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La coppia di tedeschi


di svuotocazzi
16.04.2019    |    20.806    |    9 9.1
"Appena dentro l’ascensore, il moro si gira verso di me, mi sorride e rapido mi infila la lingua in bocca..."
Sono quasi le undici di sera e sono a casa sul divano. In tv non riesco a trovare niente che mi piaccia, ma l’ho lasciata accesa come sottofondo. Ho in mano il cellulare e sto chattando su Grindr con un paio di amici. Non hanno voglia di uscire questa sera, né io di prendere la macchina e raggiungerli, per cui ci stiamo accordando per un incontro nei prossimi giorni. Uno dopo l’altro mi salutano entrambi: si devono alzare presto e vanno a letto. Io invece domattina non ho fretta e ancora non ho sonno.
Passa ancora qualche minuto e all’improvviso ricevo un messaggio.
Vado a vedere chi mi ha scritto, ma come al solito è un profilo senza foto.
Il messaggio è in inglese e un po’ lungo. È un ragazzo tedesco, in visita per un paio di giorni assieme al ragazzo. Sono arrivati prima di cena e sono da poco rientrati in albergo. Senza mezzi giri di parole mi dice che hanno voglia di scopare e una troia passiva è proprio quello di cui hanno bisogno.
Rispondo subito, passando al tedesco che conosco meglio, e gli chiedo qualche foto. Me le manda subito. Due ragazzi interessanti, poco più che trentenni: uno alto e moro con gli occhi verdi, l’altro più bassino e completamente pelato. Entrambi hanno un fisico magro, un po’ come il mio.
Anch’io mando un po’ di foto e restano colpiti dal mio culo. Hanno voglia di svuotarsi e io non potevo chiedere di meglio da una serata che sembrava prospettarmi solo letto e pigiama.
Ci scambiamo le posizioni e scopro che si trovano a poche centinaia di metri da casa mia. Mi chiedono se voglio raggiungerli e ovviamente non mi lascio sfuggire l’occasione. Restiamo d’accordo di vederci fuori dal loro albergo, fra una decina di minuti.
Spengo la tv e mi vesto rapido con le prime cose che trovo sulla sedia della camera. Indosso giacca e scarpe e in un paio di minuti sono già in strada. Ci metto anche meno di quanto pensassi ad arrivare all’albergo, ma loro sono già in strada a fumare una sigaretta. Ci presentiamo con una stretta di mano e scambiamo qualche parola. Vengono da Berlino ed è la prima volta per entrambi che visitano l’Italia. Sono simpatici e si dicono curiosi di conoscere le bellezze del nostro paese. Qualcosa posso mostrargliela anch’io, se vogliono. Ridono a questa mia battuta (piuttosto stupida, in verità) e mi dicono se ho voglia di salire da loro. Eccerto, sennò che ci sono venuto a fare, penso nella mia testa.
Entriamo nella hall e lascio un mio documento al signore della reception che ci saluta stancamente, già un po’ assonnato. Appena dentro l’ascensore, il moro si gira verso di me, mi sorride e rapido mi infila la lingua in bocca. È vero che sembrava il più spigliato della coppia, ma pensavo aspettassero di arrivare in camera. Mi lascio andare al bacio e, spostandomi un po’, vado a colpire col culo il corpo dell’altro. Anche lui non perde tempo, mi afferra per i fianchi e mi fa strusciare contro il suo pube, dove qualcosa inizia già a muoversi. Il rasato si fa più audace, mi abbassa i pantaloni e subito mi accarezza la pelle del culo (sì, non ho mutande addosso). Le sue dita sembrano correre verso il mio buco e appena lo trovano lo sento ansimare più forte, forse colpito dalla mia apertura.
Tra baci profondi e dita che giocano col mio buco arriviamo al loro piano. I due non sembrano voler smettere quanto iniziato e il moro mi trascina fuori dall’ascensore, fermandosi contro la parete lì davanti. Riprende a baciarmi, mentre il pelato si inginocchia rapido alle mie spalle e prende a mordicchiarmi il culo con dolcezza. Io sono in estasi e sento la sua lingua bagnarmi la pelle e appoggiarsi vogliosa sulla mia mucosa. Mi lascio andare a un gemito roco, sporgendo di più il culo per facilitargli il lavoro.
Sono sul corridoio di un albergo, col culo scoperto e nelle mani di una coppia di caldi maschi berlinesi. Mi passa per la mente che potrebbe passare qualcuno, ma l’idea che possa assistere a uno spettacolo niente male mi fa eccitare ancora di più e prendo a massaggiare la patta del moro che al tatto sembra nascondere una bella sorpresa. Gli apro lentamente la cerniera, mentre lui si abbassa i pantaloni al ginocchio e il bozzo che si vede sotto gli slip è davvero interessante. Ho voglia di cazzo e glielo libero subito, prendendo a succhiargli la cappella. È una mazza sui 18-19 centimetri, dritta e grossa, perfetta per la mia bocca. Mi afferra la testa e mi dice di succhiarlo tutto. Non me lo faccio ripetere e lo aspiro tutto dentro di me, fino a sentirlo sbattere contro la mia gola. Lui si lascia andare a un grido roco di piacere e il suo ragazzo si stacca per un attimo dal mio culo, dicendogli che oggi gli è capitata una gran troia.
Confermo subito le sue parole e, continuando a succhiare il moro, con le mani mi apro le natiche, mettendo in mostra il mio buchetto, bagnato dalla saliva del pelato. La visione che gli si presenta gli fa emettere dei profondi sospiri. Si solleva e, dopo un po’ di movimento, sento una cappella appoggiarsi sulla mucosa e spingere lentamente. È deciso e delicato e io accompagno i suoi movimenti rilassandomi e spingendomi verso di lui. Non trova difficoltà a entrare e prende a scorrere dentro di me. È più grosso di quello che ho in bocca, ma soprattutto è lungo, molto lungo. Impiega un po’ ad arrivare in fondo, forse per paura di farmi male. Rallento un po’ la pompa che sto facendo, ma non ho intenzione di staccarmi. Lui dà un ultimo colpo e il suo bacino sbatte contro la mia pelle: è entrato tutto!
Si abbassa verso di me e mi chiede se è tutto apposto. Smetto per un attimo di succhiare e gli dico di scoparmi con forza. Sembra non aspettasse altro, perché prende da subito a sbattermi con decisione, afferrandomi per i fianchi, mentre il moro mi tiene ferma la testa e detta lui il ritmo alla pompa. Mi sento infilzato in entrambi i buchi da due bastoni notevoli che sembrano solo volermi usare per il loro piacere.
I modi dei due tedeschi e il luogo in cui ci troviamo mi eccitano molto, tanto da farmi intensificare i risucchi che pratico al moro e da farmi stringere il buco attorno al cazzo del pelato. Sembrano al culmine anche loro e dopo qualche minuto entrambi mi avvertono di dover sborrare. Non parlo, ma mi afferro più saldamente al moro e spingo il culo verso il mio scopatore, mostrandomi pienamente disponibile a ricevere il loro piacere.
Li sento ingrossarsi ancora e a poca distanza uno dall’altro si lasciano andare a due sborrate notevoli. Inghiotto veloce quella del moro, mentre conto i numerosi schizzi che il pelato riversa dentro di me. Eh sì, erano davvero pieni.
Lentamente si fermano, si riappropriano dei loro piselli e si scambiano un bacio che io, ancora piegato a novanta, riesco solo a sentire. Mi aiutano a risollevarmi e prendono a baciare anche me, ringraziandomi della bella scopata. Io allungo le mani verso i loro sessi e li trovo ancora in piena erezione, come se ancora dovessimo iniziare. Mi stacco dalle loro lingue e li osservo sorpreso. Loro ridacchiano divertiti e mi avvisano che abbiamo appena finito il primo round.
Risollevandoci i pantaloni, ci dirigiamo verso la loro camera. Entriamo e subito si liberano di tutti i vestiti, invitandomi a imitarli. Mi spoglio, mentre il moro entra in bagno per risciacquarsi e bere un po’ d’acqua. Il pelato mi si avvicina lento e con un sorriso beffardo stampato sulle labbra. Riesco così a osservare meglio il suo cazzone. È davvero una mazza notevole, lunga e percorsa da un paio di vene pulsanti. Ho voglia di gustarmelo e mi inginocchio ai suoi piedi, afferrandolo con una mano. Me lo avvicino alla bocca e, un po’ a fatica, lo faccio entrare tutto dentro di me. È davvero lungo e mi scende per un pezzo in gola, senza però provocarmi alcun conato.
Lo sento lanciare alcune imprecazioni: non deve essere abituato a trovare bocche così accoglienti. Per dimostrargli le sue doti do il via al pompino, con un lento movimento del mio capo e senza mai farlo uscire del tutto dalle mie labbra. Sollevo gli occhi a guardarlo e lo vedo intento ad accarezzarsi i capezzoli con le mani, tenendo gli occhi chiusi. Volto lo sguardo verso sinistra e vedo l’altro che, fermo sulla porta del bagno, si sta masturbando guardandomi mentre succhio il cazzone del suo ragazzo. Lento si sposta verso il letto e ci si sdraia sopra, facendomi cenno di raggiungerlo.
Mi stacco un po’ a malincuore dal pelato, mi alzo e gli lecco i capezzoli, provocandogli alcuni brividi lungo il corpo. Mi dirigo verso il moro e, salendo sul letto, gli salgo sopra, portando il mio buco all’altezza del suo pisello. Ho ancora voglia di farmi riempire e mi ci siedo sopra, accogliendolo dentro di me. Mi dà della puttana e prende a sbattermi con forza dal basso. Lo lascio fare e mi abbasso verso il suo volto, iniziando a baciarlo. Le nostre lingue si intrecciano alla velocità con cui il suo cazzo mi sta aprendo il culo.
Mi giro a cercare il pelato e lo vedo ancora in piedi, intento a menarsi e a toccarsi il capezzolo destro. Lo chiamo a noi con una mano, dicendogli che lo voglio succhiare ancora. Sale anche lui sul letto e si mette in piedi sopra il suo ragazzo, schiaffeggiandomi in volto con la sua mazza. Un po’ scosso dalla scopata che sto subendo, riesco a infilarmelo in bocca e prendo a succhiarlo intensamente. Riusciamo a trovare una perfetta sincronia e per buoni dieci minuti il moro continua a sbattermelo nel retto, mentre l’altro si fa spremere il cazzone dalla mia bocca.
È quest’ultimo a interrompere il ritmo. Si stacca da me, mi gira attorno a si accovaccia alle mie spalle. Il moro rallenta fino a fermarsi e all’improvviso sento una lingua poggiarsi al mio buco, ancora ripieno di cazzo. È il pelato che, con leccate lente e intense, si divide tra i coglioni del compagno e la mia mucosa, riuscendo anche a infilare la punta della lingua dentro di me. Un brivido mi percorre la schiena e la sento insinuarsi con decisione, scorrendo sopra il cazzo del moro.
La lingua si ritrae, subito sostituita da due dita che ne prendono il posto con estrema facilità. Le intense sensazioni che sto provando mi hanno fatto rilassare del tutto e sono disponibile come raramente mi è capitato. Le dita diventano presto tre e cercano di allargarmi ancora il buco, tirando verso l’alto.
Capisco benissimo cosa sta per succedere e per facilitare l’impresa, mi stendo completamente sul moro, che inizia a mordicchiarmi i lobi delle orecchie e il collo. Le dita se ne vanno e presto è la cappella del pelato a premere contro il mio buco. È umida e, nonostante le sue dimensioni importanti, si fa strada nelle mie carni. Non provo alcun dolore, ma il bisogno di farmi riempire e il mio essere troia mi portano a rilassare i muscoli. Aiutata dai miei umori e dalla sborra che ho dentro da prima, anche questa grossa minchia sprofonda in me e quando il ragazzo è arrivato in fondo tutti e tre ci lasciamo andare a un grido di piacere.
I due tedeschi si fermano dentro di me, mi accarezzano i fianchi e la schiena e si assicurano che tutto vada per il meglio. Riesco solo a dire che voglio essere scopato, prima che il moro sghignazzando mi prenda la testa e inizi a baciarmi.
Lentamente i due grossi cazzi che ho in culo iniziano a muoversi. È un ritmo che cresce inesorabile e nel giro di un paio di minuti mi trovo scosso dai colpi che vengono soprattutto dal pelato, più libero di muoversi alle mie spalle. Lo incito a sfondarmi, afferrandogli una gamba con una mano e tirandolo verso di me. Si sistema un po’ meglio per non perdere l’equilibrio, si regge con forza ai miei fianchi e prende a slabbrarmi il buco con poderosi colpi di cazzo. È proprio quello che volevo e sollevando il busto giro la testa a baciarlo, trovandolo pronto a infilarmi la lingua in bocca.
Il moro mi accarezza il torace, soffermandosi soprattutto sui capezzoli. Mi sta guardando con una faccia da gran porco, la bocca aperta e profondi respiri che gli gonfiano il petto. Sembra davvero su di giri e sento il suo cazzo tendersi ancora dentro di me. Non deve mancare molto e infatti nel giro di qualche minuto lancia un paio di imprecazioni e un calore liquido si diffonde nel mio retto. Il pelato si lascia andare ad alcuni versi d’approvazione, rallentando appena i suoi movimenti.
È il moro a fermarci. Mi fa sollevare un po’ e si riappropria del suo cazzo. Si siede più comodamente contro la testiera del letto e incita il compagno a riprendere a scoparmi. Non che questo abbia bisogno di suggerimenti, ma le parole del ragazzo lo accendono e riprende una monta selvaggia che mi fa gridare in più occasioni dal piacere.
A un certo punto si stanca di scoparmi a pecora, mi fa sdraiare di schiena, mi solleva le gambe e rapido mi infilza col suo bastone. Mi afferra i piedi, divaricandomi le gambe, e prende a pistonarmi il culo. Mi entra nel profondo e continua a fissarmi con i suoi profondi occhi neri. Nel rossore del suo volto si intravede l’intenso godimento che sta provando. Il moro decide di rientrare in gioco, si posiziona alle spalle del ragazzo, baciandogli il collo e stringendogli i capezzoli. Conosce davvero bene i punti deboli del ragazzo e infatti questo volge indietro la testa cercando la bocca del compagno.
Lo sento irrigidirsi dentro di me, ma non ha intenzione di sborrarmi dentro un’altra volta. Avviene tutto rapidamente: esce dal mio culo, si solleva e torna a inginocchiarsi all’altezza del mio volto. Io sporgo la bocca verso il suo grosso cazzo che si sta menando con forza. Spalanco le labbra, desideroso di dissetarmi col suo seme, e subito i primi schizzi mi colpiscono il volto. È una vera fontana, forse più generosa della sborrata che mi ha riversato in culo poco fa. Si sporge un po’ verso di me e mi infila la cappella in bocca, finendo di scaricarsi direttamente dentro la mia gola.
Gli ripulisco il cazzo con precisione e lo sento allentarsi dolcemente. Mi stacco un po’ a malincuore e i due scoppiano in una risata, facendomi i complimenti e dandomi della grande troia. Rimanendo sdraiato li ringrazio sorridendo, porto una mano al mio buco e lo trovo divaricato come poche volte mi è capitato. Questi giovani berlinesi sono stati davvero un regalo inaspettato.
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