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Paola (II°parte)


di desiderio46
15.06.2020    |    6.377    |    2 9.8
""Secondo me" dissi "dovresti aprire un pochino di più le gambe e sempre in modo indifferente metterti una mano sulla coscia il più in alto..."
Un ringraziamento particolare a Giorgio e Laura per l'ispirazione...

Era passato quasi un mese da quando Paola ed io avevamo avuto quella "avventura" così intensa, anche se il tutto si era limitato ad una sola notte.
I nostri rapporti erano in sostanza normali come se niente fosse accaduto. Sebbene mi sforzassi di scrutarla dietro una maschera di apparente normale rapporto tra colleghi, non riuscivo ad avvertire particolari differenze tra prima e dopo, eccezion fatta per una sorta di recondita complicità che mi sembrava percepire in alcuni momenti.
Talora uno sguardo o un sorriso o addirittura un leggero sfiorarsi mi riaccendevano delle vogliose fantasie che cercavo di ricacciarmi dentro.
Un giorno decisi di capire meglio se quell'avventura le era semplicemente scivolata addosso, oppure se anche lei come me era capace di vivere certi momenti senza che poi questo la turbasse più di tanto.
"Mi viene da pensare che è passato quasi un mese da quando sono andato l'ultima volta in un ristorante che sapesse cucinare bene il pesce."
Le dissi in tono dolce e confidenziale, poi continuai guardandola fisso negli occhi e giocando sul doppio senso le chiesi:
"Non ti piacerebbe gustarti un'altra volta un po' di buon pesce?"
Il tono era decisamente ambiguo ed inequivocabilmente ammiccante sul doppio senso.
Lei mi parve quasi arrossisse leggermente, ma poi con un tono divertito ed allusivo, mi rispose:
"Effettivamente devo dire che il pesce non fu male, però chissà se non sia meglio conservare il ricordo di una felice serata, nella quale ho avuto modo di gustare dei sapori diversi, piuttosto che provare a ripetere l'esperienza. Mi dispiacerebbe se alla fine il tutto, privato di un contesto di casuale atmosfera magica, si rivelasse una delusione."
Poi guardandomi a sua volta fisso negli occhi mi chiese:
"Tu cosa ne pensi? Sarà una serata all'altezza?"
La provocatoria richiesta di non cadere nella banalità mi eccitava.
Trovavo stimolante questa intrigante puntualizzazione da parte sua.
"Io penso che talvolta bisogna fidarsi di ciò che i sensi ti comunicano.
Io non sarei pessimista. Direi che potremmo vederci alle nove di questa sera."
Poi quasi per dare seguito alla sua richiesta, cominciai un sottile gioco:
"Mi raccomando l'abbigliamento, sarebbe opportuno che non fossero indossati capi inutili."
La guardavo intensamente, con un'emozione che continuava a montare al punto che, credo, la mia stessa voce ne tradisse la presenza.
"Intendo dire che gli slip, se non sono di tipo speciale meglio non indossarli"
Lei mi guardò con un leggero sorriso e rispose dopo una breve esitazione, con un lieve rossore che tradiva anche la sua emozionalità:
"Mi sembra giusto."
Aveva accettato il gioco!
Alle nove e dieci minuti salì in macchina, avvertii un piacevole odore di profumo, lei di solito non usava profumi.
Questo significava che il gioco della reciproca seduzione era in atto, "Speriamo che tutto fili liscio." Pensai "Sarebbe un peccato sciupare questo gioco."
Non dissi nulla del fatto che avevo notato il profumo.
La osservai: indossava una mini rossa con una camicetta bianca, sbottonata quel tanto da far vedere un reggiseno traforato praticamente trasparente.
Una collana d'oro a maglie intrecciate, tipo girocollo faceva bella mostra di se, valorizzando la scollatura e l'attacco del collo attorno al quale si avvolgeva.
Durante il tragitto fino al ristorante parlammo di matrimonio, ovviamente del suo… Pensare che fosse felicemente fidanzata, con seri progetti matrimoniali in corso, ma che avesse stabilito con me un rapporto, su di una sintonia d'onda ben diversa dagli schemi abituali, mi dava una sensazione di straordinaria trasgressività.
Durante la cena mentre si parlava genericamente di sesso, mi accorsi che ad un tavolo di fronte, un uomo seduto in compagnia di una donna osservava con una mal celata insistenza le gambe di Paola.
Osservai la donna, forse moglie dell'uomo, e devo dire che la poveretta in quanto a sex appeal aveva poche speranze di eccitare un maschio.
Improvvisamente mi venne un'idea.
"Paola" dissi con tono divertito ma sicuro, "hai fatto colpo. Quell'uomo al tavolo di fronte a destra, si sente coinvolto dalle tue gambe.
Direi che sarebbe divertente farlo sbavare un poco senza farcene accorgere.
Piano piano con disinvolta distrazione apri un poco le gambe, così che possa strabuzzare un poco gli occhi."
Paola mi osservò sorridendomi e con una nota d'imbarazzo mi disse:
"Veramente io non indosso gli slip."
Il mio grado di eccitazione ebbe un'impennata.
Il gioco lo trovavo sempre più intrigante.
"Ascolta" proseguii io
"Conosci quell'uomo?"
"No." Rispose lei. Allora io continuai:
"Se non lo conosci e non lo vedrai più cosa vuoi che importi se lui, in una situazione come questa, rischi di farsi scoppiare le coronarie?
Vediamo come si comporta senza farglielo notare."
Dopo un momento di riflessione, Paola obbedì e lentamente sempre guardandomi, cominciò a divaricare le cosce.
Io con la coda dell'occhio osservai l'uomo di fronte, cominciando una specie di tele cronaca.
"Il nostro uomo appare visibilmente turbato, mi sembra che il suo colorito abbia virato decisamente sul rosso paonazzo, la sua deglutizione appare difficoltosa.
Eccolo ora che con fare fantozziano, lascia cadere il tovagliolo per terra per sbirciare meglio tra le tue cosce. Esita un momento, arrossisce rendendosi conto che non hai gli slip.
Con la faccia stravolta raccoglie molto lentamente il tovagliolo, è di nuovo composto ma penso sia in preda ad una terribile erezione." Paola sbuffò a ridere divertita continuando a guardarmi.
La scena si svolgeva con lei che mi guardava interessata a ciò che io le dicevo, apparentemente sembravamo disinteressati a ciò che ci circondava.
L'uomo era visibilmente in uno stato d'ipermotilità intestinale dovuto all'eccitazione ed all'ansia che la sua compagna potesse scoprirlo in quella veste di voyeur.
"Secondo me" dissi "dovresti aprire un pochino di più le gambe e sempre in modo indifferente metterti una mano sulla coscia il più in alto possibile."
Accompagnai le mie parole con il dorso della mia mano destra che cominciava a sfiorarle il capezzolo sinistro che cominciava ad inturgidirsi.
Lei sempre guardandomi obbedì.
L'uomo che in quel momento stava bevendo un poco di vino, si affogò clamorosamente con grandi colpi di tosse.
Paola richiuse le gambe e si ricompose con grande non curanza.
Una corsa con la macchina fino a casa mia, parlando ridendo dell'episodio, mentre io con la mano infilata tra le sue gambe giocavo con i riccioli del pube.
Arrivammo a casa mia e ci buttammo sul divano.
I nostri occhi si guardarono con aria complice, entrambi aspettavamo un seguito.
"Ora ti insegno un nuovo gioco."
Dissi ed alzandomi andai a prendere un foulard rosso.
"Ora io ti benderò, così tu dovrai immaginare tutto quello che sentirai."
Lei era stupita ed incuriosita ma non oppose resistenza. La condussi in camera da letto ed averla bendata in piedi davanti a me, mi dava un'inusuale eccitazione.
Cominciai ad annusarla dolcemente, inebriandomi del profumo del suo corpo:
prima i capelli con i suoi riccioli biondi, le guance, il collo, la scollatura.
Lei avvertiva la mia manovra e sentiva il mio respiro.
Sempre senza toccarle il corpo, le sbottonai la camicetta.
A quel punto cominciai a sfiorarle leggermente con le labbra il collo, le spalle ed il seno.
Le girai dietro e sempre dandole dei baci lievissimi sulla schiena le slacciai il reggiseno e lo feci scivolare via… avvertivo dei fremiti che le percorrevano il corpo.
Tornai sul davanti… il suo seno mi guardava in tutto il suo splendore.
Con molta delicatezza comincia a baciare sempre lievemente i capezzoli già turgidi.
Facendole sollevare a turno i piedi le sfilai le scarpe.
Era vestita della sola minigonna.
Sempre continuando a baciarle i seni le cominciai a carezzare l'interno delle cosce.
La mia mano saliva sempre più sfiorandole la pelle.
Avvertivo il battito del suo cuore accelerato come il suo respiro.
La feci distendere sul letto sempre bendata e con indosso la mini.
Io nel frattempo mi ero spogliato tutto.
Stando di fianco a lei sul suo lato destro le arrotolai su la gonna, che venne a trovarsi a modo di cintura tra l'ombelico ed il pube.
La visione che avevo di fronte era qualcosa di indescrivibile.
Paola era con le cosce leggermente divaricate, con la mini rossa arrotolata che mi mostrava il suo triangolo riccioluto e con la benda che le incorniciava i riccioli della sua testa.
La sua bocca era semichiusa, i suoi seni si sollevavano ed abbassavano con il suo respiro.
Paola aspettava le mie manovre con grande desiderio… le mie dita continuavano a sfiorarle il corpo.
Mi chinai su di lei e cominciai a giocherellare con la mia lingua sul suo ombelico mentre con le dita della mano sinistra le stuzzicavo i capezzoli e con le dita della mano destra le percorrevo la linea della sua vulva dal clitoride fino al buchino del suo sedere.
Paola non riusciva a stare immobile e per facilitare la mia carezza sollevava leggermente il bacino ogni volta che il mio dito le sfiorava l'ano.
La pressione del dito aumentava sempre più e, ad un certo punto fu inghiottito tra le grandi labbra penetrando nella sua femminilità ormai bagnatissima.
Le uscì un dolce mugolio di soddisfazione dalle labbra.
Io smisi di giocare con l'ombelico e scavalcata la gonna cominciai a leccarle il clitoride mentre il mio dito medio la esplorava nella vulva.
Paola non riusciva a stare ferma, il suo bacino prese a muoversi ritmicamente facendo entrare ed uscire il mio dito nella sua fica.
Poi mi cominciò a carezzarmi la testa con le dita tra i miei capelli ed a poco a poco mi premeva sempre più la faccia contro il suo pube.
Io fermai i movimenti della mia testa rimanendo fermo con la lingua fuori, lei invece muoveva il bacino avanti e indietro con movimento leggermente rotatorio, affinché la sua fica potesse essere leccata per bene dalla mia lingua.
A quel punto però, io cambiai posizione e mi sistemai tra le sue cosce… sollevandole le gambe e mettendogliele sulle mie spalle.
Davanti a me Paola si offriva con tutta la prova del suo esser femmina.
Afferratole il sedere con le mani, e tenendole il bacino sollevato
cominciai a leccarla avidamente, mi piaceva e mi eccitava il suo sapore.
Lei non riusciva più a stare ferma e gemendo di piacere si tolse la benda e girata la testa ebbe improvvisamente la visione della scena riflessa negli specchi dell'armadio che si trovava di lato al letto.
La mia lingua entrava ed usciva dalla sua fica mentre con le dita le carezzavo il clitoride.
L'orgasmo la colse, violento ed accompagnato da gemiti e contrazioni.
Io cominciai a mordicchiarla e risalendo lungo il suo corpo ancora tremante le nostre labbra s'incontrarono.
Ci baciammo.
Mi distesi sopra di lei il tronco del mio cazzo duro poggiava sulla sua fessura, cominciai a muovermi avanti e indietro così che lei ne riceveva una sorta di massaggio sul clitoride.
Paola mostrava di gradire molto e guardandomi con occhi lucidi cominciò a muovere nuovamente il suo bacino ritmicamente.
Poi improvvisamente si fermò e mi scivolò da sotto costringendomi a mettermi a pancia all'aria.
Si mise cavalcioni sopra di me e preso il mio arnese se lo infilò nella sua calda intimità.
Sentii il mio cazzo scivolare dentro gli umori della vulva di Paola con grande facilità.
Lei cominciò a cavalcarmi sollevando ed abbassando il bacino.
Io le presi a massaggiare il sedere con le mani, mentre lei si chinava su di me per leccarmi i capezzoli.
Sentivo che stavo quasi per venire.
"Aspetta Paola, fermati un attimo."
Dissi respirando profondamente.
Lei capì e scese da cavallo.
Ci trovammo inginocchiati uno di fronte all'altro sopra il letto.
Ci toccavamo i capezzoli, poi lei mi prese il cazzo con la mano ed abbassando la testa cominciò a leccarne la testa.
Io m'inarcai sulla schiena per offrirmi meglio alla manovra, lei mi inghiottì a poco a poco e cominciò il suo pompino succhiando, alzando ed abbassando la testa con movimenti sempre più rapidi.
Io avevo modo di vedere dagli specchi dell'armadio il mio cazzo entrare ed uscire dalla bocca di Paola, mentre se guardavo dall'alto la scena, vedevo la sua chioma bionda alzarsi ed abbassarsi ritmicamente, ed ogni volta che si abbassava i capelli le si aprivano gonfiati dall'aria, come se fossero
delle ali.
Il piacere era enorme.
La fermai e la feci rimontare sopra di me.
Cominciammo a baciarci in bocca e sul collo, sentivo il mio cazzo come un pistone che stantuffava dentro di lei, lo spingevo tutto dentro fino all'attaccatura delle palle, ero sicuro che sarei durato ancora poco, col braccio destro la tenevo stretta a me e sentivo i suoi capezzoli duri premermi sul petto, mentre con la mano destra le carezzavo il solco delle natiche.
Scesi col dito a cercarle lo sfintere che trovai lubrificato dagli umori colati dalla fica, lentamente e dolcemente lo forzai penetrandola e sentii le spinte del mio cazzo nella sua fica attraverso la sottile divisione.
Lei aiutava come poteva questa mia manovra.
"Oh che bello! Mi sembra di avere due cazzi dentro uno davanti ed uno dietro, mi piace troppo non ce la faccio più vengooo!"
Così mentre ci scopavamo ed io le stringevo il seno sinistro con la mano destra e le penetravo il culo con il dito medio della mano sinistra, baciandoci reciprocamente il collo avvinghiati, fummo colti da un orgasmo mozzafiato, gemendo ed ansimando.

Continua...
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