Gay & Bisex

A casa 2


di svuotocazzi
20.02.2017    |    18.235    |    10 9.5
"Prima che arrivi mi sistemo come gli ho detto, a novanta in salotto, ma decido di aggiungere un particolare 'non previsto'..."
Il mio 'scopamico' non si è fermato molto dopo avermi riempito. Giusto il tempo di darsi una rinfrescata e di rivestirsi. Eh vabbè, è normale: in effetti solo io oggi non ho impegni.
L'ho accompagnato alla porta e mi ha promesso che tornerà a trovarmi quanto prima.
Decido di sdraiarmi un po' sul divano. È bello non aver nulla da fare per una giornata e non ho alcuna fretta di buttarmi sotto la doccia. Accendo la televisione a basso volume e dopo poco mi addormento, cullato dalle voci soffuse di non so quale programma.
Dormo tranquillo per un po' e, appena mi sveglio, mi accorgo di aver fatto qualche sogno erotico. Allungo la mano e mi sento il cazzo ben duro sotto l'asciugamano. Muovo le dita verso il culo e tasto il buco ancora largo e bagnato dalla monta di prima. Nonostante abbia passato la mattina a succhiare piselli e a farmi scopare, sembra che la voglia non mi sia passata. D'altronde non ho sborrato e l'eccitazione non mi è ancora calata.
Mi alzo in piedi e guardo l'orologio della cucina. È quasi l'una, ormai, ma non ho ancora fame.
Cerco il cellulare. Ci metto un po' a ricordarmi dove l'ho appoggiato prima, ma alla fine eccolo lì, sul mobile vicino all'ingresso.
Ho un paio di chiamate perse e qualche messaggio di un'amica. Le rispondo confermandole che questa sera andiamo a mangiare una pizza.
Torno al divano e riaccendo Grindr per vedere com'è cambiata la situazione nei dintorni. Ho un paio di messaggi, ma di gente non più online. Poi vedo il profilo di uno con cui mi sono già visto tempo fa. È un quarantenne di origini spagnole, non troppo alto, ma con un bel fisico definito e un palo invidiabile tra le gambe. Gli scrivo subito.
“Ehi ciao, che fai?”
“Ciao, fra un po' sono in pausa. Tu?”
“Nulla di che, sto a casa...”
“Solo?”
“Sìsì, vuoi passare?”
“Verrei volentieri, ma non ho molto tempo”
“Eddai, non ci mettiamo tanto e ti faccio tornare al lavoro più rilassato!”
“Potresti già farti trovare nudo...così evitiamo di perdere tempo”
“Non male come idea. Nudo e a pecora sul divano, che ne dici?”
L'idea lo convince subito e mi preparo ad aspettarlo. Giro nudo per casa, tenendo d'occhio il cellulare. Finalmente mi scrive e lo faccio salire.
Prima che arrivi mi sistemo come gli ho detto, a novanta in salotto, ma decido di aggiungere un particolare 'non previsto'. Mi bendo gli occhi con una fascia
Lo sento entrare in casa e chiudere la porta. Non mi giro. Appena mi vede lo sento mugolare in segno di approvazione. Dai rumori si sta togliendo la giacca e si slaccia la cintura. Lo sento sfilarsi i pantaloni e le mutande.
Lentamente si avvicina a me e, appena mi tocca il culo con una mano, un brivido mi percorre le spina dorsale. La situazione mi sta eccitando parecchio e prendo ad ansimare vistosamente.
“Sei in calore, troietta?” mi sussurra con la sua voce profonda.
In risposta spingo il culo ancora più all'indietro, fino a sbattere al suo corpo. Ora posso sentire nettamente il suo cazzo premere contro di me: è duro e lungo, proprio come me lo ricordavo.
Sentendomi pronto il mio amico prende a lavorarmi il buco con le dita. Inutile dire che due entrano dentro di me senza alcuna difficoltà
“Sei bello aperto! Fammi un po' vedere da vicino” e si inginocchia alle mie spalle.
La sua lingua si appoggia sulla mia mucosa e prende a bagnarla in abbondanza. Farsi leccare il culo avendo gli occhi bendati regala sensazioni incredibili. Con una mano gli tengo ferma la testa contro il mio buco, incitandolo a continuare. Alla lingua si aggiungono prima due e poi tre dita che mi scorrono dentro rapidamente.
Fa un po' di avanti e indietro e io rilasso completamente i miei muscoli, godendo delle sensazioni che sto provando. All'improvviso, smette di penetrarmi con le dita, lo sento rialzarsi e finalmente punta la cappella al mio buco.
Sono talmente aperto e bagnato che tutto il suo cazzone mi entra in culo quasi senza sentirlo. Un colpo ben assestato e me lo pianta fino in fondo, facendomi lanciare un grido di piacere.
“Scopami con forza”
La monta parte subito con decisione. Con lui è sempre così, gli piace sentire scivolare il pisello in un culo accogliente e le palle sbattere contro il passivo. I rumori della scopata si fondono con i nostri mugolii che si fanno sempre più intensi.
Io accompagno i suoi movimenti, spostandomi sempre più verso di lui e lasciandomi sbattere senza alcun ritegno. Sono una troia e voglio dimostrarglielo anche questa volta.
Si appoggia con entrambe le mani al mio culo e prende a sbattermi come raramente mi è capitato. Lo sento eccitato e sempre più duro dentro di me e gli dico di riempirmi il buco.
“La vuoi, eh? Sei proprio una vacca oggi!”
“Dammela, dai”
Mi dà ancora un colpo e poi, tenendosi ai miei fianchi, rallenta fino quasi a fermarsi. Il suo cazzo si gonfia e sento chiaramente la sborra salirgli dal basso. I primi due schizzi si infrangono contro le pareti del mio retto, accompagnati da un suo urlo liberatorio. Continua a gemere e finisce di svuotarsi dentro di me.
Appena ha finito di schizzare, si adagia sopra la mia schiena, baciandomi il collo e accarezzandomi il culo. Restiamo fermi per un po', lui è ancora dentro di me e il suo cazzo è rimasto ancora duro.
Lentamente riprende a muoversi, dandomi ancora qualche colpo.
“È un peccato dover smettere, ma devo tornare al lavoro”, mi sussurra. Mi solleva la fascia che ancora mi copriva gli occhi, mi gira la testa verso di lui e prende a baciarmi con vigore.
Mi stacco da lui ancora con gli occhi socchiusi: “Se continui così, non ti faccio tornare al lavoro”.
Lui si solleva e scoppia a ridere: “Mi dispiace davvero!”
Sento il suo cazzo sfilarsi dal mio culo. Mi giro rapidamente e lo prendo in bocca per assaggiarne il sapore e ripulirlo dai miei e dai suoi umori.
Lui mi lascia fare per un po' e lo vedo chiudere gli occhi in segno di approvazione. Mi dà un colpetto sulla guancia per farmi staccare e io lo lascio andare.
“Posso usare il bagno?”
“Certo, ti ricordi dov'è?”
“Sì sì” e si gira raccogliendo le sue mutande.
Io resto ancora seduto sul divano, poi mi viene in mente che avrà forse bisogno di un asciugamano e lo raggiungo in bagno.
Lo trovo davanti al water: sta aspettando che il suo cazzo si sgonfi ancora un po' per svuotarsi la vescica.
È un attimo, la scena mi ha stuzzicato una certa voglia. Mi inginocchio accanto al wc e apro la bocca. Lui capisce al volo e mi sorride. Si sposta di un po' nella mia direzione e appoggia la cappella dentro la mia bocca. Passano alcuni secondi ed ecco, finalmente, arrivare il getto. È una bella pisciata e io, che da molto non pratico pissing, chiudo la bocca per non perderne nemmeno una goccia. Ingoio per ben tre volte e godo nel sentire il liquido caldo scendermi nello stomaco. Ha un buon sapore, non troppo aspro e ideale da ingoiare.
La pisciata è finita, ma io non ho alcuna intenzione di staccarmi e prendo a succhiare con vigore. Il suo pisello reagisce all'istante e diventa rapidamente barzotto. Non è ancora del tutto duro, ma sento di volerlo ancora dentro di me.
Lo faccio uscire dalla mia bocca, mi giro rapidamente e me lo infilo in culo.
“Cazzo, quanto sei puttana! Ma non ti basta mai?”
“No, oggi ho bisogno di essere montato ancora!”
“Bisogna fare in fretta, però!”
“Datti da fare allora e scopami”
Quasi punto nell'orgoglio inizia a scoparmi e il suo cazzo riprende in breve le sue dimensioni migliori. Mi sbatte con molta energia, quasi rimbalzando contro il mio culo. Con una mano vado a stuzzicargli le palle che ondeggiano al ritmo della monta.
“Senti come sono pieni ancora”
“Sono sempre pieno, non ti preoccupare”
Per alcuni minuti mi tratta da vera vacca. Poi si riappropria del membro e inizia a menarselo con le mani.
“Dove la vuoi?”
“Fammi bere” e una sua mano mi prende la testa e mi fa inginocchiare ai suoi piedi.
Ancora qualche smanettata e dal suo cazzo partono cinque schizzi, i primi tre lunghi e densi, gli altri meno consistenti. Mi colpiscono la bocca e il naso e con la lingua io raccolgo tutta la sborra, gustandomela appieno.
“Puliscimi bene” mi ordina
Mi fiondo sul suo cazzo e con qualche profonda succhiata glielo restituisco lucido di saliva.
Lui guarda l'orologio e si accorge dell'ora: “Cazzo, è davvero tardi! Sei sempre il migliore, ma ora devo scappare”.
Corre in salotto a rivestirsi. Io faccio appena in tempo ad alzarmi da terra e uscire dal bagno che lui è già pronto ad andare. Mi saluta con un bacio sulla bocca e se ne va.
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