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Una seduta di insect therapy


di maktero
21.03.2024    |    169    |    0 6.0
"Entrammo in casa, nell'atrio mi venne levato quell'umile maglietta che rappresentava il mio unico abbigliamento..."
Sono in cucina che mangio a quattro zampe il mio pastone disgustoso, intriso dell'urina e degli sputi di maia sorella.
Lei è al cellulare e parla con la sua amica, Giorgia, maniaca degli insetti.
Sento che la conversazione è brillante e vedo mia sorella toccarsi mentre parla con la sua corrispondente.
Poi chiude la comunicazione e con un largo sorriso si china verso di me dicendomi che Giorgia ha delle novità eccitanti.
Mi dice di sbrigarmi a mangiare quello schifo che sto ingoiando e poi di lavarmi i denti e di farmi una doccia, mi incita di sbrigarmi perchè Giorgia ci sta aspettando e le vuole divertirsi.
Comprendo che il divertimento delle ragazze sarà la mia sofferenza con degli insetti voraci che mangeranno la mia carne più intima.
Mi piace! Finisco di mangiare freneticamente e presa dalla frenesia di provare quel nuovo tormento mi precipito a prepararmi come mi era stato richiesto.
Quando sono pronta mia sorella mi fà indossare la solita magliettina sufficiente a malapena a salvaguardare le apparenze se qualcuno ci avesse guardato mentre viaggiamo in macchina.
Saliamo sull'autovettura e durante il tragitto mia sorella, con entusiasmo, mi dice che Giorgia ha dei nuovi insetti molto voraci e che vuole vedermi mangiare viva da questi.
Le rispondo che anch'io sono molto curiosa e che non vedo l'ora di provare queste bestie, augurandomi che mi facciano molto male.
Mia sorella mi assicura che secondo le parole di Giorgia soffrirò moltissimo.
Comincio a masturbarmi per la deliziosa prospettiva che mi aspetta; mia sorella guardandomi mi dice "Non so sei fai bene a masturbarti; secondo me dovresti arrivare eccitata, dovresti godere di più dalla sofferenza.".
Io le rispondo che ha ragione, ma aggiungo che sono troppo eccitata e che voglio arrivare e che comunque la situazione mi entusiasma così tanto che sarò eccitata anche dopo.
Mia sorella mi dice "Godi! ma non sporcare la macchina."
Io arrivo pensando a cosa mi succederà; per non sporcare la macchina raccolgo lo sperma nella mia mano.
Comincio ad ingoiarlo per accorgermi di essere stata inospitale e mostrando a mia sorella cosa resta del mio godimento sulla mano le chiedo se ne vuole un pò.
Lei guardando la mia mano, coperta dal mio sperma e dalla mia saliva, mi ringrazia per la gentilezza e mi chiede di avvicinare la mano alla sua bocca per poter assaporare il mio liquido mentre continua a guidare.
Io eseguo e lei lecca con gli occhi sgranati il mio liquido che le ho generosamente offerto.
Poi mi dice sono eccitata toccami!
Io eseguo immediatamente, mettendole la mia mano umida tra le gambe.
Non porta le mutande e la sua fighetta morbida e calda è preda dell'azione della mia mano.
Le infilo un paio di dita dentro mentre con il pollice le sollecito il clitoride.
Lei sobbalza per il piacere e geme, ma tiene il controllo della macchina.
Mi dice continua troia; io le chiedo vuoi che ti faccia arrivare, lei mi risponde sì stronza continua a masturbarmi fammi arrivare.
Oramai impossibilitata a tenere il controllo della macchina accosta su un lato della strada mentre io continuo a masturbarla.
Lei gode gode abbondantemente e mentre scarica il suo godimento sul tappetino della macchina, la rimprovero dicendo meno male che io non dovevo sporcare con il mio sperma.
Lei mi guardò con uno sguardo assente, poi quando si riprese mi disse che mi avrebbe fatto lavare il tappetino con la bocca.
Che buona prospettiva sarei diventata anche una lava macchine.
Arrivammo alla casa di Giorgia lei ci accolse sulla soglia, ben vestita ma scalza, io notai subito i suoi bellissimi piedi che mi fecero salire su di giri.
Uscimmo dalla macchina, le ragazze si salutarono squillando e abbracciandosi e baciandosi intimamente in bocca.
Entrammo in casa, nell'atrio mi venne levato quell'umile maglietta che rappresentava il mio unico abbigliamento.
Rimasi totalmente nuda, come mi piaceva.
Giorgia propose a mia sorella di abbandonare i loro vestiti e di sentirsi libere.
Le due si spogliarono rimanendo nude.
Entrammo in salotto le ragazze si accomodarano sul divano mentre io venni messa a quattro zampe davanti a loro.
Poi Giorgia da brava padrona di casa chiese se volevamo qualcosa, caffè, tè, bibite od altro.
Mia sorella accetto l'ospitalità accettando del caffè; Giorgia andò in cucina e tornò dopo alcuni minuti con un vassoio con un bricco di caffè e delle tazze.
Le ragazze gustarono il caffè; ma vedendo il mio sguardo desideroso nei confronti dei loro piedi mi permisero di leccarglieli.
Io mi buttai a gustare quelle estremità mentre le ragazze parlavano del più e del meno.
Mi umiliarono considerando la mia passione per i piedi, e la mia bravura a leccarglieli con così tanta passione.
Poi improvvisamente Giorgia arrivò al punto e disse "Un mio corrispondente mi ha fatto avere dei nuovi insetti"; descrisse loro nome specifico che io non compresi, mentre succhiavo le dita delle ragazze.
Giorgia aggiunse che erano degli insetti molto voraci e che mi avrebbero mangiata crudelmente.
Mia sorella rimase entusiasmata dalla cosa, io altrettanto; fremevo per cominciare.
Poi le ragazze si alzarono dal divano e Giorgia mi invitò a seguirla nella stanza dei divertimenti.
Arrivammo nella stanza e Giorgia mostrò su uno scaffale i nuovi arrivati.
Erano dei grossi insetti neri, sulla testa avevano delle grosse mandibole, quelle che mi avrebbero straziato la carne.
Giorgia si rivolse a me e mi chiese "Ti piacciono?" Io risposi che mi facevano veramente schifo e che ne ero affascinata e che non vedevo l'ora di offrirmi ai loro morsi.
Giorgia mi disse "Sei veramente una schifosa depravata".
Poi Giorgia mi disse di adagiarmi su un materasso posto al centro della stanza.
Io mi sdraiai offrendo il mio corpo al piacevole supplizio che attendevo con speranza.
Giorgia disse che avrebbe riempito dei flaconi con gli insetti; due per i capezzoli ed uno per il cazzo.
Le risposi che la cosa mi faceva impazzire, e difatti il mio cazzo era arrapato.
"Porca schifosa" mi disse Giorgia, guardando il mio cazzo duro, fai veramente schifo, mi aspetto di succhiare il tuo cazzo martoriato, aggiunse.
Poi Giorgia mi disse che lei e mia sorella mi avrebbero appoggiato i flaconi sui punti suddetti poi quando gli insetti avrebbero cominciato a mordermi avrebbero lasciato i flaconi, e gli insetti avrebbero continuato a mangiarmi.
Quindi loro si sarebbero divertite a guardarmi mentre venivo divorata.
Giorgia mi garantì che quegli insetti erano veramente famelici e che mi avrebbero fatto veramente soffrire.
Io le dissi che non vedevo l'ora.
Finalmente le ragazze cominciarono; mi misero i flaconi sui capezzolli, e gli insetti si precipitarono su di essi.
Inizialmente sentii un solletico che divenne un dolore quando gli insetti cominciando a mordermeli ed a mangiare la carne.
Poi mi infilarono un flacone sul cazzo ed anche così inizialmente sentii un solletico che si trasformò in dolore mentre le pinze e le mandibole degli insetti cominciarono a mangiare la carne del mio cazzo.
Offrivo alle ragazze una scena veramente oscena, con i miei capezzoli ed il mio cazzo mangiati dai quei piccoli insetti neri che mi mangiavano viva.
Le ragazze si masturbavano vedendomi contorcere e gemere per il dolore.
Gli insetti erano veramente bravi mordevano e mangiavano la mia più intima carne avidamente.
Vidi i miei capezzolli ridotti ad una poltiglia di carne sanguinolenta, coperta dai neri insetti; anche il mio cazzo era ridotto ad una poltiglia di carne coperta da quegli avidi e crudeli animali.
Ero al settimo cielo, il mio cazzo era eretto come non mai quel perverso dolore mi piaceva da impazzire.
Essere mangiata viva dagli insetti mi faceva impazzire.
Poi vidi Giorgia avvicinarsi al mio cazzo e prendere in bocca il mio cazzo straziato coperto da insetti.
Cominciò a spompinarmi, la sua lingua ed il suo palato si mischiarono agli insetti che mi mangiavano il cazzo.
Continuò a spompinarmi succhiando il mio cazzo sanguinolento e gli insetti che lo ricoprivano.
Mi fece arrivare e per farlo deve aver ingoiato molto del mio sangue che usciva dal pene e degli insetti che lo ricoprivano.
La vidi davanti a me con lo sguardo allucinato e con la bocca che colava il mio sperma e pezzi degli insetti che si masturbava come una pazza.
Schizzo i suoi liquidi come una fontana, poi si butto peer terra esausta.
Mia sorella presa dalla frenesia della sua amica cominciò anche lei come impazzita a mordermi i capezzoli invasi dagli insetti.
Sentii la bocca di mia sorella che schiacciava gli insetti che mi tormentavano i capezzoli.
Anche lei si masturbava come una bestia, senza controllo presa da una eccitazione fenomenale.
Le ragazze si accasciarono per terra esauste e gementi.
Io mi accorsi di avere ancora qualche insetto attaccato al cazzo ed ai capezzoli.
Li raccolsi e me li posi sulla lingua dove cominciarono a mangiare anche quella carne.
Eccitata mi masturbai e raccolsi il mio sperma da mettere sulla lingua per favorire il lavoro degli insetti.







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