Gay & Bisex

Berlino 2


di svuotocazzi
11.03.2024    |    4.939    |    8 9.8
"Per fortuna sul piano vedo il carrello coi rifornimenti per il minibar, proprio accanto a una porta aperta..."
Il mattino dopo decido di prendermela con calma, dato anche il tempo particolarmente inclemente. Faccio colazione abbastanza tardi, poco prima che chiudano la sala, torno in camera e decido di andare a godermi un po' la spa, salendo all’ultimo piano dell’hotel. Certo, non è uno spazio lussuoso, ma l’idromassaggio all’aperto, con vista sui palazzi di Berlino, ha il suo perché: soprattutto se l’acqua è calda e dal cielo scende una pioggerella sottile che si fa sentire ghiacciata sulla testa.
Resto da solo per una buona mezz’ora, finché non arriva un ragazzo tedesco sulla trentina che attacca subito bottone. Dopo un po’ che parliamo, con la scusa di non sentire bene, mi si avvicina e non ci vuole molto prima che una sua mano prenda ad accarezzarmi sott’acqua. Lo fisso negli occhi verdi e allungo una mano anch’io, trovandolo in piena erezione. Non sembrava così largo quando l’ho sbirciato prima che scendesse in acqua, ma è proprio un bel cazzo quello che mi ritrovo in mano, non lunghissimo, ma spesso.
Gli sorrido e, sempre restando immerso nell’acqua, mi giro verso il bordo della vasca, spingendogli il culo addosso. Con molta delicatezza me lo massaggia, concentrandosi sul buco che cede subito alla pressione delle sue dita, e, poco dopo, me lo fa portare sul bordo dell’acqua. Stando inginocchiato sott’acqua, inizia a dare dei colpetti di lingua alla mucosa, aumentando gradatamente il ritmo e l’intensità del suo lavoretto. Inizio quasi subito a gemere come una cagnetta e lui è pronto a soddisfarmi.
Si solleva in piedi alle mie spalle e me lo sbatte in culo tutto in un colpo. Entrambi ruggiamo per il piacere, mentre la pioggia sopra di noi si è intensificata. Mi dà della puttana, afferra i miei fianchi e prende a sbattermi con decisione. Sembrava più delicato quando ha iniziato e invece è davvero un torello coi fiocchi!
Non ho alcuna voglia di fermarlo, solo che dopo un po’ di questa posizione a metà fuori dall’acqua inizio a sentire freddo. Mi abbasso leggermente, riuscendo ad accovacciarmi quasi completamente nella vasca: lui non solo segue tutto il mio movimento, ma non cessa mai di aprirmi il culo. Anzi, quando siamo di nuovo al caldo dell’acqua, sento il suo cazzo pulsare con forza dentro di me.
Va avanti a sbattermi allo stesso ritmo, accarezzandomi il petto e baciandomi le spalle e il collo. Poi, dopo una monta di quasi venti minuti, mi si pianta in fondo al retto, affonda le dita nei fianchi, solleva il busto e lancia un lungo gemito gutturale. Senza battere ciglio, accolgo l’abbondante sborrata che mi sta donando.
Finisce di svuotarsi e mi si riappoggia addosso, ringraziandomi. A quanto mi dice veniva da un periodo lavorativo di particolare intensità e doveva scaricarsi! Mentre ci stacchiamo, mi dico pronto ad aiutarlo anche nei prossimi giorni e lui scoppia a ridere.
Restiamo ancora un po’ fuori, poi mi saluta e se ne va. Io mi faccio una doccia e mi asciugo nella sauna. Controllo l’orologio ed è quasi l’una. Direi che posso rientrare in camera.
Con solo un asciugamano addosso, arrivo alla porta della mia stanza, ma mi accorgo di non avere con me la chiave elettronica. O l’ho persa di sopra o è rimasta dentro quando sono uscito. Per fortuna sul piano vedo il carrello coi rifornimenti per il minibar, proprio accanto a una porta aperta. Mi avvicino, vedo il ragazzo al lavoro e gli spiego cosa mi è successo. È molto gentile, mi chiede solo il mio cognome per sincerarsi che sia la mia camera.
“Ah ma sei italiano!” mi fa, con un forte accento siciliano.
“Eh sì! Anche tu, direi!”.
“Sìsì! Aspetta che ti apro la camera!” mi fa, con un sorriso.
Usando il suo passepartout, mi apre la porta e mi fa entrare.
“Ti dispiace se controllo anche il tuo minibar, visto che ci sono?”
“Ma no, figurati!”
Apre il mobiletto e dà un’occhiata, mentre la porta della camera si chiude.
“Mi sembra sia ancora pieno!” e mi fa un occhiolino.
“Mmm, credo di sì. Ed è l’unica cosa piena qua dentro?” ribatto.
“Eh bisognerebbe controllare!” mi risponde, ridacchiando.
Mi avvicino a lui, che si è appoggiato al mobile e mi sta fissando, e gli accarezzo il pacco che non sembra completamente a riposo.
“Mmm, sembra interessante!”, gli faccio, mentre provo a infilargli una mano nelle mutande.
“Se vai giù, riesci a controllare meglio secondo me” mi sussurra, mentre con una mano mi spinge in ginocchio. Ubbidisco subito e mi sistemo ai suoi piedi, non prima di essermi liberato dall’asciugamano che ancora avevo in vita. Si abbassa mutande e pantaloni e una grossa minchia ancora barzotta mi sbatte contro il viso.
“Ti piace il cazzo, eh troietta?” mi fa con un accento siculo che già mi fa palpitare il culo.
Non dico niente, ma apro la bocca e glielo ingoio tutto in un boccone.
“Porca puttana!” esclama, mentre il suo corpo è percorso da brividi.
Inizio subito a pomparlo con forza, del resto quello di prima nell’idromassaggio non l’ho neanche assaggiato. Mi cresce rapidamente in bocca e sento la sua cappella sbattermi contro il fondo della gola: pulsa con forza quando ce l’ho tutto dentro.
“Ma sei proprio affamato! Da quanto non ne prendi?”
“L’ultimo dieci minuti fa!”, gli rispondo, liberandomi la bocca e fissandolo negli occhi.
Scoppia a ridere e mi sbatte il cazzone sulla faccia. È imponente visto da vicino, bello spesso e lungo sicuramente più di 20 cm. Lo guardo, mentre mi colpisce ancora con la mazza, e vedo la voglia accendersi nei suoi occhi.
“Bisogna provare il culo adesso!” gli dico, sfrontato.
“Guarda che non ho molto tempo!”
“Oh, ma non ci mettiamo molto e poi torni al lavoro più contento!”
Ridacchiamo entrambi, mentre io mi sollevo e mi sistemo a pecora sul letto sfatto lì vicino. Faccio appena in tempo a inumidirmi il buco con un po’ di saliva, che lui appoggia la cappella e inizia a spingere.
Non sono stretto e ho appena scopato, eppure l’ingresso di questo cazzone si fa sentire tutto. Entra lentamente, forse per paura di non farmi male, e io mi godo tutte le sensazioni che mi regala, finché le sue palle non mi sbattono contro e capisco di averlo preso tutto.
“Minchia, se sei caldo dentro! Dimmi se ti faccio male”, mi fa con una voce rotta dall’emozione.
“Tu pensa a sbattermi!” gli rispondo subito.
Mi prende alla lettera e inizia a muoversi a un ritmo sostenuto, a tratti difficile da sostenere. Ma non ho alcuna intenzione di dargliela vinta. Afferro la boccetta di popper che avevo sul comodino e aspiro alcune volte, rilassandomi ancor più di prima. Gliela passo e anche lui aspira 4/5 volte, fermando per qualche istante la sua corsa. Grugnisce appena il popper inizia a fare effetto, chiude la boccetta, la lancia sul letto e torna a scoparmi con più forza di prima.
“Era questo che volevi, cagna?” mi sussurra all’orecchio.
“Sìsì, aprimi il culo dai!” quasi gli urlo.
“Ce l’avevi lo sguardo da vacca prima, ma non pensavo così tanto! Senti come me l’hai fatto diventare?”. Lo estrae completamente e me lo sbatte sul buco per un paio di volte, prima di risprofondarmi dentro.
“Ma sei un lago qua dentro!”
“È la sborra che ho preso prima” gli faccio.
“Ah, sei già pieno?”
“Sì, è da ieri pomeriggio che continuo a scopare!” e mi volto a guardarlo.
“E vuoi anche la mia di sborra?” mi chiede, fissandomi negli occhi.
“Non sei qua per riempire?” gli ribatto.
“Sei pronto?” mi fa, con una voce tremante.
“Sempre!”
“Dai che mi svuoto i coglioni, puttana!”
E ruggendo, inizia a fiottarmi sperma nel culo. È tanto, caldo e lui continua a muoversi dentro di me, fino a che il suo cazzone non smette di pulsare. Ansimando con forza, lo tira fuori e un paio di gocce mi escono dal buco.
“Porca troia, se ti ho riempito” fa, cercando di raccoglierle con la cappella e rispingendomele dentro.
Pienamente soddisfatto, mi sollevo e lo ringrazio, con un bacio sulla guancia.
"Spero il servizio dell'albergo sia stato di suo gradimento" mi fa, ridacchiando.
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