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Gay & Bisex

Vacanze in Toscana 2. Sorpresa brasiliana


di svuotocazzi
27.12.2019    |    10.355    |    7 9.3
"Il viaggio e, soprattutto, l’incontro di Marina di Cecina sono stati piuttosto impegnativi..."
Dopo aver salutato i due amici, sono ripartito per Volterra e mi sono sistemato nel b&b poco prima dell’ora di cena. Ho mangiato qualcosa in un ristorante in centro e sono tornato in camera, leggendo qualcosa e andando a dormire piuttosto presto. Il viaggio e, soprattutto, l’incontro di Marina di Cecina sono stati piuttosto impegnativi.
Mi sveglio il giorno dopo riposato, faccio colazione ed esco abbastanza presto a visitare il centro città. C’è davvero molta gente e soprattutto fa un caldo terribile. Per fortuna il b&b che ho prenotato ha una piscina. Verso le quattro decido quindi di rientrare, vado in camera e mi metto il costume. C’è solo una coppia di signori tedeschi che sta prendendo il sole a bordo piscina, mi tuffo e inizio a nuotare, rinfrescandomi dalla giornata. Passo un paio d’ore in acqua o sdraiato al sole. Torno quindi in camera e, ancora col costume, mi sdraio sul letto.
Mi tornano subito alla mente le immagini della scopata di ieri, della complicità dei due amici e di quanto mi sia fatto usare come una troia. Sento il buco fremere al ricordo, porto una mano a toccarlo e lo trovo umido e ancora piuttosto aperto dalle monte di ieri. Sì, mi è decisamente tornata la voglia.
Prendo il cellulare e accendo Grindr. Oggi non l’ho ancora guardato e sono curioso di vedere chi mi circonda. Sì, gente ce n’è: un po’ di locali e parecchi turisti. Mi scambio qualche messaggio con un po’ di gente, ma non sembra esserci nessuno disponibile adesso. Eppure una buona dose di cazzo me la prenderei anche subito. Decido di farmi una doccia: magari i bollori mi passano a contatto con l’acqua fresca.
Mi lavo a fondo e passo un bel po’ di tempo sotto il getto della doccia. Ne esco rinfrancato, ma la voglia non è passata per nulla. Ho lo sfintere che pulsa dal desiderio: forse infilarci tre dita sotto l’acqua non è stata una buona idea per calmarlo. Torno sul letto, con l’asciugamano stretto in vita, e riprendo in mano il telefono. Qualche messaggio nuovo è arrivato: li leggo, ma non è niente di interessante. Sto rispondendo all’ultimo, quando arriva qualcos’altro. Apro la nuova chat e mi compare la foto di un ragazzo di 29 anni, più o meno della mia altezza, rasato e con due begli occhi verdi.
Parte il solito dialogo. È brasiliano, ma vive qui a Volterra da un paio di mesi. Parla e scrive in italiano molto bene e vengo a sapere che la sua famiglia ha origini italiane. Ha appena cenato e vorrebbe ‘compagnia’ per la serata.
“Beh, io cercavo giusto qualche maschietto da svuotare!”
“Brutto maiale! Hai bisogno di cazzo?”
“Oh sì, ho proprio bisogno di farmi scopare” e gli allego un paio di foto del culo.
“Apperò, tutto da leccare quel buco”.
Gli chiedo una foto del cazzo, ma dice che non la manda mai.
“Sei timido?” ribatto.
“Nono, è che preferisco farlo vedere dal vivo!”
“Beh, io sono in camera da solo. Se vuoi passare a farmelo vedere, ti aspetto volentieri!”.
Gli invio subito la mia posizione e mi dice di non essere molto lontano. Mi chiede se può entrare senza problemi in albergo. Gli spiego che la reception ha già chiuso e che alle camere si accede direttamente dall’esterno.
“Ok, allora posso essere da te in venti minuti più o meno!”
“Ottimo, scrivimi quando sei qui che ti apro il cancello!”.
Mi tolgo l’asciugamano e mi metto un po’ di crema sul corpo, per accoglierlo al meglio. Accendo l’aria condizionata (non troppo alta) e la tv su un canale musicale che tengo a basso volume e mi siedo ad attenderlo. Puntuale, il ragazzo mi scrive. Due minuti ed è da me. Gli apro il cancello dal citofono interno e gli spiego come arrivare alla mia camera, seguendo il viottolo dall’ingresso.
“Sono entrato, arrivo!” mi scrive.
Sono nudo e mi sistemo a pecora sul letto, dando le spalle alla porta d’ingresso che ho lasciato socchiusa. La sento aprirsi lentamente.
“Oh cazzo!” esclama.
Mi volto a guardarlo e ci scambiamo un sorriso.
“Troppo esplicito?” gli faccio.
“No, anzi” risponde, togliendosi scarpe e maglietta e avvicinandosi al letto. Mentre si spoglia ne guardo il fisico, è magro, con un pelo sparso su tutto il torno, tenuto corto da una recente rasatura. Sì, è un bel maschietto e poi gli occhi sono di un verde intenso e luminoso. Giro la testa, proprio mentre prende a toccarmi il culo con le mani. Sembra quasi volermi impastare le natiche e il vigore delle sue dita mi trasmette la voglia che deve avere in corpo. Passa rapido a sfiorarmi il buco, facendomelo palpitare.
“Che spettacolo” lo sento sussurrare.
“Leccalo” gli dico.
Evidentemente non aspettava altro perché subito lo sento inginocchiarsi alle mie spalle e la sua lingua calda si appoggia sulla mia mucosa, facendomi gemere rumorosamente. Lappa con intensità per diversi minuti, regalandomi intense sensazioni. Si stacca lentamente da me e si complimenta ancora per l’apertura del mio forellino.
A questo punto si solleva e si toglie i pantaloni e le mutande che ancora indossava. Lo sento armeggiare per un po’ dietro di me e inspirare profondamente. Non capisco subito cosa stia facendo, ma un odore pungente, metallico e piuttosto famigliare inizia a diffondersi nell’aria.
“Ne vuoi anche tu?” mi fa, porgendomi una piccola boccetta in vetro.
La afferro, la apro e anch’io do due forti tirate. Faccio appena in tempo a richiuderla, che un calore intenso mi avvolge la testa e i muscoli mi si rilassano completamente. Era da molto che non lo usavo, ma mi ha sempre fatto raggiungere intensi godimenti. Sento la voglia crescermi dentro e prendo a tirare il lenzuolo del letto con le mani. Proprio quando gli sto per gridare tutta la mia voglia di cazzo, sento la cappella premere contro il mio buco. È calda e grossa.
“Ohhh, finalmente!” mormoro tra di me, mentre il suo cazzo prende a entrarmi dentro.
La mia dilatazione e l’estremo rilassamento che ho raggiunto lo fanno scivolare rapido e, con suo enorme stupore, non ci vuole molto perché i suoi peli pubici mi solletichino la pelle e le sue palle mi sbattano contro. Si ferma un istante e, seppur con la mente annebbiata, riesco a percepire che si tratta di un bell’esemplare di cazzo, dritto e piuttosto spesso.
Lentamente prende a muoversi in un dentro e fuori molto appagante. Il ritmo cresce costantemente, sembra quasi una danza la sua e io mi lascio scivolare sul letto, lasciando solo il culo sollevato così da permettergli di scoparmi con decisione. Già dalle foto mi aveva dato l’idea di essere un bel toro e sta confermando pienamente la mia impressione e tutto quanto avevo già sperimentato nei miei precedenti amanti brasiliani. Mi prende per i fianchi e prende a sbattermi con foga, senza mai estrarre completamente il cazzo dal mio culo. Riafferro la boccetta e aspiro ancora un paio di volte.
“Quanto cazzo sei largo – mi fa – e ti stai bagnando come una cagna!”.
Lo sento scivolare perfettamente dentro di me, come raramente mi era capitato, e per incitarlo spingo il culo verso di lui.
“Dammi il cazzo, dai” lo incito. Forse punto nell’orgoglio, mi scopa con forza estrema, lasciandomi quasi senza fiato. Poi, all’improvviso, esce dal mio corpo. Non capisco cosa sta succedendo, mi giro a guardarlo e lo vedo stringersi il cazzo con forza e con gli occhi serrati in una smorfia dura e determinata. Si rilassa lentamente e allenta la presa. Riapre gli occhi e mi sorride: “Con quel culo, mi stavi facendo venire!”.
Mi scappa una risata, mi volto completamente, gli afferro il pisello e me lo porto alla bocca. Non l’avevo ancora assaggiato, ma il suo gusto, unito a quello dei miei umori, mi da alla testa. Lo succhio con decisione, facendomelo arrivare fino in gola e piantandomelo tutto dentro. Lui mi afferra la testa e riprende il controllo della situazione, prendendo a scoparmi il cavo orale.
“Ma quanta cazzo di voglia hai?” mi fa. “Non te la voglio dare in gola, però!”.
A queste parole, mi stacco da lui, mi rovescio sulla schiena e sollevo le gambe, mostrandogli ancora una volta il mio buco spalancato. Riprendo la boccetta e me la riporto al naso. Gliela passo veloce e anche lui dà due tirate. La richiude e subito mi sprofonda dentro. Io mi tengo alla sua schiena, lui alle mie spalle, mentre prende a svangarmi il culo, coprendomi di insulti che non fanno altro che eccitarmi ancora di più.
Passa qualche minuto e mi fa: “Ti sborro in culo, eh?”.
“Dammela tutta, dai!” gli rispondo.
Baciandomi continua a scoparmi e geme con forza crescente, finché non me lo sento esplodere dentro in una sborrata imponente. Conto una decina di schizzi e, mentre continua a scoparmi, sento un rivolo caldo uscirmi dal culo.
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