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Il toro (IV parte)


di desiderio46
25.08.2019    |    8.453    |    3 9.5
"Avrei voluto partecipare ma mi era impossibile, come giustificare la mia presenza così furtiva, d'altra parte avevo un disperato bisogno di godere che quasi..."
Miriam aveva indossato, evidentemente subito dopo che io ero uscito, la sua vestaglietta sexy semitrasparente, reggicalze e calze a rete, un ridottissimo tanga che nulla lasciava alla fantasia e se ne stava scosciata sul letto ad accarezzarsi beatamente la sua micina.
Meno male… era solo il mio amore che si trastullava con il suo corpo, il solo vederla a quel modo mi riempì di gioia e contemporaneamente mi diedi dello stupido per aver dubitato di lei.
Era molto eccitante in quella posa, mi chiedevo perché non si toglieva quel tanga invece di scostarlo leggermente di lato per accarezzarsi la fica, forse essersi abbigliata in quel modo la faceva eccitare di più, certamente arrapò me oltremisura e il cazzo non tardò a far sentire la sua ingombrante presenza nei miei pantaloni.
Lei continuava imperterrita ad accarezzarsi, poi prese ad infilarsi ritmicamente un dito dentro, poi due, poi tre poi quasi tutta la mano, inarcandosi per il piacere, mentre con l'altra mano continuava a strizzarsi le tette.
Avrei voluto partecipare ma mi era impossibile, come giustificare la mia presenza così furtiva, d'altra parte avevo un disperato bisogno di godere che quasi senza accorgermene abbassai la lampo, tirai fuori il cazzo e iniziai a menarmelo, attento a non fare rumori.
L'eccitazione raggiunse il culmine quando Miriam a un certo punto si voltò mettendosi a pecorina sul letto e con il ditino iniziò a lavorarsi il suo buchetto posteriore, infilandosi piano la punta del dito ben lubrificata dagli umori della sua fica.
"Siiiii… nel culo" continuava a ripetere "tutto nel culo…" e piano piano iniziava a prendere dimestichezza con quella parte di se che tanto desideravo e che mai aveva voluto concedermi, ma visto quanto si mostrava ai miei occhi non avrei ancora aspettato per molto, quella sera stessa le avrei fatto il culo……. e sborrai subito dopo.
Stavo ancora ricomponendomi e tornando in me dopo quella sborrata colossale quando si sentì il rumore di una macchina approssimarsi sul vialetto di casa e immediatamente mi nascosi dietro il capanno degli attrezzi.
Il mondo mi crollò addosso quando vidi scendere dalla macchina proprio quel bastardo del toro.
Scese dalla macchina e guardandosi furtivamente intorno si diresse alla porta.
Abbandonai velocemente il mio nascondiglio e mi avvicinai alla finestra del soggiorno, anch'essa aperta, da dove potevo scorgere e udire quanto avveniva sulla porta.
Vidi Miriam attraversare veloce la stanza sempre abbigliata a quel modo e guardare dallo spioncino della porta.
Indugiò sulla maniglia solo per un attimo, combattuta forse tra il desiderio di aprire e un rimorso improvviso, e aprì la porta.
Il toro strabuzzo gli occhi vedendola in tutto quello splendore, con le tette in bella vista e un sorriso da porca sulle labbra.
"Ti aspettavo, finalmente sei arrivato… ti piaccio così? " disse lei assumendo una posa sexy.
"Cazzo se mi piaci " disse lui abbracciandola e infilandole subito la lingua in bocca in un bacio succoso, mentre le sue mani la palpavano dappertutto.
Lei si divincolò e si allontano di qualche passo mettendo in mostra quel meraviglioso culetto ben visibile attraverso la trasparenza della vestaglia, diviso dall'invisibile striscia del tanga.
"Non avere fretta " gli disse, visibilmente soddisfatta della sua esibizione " abbiamo tanto tempo a disposizione, vieni in camera da letto che ho voglia di scoparti".
Arrivai velocemente di fianco alla finestra della stanza da letto, in netto anticipo rispetto a loro due, evidentemente nel tragitto si erano scambiati qualche altra effusione.
Lei entrò facendo strada conducendolo per mano e si sedette a letto con lui in piedi di fronte così che il viso si trovò all'altezza del suo cazzo.
"Miriam " le disse lui " come mai me aspettavi, come facevi a sapè che sarei venuto e proprio oggi? "
"Non chiamarmi Miriam " le rispose lei aprendogli i pantaloni " chiamami puttana, come ieri, mi piace tanto essere trattata così. Sapevo che saresti venuto subito non appena mio marito usciva perché non puoi fare a meno di questa vero?"
Così dicendo si scostò il bordo di quelle mini mutandine e gli mostrò la fica guardandolo maliziosamente. " È così? Dillo alla tua puttana è vero che ti piace?"
"Cazzo se mi piaci, da ieri sera m'è rimasto duro e non vedevo l'ora che quel cornuto di tuo marito se ne andasse stamattina per poterti rivedere"
"Anche a lei piace il tuo cazzo, vedi com'è bagnata " così dicendo si infilò un dito dentro tirandolo fuori lucido di umori e glielo diede da succhiare, cosa che lui fece con sommo piacere, poi riprese ad armeggiare con i suoi pantaloni fino lasciandolo solo in boxer.
Un gran bozzo era visibile in quei boxer, lei prese ad accarezzarlo attraverso la stoffa allungando volutamente i tempi per meglio assaporare le sue sensazioni.
"Dai puttana, che cazzo stai aspettando, non vedi com'è pronto pe farsi succhia da una pompinara come te"
Sorridendo voluttuosamente e con gli occhi trasognati lei si appoggiò con la guancia al suo cazzo mentre piano gli abbassava i boxer fino a che il suo membro si trovò a lasciare il contatto con la stoffa per appoggiarsi direttamente al suo viso.
"Che gran cazzone che hai, lo sai che me lo sono sognato stanotte?" Era veramente enorme, il mio al confronto sembrava il cazzetto di un neonato, e al punto in cui l'aveva portato Miriam con questi lenti preliminari sembrava un paletto di legno.
Iniziò a leccarlo piano, partendo dalla base fino a raggiungere il glande, ci giocherellava un po' in punta per poi riprendere a percorrerlo fino a raggiungere i coglioni che succhiava con delicatezza.
Intanto tra una leccata e l'altra continuava a parlare " sai cosa… stavo facendo… prima che tu arrivassi? Mi stavo… masturbando pensando a te… a come mi rompevi la fica ieri… mi sono quasi…infilata…una mano dentro… pensando di avere questo… dentro di me.
"Basta parlare, succhialo troia, che non ce la faccio più, non vedi come mi stai facendo diventare!" Davvero quel cazzo se possibile era diventato ancora più grosso, Miriam se lo infilò a fatica in bocca e sebbene ci mettesse tutto l'impegno possibile non riuscì a prenderne che metà.
Cominciò a fare su e giù con la testa mentre con le mani non smetteva di accarezzargli le palle e il resto dell'asta. Dopo un tempo che a me parve interminabile lei se lo tirò fuori di bocca per prendere fiato, un filo di saliva per un attimo collegò ancora la sua bocca a quel cazzo e guardandolo con la vista annebbiata dalla lussuria gli chiese " mi fai bere di nuovo la tua sborra, mi piace tanto farmi sborrare da te in bocca e poi assaporare il tuo sapore… me la dai?"
Stronza, a me non l'aveva mai fatto, ogni volta risputava tutto nel fazzoletto.
"Brava la mia puttana " rispose lui " adesso questa bevuta che poi ti voglio scopare come dico io, però ti voglio guardare mentre lo fai, devi restare con la bocca aperta mentre te schizzo dentro e voglio vedere come te lecchi tutto"
Con la bocca aperta, la lingua fuori a sfiorare il glande di quel cazzo mostruoso, si diede a menarlo a tutta velocità per ottenere l'effetto desiderato, mentre lui guardava le accarezzava la testa " bella la mia troia, sei proprio una porcona… guarda che lavori che sa fare questa zoccola… quel cornuto di tuo marito lo sa quanto sei puttana?... Dai così bella che adesso ti inondo… Si così… eccooooooooo…
Erano vicinissimi a me, così potei vedere nei particolari quanto sperma depositò tra quelle labbra aperte, le imbiancò la lingua che lei prese a passarsi sulle labbra imbrattandole di sborra per meglio mostrare al suo amante quanto la cosa fosse di suo gradimento.
Infatti lui era visibilmente soddisfatto della sua performance, vedere quello splendore di ragazza ai suoi piedi alle prese con il suo cazzo e con il suo succo doveva portarlo in visibilio, probabilmente mai le era capitata un'avventura del genere.
Continuò a tenerla per la testa mentre lei terminava i suoi virtuosismi con la lingua imbrattata di sborra " è buonissima " disse non appena in grado di parlare, con la bocca ancora impiastricciata di sperma " grazie amore, ne potrei bere a litri, hai un sapore veramente buono ".
" E a tuo marito gliela bevi ? " le chiese lui, voleva tirar paragoni per risultare sempre il migliore " rispondi puttana, lo fai anche a lui?"
" No amore, solo a te, a lui non la bevo, mi piace solo la tua sborra… ma non parlare di lui e pensa a me…
Così dicendo tornò ad esibirsi, da quella gran mignotta che era diventata, strizzandosi i seni e aprendo le gambe che lasciavano intravedere ai bordi di quel ridottissimo tanga, ormai fradicio dei suoi umori, i peli del pube.
Incredibile!!! Il cazzo di quel demonio immediatamente tornò a svettare…
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