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La mia convalescenza al Farm


di maktero
03.01.2024    |    214    |    2 8.0
""Ma questi sono fatti vostri"; ma se vuoi un maschione che ti si inculi te lo faccio avere..."
Riapro gli occhi, vedo la luce e la squallida stanza dove mi ero trovata negli ultimi giorni.
Con quella consapevolezza cominciò ad arrivare il dolore; soffrivo in tutto il corpo; mi accorsi che ero fasciata quasi come una mummia, avevo bende dappertutto che ricoprivano il mio corpo che ricordavo martoriato dalle braci e dalle altre sevizie dei sadici,
M agitavo per il dolore delle bruciature, in quella convulsione vidi il volto di Emilia, avvertii confusamente le sue parole, che mi sembravano chiedere quanto stessi soffrendo.
Poi mentre mi agitavo e gemevo per il dolore vidi che Emilia stava preparando una siringa con un liquido che mi inietto in un braccio; dopo pochi istanti sentii un sollievo dai dolori che mi tormentavano.
Continuai a mantenere la conoscenza per un pò quanto basta per sentire soffusamente Emilia che mi diceva di avermi iniettato un sedativo per farmi superare i dolori.
A poco a poco i miei occhi cominciarono a chiudersi, mentre guardando il volto di Emilia mi sembrava di sentire "dormi, dormi amore".
Riaprì gli occhi dopo un tempo indefinibile, la stanza era buia e riapparvero i dolori, meno intensi di prima ma sempre crudeli.
Chiamai Emila sperando che fosse lì ed infatti dopo poco sentii la sua voce; nell'oscurità non vidi il suo volto.
Poi una debole torcetta illuminò le sue mani che preparavano un'altra iniezione di calmante.
Precipitai di nuovo in un sonno senza sogni ma libero dalle sofferenze.
Quando riaprì gli occhi c'era di nuovo la luce del giorno e mi accorsi che venivo manipolata; Emilia, mi spalmava di crema il mio corpo martoriato, cambiava le mie bende ed i miei cerotti.
Il dolore era diventato quasi sopportabile, quel tanto che bastava per essere lucida e poter conversare con Emilia.
Le chiesi come ero ridotta e lei mi rispose che ero messa male; avevo ustioni di diverso grado in tutto il corpo e soprattutto nelle parti intime.
Me ne rendevo conto dal dolore che invadeva il mio corpo; ma mi accorsi di avere anche delle altre esigenze, stavo morendo di sete e di fame e lo feci presente ad Emilia, che pronunciando le parole "povera stella", corse via per cercare qualcosa da bere e da mangiare.
Ritornò poco dopo con delle bottiglie d'acqua e delle scatolette di carne e dei crackers.
Vidi quell'immagine di Emilia con quegli elementi di sussistenza come una visione meravigliosa di salvezza.
Emilia mi fece bere e poi mi imboccò in quanto le mie mani fasciate mi impedivano di raccogliere il cibo; era veramente dolce.
Si alternava a cambiare le mie medicazioni ed a nutrirmi, era veramente deliziosa.
Io finii di mangiare e bere e lei terminò di fasciare le mie ferite.
Mi chiese quanto stessi soffrendo e se volevo un altra iniezione di calmante; le risposi che stavo male ma che volevo rimanere cosciente ancora per un pò.
Volevo sapere della serata in cui ero stata martoriata.
Lei mi rispose che ero stata splendida, che la mia prestazione aveva fatto eccitare e godere tutti gli ospiti presenti.
I padroni erano rimasti contenti avendo guadagnato molto dalla mia esibizione.
Mi sentivo inorgoglita e lo feci presente ad Emilia che mi rispose "devi essere contenta di essere una massa di carne da utilizzare per il piacere degli altri; ti invidio".
Ma intanto fisicamente soffrivo troppo e chiesi ad Emilia di farmi un'altra iniezione di calmante,
Emilia preparò la siringa dicendomi ci vorrà parecchio tempo perchè tu ti rimetta in forma.
Passarono i giorni, non sò quanti perchè il mio senso del tempo era alterato dai momenti di veglia e da quelli di sonno artificiale.
Ma infine mi sentivo molto meglio i dolori erano spariti, il mio corpo era pieno di ciccatrici, ma non mi dispiacevano.
Avevo fatto l'amore con Emilia qualche volta quando il mio cazzo straziato me lo concedeva, senza provare troppo dolore.
Poi Emilia me lo curava con amore spalmandomelo di pomata e fasciandolo delicatamente con bende soffici.
Poi un un giorno apparve Elisa, aveva uno sguardo luminoso, e squadrandomi disse "Emilia ha fatto un buon lavoro per rimetterti in sesto".
Sei pronta per una nuova esperienza, tra qualche giorno organizzeremo una nuova festa in cui sarai protagonista.
Le risposi che ero disposta a subire tutto quello che avevano deciso per me.
Brava merda, mi rispose Elisa,
Poi feci una richiesta azzardata, che avrebbe potuto irritare Emilia, ma ne avevo proprio voglia.
Chiesi ad Elisa un cazzo da succhiare e da cui farmi inculare,
Elisa rimase interdetta per un istante, e guardò Emilia che aveva uno sguardo addolorato.
Disse " Mia figlia non ti basta! so che te la scopi, e che quella scema è contenta di farsi scopare da un frocio di merda come te , quella stupida è innamorata di uno schifo umano come te".
"Ma questi sono fatti vostri"; ma se vuoi un maschione che ti si inculi te lo faccio avere.
Ed ordinò a sua figlia di andare a cercare un maschio per il mio godimento.
Elisa era veramente crudele, Emilia quasi piangeva per l'umiliazione a cui era costretta, trovare un maschione chiavatore per il suo innamorato.
Io ero contenta di aver provocato quel conflitto emozionale tra me, Emilia e sua madre.
Mi sentivo veramente una merda per come mi ero comportata e speravo che Emilia me la avrebbe fatta pagare.
Quel pensiero e quel desiderio mi fecero mi fecero eccitare, facevo veramente schifo.
Cominciai a masturbarmi davanti ad Elisa ed Emilia, la quale con gli occhi lucidi si avviò a svolgere il compito che la madre le aveva assegnato.
Elisa mi disse non masturbarti troppo che tra poco ti divertirai con un bel cazzo.
Poi Elisa uscii e io smisi di masturbarmi in attesa che arrivasse un bel cazzo da adorare; non ne potevo più di figa; Emilia era dolcissima e mi piaceva chiavarla e farla godere, ma io volevo anche un bel cazzo da apprezzare.
Dopo un poco Emilia arrivò con un maschio nudo che lei teneva per l'uccello; mi disse provocatamente ti piace questo cazzo.
Io facendo la troietta le dissi di sì, ed allargai le braccia in un gesto di invito, Emilia mollo il cazzo di quel maschione e si mise in un angolo.
Io mi precipitati su quel cazzo, prendendolo in bocca avidamente, da quanto tempo non sentivo la sensazione di una asta carnosa in bocca, chiusi gli occhi invasa da quel piacere.
Mi abbandonai a leccare e succhiare quell'organo che riempiva la mia bocca.
Glielo feci ingrandire ed indurire, era magnifico,
Poi prima che arrivasse abbandonai quel cazzo e mi misi a quattro zampe in attesa che mi inculasse.
E li mi penetro profondamente, il suo cazzo enorme e duro mi pompò per bene.
Con la coda dell'occhio vidi Emilia che si masturbava.
E poi si precipitò sotto al mio cazzo per spompinarlo mentre il maschione mi inculava.
Il tizio godette dentro di me ed io godetti dentro la bocca di Emilia.









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