maestro della pubblicità subliminale, mi vendo tra le righe, ma il modo migliore per capirmi è conoscermi di persona. Poi si vedrà dove ci porta la corrente!

Potete contattarmi qui su A69 o su Te. am, stesso nick: giorgal73.