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Fellina ci invita a cena


di maktero
28.02.2024    |    190    |    2 8.0
"Però niente di osceno, ma qualcosa che richiamava sottilmente il desiderio sessuale..."
Sono stata rinchiusa nello sgabuzzino; stasera mia sorella ha un incontro con una amica che non vuole la presenza di maschi, nemmeno se sono un fratello ed una frocia sottomessa.
Quindi vengo messa da parte, nascosta, come si fà con qualche suppellettile che ingombra la casa e di cui ci si vergogna quando vengono degli ospiti di rilievo.
Lo sgabuzzino è, stretto, asfissiante, caldo ed ovviamente buio.
I suoni dalla casa mi giungono smorzati, appena udibili; ma sufficienti a capire che mia sorella ha accolto a casa l'amica con tutti gli onori, e sono andate a divertirsi.
A me no resta che masturbarmi, stimolata da quella situazione disagevole, e dal pensiero che mia sorella si sta divertendo con la sua amica.
All'improvviso un pensiero mi fulmina, farò abbastanza rumore da disturbare le due amanti?
Sono terrorizzata da quell'idea e cerco di fare il minor rumore possibile.
Passo la nottata così, masturbandomi, addormentandomi, masturbandomi ancora, dormendo ancora,
Poi mentre sono nel pieno dei sogni vengo svegliata bruscamente da una luce improvvisa ed da una ventata di aria fresca che violentano il mio disgraziato riposo.
Mia sorella, senza nessun riguardo, ha aperto violentemente la porta dello stretto sgabuzzino, facendo entrare la luce e l'aria che mi hanno strappata dai sogni e riportata alla realtà.
Sento la sua voce che mi dice che "Marta è uscita, e che quindi potevo uscire; poi disse di avviarmi al bagno".
Io eseguì ubbidiente e raggiunsi la stanza da bagno, dove rimasi in attesa, in ginocchio per alcuni minuti, prevedendo ciò che sarebbe avvenuto.
Mia sorella entrò chiacchierando mi disse che aveva già fatto colazione e che aveva bisogno di liberarsi l'intestino e la vescica.
Si sedette sul water e cominciò a pisciare e cagare, continuando a chiacchierare su quanto si fosse divertita con Marta.
Terminate le sue funzioni, si pulì e mi disse che se avevo fame potevo mangiare quanto lei aveva lasciato nel water.
Altrimenti se avessi voluto rimanere a digiuno avrei dovuto solo pigiare il bottone dello sciacquone.
Poi mi autorizzo a scaricarmi a mia volta se ne avessi avuto la necessità e mi permise anche di masturbarmi.
Rimasi sorpresa da tanta generosità.
Poi continuò dicendo che sarebbe dovuta uscire per certe commissioni e che voleva, una volta che io avessi fatto o meno quanto mi era stato permesso, di farmi una doccia di lavarmi i denti e di recarmi in salotto e di mettermi a quattro zampe ad aspettarla.
Uscì dal bagno sentii che si preparava, ed io rimasi sola, affamata ed assetata, dopo la nottata appena passata.
Compresi che mia sorella non mi avrebbe concesso nessun altro pasto se non quello lasciato nel water.
Sentii la porta di casa che si chiudeva, lei era uscita, ed io rimasi da sola a guardare quegli stronzi che galleggiavano nel piscio coperti da qualche pezzo di carta igienica.
Ero affamata e cominciai a raccogliere la merda con le mani e cominciai ad ingoiarla, il gusto era schifoso e vomitevole, ma avevo fame, ed ingoiavo quello schifo cominciando a sentire la soddisfazione delle stomaco vuoto che si riempie.
Mi nutrii di tutto quanto c'era nel cesso, mi sentivo appagata e cominciai a masturbarmi, mi feci una stupenda sega.
Poi mi feci una doccia, mi lavai i denti, e visto lo stato del bagno provvidi a pulirlo.
Terminato tutto quanto mi recai in salotto e mi misi al centro a quattro zampe come mi era stato ordinato.
Passarono le ore mentre in quella posizione sentivo le braccia e le gambe indebolirsi.
Poi finalmente la porta di casa si aprì ed apparve mia sorella con un mucchio di borse e sacchetti.
Cominciò subito a lamentarsi della giornata di impegni e di compere, e continuando chiacchierare, si diresse sia in cucina sia in camera da letto per riporre le sue compere.
Terminate le sue attività si precipitò sul divano, si tolse le scarpe, continuando a chiacchierare di quanto fosse stata faticosa la sua giornata, poi si tolse le scarpe e mi obbligò leccarle i piedi.
Io eseguì immediatamente, assaporando quei suoi magnifici piedi stanchi e sudati.
Poi proseguì dicendo che l'aveva chiamata Fellina, la regista.
Lei indicandomi di passare meglio la lingua sui diti mi annunciò che Fellina ci aveva invitati a cena a casa sua.
Mentre mi impegnavo nella leccatura, provai un sentimento di entusiasmo, rivedere Fellina mi faceva veramente piacere; e senz'altro sarebbe stata una occasione per provare qualche nuova esperienza pervertita, ne ero sicura.
Mentre continuavo a leccare i piedi di mia sorella ed avevo cominciato a masturbarmi, lei mi disse interrompi la tua sega.
Non sò cosa succederà stasera ma non ti voglio spompata; non voglio fare brutta figura.
Poi si alzò dal divano e disse che rimaneva poco tempo per prepararsi all'appuntamento.
Si diresse verso il bagno dove sentii che si fece una doccia, poi in camera da letto dove avverti che stava trafficando con i suoi vestiti.
Infine si presentò in salotto vestita di tutto punto.
Tutta felice e sorridente si mostrò nel suo abbigliamento, roteando elegantemente.
Mi chiese ti piace!?
Io risposi che era splendida.
Lei mi disse grazie, l'ho sapevo!
Poi mi getto la maglietta lercia e sdrucita con cui io avrei dovuto abbigliarmi.
Indossai quel capo di abbigliamento vergognoso, che avrebbe contrastato profondamente con il suo abito, e che mi faceva sentire umile ed umiliata; e poi uscimmo.
Viaggiammo in macchina per diversi minuti finchè arrivammo davanti alla palazzina di Fellina.
Lei suonò alla porta e Fellina aprì, si salutarono rumorosamente, scambiandosi dei baci sulle guance, e complimentandosi per l'abbigliamento.
Poi Fellina posò lo sguardo su di me, e squadrando il mio stato disse, "Che stupendo schiavo di merda mi hai portato; fa veramente schifo; è straordinario".
Mia sorella, quasi come scusa e giustificazione, le rispose che mi aveva portata così, com'ero nel mio stato ordinario.
Fellina rispose che così voleva gli schiavi, delle schifezze umane e mi sputò in faccia.
Poi ci fece entrare nel vestibolo, ma disse che non voleva schiavi vestiti nella sua casa e mi impose di togliermi anche quel lurido straccio che mi copriva.
Io eseguì immediatamente e mi liberai di quella misera magliettina.
Le ragazze cinguettando si avviarono verso l'interno della casa, io, nuda le seguii, come una cagnolina.
Entrammo in una grande sala, al cui centro c'era un basso tavolino in stile giapponese.
Mia sorella espresse la meraviglia per quell'ambiente magnificamente decorato.
Effettivamente si trattava di una bella sala, ben colorata ed abbellita da sculture, e quadri.
Notai che molti, anzi quasi tutti i quadri e le sculture avevano un carattere erotico.
Però niente di osceno, ma qualcosa che richiamava sottilmente il desiderio sessuale.
Fellina invitò mia sorella a sedersi di fronte al basso tavolo giapponese, dove c'era un sottile cuscino, su cui mia sorella si accosciò; l'ho stesso fece Fellina su un simile cuscino.
A me venne imposto di inginocchiarmi sul terzo lato del tavolo, senza cuscino ma direttamente sul pavimento.
Fellina alzò un campanello, l'ho fece squillare e dopo pochi istanti si presentò un uomo nudo con un vassoio in mano.
Sia io e mia sorella rimanemmo a bocca aperta a vedere quello stupendo fisico e soprattutto un uccello di dimensioni straordinarie.
La regista vedendo i nostri sguardi di ammirazione, ci disse che si trattava del suo schiavo di casa adibito alla cucina ed ai vari servizi.
Ma che se ci piaceva c'è lo avrebbe fatto provare.
Mia sorella, guardando golosamente il suo cazzo, rispose che sarebbe stata una esperienza interessante; io oltre al suo bellissimo cazzo ero attratta anche dai suoi capezzoli; non sò perchè ma mi attraevano particolarmente.
Comunque sia, sotto il nostro sguardo sbavante, il tizio servì alle ragazze del sushi, mentre a me niente.
Le ragazze cominciarono a mangiare indifferenti del fatto che io e stessi a guardare affamata.
Mangiando le ragazze cominciarono a parlare del più e del meno, ma poi vennero al dunque.
Fellina esordì dicendo che non potrebbe fare la professione che fà se non fosse a sua volta interessata, coinvolta in certe pratiche particolari.
Cosa di senz'altro ci saremmo accorte da quel primo approccio a casa sua e di quanto avevamo fatto nella realizzazione del nostro video che aveva avuto un successo straordinario.
Proprio parlando del video di cui ero protagonista, Fellina disse che il successo era stato straordinario e che che avrebbe comportato un grosso guadagno.
E che lei mi voleva come protagonista per altri video che sarebbero stai molto remunerativi.
Mia sorella disse che non c'era nessun problema, che poteva utilizzarmi come più le piaceva stante un giusto compenso.
Fellina disse che avrebbero senz'altro trovato un accordo per il compenso ed era contenta che mi avrebbe resa disponibile per qualsiasi video depravato.
Poi disse che avrebbero approfondito la situazione economica all'indomani; adesso era tempo di divertirsi.
Lo schiavo nudo tornò per servire il dolce; le ragazze lo guardavano con occhi brillanti mentre io puntavo i miei occhi sul suo cazzo.
Fellina mi chiese, ti piace proprio quel pezzo di carne?
Io, fremente come una cagnolina in calore, risposi di sì, e lei impose allo schiavo di ficcarmi il cazzo in bocca; mi sentii felice di avere il permesso di poter ingoiare quello stupendo pezzo di carne in bocca, che cominciai a stimolare con la mia bocca fino a farlo ingrossare sempre di più.
Intanto le ragazze gustavano il dessert, guardandomi mentre spompinavo avidamente il soggetto e ridacchiando ed offendendomi con commenti osceni.
Poi feci arrivare il tizio che sborro abbondantemente nella mia bocca.
Le ragazze applaudirono dicendo che anch'io avevo avuto il mio dolce.
Sorrisi felice, davanti a quelle ragazze che avevo fatto divertire con la mia perversione.









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