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Passione a Ibiza -2- La spiaggia tentatrice


di Membro VIP di Annunci69.it giorgal73
12.05.2025    |    7.148    |    0 8.9
""Non resistere, " rispose lui, aumentando il ritmo..."
-- Gaia --

Il ricordo del nostro secondo giorno a Ibiza, sulla spiaggia di Ses Salines, è come un tatuaggio sulla mia pelle: vivido, bruciante, impossibile da dimenticare. Io e Alessio vivevamo il nostro segreto da due anni, un fuoco che ci consumava in silenzio, ma lì, su quell’isola, potevamo finalmente lasciarlo divampare. Dopo la prima notte nella nostra suite, eravamo carichi di desiderio e libertà, pronti a goderci ogni istante di quella vacanza.
Ses Salines, con la sua bellezza selvaggia, sembrava il posto perfetto per perdere ogni inibizione.

Quella mattina, mentre mi preparavo, scelsi con cura il mio bikini: due minuscoli triangoli di tessuto dorato che coprivano a malapena i capezzoli e un filo che spariva tra le mie natiche, lasciando quasi tutto il mio corpo esposto al sole e agli occhi di Alessio. Sapevo che mi avrebbe guardata e desiderata, l’idea mi eccitava da morire. Quando uscii dalla stanza, lui era già pronto, con quei pantaloncini che gli cadevano perfettamente sui fianchi, il petto abbronzato che mi faceva venire voglia di toccarlo.

“Sei proprio una troietta, mi vuoi morto?” mi chiese, la voce roca, gli occhi che mi divoravano. Scoppiai a ridere, sdraiandomi sul letto per un attimo, lasciando che mi vedesse bene.
“Forse,” risposi, con un sorrisetto provocante, sentendo già il calore tra le cosce.

Arrivammo a Ses Salines poco dopo, e il posto mi tolse il fiato. La spiaggia si estendeva per chilometri, una distesa di sabbia bianca e finissima che brillava sotto il sole cocente. Il mare era di un turchese così limpido che sembrava dipinto, con onde gentili che accarezzavano la riva, lasciando schiuma bianca come pizzo. A destra, dune basse coperte di ginepri e rosmarino selvatico ondeggiavano nella brezza, emanando un profumo erbaceo che si mescolava alla salsedine. Sullo sfondo, le saline scintillavano sotto la luce, cristalli di sale che riflettevano il sole come specchi.

La spiaggia era viva: famiglie, coppie, gruppi di amici con teli colorati e ombrelloni, e poi i chiringuitos, piccoli bar sulla sabbia con tetti di paglia, dove la musica reggaeton si mescolava al chiacchiericcio e al tintinnio dei bicchieri. Nonostante la folla, c’era spazio per sentirsi liberi, e io mi sentivo esattamente così: libera, desiderata, viva.

Stendemmo il nostro telo in un angolo un po’ più tranquillo, vicino a una formazione di rocce basse che offrivano un minimo di privacy. Mi spalmai la crema solare con gesti lenti, sapendo che Alessio mi guardava. La crema scivolava sulla mia pelle, fresca e setosa, e il sole mi scaldava il corpo, facendomi sentire come una creatura del mare, pronta a immergersi nel piacere.

“Vieni,” gli dissi, prendendolo per mano, e ci tuffammo nelle onde. L’acqua era fresca, un contrasto perfetto con il calore del sole, e sotto la superficie le sue mani mi sfiorarono, accendendo ogni nervo. Nuotavamo vicini, i nostri corpi si cercavano, le sue dita scivolavano sul mio fianco, sul bordo del bikini. Ogni tocco era una promessa, un’anticipazione di quello che sarebbe successo. Sentivo il cuore battermi forte, un misto di eccitazione e quel brivido di proibito che rendeva tutto più intenso.

Non resistemmo a lungo. Uscimmo dall’acqua, i nostri corpi bagnati scintillavano sotto il sole, trovammo rifugio dietro una parete di roccia, nascosta dalla vista della spiaggia principale. Lì, tra le dune e il mare, il mondo sparì.

Le sue labbra trovarono le mie con urgenza, il sapore di sale sulla sua lingua mentre mi spingeva contro la roccia calda. Le mani di Alessio scivolarono lungo la mia schiena bagnata, fermandosi sul bordo del mio bikini dorato. Con un movimento deciso, slacciò il nodo e sentii il tessuto cadere, liberando i miei seni all'aria aperta.

"Cazzo! Sei bellissima," sussurrò, la voce rotta dal desiderio mentre abbassava la testa per prendere un capezzolo tra le labbra. Inarcai la schiena, affondando le dita nei suoi capelli umidi, trattenendo a malapena un gemito. Il contrasto tra la sua lingua calda e la brezza marina sulla mia pelle bagnata mi fece tremare.

"Sssh," mi avvertì, mordendomi dolcemente il lobo dell'orecchio. "Non vorrai che ci sentano, vero?"

Ma una parte di me lo voleva. L'idea che qualcuno potesse scoprirci, vedere come mi abbandonavo completamente a lui, rendeva tutto più intenso, più proibito.
Le sue dita scivolarono sotto il minuscolo pezzo inferiore del bikini, trovandomi già bagnata, pronta per lui.

"Guarda come sei bagnata," mormorò contro il mio collo, le dita che esploravano lentamente la mia intimità. "E non è solo per il mare."

Chiusi gli occhi, mordendomi il labbro per soffocare i gemiti mentre lui iniziava a tracciare cerchi lenti attorno al mio clitoride. La sabbia sotto i miei piedi, il sole che ci accarezzava, il suono distante delle onde, tutto si fondeva in un'unica sensazione travolgente.

"Fammi sentire quanto mi desideri," sussurrai, la mia mano scivolò nei suoi pantaloncini bagnati, trovandolo duro e pulsante. Lo accarezzai lentamente, godendo della sua espressione di puro piacere.

Con un movimento fluido, Alessio mi girò, premendomi contro la roccia calda. Sentii le sue mani afferrarmi i fianchi mentre abbassava quel filo dorato che ancora mi copriva. Ero completamente esposta, tra la natura selvaggia e il suo corpo possente.

"Qui? E se qualcuno passa?" chiesi, eccitata e spaventata allo stesso tempo.

"Allora dovremo essere veloci," rispose, la voce roca mentre mi spinse contro la roccia, la superficie ruvida mi graffiava appena la schiena, e mi sollevò una gamba, avvolgendola intorno al suo fianco. I suoi occhi erano fuoco puro, e io mi sentivo sciogliere sotto quello sguardo. Mi penetrò in piedi, con una spinta decisa che mi fece gemere, il suono coperto dal ritmo delle onde. I nostri corpi bagnati scivolavano l’uno sull’altro, il sale sulla mia pelle che si mescolava al suo sudore, il sole che ci bruciava la schiena. Ogni movimento era frenetico, disperato, come se avessimo solo quel momento per esistere. Il pensiero che qualcuno potesse scoprirci, un passante, un bagnante curioso, mi faceva tremare di paura e desiderio. Era sbagliato, pericoloso, ma proprio per questo così dannatamente perfetto, mi sentivo una puttana, volevo godere e anche se qualcuno mi avesse visto non me ne sarebbe importato nulla. Volevo solo sentirlo dentro di me, sempre più a fondo.

"Guardami," ordinò Alessio, stringendomi i capelli tra le dita. Aprii gli occhi, incontrando il suo sguardo intenso mentre continuava a spingersi dentro di me. "Amo guardarti mentre codi, mi fa impazzire."

Sentivo il mio corpo tendersi verso l'orgasmo, ogni spinta mi portava più vicina al limite. La roccia graffiava la mia schiena, ma quel dolore sottile si mescolava al piacere in un cocktail inebriante. Le sue dita scivolarono tra i nostri corpi uniti, trovando quel punto sensibile e iniziando a massaggiarlo con movimenti circolari.

"Non resisto," ansimavo, aggrappandomi alle sue spalle, le unghie che affondavano nella sua pelle abbronzata.

"Non resistere," rispose lui, aumentando il ritmo. "Lasciati andare, bambina."

Sentivo il suo respiro sul mio collo, i suoi gemiti che si mescolavano ai miei, e il piacere che montava come un’onda pronta a infrangersi. La roccia mi sosteneva, ma erano le sue mani, forti sui miei fianchi, a tenermi ancorata a lui. Quando venni, fu con un’intensità selvaggia, un’esplosione che mi fece quasi urlare. Il mio corpo tremava, le gambe molli, e Alessio mi strinse a sé, ansimando contro la mia spalla.

“Adesso tocca a me, voglio decorarti le chiappe con il mio sperma, te lo voglio spalmare come crema solare!”

"Sei proprio un animale," sussurrai con un sorriso malizioso, voltandomi e appoggiando i palmi contro la roccia calda. Mi piegai leggermente, offrendogli la vista del mio sedere nudo.

"Allora fallo, decorami."

Alessio emise un suono gutturale di apprezzamento mentre le sue mani affermavano le mie natiche, stringendole con possessività. Sentii le sue dita affondare nella mia carne mentre si masturbava freneticamente dietro di me. Il suono della sua mano che scivolava sul suo cazzo duro, bagnato dai miei umori, mi eccitava da morire.

"Sei una visione," ansimò, la voce rotta dal desiderio. "Non hai idea di quanto il tuo culo mi faccia impazzire."

Mossi i fianchi con movimenti circolari, provocandolo, sentendo il suo respiro accelerare. Mi voltai appena per guardarlo negli occhi, mordendomi il labbro in quel modo che sapevo lo faceva impazzire.

"Dai, vieni, altrimenti il sole mi brucerà tutto il culetto. " lo incitai, "dammi la tua cremina per proteggermi, porco!"

Bastarono poche carezze decise e Alessio raggiunse l'orgasmo con un gemito profondo, trattenuto a stento. Sentii il calore del suo seme schizzare sulla mia pelle, gocce bianche che contrastavano con la mia abbronzatura. Come aveva promesso, usò la mano per spalmarlo sulle mie natiche con movimenti lenti, quasi reverenziali.

Più spalmava la sua sborra su di me e più mi bagnavo. La mia figa voleva avere nuovamente attenzioni, voleva godere nuovamente. Purtroppo sentimmo delle voci avvicinarsi a noi.

"Merda!" sussurrò Alessio, afferrandomi per un braccio mentre cercavamo freneticamente i nostri costumi. Con mani tremanti, riallacciai il top dorato mentre lui si sistemava i pantaloncini, entrambi con il fiato corto e i corpi ancora frementi di desiderio.

Le voci si avvicinavano, parlando in spagnolo e ridendo. Potevo distinguere almeno tre persone che si dirigevano verso il nostro angolo nascosto. Mi passai le mani tra i capelli bagnati, cercando di apparire presentabile, mentre sentivo ancora il suo seme caldo sulla pelle, un segreto liquido che mi marchiava come sua.

"Hai un'aria devastata," sorrise Alessio, sistemandomi un ciuffo ribelle dietro l'orecchio. "Bellissima, ma assolutamente devastata."

Scivolammo fuori dal nostro nascondiglio proprio mentre un gruppo di ragazzi spagnoli girava l'angolo. Ci lanciarono sguardi curiosi, forse notando i nostri volti arrossati e i respiri ancora irregolari. Un ragazzo con capelli scuri e occhi penetranti mi guardò più a lungo del necessario, un sorriso consapevole che mi fece arrossire ancora di più.
Tornammo al nostro telo, ridendo piano, i nostri corpi ancora carichi di adrenalina. Mi sdraiai sulla sabbia, lasciando che il sole mi asciugasse, e Alessio si stese accanto a me, la sua mano tornò sul mio culo.

“Che bello, il mio seme su di te ti rende ancora più zoccola," sussurrò, carezzandomi le natiche con movimenti circolari. "Sai che effetto mi fa vederti così?"

Mi voltai verso di lui, l'eccitazione ancora pulsante dentro di me. "Immagino," risposi, sfiorandogli il petto con le dita. "Ma dovresti contenerti, altrimenti non arriveremo mai a vedere il tramonto."

Alessio rise, un suono basso e sensuale che mi fece tremare. "Chi ha detto che voglio vedere il tramonto? Preferirei passare il resto della giornata a farti venire in tutti i modi possibili."

Dopo un po', Alessio si alzò. "Vado a prendere qualcosa da bere. Vuoi un mojito?"

Annuii, osservando il suo corpo allontanarsi verso il chiringuito. La vista di quelle spalle larghe e quella schiena muscolosa mi fece mordere il labbro. Sentivo ancora il calore tra le cosce, un desiderio mai del tutto soddisfatto.

Mentre lo aspettavo, notai che il ragazzo spagnolo dagli occhi scuri mi stava ancora osservando. Lui e i suoi amici si erano sistemati non troppo lontano da noi. Quando i nostri sguardi si incrociarono, mi fece un cenno quasi impercettibile, come se condividessimo un segreto. Mi chiesi se avesse capito cosa stessimo facendo dietro quelle rocce, se avesse notato il luccichio sul mio corpo, i segni dell'amore selvaggio appena consumato.

Alessio tornò con due mojito ghiacciati, le gocce di condensa che scivolavano lungo i bicchieri come avevo fatto io lungo il suo corpo poco prima.

"Il tuo ammiratore non ti toglie gli occhi di dosso," disse, passandomi il drink. Il suo tono era calmo, ma potevo percepire una nota di possessività che mi eccitava.

Presi un sorso, il sapore di menta e lime che esplodeva sulla lingua. "Sei geloso?"

"Geloso?" Alessio si avvicinò, sussurrandomi all'orecchio. "No, sono eccitato. Mi piace l'idea che altri uomini ti desiderino mentre sanno che appartieni a me."

Le sue parole mi fecero tremare. Presi un altro sorso di mojito, lasciando che il rum mi scaldasse la gola mentre il suo respiro mi solleticava il collo.

"E se lo invitassimo unirsi a noi per una gita domani?" sussurrò, mordendomi delicatamente il lobo dell'orecchio.

Quasi mi strozzai con il drink. "Cosa?"

Alessio sorrise, accarezzandomi la schiena con movimenti lenti.
"Solo un'idea. Mi piacerebbe vedere il tuo corpo contorcersi di piacere mentre sei completamente piena. Tra me e un altro uomo."

Il solo pensiero mi fece contrarre i muscoli interni. Non avevo mai considerato una cosa del genere, ma l'idea mi eccitava in un modo che non avrei mai ammesso ad alta voce.

"Sei pazzo," risposi, ma la mia voce tremava leggermente. “Ma devo dirti che forse non è una cattiva idea.”

"Non è una cattiva idea?" Alessio mi guardò con un sorrisetto, come se avesse appena vinto una scommessa. "Sapevo che la mia piccola troietta avrebbe apprezzato."

Mi morsi il labbro, sentendo una fiamma accendersi dentro di me. Non avevo mai considerato di condividere il mio corpo con due uomini contemporaneamente, ma ora che l'idea era stata seminata nella mia mente, cresceva come un fuoco incontrollabile.

"Non ho detto che lo farò," risposi, cercando di mantenere un tono distaccato mentre il cuore mi batteva forte nel petto. "Ho solo detto che l'idea non mi disgusta."

Alessio si avvicinò ancora di più, la sua mano scivolò sulla mia coscia, tracciando cerchi sulla pelle ancora umida di mare e sudore. "Guardalo," sussurrò. "Guardalo e dimmi che non ti stai immaginando come sarebbe."

Alzai lo sguardo verso lo spagnolo dagli occhi scuri. Ci stava ancora osservando, un mezzo sorriso sulle labbra carnose. Era bello in modo selvaggio, con la pelle olivastra e i capelli neri che gli cadevano disordinatamente sulla fronte.

“Va bene, vai a parlare con lui e organizza.”

Alessio mi fissò incredulo, i suoi occhi si dilatarono per la sorpresa. "Davvero?"

Annuii lentamente, un calore intenso mi avvolgeva il corpo mentre realizzavo cosa stavo per fare. "Sì, ma vai prima che cambi idea e non dirgli che siamo fratelli."

Lo guardai alzarsi con sicurezza, il suo corpo che si muoveva con quella grazia felina che mi aveva sempre fatto impazzire. Si diresse verso il gruppo di spagnoli, casual come se andasse semplicemente a chiedere un accendino. Il mio cuore batteva così forte che temevo potesse sentirsi sopra il rumore delle onde.

Dallo spagnolo arrivò un sorriso, poi uno scambio di parole che non riuscivo a sentire. Si strinsero la mano, e notai come il ragazzo mi lanciò un'occhiata che mi fece arrossire fino alla radice dei capelli. Alessio tornò, lasciandosi cadere accanto a me sul telo.

"Si chiama Diego," disse, con un sorriso malizioso. "È di Barcellona, qui in vacanza con gli amici.

È... interessato alla nostra proposta."

---Così non vi perdete gli altri capitoli---

https://www.annunci69.it/racconti-erotici/incesto/Passione-a-Ibiza-Capitolo-1_158013.html
https://www.annunci69.it/racconti-erotici/incesto/Passione-a-Ibiza-Capitolo-3_158016.html


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Il mio amico(utente di A69) che rimarrà sconosciuto a voi, visto che desidera rimanere anonimo mi ha chiesto di scrivere una nuova storia incentrata sulla relazione che ha con la sorella. Mi ha raccontato brevemente di una loro vacanza ad Ibiza e io ho iniziato a tessere una ragnatela di immagini e situazioni che sono diventate alla fine un romanzo. Troppo lungo per essere rinchiuso in una sola storia. Quindi ho deciso di pubblicare ogni settimana 3 capitoli per rendere la lettura più piacevole e scorrevole. Vi ricordo che esistono altre due storie con Alessio e Gaia: Un gioco Proibito e il Segreto di Alessio e Gaia. Ho impiegato quasi un mese a scrivere questa storia e spero che vi possa piacere e soprattutto eccitare. Se poi riceverò tanti commenti positivi e tante letture, come normalmente accade, trasformerò questa storia in un romanzo vero e proprio che verrà pubblicato. Dimenticavo di dirvi che tutto quello che leggerete è tutto frutto della mia fantasia, che ha attinto a qualche mia esperienza reale del passato. Spero possa piacervi ed eccitarvi così tanto da scrivermi e propormi un’avventura tra di noi …
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Eccoci qua: tocca a voi decidere se sono un genio incompreso o solo un tizio che si illude di saper scrivere. Dai, un votino non me lo potete negare, non siate tirchi! E se vi va, buttate lì un commento: anche uno di quelli che strappa una risata, che male non fa.

Scrivo queste storie perché mi piace farvi viaggiare con la fantasia, ma, lo ammetto, anche per mettermi un po’ in vetrina. Sono tipo un venditore di sogni proibiti, di quelli che piazzano la bancarella all’angolo della strada. E sì, ho un debole per le donne, non lo nego, ma non ho un “tipo” fisso. Mi piace variare, sperimentare, buttarmi nel caos delle possibilità.

Se vi va di entrare nel mio club di fan (o meglio, di complici), fatevi avanti. Chissà, magari insieme possiamo inventare , o vivere, ancora meglio, una storia ancora più folle. Io sono un maestro della pubblicità subliminale, mi vendo tra le righe, ma il modo migliore per capirmi è conoscermi di persona. Poi si vedrà dove ci porta la corrente!

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