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La mia ragazza - la sauna


di desiderio46
29.09.2018    |    19.417    |    1 9.3
"A noi due maschi, con meno problemi, bastava un piccolo asciugamano da avvolgere in vita, per le ragazze la cosa fu più complicata..."
Ringrazio per i commenti che mi avete inviato, ho incontrato con piacere la coppia con cui siamo diventati amici, continuo a scrivere la loro storia... Buona lettura


Questo secondo episodio che vi voglio raccontare è accaduto dopo la vacanza in campeggio ma comunque precede la fase in cui io e lei abbiamo cominciato a praticare (nel nostro piccolo, molto piccolo) un po' di esibizionismo. L’ inverno che seguì quella vacanza in campeggio fummo invitati a passare una settimana bianca nella casa che un mio amico possiede in multiproprietà sulle Dolomiti trentine. Zona stupenda, di giorno grandi sciate, la sera abbuffate di buon cibo, il tutto in un clima cordiale e di buona amicizia. La ragazza del mio amico è davvero carina ed ha un non so che di “intrinsecamente malizioso”. Cioè, apparentemente senza volerlo, scatena spesso in noi maschietti istinti poco nobili e stimola facilmente in parecchi di noi l’eccitazione.
Di questo fatto ho avuto conferma da quasi tutti i componenti maschi del nostro giro di amici, ma tale fenomeno sembra non indispettire più di tanto le altre ragazze proprio per la sua apparente naturalezza. (Sarà però intanto la mia ragazza, dopo quella vacanza, ha sempre trovato una scusa per evitare di ripetere una settimana bianca con loro nei due anni seguenti e, attualmente, i nostri rapporti con quella coppia si sono molto raffreddati, purtroppo aggiungo io). Ad esempio in quella settimana di estremo rigore invernale mentre la mia ragazza aveva ripiegato su un comodo pigiamone felpato lei sfoggiava una civettuola camicia da notte corta sopra il ginocchio e si prodigava a spiegare con tutta l’ingenuità immaginabile che detestava la costrizione data dai pigiami preferendo le camicie da notte corte e larghe che sotto le coperte si sollevavano fin sopra al bacino lasciando le gambe nude e libere a contatto con le lenzuola. Bastava questo a rendermi la giornata elettrizzata. Ma non è tutto perché il vero spettacolo era vedergliela indossata, la sera dopo cena ci si tratteneva un po' in salotto giocando a carte e bevendo un grappino già in tenuta “da notte” e l’ attrazione magnetica che esercitavano le sue belle gambe abbondantemente scoperte rappresentava per me un piacevole supplizio. E che dire della mattina presto quando, ancora intontito dal sonno faceva irruzione, dalla camera da letto dove dormivano loro, al salotto dove dormivano noi in un divano letto e si metteva a preparare la colazione ? (Il locale faceva anche da cucina) abbassati a prendere il latte dal frigorifero (e la camicia da notte si sposta lasciando intravedere metà coscia), sollevati in punta di piedi per prendere il caffè dalla mensola (e la camicia da notte si solleva fino quasi ai glutei), corri di qui, corri di la (e la camicia da notte svolazza che è un piacere) se poi c’è era da raccogliere qualcosa per terra, bingo!, voleva dire che probabilmente avrei addirittura intravisto le mutandine bianche in mezzo alle gambe. Insomma l’ erezione mattutina era garantita ed impossibile da nascondere persino alla mia ragazza che sopportava malvolentieri i miei sguardi indugianti da sotto le coperte ma poi, la sera, ne riscuoteva i frutti sotto forma di performance amatorie di insolita intensità.
Ma il clou della vacanza doveva ancora venire. Accadde un episodio davvero notevole che ricordo ancora oggi con incredibile lucidità ed abbondanza di particolari. Il nostro appartamento faceva parte di un grande residence dotato di taverna, sala giochi, vasca idromassaggio e sauna. Fin dal primo giorno decidemmo che avremmo sperimentato sia la vasca che la sauna. Poi complice la stanchezza e la pigrizia dopo le giornate di intenso sci avevamo sempre rimandato. Infine, quasi all’ultimo, decidemmo che almeno una delle due era da provare e la scelta cadde sulla sauna. Prenotato il locale per un paio d’ ore si trattava di organizzarsi su come usarla. A noi due maschi, con meno problemi, bastava un piccolo asciugamano da avvolgere in vita, per le ragazze la cosa fu più complicata. La ragazza del mio amico decise di usare un pareo di spugna che già adoperava per asciugarsi dopo la doccia. La mia ragazza era invece nel panico più completo, non poteva certo scendere in sauna con un pesante accappatoio e d’ altra parte non c’è erano asciugamani di dimensioni sufficienti a coprirle contemporaneamente il seno e la passerina. Questa volta il bisogno aguzzò il suo di ingegno e provò ad adattare un lenzuolo di riserva che non avevamo usato. Uscì dal bagno con indosso questo strano indumento e sembrava una di quelle odalische che incantano gli orientali
con la danza del ventre, il leggero tessuto fiorato le fasciava sapientemente il corpo coprendola dalle ascelle fino a quasi il ginocchio ma con una sorta di generoso spacco aperto sul davanti che lasciava liberamente vedere parte delle cosce. Orgoglioso di avere anch’io una femmina da esibire diedi l’ ok, ci mettemmo tutti e quattro in tuta da ginnastica e scendemmo in sauna. Decisi a seguire alla lettera le istruzioni riportate su un cartello per ottenere i maggiori benefici dalla sauna dobbiamo per prima cosa farci una doccia e qui sorge il primo problema, ci sono due spogliatoi separati ma il locale delle docce è uno solo. Le docce sono due, separate solo da uno vetro smerigliato e con una porta anch’essa di vetro. Allora entriamo nudi io ed il mio amico ognuno in una doccia, le ragazze si spogliano nel locale adiacente, poi arrivano, io da dentro la doccia vedo i colori dei loro indumenti e riconosco il lenzuolo tendente al nocciola indossato dalla mia ragazza ed il pareo fucsia fosforescente indossato dalla ragazza del mio amico. Si sentono delle risa che coincidono con la caduta dell’ “ultimo velo”, poi della grida, quel furbone del mio amico ha socchiuso la porta di vetro della doccia per spiare le due donne nude, io mi accontento di guardare i profili dei loro corpi nudi attraverso il vetro che ne distorce i contorni, impedendo di cogliere i particolari. Quale sarà adesso la mia ragazza ? Si distinguono solo due masse di un rosa pallido, probabilmente stanno appendendo i loro indumenti agli attaccapanni, sono di spalle, lo noto dai tondi più pallidi del resto del corpo che sono i due culetti, me le immagino tutte e due in punta di piedi, i muscoli delle gambe tesi, il busto leggermente chinato in avanti con le tette che cascano in fuori, le braccia pure in avanti nel gesto di appendere qualcosa. Poi si girano, sotto lo scrosciare dell’ acqua le sento parlottare, vengono verso di noi, inizialmente distinguo solo la sagoma rosa poi, man mano che avanzano, noto altri particolari, i capelli ed una piccola zona scura a metà della loro altezza. Adesso si dividono, ognuna va verso la doccia “di sua competenza”, vedo una sola figura che si avvicina alla mia porta, penso tra me e me e se non fosse la mia ragazza ? Ormai è giunta praticamente contro la porta di vetro, distinguo abbastanza bene i capelli, l’ovale del viso, le spalle, il turgore dei seni, i fianchi, le due gambe ed il triangolino peloso del pube, ma ancora non ho la certezza che si tratti di Marta, mi piace questo attimo di mistero, lo vivo col cuore che batte all’impazzata, la mia immaginazione galoppa e con essa anche il mio sesso, che presenta un erezione principesca dal preciso momento in cui ho messo piede dentro la doccia e che, sempre da quel momento, sto accarezzando con una mano. La porta si apre per una ventina di centimetri vedo il braccio nudo della persona che lo sta aprendo e ... succede tutto troppo in fretta, ho solo il tempo di vedere con la coda dell’ occhio il fianco di una donna nuda che si sposta veloce di lato, un flash e poi, sempre in mezzo a risate femminili, un altra donna nuda, stavolta con calma, apre del tutto la porta ed entra tranquillamente in doccia con me. Questa è la mia ragazza, ciò vuol dire che prima, quel corpo nudo paratomisi davanti non era il suo siccome non è stata lei ad aprire di un pezzetto la porta prima di scomparire di lato. (Avrò modo in seguito di appurare che le due ragazze si erano accordate di arrivare davanti alla porta “sbagliata”, fingere di aprirla ed infine scambiarsi le posizioni. Ma non mi sarà mai dato di sapere chi, delle due, partorì tale pericolosa idea). Ora siamo nudi sotto la doccia, rimando a dopo gli interrogativi che mi balenano alla mente (la ragazza del mio amico mi avrà visto nudo e con la mazza in tiro ? E la mia ragazza avrà visto il mio amico nelle mie stesse condizioni ? E lui avrà visto lei solo di striscio come è capitato a me oppure la mia ragazza si è lasciata guardare per bene ?) e mi do da fare con il corpo della mia ragazza, la tocco e la bacio con un ardore ed una passione che mi stupisco di avere. Sono momenti che immagino di grande eccitazione per tutti e quattro (per me lo sono di sicuro !) se guardo dietro di me, lo spesso vetro smerigliato non è sufficiente ad impedirmi la vista dei corpi dell’ altra coppia, l’ acqua della doccia ed il vapore contribuiscono a rendere difficoltoso il loro riconoscimento ma distinguo la sagoma più tozza e squadrata del maschio da quella più dolce e tondeggiante della femmina, un ultimo sguardo ai loro triangoli scuri e mi concentro con la mia ragazza, vinta ormai ogni inibizione e forte del fatto che anche per loro sarà difficile capire cosa stiamo facendo, le sollevo una gamba e, facendomi aiutare da una sua mano, gli infilo il cazzo nella fica con una certa decisione, l’ acqua della doccia complica le cose lavando via la lubrificazione naturale che facilita questa operazione. Ma vinta la resistenza iniziale trovo la via aperta e la penetro in profondità molto facilmente (dove non era giunta l’acqua della doccia le abbondanti secrezioni, indice di sicura eccitazione, avevano svolto egregiamente il loro compito !). Sollevandomi in punta di piedi e tornando ad altezza normale provoco l’escursione necessaria per ottenere un rapporto in posizione verticale, per me la resa è buona, per la mia ragazza lo è molto meno, fatica a godere (in piedi non ci riesce proprio) ma si lascia strapazzare lo stesso (d’ altra parte in quelle condizioni deve essere difficile convincermi a smettere). Comunque è davvero questione di attimi, con tutto quanto è avvenuto poco prima godo subito estraendo all’ ultimo un uccello gonfio e duro come non mai (preferirei venire dentro la mia compagna ma, in un barlume di lucidità, realizzo che lei deve stare ancora parecchio tempo in giro senza mutandine e mi dispiacerebbe saperla seduta dentro la sauna con le cosce che grondano del mio succo e la impiastricciano tutta), con la sommità paonazza e le vene che percorrono l’ asta in pauroso rilievo e schizzo sperma in abbondanza contro la parete di vetro della doccia (chissà se di là capiranno oppure sono intenti in qualcosa di simile?).
Qualche minuto per risciacquarsi e riprendersi, poi spengo la doccia, controllo che non ci siano tracce del “mio passaggio” e mi rilasso guardando la mia ragazza che si asciuga meticolosamente (regola numero due del vademecum del perfetto “saunista”: dopo aver fatto la doccia, asciugarsi per bene, la pelle non deve avere tracce di umidità, prima di entrare nella sauna), quindi esce insieme con l'altra ragazza e vanno a prepararsi. anche noi due maschi ci asciughiamo, ci avvolgiamo l’ asciugamano ai fianchi ed usciamo dalla doccia. E’ un momento di tensione, dopotutto ci potrebbero essere reclami o domande su quanto appena successo, invece gli sguardi sono tutti distesi, o non si sono accorti di nulla o la cosa non li ha turbati più di tanto oppure non hanno pensato solo a lavarsi neppure loro. Sono passati già venti minuti della nostra prenotazione quindi entriamo subito in sauna. Si tratta di un piccolo locale in legno con tre grossi gradini in legno dove sedersi che percorrono due pareti. La terza parete è occupata da un termometro, un barometro, un timer ed altri strumenti e, per terra, una specie di cesta con dentro dei massi arroventati ed un secchiello colmo d’ acqua aromatizzata con un mestolo per gettarla sopra ai sassi ed aumentare la percentuale di umidità del locale. L’ ultima parete è la porta, totalmente in vetro, scuro ma perfettamente trasparente da entrambi i versi. L’impatto è micidiale, toglie il respiro, andiamo a sederci, io e la mia ragazza su un lato e gli altri due su l’altro, ho così modo di osservare tutti gli altri. Gli asciugamani di noi due maschietti sono quelli da bidet per cui coprono appena le nostre intimità, li portiamo entrambi
molto bassi, in alto sono al limitare dei peli del pube (che si vedono già un po') per coprire con una certa abbondanza di sotto. Il pareo di spugna della ragazza del mio amico è molto ridotto (non ne ho visti altri quindi può darsi che siano tutti così), tirato su ben in alto fin sotto le ascelle per coprire il seno, è terribilmente corto in basso, pochi centimetri sotto la riga dei glutei. Penso che se apre appena un po' le gambe le vedo in pieno il pelo e la fica. Penso anche alla fortuna di aver appena eiaculato perché altrimenti adesso sarei stato sul punto di commettere una fesseria. Finalmente guardo la mia ragazza, ma noto subito il suo sguardo fisso verso un punto ben preciso, io che mi auguravo che la nostra amica aprisse le gambe ed invece le ha aperte il mio amico. Involontariamente, forse per colpa del caldo insopportabile, si è lasciato andare, ora appoggia i gomiti al gradino superiore, il capo reclinato indietro e le gambe molto divaricate. E’ come se fosse nudo, lo scroto gli poggia sul legno della panca ed il membro, ne molle ne duro (noi usiamo dire barzotto) ma con il lande in bella vista (cioè scappellato) giace reclinato su un lato, la mia ragazza lo fissa incuriosita. A questo punto mi viene voglia di mostrarmi anche a me, di aprire le gambe e lasciare libero il mio sesso. E vorrei che la mia naturale interlocutrice fosse proprio la ragazza del mio amico. Purtroppo noto che, composta con le gambe serrate e le braccia in grembo sembra dormire e devo rinunciare al mio proposito. La campanella del timer risveglia tutti quanti indicandoci che è ora di uscire. La buona regola prevede ora di ripetere la doccia però fredda. Su consiglio del nostro amico, che ha qualche esperienza in più di noi in fatto di saune, partiamo con l’ acqua tiepida fino a graduarla sul freddo. L’ impatto, comunque micidiale, frena definitivamente i miei pruriti (le famose docce fredde di vittoriana memoria per sospiri gli istinti sessuali funzionano allora !) e così al ritorno in sauna sto buono buono. D’altra parte il mio amico si è ricomposto e la sua ragazza è una vera delusione, seduta composta come una scolaretta di un collegio svizzero, attenta ad ogni movimento, forse conscia che ogni minimo movimento azzardato per lei si tramuterebbe in un esposizione degna di un gabinetto ginecologico, sta addirittura con gli occhi socchiusi. Così a me non resta che aspettare e guardarmi intorno.
Con grande sorpresa noto che il tessuto leggero del lenzuolo che ricopre la mia ragazza ha cominciato ad aderire al suo corpo sudato. Già si intravedono distintamente le areole dei seni, splendidi medaglioni con in centro il capezzolo ben eretto. La stoffa scende poi verso il basso disegnando il profilo dei fianchi, tradendo la curvatura del ventre ed aderendo come una seconda pelle alle natiche, il cui pallore si intravede in trasparenza sotto il tessuto, prosegue infine lungo le cosce arruffandosi a metà di esse. Da lì in poi la gamba è nuda. Sento rianimarsi il mio estro di voyeur, quello che sembrava un casto addobbo è diventata una mise mozzafiato, mi immagino davanti, sul pube, il tessuto a contatto con la folta peluria, impossibile da nascondere, oppure sul dietro, il tessuto che segue perfettamente le chiappe insinuandosi nel solco magico. Decido di favorire la cosa e comincio a bagnare i sassi bollenti con l’ acqua, un penetrante odore di pino e resina si diffonde nell’aria e nuvolette di vapore acqueo ci circondano. Nessuno bada a me, sembrano tutti dormire e così dagli iniziali 83 % di umidità siamo passati agli attuali 98 %. Adesso la mia ragazza sembra che sia entrata in una vasca piena d’ acqua con addosso il lenzuolo ma sembra non accorgersene neanche lei. Finalmente suona il timer, resto seduto per vedermi passare davanti la mia ragazza, non ho occhi che per lei, proprio come immaginavo, la stoffa aderisce perfettamente al culo, entrando nella riga divisoria. Lei non si è accorta di nulla, esco anch’io, le due ragazze sono un po' frastornate e discutono tra di loro se ci sono ancora una o due sessioni. Il mio amico chiede se è possibile dividerci durante l’ ultima tornata in sauna per essere un po' più liberi (forse ha notato l’ impaccio della sua ragazza e vuole metterla nelle condizioni di liberarsi e godersi meglio la sauna). Accetto subito e per permettere loro di farsi la doccia in tranquillità accompagno la mia ragazza nell’altro localino dove si sono spogliate prima loro. E’ un piccolo spogliatoio con degli armadietti ed un lettino per i massaggi. Ha anche uno specchio a mezza persona, la porto davanti ad esso vincendo la sua ritrosia ed attendo la sua reazione, buffa, constatato che la metà alta del suo corpo è nuda sotto il lenzuolo trasparente, abbassa subito lo sguardo per sincerarsi di cosa sia successo alla metà bassa, idem, allora palleggia con lo sguardo un paio di volte dallo specchio al basso ed infine si gira verso di me incollerita per non averla avvisata prima. Mi libero dell’ asciugamano, rivelando la mia nuova erezione e mi stringo al suo corpo, baciandola forte in bocca. Ben presto si scioglie, si lascia condurre sul lettino, spogliare del lenzuolo, si stende e mi lascia adagiare sopra di lei. Facciamo l’ amore nella posizione canonica, stavolta gode solo lei, in fretta, vuoi per il clima di eccitazione generale, vuoi perché prima non era venuta, vuoi per l’alto tasso di trasgressione ed erotismo che ha accompagnato l’ ultima ora passata lì dentro, fatto sta che la trovo già bagnata e pronta all'orgasmo. Poi con calma torniamo di là rivestiti alla meglio. fingendo di non vedere che i nostri due amici sono nudi dentro la sauna ci infiliamo in due docce separate e ci lasciamo stordire dall’acqua fredda. Quando li vediamo passare per andare a loro volta
nello spogliatoio entriamo noi due nella sauna e ci liberiamo degli indumenti. Stare nudi è tutta un altra cosa, ma stavolta non c’è è eccitazione, siamo entrambi riconciliati coi rispettivi corpi, ci guardiamo, mi pare, con dolcezza, con tenerezza.
Scontato aggiungere che quella che seguì fu una notte di fuoco, talmente intensa ed appagante che la mattina dopo, per la prima volta, le evoluzioni in camicia da notte della nostra amica passarono quasi inosservate. Penso sia doveroso aggiungere un mio ultimo pensiero personale che giustifica la rarefazione dell’ amicizia avvenuta con questa coppia dopo quella vacanza (reciproca), inspiegabile razionalmente, con la paura inconscia di intraprendere strade che portano ad approdi per i quali, forse, non eravamo ancora pronti.


Continua...
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