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Il cugino francese


di svuotocazzi
25.07.2017    |    32.885    |    7 9.7
"Si solleva del tutto e tenendosi ai miei fianchi mi dà gli ultimi colpi in culo, lasciando esplodere l'orgasmo..."
È tanto tempo che non vado a trovare i parenti di mio padre in Francia. Così, quest'anno, ho deciso di fare questo viaggetto assieme ai miei genitori: pochi giorni di riposo a costo zero non sono certo da buttar via!
Dopo un viaggio in macchina un po' lungo, ma tutto sommato scorrevole arriviamo a destinazione e subito ci accompagnano al piccolo appartamento che ci hanno riservato. I primi giorni trascorrono tranquilli: il caldo non eccessivo ci permette di visitare comodamente alcune città dei dintorni.
La sera del terzo giorno veniamo invitati a cena da una cugina, più o meno coetanea di mio padre. Si mangia, si beve e si chiacchiera molto (per fortuna quasi tutti parlano un po' di italiano e io il francese riesco almeno a capirlo).
A metà della cena ci raggiunge anche il figlio della cugina, un ragazzo poco più grande di me con cui da bambino ricordo di aver giocato molto. Saranno almeno quindici anni che non ci si vede, ma lui è molto simpatico e spigliato e passiamo almeno un paio d'ore a parlare in compagnia. Vengo così a sapere che si è separato dalla moglie da un annetto e che sta cercando di migliorare il proprio lavoro trasferendosi in Svizzera.
Già da piccoli questo cugino esercitava su di me un certo fascino. Sarà che a me ancora bambino quei pochi anni di differenza lo faceva apparire ormai grande e maturo, ma ricordo che quando ci si vedeva in estate io ero affascinato dai suoi modi e dal suo carattere solare. Col tempo, poi, si è fatto davvero un bell'uomo: testa rasata, barba un po' lunga ma ben tenuta, due occhi neri e vispi e un buon fisico, per quanto posso capire dai vestiti che ha addosso. Insomma, non nego di esserne attratto … e forse lo ero già anni addietro, senza saperlo.
A un certo punto prende in mano una sigaretta e la madre lo riprende perché non vuole che si fumi a tavola. Un po' sbuffando si alza dalla sedia e fa per allontanarsi, dicendomi: “Mi accompagni che ho voglia di fare due passi?”.
“Certo – gli dico sorridendo – Non ne posso più di stare seduto!”.
Ci allontaniamo quindi di un po'. La casa dei parenti è in campagna, addossata a un monte, e ricordo che un tempo c'era una cascatella a poca distanza formata da un ruscello. Gli chiedo quindi se c'è ancora.
“Sì sì, te la ricordi ancora?”
“Mi piaceva molto quel posto. Ci andiamo?”
Ci avviamo e riprendiamo a parlare. Lui si accende la sigaretta e mi spiega che il suo prossimo trasferimento in Svizzera sarà un bel cambiamento, lontano dai parenti e dagli amici. Io lo ascolto e mi mostro comprensivo.
Arriviamo in un punto piuttosto appartato. Il buio della sera è ormai completo e si sente distintamente il rumore dell'acqua della cascata. Non so bene come ma il discorso è finito sul sesso: mi dice che lui è a secco da un po' e mi chiede come sono messo io.
“Mah, non mi lamento” e gli faccio l'occhiolino.
“Ah sì?” mi dice. E mi appoggia una mano sul culo, tastando la consistenza. La mano si fa sempre più intraprendente e riesce ad abbassarmi i pantaloncini, riprendendo a toccarmi le natiche.
Io sono un po' turbato e piuttosto irrigidito. Cioè, è un bel ragazzo e se non fosse mio cugino ci avrei di sicuro provato, ma fare sesso con un parente non mi era mai passato per l'anticamera del cervello.
“Beh – continua – con questo bel culetto ne devi far divertire molti”.
A questo punto decido di non opporre resistenza (sarei poco credibile, in effetti) e di passare al contrattacco. Mi giro verso di lui e gli passo una mano sulla patta, sfiorando un rigonfiamento che poco lascia all'immaginazione.
“E tu sei a secco da molto?” gli sussurro all'orecchio.
“Sì, hai voglia?” mi fa.
Io gli sorrido e con le dita gli sbottono i pantaloni. Prendo a baciargli il collo e lo sento gemere di piacere. Mi stacca delicatamente e prende a baciarmi affondando la lingua dentro di me. Rispondo al bacio e sento le sue mani correre lungo la mia schiena, dalle spalle al sedere. Siamo molto stretti tra di noi e i nostri membri turgidi si sfiorano, separati solo dalla sottile stoffa delle mutande. Sembra che il cugino sia ben messo là sotto e una buona dose di cazzo francese è quello che ci vuole per coronare la vacanza.
Mi stacco dalla sua bocca vogliosa e mi abbasso velocemente. Prendo a baciargli l'asta senza farla uscire dalle mutande e la sento pulsare sempre più dura. Con una mano intanto gli tocco i coglioni: sono grossi, non troppo pelosi e pieni da troppo tempo di tanta sborra.
Gli abbasso gli slip e subito ne esce una mazza lunga almeno una ventina di centimetri. Il buio non mi permette di vederla bene, ma in questo momento ho solo voglia di gustarmela a fondo. Mi inumidisco le labbra e inizio a succhiare la cappella. È proprio un bel cazzo, grosso il giusto e lungo almeno una ventina di centimetri. Lo faccio entrare lentamente dentro la mia bocca, assaporandone il sapore. Quando è arrivato in fondo sento mio cugino sospirare qualcosa in francese. Alzo gli occhi verso il suo volto e nel buio quasi totale intuisco che abbia lo sguardo concentrato su di me.
Inizio a succhiare lentamente, facendone uscire solo un po' e avvolgendo la cappella con la mia cappella calda. Mio cugino gradisce, lo sento gemere, porta una mano sulla mia testa per dettarmi il ritmo e con l'altra corre a stimolarsi un capezzolo sotto la maglietta. Capisco che deve essere una sua zona erogena e, continuando a succhiare, porto una mia mano all'altro capezzolo strizzandolo con forza crescente.
“Mmm, che bravo che sei! Era tutta la sera che speravo arrivasse questo momento”
Hai capito il cugino? Mi aveva messo gli occhi addosso fin dall'inizio e io non mi ero accorto di niente. In segno di gratitudine accolgo tutto il suo cazzone in bocca e prendo a massaggiargli la cappella con i muscoli della gola. La cosa lo manda in estasi e mi tiene ferma la testa in quella posizione con la mano.
É chiaro che non ho voglia di andarmene, ma ho anche bisogno di prendere fiato e a malincuore mi sfilo di un po' la mazza dalla gola, respirando a fondo. La sua presa si è un po' allentata, ma subito riprendo a succhiarlo con più forza di prima. Il cazzo scorre sulle mie labbra e lo sento gonfiarsi ancora di più dentro la mia bocca.
“Così mi fai venire subito” mi sussurra e fa per afferrarsi il pisello con una mano.
Me ne accorgo in tempo e me lo rinfilo tutto fino in fondo, dando un altro paio di succhiate poderose e riprendendo un più lento movimento di bocca che lo fanno esplodere in poco tempo. Sento la mazza tendersi ancora di più e fiotti copiosi di sborra mi esplodono in bocca. Riesco a contarne otto e la bocca mi si riempie di uno sperma dolce e gustoso che prendo a inghiottire a grossi sorsi.
Sento mio cugino ansimare a fondo, mentre gli ripulisco per bene il cazzone che ancora non accenna a perdere consistenza.
Decido di staccarmi e di rialzarmi. Mio cugino mi fissa con entrambi gli occhi e mi sorride: “Complimenti, davvero! Non avevo mai goduto così!”.
Io mi avvicino a lui, lo bacio delicatamente e con la mano gli afferro il pisello che è ancora bello duro: “E con questo cosa facciamo?”.
“Mah, non so” sussurra e socchiude gli occhi, mostrando di gradire il lento movimento della mia mano.
Decido di prendere in mano la situazione. Mi allontano un po' da lui, mi tolgo le mutande e mi appoggio a novanta contro un albero lì vicino. Torno a segarlo con una mano e con l'altra mi porto un po' di saliva al buco per inumidirlo.
Lui segue attentamente i miei movimenti e osserva il mio culetto dondolare al buio. Si libera completamente dei pantaloni e mi si mette alle spalle. Tutto avviene rapidamente. Con un dito trova la mia mucosa bagnata, ci appoggia la cappella e spinge con decisione. Io rilasso il buco e la mazza affonda decisa dentro di me. Appena le sue palle sbattono contro la mia pelle, entrambi ci lasciamo andare a un gemito profondo.
Il cugino si assesta bene dentro di me, mi afferra i fianchi con le mani e prende subito a sbattermi con foga. È davvero deciso e capisco che la pompa di prima è servita solo ad accendergli la libido, senza soddisfarlo completamente. Il suo bel cazzone è ancora tosto come prima e si muove con estrema precisione dentro di me. È chiaro che non è la prima volta che si scopa un culo.
Preso dal godimento inarco la schiena, mentre lui si piega verso di me e mi bacia il collo. Sento la sua barba pizzicarmi la pelle, giro la testa e al volo prendiamo a baciarci, senza che il ritmo della monta sia minimamente diminuito.
Godo molto e dal mio culo prendono a gocciolare degli umori. Lui se ne accorge, porta una mano al buco e, rallentando i suoi movimenti, affonda due dita dentro di me facendomi gemere per la sorpresa improvvisa. Le estrae dopo un po' e me le porta alla bocca per farsele ripulire. Non chiedo di meglio e assaporo con piacere il gusto acre di quanto mi porge. Mi volto all'indietro e, finendo di leccargli i polpastrelli, lo vedo avvicinarsi con la testa. Torniamo a baciarci a fondo e un fremito del suo cazzo dentro di me mi dimostra il suo grado di profonda eccitazione.
Per fargli provare quanto sono porco, mi sfilo la mazza dal culo e rapidamente mi accuccio a succhiarla, gustandomela a fondo. Lui geme sotto i colpi della mia bocca, ma è presto chiaro che non vuole sborrare di nuovo in questo modo.
“Il culo, il culo … voglio ancora il culo” mi fa e con le mani mi fa alzare. Io mi giro subito e, afferrandogli la mazza, me la pianto tutta dentro. Lo sento dire qualcosa in francese, evidentemente non si aspettava questa mia mossa.
Riprende a sbattermi con foga. Gli dico chiaramente che ho bisogno di più cazzo e lui non vuole farmelo mancare. Era parecchio che non venivo scopato in questo modo e quasi non ricordavo cosa vuol dire essere montato da un toro coi fiocchi.
Si piega lentamente verso di me e, continuando a muoversi con forti colpi di reni, mi avvinghia con le braccia e si adagia sulla mia schiena. Sento il suo respiro caldo e affannato sulla mia pelle. Si solleva di un po' e mi dà dei piccoli baci alla base del collo. È davvero un grande amante mio cugino!
Le sue spinte si intensificano e il ritmo rallenta leggermente. Sembra quasi volersi godere appieno il mio culo e io lo aiuto spingendo in fuori il sedere e rilassando i muscoli anali. Con la lingua lo sento percorrermi il collo e arrivare al mio orecchio destro.
“Sto per venire” mi dice.
“Resta dentro” lo prego.
“Non avevo intenzione di uscire” e mi bacia ancora. Si solleva del tutto e tenendosi ai miei fianchi mi dà gli ultimi colpi in culo, lasciando esplodere l'orgasmo. Forti scariche di sperma mi allagano il retto e lui si lascia andare a un ruggito forte e maschio che accompagna tutta la lunga sborrata. Ne ha fatta un casino anche questa volta: sarei curioso di sapere se è sempre così o se è solo perché non scopava da un po'.
Mi dà ancora un paio di colpi e poi estrae la sua mazza. Stravolto dall'intensità della scopata, mi volto lentamente e la intravedo al buio lucida e invitante. Mi piego e me la porto alla bocca, ripulendola per bene.
Malvolentieri la faccio uscire dalla mia bocca e mi alzo a baciare mio cugino, che ancora una volta accoglie la mia lingua con passione. Ci stacchiamo e ci godiamo per un po' l'aria fresca della sera che asciuga i nostri sudori.
“Grazie” mi fa, sorridendo.
“Grazie a te, caro cugino”, gli rispondo con una linguaccia.
Ci rivestiamo e ricomponiamo per renderci presentabili al resto della famiglia. Prima di tornare dagli altri mi ha detto che una delle prossime sere mi presenterà alcuni suoi amici. La vacanza tranquilla dai parenti francesi sta prendendo una piega tutt'altro che spiacevole!
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