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La mia ragazza esibizionista IV


di desiderio46
18.10.2018    |    18.329    |    4 9.2
"Notavo che Sveva era molto distinta nel modo di fare, probabilmente si ricordava della seratina diversa passata di recente a casa e, seppur fosse stato un..."
Avevamo preparato tutti i bagagli per Milano Marittima.
Dopo la famosa serata passata insieme io, Sveva, Paolo e Patrizia non ci eravamo praticamente più trovati insieme da almeno una settimana. Avevamo proprio voglia di riposarci e divertirci un po' al mare. Del lavoro e dello stress non se ne poteva più.
Andammo a prenderli a casa loro e partimmo di buonora.
Non vedevamo l'ora di sentire il profumo del mare.
Ci sistemammo in un albergo sul mare.
Noi avevamo una stanza al 3° piano, loro al 4°.
I primi giorni furono di completo riposo al sole come lucertole e la sera seduti fuori a gustarci l'animazione preparata per i turisti dell'albergo.
Il terzo giorno decidemmo di andare in discoteca.
Abiti estivi da sera e salti e balli ed una grande eccitazione addosso.
Il giorno dopo in spiaggia, a mangiare e poi tutti in camera per un riposino.
La sera prima era stata molto elettrizzante e proposi a Paolo di venire nella mia stanza per farmi un massaggio alla schiena che mi faceva un po' male.
Lui è un autodidatta esperto in massaggi ed accettò volentieri. Patrizia andò a riposarsi nella sua stanza. Sveva si cambiò e si mise una maglietta con le spalline che lasciava intravedere il seno dai lati.
Io ero sdraiato sul letto, Paolo sopra di me mi massaggiava la schiena, Sveva al mio fianco supina si riposava.
Il massaggio era davvero come un ricostituente e mi stava eccitando terribilmente, anche perché vedevo le tette di Sveva che traboccavano dalla maglietta e Paolo se le stava godendo anche lui. Notavo che Sveva era molto distinta nel modo di fare, probabilmente si ricordava della seratina diversa passata di recente a casa e, seppur fosse stato un episodio "innocente", aveva sicuramente provocato maggiori confidenze tra di noi.
Io, solito porco, non mi lasciavo sfuggire nulla e, quel pomeriggio, anche se con un pizzico di gelosia, volevo fermamente che Sveva si lasciasse andare ad un rapporto il più possibile aperto.
Fu Paolo per primo a dire:
"Adesso farei un massaggio anche a Sveva. Cosa ne dite?", ed io, "ma certo, a Sveva piace quando gli massaggio la schiena", e lei girandosi di spalle,
"sii dai un bel massaggio rilassante".
Paolo si staccò da me e si mise sopra Sveva iniziando a massaggiarle la schiena.
Lei era estasiata e si lasciò andare alle nostre attenzioni. I o le tirai su la maglietta sul collo per poterla meglio massaggiare.
Lei rimase con un paio di mutandine rosa molto sexy e trasparenti.
Paolo era a cavallo di Sveva, anche lui in mutande.
Mentre la massaggiava vedevo che il suo cazzo era diventato duro come anche il mio e non stava più nelle mutande.
Sveva aveva quattro mani addosso che la toccavano quasi dappertutto.
Paolo massaggiava la schiena e cercava di insinuarsi nei fianchi per toccare i seni. Io le toccavo i seni e il fondo schiena.
Ero eccitatissimo e decisi di poggiare la mia mano sulla schiena di Paolo premendola verso il sedere di mia moglie, per dare il via libera, in questo modo, al suo cazzo.
Lui si strusciava contro Sveva, lei divaricò leggermente le gambe.
Lo spostai un po' per poter togliere le mutande a Sveva.
Lei non disse niente e si lasciò fare.
Era tutta bagnata la troia.
Presi in mano il cazzo di Paolo e lo indirizzai verso la figa di mia
moglie.
Sentii con la mano quando gli entrò dentro fino in fondo.
Lasciai la mano per un po' sulla figa di mia moglie e sul cazzo di Paolo per godermi la stantuffata.
Lei mugolava ed apriva le gambe e si contorceva per favorire la scopata.
Paolo non resisté molto e gli venne nella figa.
Stavo divertendomi e godendo davvero troppo.
La girai e lei ancora vogliosa voleva essere scopata di nuovo.
Infilai il mio cazzone nella sua passera.
Sentivo che dentro era piena della sborra di Paolo.
Gli dissi...
"troia, puttana, vacca" e più glielo dicevo più lei godeva mentre Paolo la leccava dappertutto.
Lei se ne venne per l'ennesima volta ed anch'io le sborrai copiosamente dentro.
Subito dopo eravamo tutti e tre sdraiati sul letto.
Sveva era in mezzo.
Una volta si girava verso di me con la lingua fuori mi baciava, poi verso Paolo a baciarlo.
Intanto la toccavamo dappertutto e lei mise la mano destra sul cazzo diPaolo e quella sinistra sul mio.
Ci volle poco per provocare un'altra erezione.
Paolo le divaricò le gambe e gli infilò di nuovo il suo cazzo dentro.
Lei gemeva.
Sentii aprirsi e poi richiudersi la porta.
Era Patrizia che attese un attimo prima di entrare nella stanza, proprio mentre Paolo si stava fottendo Sveva.
Disse:
"cosa stai facendo" un po' arrabbiata.
Lui non si staccò da Sveva e continuava a stantuffarla e rispose "..dai vieni qui".
Io la presi e la gettai sul letto e cominciai a baciarla.
Lei fece finta di divincolarsi un po' poi cedette e si lasciò andare.
La spogliai delle poche cose che aveva addosso. Intanto lei diceva a Paolo:
"porco adesso ti rendo tutto con gli interessi.
Mi scopo tutti i tuoi amici".
Mentre diceva così gli infilai il cazzo dentro e lei mi strinse e mugolò
intensamente.
Venimmo tutti e quattro e godemmo come mai fino ad allora...


Fine
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