Gay & Bisex

Madrid 2


di svuotocazzi
23.01.2022    |    9.723    |    10 9.3
"Mi tengono la testa contro i loro pacchi per un po’, ma entrambi sembrano avere voglia della mia bocca..."
Per la prima sera a Madrid ho deciso di non uscire di casa. Faceva già freddo prima di cena ed è anche iniziata a scendere una pioggia fine e fastidiosa che mi ha fatto propendere per una cena rapida e un film al computer. Verso mezzanotte e mezza, riaccendo Grindr: la scopata di oggi e un altro bocchino fatto nel pomeriggio non hanno di certo spento le mie voglie e non mi dispiacerebbe andare a letto con il culo pieno.
Chatto con parecchie persone: tra chi è svogliato e chi sta solo passando in zona, scambio vari messaggi soprattutto con due ragazzi. Uno è italiano, ma da molti anni qui in Spagna, l’altro un bel madrileno. Sono entrambi piuttosto vicini e non passa molto che propongo loro un incontro a tre. Accettano subito. Anzi, l’italiano rincara la dose: “Sei affamata? Se vuoi posso sentire anche un paio di amici”.
Non mi sembra vero e gli confermo la mia disponibilità, mandandogli un paio di foto fattemi tempo prima con la sborra che mi cola dal buco. È piacevolmente sorpreso e anche lo spagnolo mi conferma che gli piacciono molto gli incontri di gruppo, soprattutto se con un unico passivo al centro della situazione.
Ho già mandato loro la mia posizione e, tempo pochi minuti, mi comunicano di essere entrambi sulla strada per raggiungermi.
“Ho scritto ai miei amici. Ti faccio sapere appena sono lì” mi scrive l’italiano.
La serata sta prendendo un’ottima piega.
Esco dal letto e vado un po’ a rinfrescarmi in bagno. Indosso una maglietta e i pantaloni di una tuta, con niente sotto. Passano dieci minuti e un messaggio dell’italiano mi comunica l’arrivo suo e del madrileno. Si sono aspettati sotto casa per salire assieme.
Li faccio entrare in casa e ci salutiamo con un bacio profondo.
“Arrivano fra dieci minuti anche i due amici” mi comunica l’italiano.
“Perfetto” gli faccio, mentre sto baciando lo spagnolo che con una mano mi palpeggia il culo, mugolando in segno di approvazione.
Si capisce che entrambi sono eccitati e infatti prendono subito a spogliarsi. Li osservo mentre si tolgono i vestiti: entrambi sui 35 anni, il madrileno più bassino e con un pelo scuro e ben curato su tutto il corpo, l’italiano alto come me, rasato in testa e con un filo di barba scura sul viso. Niente male.
Appena restano in mutande si riavvicinano a me e prendono a baciarmi e leccarmi il collo. Le loro mani mi corrono sul corpo, mi stringono i capezzoli e palpeggiano il culo: qualche dito scivola anche sotto i miei pantaloni e raggiunge il mio buchetto palpitante.
È lo spagnolo a prendere in mano la situazione. Dopo avermi baciato un’altra volta, mi preme una mano sulla testa, invitandomi a mettermi in ginocchio. Ubbidisco rapido e mi sistemo ai loro piedi. Con le mani massaggio i loro pacchi che vedo già turgidi nelle mutande. Si intostano ancora sotto il mio tocco. Non resisto molto e prendo a leccare il tessuto degli slip, annusando l’aroma dei loro cazzi che mi inebria la mente.
Mi tengono la testa contro i loro pacchi per un po’, ma entrambi sembrano avere voglia della mia bocca. Si abbassano le mutande quasi all’unisono e due bei bastoni mi colpiscono la faccia. Mi allontano un attimo a guardarli. Lo spagnolo ha una mazza lunga sui 20 cm, grossa e già piuttosto bagnata, quella dell’italiano è più larga, un po’ più corta e piuttosto scura. Aspiro velocemente il popper dello spagnolo e prendo a succhiargli la minchia. Me la faccio scendere tutta in gola e, appena arrivo in fondo, stringo i muscoli della glottide, massaggiandogli la cappella. Gradisce molto e prende ad ansimare con forza. Lo pompo lentamente per un minuto e poi mi dedico all’altro.
“Oh cazzo!” esclama quando gli riservo lo stesso trattamento.
Pompo anche questo cazzo, più a lungo, mentre dall’alto sento che i due si stanno baciando. Mi alterno sui loro cazzi, passando anche a leccare i coglioni che trovo più pelosi nello spagnolo, duri e grossi nell’italiano. Mi fermo a guardare ancora le due mazze che pendono umide della mia saliva davanti ai miei occhi. Se le afferrano e lentamente le masturbano. Ma non è quello che voglio. Allontano le loro mani e torno ad affondarmi i cazzi in bocca, succhiando con decisione.
Li sento gemere con forza lì in alto, mentre si scambiano qualche parola che non capisco.
“Dice che sei una cagna!” mi fa l’italiano.
“E non ha ancora visto quanto” gli rispondo, liberandomi dal suo bel cazzo. Lui traduce e i due prendono a ridacchiare.
Riprendo il bocchino, ingoiando completamente il cazzo dell’italiano. Mi reggo con le mani al suo culo e lo sento spingere contro di me, come a volermi entrare ancora più in profondità. Nel farlo inarco il culo, ancora fasciato dai pantaloni. Lo spagnolo se ne accorge subito e si abbassa ad accarezzarmi con entrambe le mani. Le sue dita si fanno strada sotto la stoffa di cotone e mi accarezzano con decisione il buco. Stavolta sono io a gemere, mentre ho ancora la bocca impegnata.
Un rumore dal cellulare dell’italiano, lo fa allontanare per un po’. Ne approfitto per sollevarmi, togliermi anche l’ultimo indumento e dirigermi tutto nudo in camera. Mi appoggio al letto inarcando il culo, subito seguito dallo spagnolo che mi volto a guardare col suo cazzone sempre in tensione.
Mi accarezza ancora e si piega a baciarmi sul collo. Sento il suo cazzo premere contro di me, ma non vuole scoparmi subito. Afferro il mio popper, che avevo lasciato sul letto, e aspiro più volte, mentre anche lo spagnolo fa lo stesso dietro di me. Mi piego a novanta, lui si abbassa e inizia a leccarmi la rosellina palpitante. Prima pochi colpi di lingua, poi lappate più decise e anche qualche morso che in breve mi mandano in estasi. Ho la mente annebbiata dal piacere, quando una mano mi afferra la testa e mi spinge verso una mazza dura. “Succhia, puttana”. Non me lo faccio certo ripetere e mi ingozzo con il suo pisello. “Stanno salendo i miei amici. Ho pensato di lasciar loro la porta aperta”. Per fargli capire che gradisco, lo aspiro per intero lasciandolo quasi senza fiato. “Vedo che ti piace eh?”.
Lo pompo, mentre lo spagnolo non accenna a staccarsi dal mio culo. Sono così concentrato che non mi accorgo dell’arrivo degli altri. Passano infatti alcuni minuti prima che mi accorga che una mano fredda mi sta accarezzando la schiena. Un movimento del materasso, mi fa capire che uno è salito sul letto. Faccio uscire il cazzo dell’italiano dalla mia bocca e mi volto verso il nuovo arrivato. Lo intravedo poco nella penombra della stanza. Riconosco due spalle importanti e dei capelli ricci: non mi dà il tempo di vedere meglio, perché si abbassa verso di me e mi infila la lingua in bocca. Questa sua irruenza mi fa mugolare e porto una mano a tastarlo: sembra un bel maschietto atletico e in mezzo alle gambe trovo un pisello barzotto, in parte già scappellato, che inizio a segare con calma.
Improvviso lo spagnolo si stacca dal mio culo che sento aperto e bagnato. Una cappella sbatte contro la mia mucosa e spinge per entrarmi dentro. Tiro di popper ancora e mi rilasso. Pochi istanti e sono completamente impalato. Il mio scopatore si ferma, godendosi il mio calore per qualche istante: rapido come è entrato, esce completamente e ripete l’operazione per un paio di volte. Mi sembra più irruento dello spagnolo che mi leccava e infatti due mani fredde che mi prendono per i fianchi mentre mi ripiomba nel culo mi fanno capire che si tratta del quarto ragazzo, che ancora non ho visto e che borbotta qualcosa con una voce rauca.
“Dice che sei molto largo” mi fa l’italiano.
“Oh sì, digli di montarmi!” gli ribatto sfrontato.
Il ragazzo traduce e il nuovo prende a montarmi con decisione. Inarco la schiena verso l’alto, volto la testa all’indietro e lo trovo pronto a infilarmi la lingua in bocca. Anche lui ha un bel fisico e ha la testa rasata come l’italiano: riconosco chiaramente la forma di un harness sul suo petto.
Un po’ di movimento sul letto, mi fa guardare davanti a me. Gli altri tre stanno assistendo alla monta che sto subendo. Al centro il primo spagnolo, a destra l’italiano, a sinistra il ricciolino. Li vedo leccarsi le labbra, mentre il mio scopatore dice qualcosa. Capisco che sta elogiando il mio culo e il ritmo con cui i tre si stanno masturbando aumenta improvvisamente. La scena li sta accendendo.
L’italiano passa prima a me e poi agli altri del popper, più forte dei precedenti. I muscoli del retto mi si rilassano completamente e un calore intenso mi percorre il corpo. Rapido, mi abbasso a novanta, trovandomi all’altezza dei tre cazzi, tutti pienamente eretti. Ingoio quello del primo spagnolo e lo colgo ancora di sorpresa, facendolo quasi urlare quando le sue palle mi sbattono sul mento. Passo al ricciolino che ancora non ho assaggiato. Non mi sbagliavo: è un bel pisello anche il suo, molto duro. Gli lecco la cappella e poi mi piego ad accoglierlo tutto in bocca. Mi tiene ferma la testa ed è lui a dettarmi il ritmo del pompino. Lo sento pronunciare alcune parole in tedesco e poi passare allo spagnolo.
“Sei una gran troia” mi traduce l’italiano, bisbigliandomi all’orecchio.
“Davvero?” gli faccio, mentre mi volto a occuparmi anche di lui. È pronto a offrirmi la sua mazza che ingoio con gusto.
“Oh sì, sei proprio una troia” fa, mentre lo pompo deciso.
Il mio scopatore continua a sbattermi imperterrito, anzi ha forse aumentato un po’ il ritmo e nella stanza si sente chiaramente il rumore del suo corpo che sbatte contro il mio culo. A questo si aggiungono gli ansimi e i baci dei tre che ho davanti. Proseguo a pomparli a turno, mentre le mani di quello che ho in culo mi afferrano ancora più saldamente. Ho sì la mente annebbiata, ma percepisco chiaramente la sua tensione e anche il suo cazzo pulsa dentro di me.
Immaginando che non manchi molto alla prima sborrata, mi sollevo e lui mi afferra al collo con un braccio, tirandomi verso di lui. Mi mordicchia le orecchie, dà ancora qualche colpo ben assestato e, sbuffandomi addosso, mi riversa in culo una buona dose di crema, mentre il suo corpo è percorso da forti tremiti. Finisce di svuotarsi ed estrae il suo cazzo dal mio culo, sbattendolo sul buco spalancato.
Non resisto e mi giro a ripulirlo. Sento il gusto dei miei umori e della sua sborra dolce. Guidato da una sua mano, lo pompo delicatamente. Il mio culo non resta molto vuoto e un nuovo cazzo mi sprofonda dentro. Dal tono di voce dell’imprecazione che lancia capisco essere il primo spagnolo che sembra non volersi risparmiare. Sembrava un bel torello e conferma appieno l’impressione che avevo avuto appena l’ho visto. Il suo cazzo scivola rapido dentro di me, aiutato dalla sborra appena ricevuta che in parte sento scivolarmi fuori. Corro con un dito a raccoglierla e me lo porto alla bocca gustandomi il sapore.
Questa mia ultima azione non passa inosservata e li sento commentare a voce alta, rivolgendomi degli insulti (che in parte capisco) e ridacchiando sommessi. L’italiano mi passa ancora del popper che prendo volentieri. Si sposta e mi si mette davanti, accanto al ragazzo in harness, e torna a offrirmi il suo cazzo da succhiare. Non rifiuto neanche questo: pompo lui e accarezzo il mio primo scopatore che è tornato in piena erezione.
Le mani del ricciolino mi divaricano per bene le natiche, mentre il madrileno si sfoga dentro di me: li sento baciarsi rumorosamente alle mie spalle. Decidono quindi di darsi il cambio. Un cazzo esce e subito l’altro si posiziona tra le mie gambe. Mi sputa sul buco un grumo denso di saliva e poi si inumidisce il cazzo, quasi spennellando la mia mucosa. È davvero molto duro e sicuramente il più lungo dei quattro. Entra timidamente, forse per paura di farmi male. Forse non ha capito con chi ha a che fare e glielo faccio capire. Mi libero dai cazzi che sto succhiando, mi risollevo e do un colpo di bacino all’indietro. Quando arrivo in fondo, stringo i muscoli dello sfintere massaggiandogli il cazzo e in tedesco gli dico di scoparmi con forza. L’ho sentito annaspare, sorpreso dalla mia intraprendenza, ma queste mie parole lo risvegliano. Mi dà della puttana, si assesta sulle ginocchia e anche lui inizia la sua monta.
“Mammamia!” sento dire all’italiano.
Soddisfatto dall’avere di nuovo il culo pieno di cazzo, torno a occuparmi dei due che ho davanti. L’ultima scena li ha eccitati per bene e spingono per entrarmi in bocca assieme, ovviamente senza riuscirci. Ne tengo dentro uno e l’altro mi schiaffeggia in viso: pochi istanti e si danno il cambio. Li sento pulsare quando li ho in gola e i loro gemiti sottolineano l’intenso godimento che stanno provando. È sicuramente l’italiano quello più eccitato: il suo tono di voce è diventato più roco e decido di dedicarmi solo a lui, prendendo a pomparlo con forza.
“Ohhhh, guarda che non resisto così!” mi fa. E io continuo a succhiare.
“Cazzo, cazzo, cazzo” esclama con tonalità crescente. Si pianta in fondo alla mia gola e mi scarica una calda sborrata diretta nell’esofago. Neanche ne percepisco il gusto, ma ingoio tutto con voracità. Lui mi tiene la testa e mi accarezza, mentre finisce di schizzare. Si stacca ancora ansimante e mi sorride, mentre io mi lecco le labbra, mostrandogli di aver gradito.
Eccitato dalla sborrata ricevuta, smetto di subire passivamente la monta del ricciolino e mi do da fare anche con lui. Mi sollevo un po’ e prendo a oscillare il culo, cercando di seguire il suo ritmo. Lui mi accarezza il petto e rallenta di poco la sua corsa. Si accosta con la bocca al mio collo, baciandomi e leccandomi. Qualcuno (l’italiano credo) mi mette del popper sotto il naso e tiro ancora un paio di volte. Il piacere mi avvolge e prendo a sbattere con forza il culo contro il mio scopatore. Rumori secchi si sentono nell’aria, mentre la sua lingua corre sul mio viso e penetra decisa nella mia bocca. Mugola con forza, ma il suo cazzo non dà alcun segno di cedimento. È un ottimo scopatore, migliore di quanto potessi aspettarmi.
Sono molto rilassato e un nuovo rivolo caldo mi esce dal culo. Non credevo di avere ancora sborra dentro e invece corro a prendere anche quella, raccogliendola con un dito. Non me lo metto in bocca, ma lo porgo da succhiare al mio scopatore che non si ritrae. Anzi, gradisce molto questo mio gesto, forse un po’ troppo. Si risolleva, staccandosi dalla mia schiena, e prende ad aumentare il ritmo della chiavata. Un po’ in tedesco e un po’ in spagnolo mi copre di insulti che mi gratificano. Capisco che è stata la goccia (letteralmente!) che l’ha portato al limite e lo invito a riempire la vacca.
È completamente fuori controllo e per un paio di minuti mi slabbra il culo con una forza che riesco a sostenere a stento. Prende infine a ruggire, pianta la sua mazza nel mio intestino e mi sborra in culo una notevole quantità di latte. Distinguo chiaramente la forza dei suoi schizzi contro le mie pareti rettali, accogliendoli a occhi chiusi e mordendomi le labbra.
Completamente svuotato, il ricciolino esce dal mio corpo e si solleva a stento in piedi. Lo vedo un po’ barcollare travolto dall’orgasmo. Mi volto alla mia sinistra e intravedo il madrileno sdraiato sul letto che si masturba con forza. La voglia non mi si è spenta. Mi sollevo rapido, sgranchendomi le gambe, e mi sposto esattamente sopra di lui. Capisce cosa voglio fare e tiene ben fermo il suo grosso cazzo puntato verso l’alto. Fissandolo in volto, mi ci siedo sopra e lo faccio sparire dentro di me. Entrambi urliamo di piacere. Inizio un lento su e giù e mi chino in avanti a baciarlo languidamente. Lui lascia fare, risponde al bacio e dà solo qualche colpetto di bacino, come a non voler abbandonare il calore del mio culo.
Un certo movimento alle mie spalle mi fa voltare dopo qualche istante. L’altro spagnolo (il primo che ha sborrato) è salito sul letto e si sta accomodando alle mie spalle. Sento un suo dito scivolarmi in culo e scorrere sopra il cazzo del madrileno. Mi trova accogliente ed elastico: presto le dita sono diventate tre e io mi fermo a godermi il massaggio che mi sta facendo. L’italiano si avvicina e dà a noi tre del popper. Appena ho aspirato, mi sdraio sul maschio che ho sotto, rilassando i muscoli del retto. Sento la cappella del secondo premermi contro. Entra con delicatezza: del resto sono due bei pali entrambi ed è anche qualche mese che non faccio una doppia.
“Tutto bene?” mi fa l’italiano.
“Oh sì. Benissimo!” gli rispondo e impercettibilmente muovo il culo all’indietro. Il mio secondo scopatore lo prende come un invito e scivola tutto dentro. Ci lasciamo andare a forti mugolii e anche gli altri due si complimentano con noi.
Giusto il tempo di adattarsi all’intensa dilatazione che sto subendo e i due prendono a muoversi nel mio culo. Si alternano con grande maestria, quasi si fossero organizzati. Due colpi quello sotto e due l’altro, facilitati dalla sborra che ho in corpo che sento in parte uscire fuori. Vanno avanti così per parecchi minuti, mentre l’italiano mi lecca e stringe i capezzoli, procurandomi scariche di godimento.
Prendo a baciare il ragazzo sotto di me. È molto teso, del resto è l’unico a non esser ancora venuto. Ho come l’impressione che il suo cazzo si sia gonfiato ancora e infatti è proprio giunto al culmine. Senza staccarsi dalla mia bocca, mi rivolge un po’ di insulti nella sua lingua e prende a sbattermi con forza, rendendo un po’ difficile all’altro restarmi dentro. È chiaro che ha solo voglia di sborrare e anch’io non chiedo di meglio. Una decina di colpi e un nuovo calore liquido prende a riempirmi, accolto questa volta anche dalle parole dell’altro spagnolo che ha percepito tutta la sua sborrata.
Lo lascio finire di scaricarsi, mentre il suo cazzo inizia a sgonfiarsi. Do un colpetto all’altro che aveva ripreso a scorrermi in culo e lo faccio uscire. Sento un rivolo di sperma scivolare sul pube del ragazzo che mi ha appena riempito. Un intenso odore di sborra si diffonde nell’aria e subito mi precipito a ripulire il corpo del madrileno, gustandomi il caldo sapore della sborra che in parte continua a uscirmi dal culo.
“La vuoi una sorpresa?” mi fa l’italiano all’orecchio, vedendomi ancora molto eccitato.
“Mmm sì, dammene ancora” rispondo con la bocca impastata.
“Ma sei proprio una cagna insaziabile”.
Per farglielo capire meglio mi giro verso il secondo spagnolo e prendo a pulire anche il suo cazzo, sporco dei miei umori e della sborra dell’altro e ancora in piena erezione.
“Ecco bravo, continua così” mi fa il mio connazionale e lo sento allontanarsi.
Il ragazzo con l’harness mi tiene la testa ferma sul suo pisello e anche il ricciolino torna sul letto, sbattendomi il cazzo sul volto e sul collo. I loro odori e il sapore della sborra che ho in bocca mi inebriano e a questo si aggiunge dell’altro popper che qualcuno mi porge sotto il naso. Non sono completamente lucido, ma capisco che c’è un po’ di movimento nella stanza.
Non faccio in tempo a sollevarmi per controllare che una lingua si appoggia sulla mia rosellina, esposta poco oltre il bordo del letto. È lunga e raccoglie vorace i resti delle sborrate che mi hanno riversato in corpo. A riportarmi alla realtà sono due mani fredde che si appoggiano alle mie natiche, allargandole. Capisco che si tratta di un nuovo ragazzo che prima non c’era.
“Ottima sorpresa” dico in italiano, liberandomi le fauci. Il mio connazionale scoppia a ridere, traduce agli altri e nuovi insulti mi vengono rivolti nella penombra della stanza. Torno a occuparmi delle due mazze che ho davanti e mi sistemo un po’ meglio per godere il rimming che mi stanno praticando, che prosegue per un bel po’.
Veloci come sono arrivate, la lingua e le mani dello sconosciuto si allontanano, lasciandomi dilatato e inumidito. “Respira a fondo” mi dice l’italiano, passandomi ancora il popper. Aspiro ancora, mentre i due che stavo pompando si allontanano di un po’ per godersi meglio la scena.
Mi riaccuccio a pecora, giusto in tempo perché la cappella del nuovo arrivato si appoggi sul mio buco. La sento calda e palpitante. Dà alcuni colpi di pisello che rimbombano nell’aria e mi fanno percepire le sue dimensioni: è un cazzo molto largo, più di quelli che mi hanno appena scopato.
Lentamente spinge e inizia a scivolare. La larghezza di questo pisello si fa sentire: non sento dolore, ma le pareti del retto si tendono al suo passaggio. La doppia penetrazione di poco fa e la sborra che mi è rimasta dentro aiutano la sua corsa e, senza trovare ostacoli, sento il bacino del nuovo ragazzo poggiarsi alla mia pelle. Anche questo è tutto dentro ed entrambi ci lasciamo andare a un gemito (lui di sorpresa, io di soddisfazione).
Sento la sua pelle liscia su di me, deve essere glabro. Mentre si gode ancora il mio calore interno, allungo una mano a toccarlo e percepisco una muscolatura diffusa, segno di un corpo atletico. Dimeno leggermente il culo anche con lui per dargli il via e infatti inizia a scoparmi. Parte molto lento e, quasi seguisse un ritmo musicale, accelera gradatamente. Pochi minuti e assume un andamento deciso. Si tiene con una mano al mio bacino, mentre l’altro braccio mi afferra per il collo e mi fa inarcare il busto. Riesco a intravedere la sua pelle e capisco che si tratta di un ragazzo mulatto, probabilmente di origine sudamericana.
Concentrato com’ero sul nuovo arrivato, avevo un attimo perso di vista gli altri quattro. Riacquisto il contatto visivo con loro e li vedo ai piedi del letto, intenti a masturbarsi con forza presi dalla scena che hanno di fronte. Con un cenno li faccio avvicinare e, uno alla volta, salgono sul letto, mettendosi in piedi di fronte al mio volto. Ho i loro cazzi a portata di bocca, ma punto ai loro coglioni. Li lecco tutti, mentre mi strusciano i piselli sul viso.
La monta del mulatto prosegue imperterrita. La sua grossa lattina mi sta spalancando il culo, come mi è capitato poche volte. Godo molto e spingo il culo ancor di più verso di lui, che con qualche parola bisbigliata esprime il proprio piacere. La mia voglia di cazzo non è minimamente diminuita e prendo a pompare anche i quattro che ho davanti. Il ricciolino è il più irruento, non credo gli ci voglia molto ancora: mi spinge il cazzone fino in gola. Tossisco un paio di volte, ma mi riprendo subito e lo succhio con vigore, proprio come a inizio serata. Mi dà della troia e intravedo che le sue gambe iniziano a tremare. Pulsa nella mia bocca e prende a fiottarmi dentro una sborrata copiosa, potente come la prima.
“Ohhhh” sento muggire il mulatto che ho in culo, mentre il ricciolino scende dal letto anche questa volta barcollando.
Il toro si è gustato la scena e anche il suo cazzo ha preso a pulsarmi nel retto. Se prima i suoi movimenti erano sinuosi e coordinati, adesso lo sento in affanno. Punto deciso il culo verso di lui, mi afferra per i fianchi e si scarica anche lui dentro di me, sbuffando come un animale. Era bello carico anche lui, penso mentre estrae la sua mazza barzotta dal mio corpo.
“Stai fermo” mi fa l’italiano. Quasi con un balzo me lo ritrovo dietro e mi precipita in culo. È l’unico che non mi ha ancora montato, ma l’eccitazione che ha accumulato non lo fa resistere a lungo e, bestemmiando, si svuota per la seconda volta. Il suo esempio è seguito rapidamente anche dai due spagnoli: prima quello con l’harness, poi l’altro aggiungono il loro seme a quello degli altri.
Quando quest’ultimo si china a baciarmi ed esce da me, sento grumi di sborra uscirmi dal buco che, ben dilatato, si gode il meritato riposo. Uno sguardo alla sveglia sul comodino, mi fa capire che questa intensa sessione è durata quasi tre ore.
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