la nottata di Luisa

Finito di vedere il film Luisa disse di essere stanca e voleva andare a dormire.
Mi chiese se anch'io fossi stanca.
Risposi che non ero molto stanca, ma ero eccitata, volevo ancora del sesso.
Lei mi disse che non aveva voglia e che voleva andare a dormire e che avrebbe calmato i miei bollori.
Prese un grosso dildo che mi infilò nel culo con poca lubrificazione.
Mi portò nel giardino condominiale in un settore nascosto dove nessun condomino mi avrebbe vista.
Aveva con sè due bastoni che posò per terra, mi obbligò di posare i piedi sui bastoni e di apooggiare la schiena al muro.
Lì avrei dovuto passare la notte, avevo il cazzo eretto lei mi disse che se volevo potevo masturbarmi ma che non avrei dovuto spostarmi dalla posizione in cui mi aveva lasciato.
Mi augurò la buona notte e se ne andò.
Io rimasi lì, nuda nella notte estiva, in una posizione in cui qualcuno dei condomini avrebbe potuto trovarmi.
Dopo qualche ora ero stanca e volevo trasgredire.
Mi accasciai, sentii un gran rilassamento dei muscoli, le piante dei piedi mi dolevano.
Dopo qualche minuto in cui ripresi il controllo delle mie membra cominciai a muovermi a quattro zampe nel cortile condominiale.
Cominciai ad avviarmi negli stretti dintorni del sito protetto in cui ero stata messa, poi vista la mancanza di presenza umana mi incorragiai e cominciai ad allotanarmi sempre di più.
Mi faceva piacere muovermi a quattro zampe, nuda, in un luogo pubblico.
Luci lontane illuminavano blandamente il mio corpo, veloci sfanalari delle macchine si aggiungevano a mostrarmi.
Come mi piaceva, che troia pervertita che sono.
Ero profondamente eccittata e avevo voglia di schifezze.
Incontrai i cassonetti condominiali, mi avviai verso quelli dell'umido che grondavano a terra gore puzzolenti.
Cominciai a strusciarmi nuda su quei liquami osceni, strusciai il mio corpo su quei cassonetti zozzi.
Sfilai dal mio culo il cazzo finto che Luisa mi aveva messo nel culo, era stupendamente merdoso, aprii un cassonetto dell'umido e lo immersi, anzi lo impiantai nei sacchetti marci e puzzolenti,
Poi presi quel cazzo finto, merdoso e zozzo della spazzatura e me lo leccai per bene.
Che goduria mi masturbavo furiosamente ed arrivai stando attenta a sborrare sulla gora di marciume sotto il cassonetto.
Mi abbandonai esausta,rimasi credo per qualche ora accasciata, semiaddormentata, accanto al cassonetto, dopo di che mi ripresi ed ero di nuovo eccitata.
Cercavo la sborrata che avevo fatto prima alla base del cassonetto, ma probabilmente a causa del caldo era già evaporata, o per la semioscurità non riuscivo più a trovarla.
Peccato avrei voluto leccarla.
Ma mi ero accorta che stava albeggiando, non potevo restare più li.
Mi rendevo conto che stavano cominciando dei movimenti di gente, mi infilai velocemente il cazzo finto nel culo cominciai a correre per raggiungere il sito in cui mi aveva lasciata Luisa.
Mi misi nella posizione in cui ero stata abbandonata e inquieta di essere scoperta da qualcuno aspettai che arrivasse Luisa.
Il sole era già alto quando arrivò Luisa, mi chiese se avevo passato una buona notte, io risposi di sì; aveva con se una camicia e dei pantaloni che mi fece indossare.
Così sommesamente vestita tornammo all'appartamento incontrando altri condomini che non erano scandalizzati perchè in fondo ero vestita.