Gay & Bisex

Madrid 1


di svuotocazzi
14.01.2022    |    11.048    |    6 9.6
"In casa è piuttosto caldo e, anche restando in mutande, non sento freddo..."
Dopo quasi tre anni dall’ultima volta, durante le vacanze natalizie mi sono deciso a riprendere un aereo e ad andare all’estero. Prenotando con buon anticipo, ho scelto di trascorrere qualche giorno a Madrid tra Capodanno e l’Epifania. È davvero molto che manco dalla capitale spagnola. La voglia di (ri)vedere musei e monumenti della città c’è, ma non nascondo che ho intenzione di fare letteralmente il pieno di cazzo ispanico.
Sbarco a Madrid in tarda mattinata e dall’aeroporto raggiungo subito il centro città. Ho prenotato un piccolo appartamento a due passi dal Paseo de Arte per muovermi a piedi in centro e con Chueca facilmente raggiungibile per le serate ‘movimentate’ che ho in mente di trascorrere. Nel punto stabilito incontro la ragazza che mi ha affittato la casa: è molto gentile e mi fa vedere il bilocale. È davvero un’ottima collocazione, con tutto il necessario per il mio soggiorno. Dopo pochi minuti, mi saluta e se ne va.
Decido di farmi una doccia dopo il viaggio. Mi spoglio e, poco prima di entrare in bagno, accendo Grindr. Lascio il telefono sul letto e vado a lavarmi. Ho una certa eccitazione in corpo e sotto l’acqua calda mi soffermo con le dita sul buco del culo, infilandomene dentro qualcuna. Nonostante nei giorni scorsi abbia scopato abbastanza, la voglia si fa sentire e il cazzo mi si fa barzotto. Finisco di lavarmi, mi asciugo e preparo per bene anche il mio culo alle scopate che ho intenzione di farmi.
Pulito e con la pelle profumata di bagnoschiuma, esco dal bagno e rientro in camera. In casa è piuttosto caldo e, anche restando in mutande, non sento freddo. Riprendo il cellulare e controllo la situazione nei dintorni: parecchie visite al mio profilo e vari tap ricevuti. Rispondo a tutti e contatto i profili più vicini. Sembra esserci parecchia carne disponibile: mi colpisce soprattutto un ragazzo rasato sui trent’anni, dagli occhi neri e dal fisico definito. Ha un profilo piuttosto esplicito e capisco possa fare al caso mio.
Mi risponde quasi subito in un inglese un po’ stentato. È di Barcellona, in visita anche lui per qualche giorno nella capitale. Mi fa intendere di avere le palle piene e di essere libero. Scambiamo un paio di foto e gli mando la localizzazione.
Pochi minuti e mi scrive di essere arrivato. Gli apro la porta e lo attendo sull’uscio dell’appartamento con solo gli slip addosso. Appena mi vede sulle scale, mi saluta con un sorriso luminoso. Ricambio e lo faccio entrare, chiudendo la porta. Lo osservo mentre posa una borsa a terra e si toglie il giaccone. È più alto di quanto me l’ero immaginato, ma sotto i vestiti si intravedono due belle spalle e il segno del pettorale. Sì, il primo incontro spagnolo mi è andato bene.
Lui rimane in jeans e maglietta e mi si avvicina lentamente, continuando a sorridere. Gli faccio un occhiolino, subito prima che le sue labbra si posino sul mio collo. Prende a baciarmi e leccarmi con molta lentezza, mentre con le mani mi afferra i fianchi e spinge il suo bacino contro il mio. Si struscia sul mio corpo, mentre la sua lingua corre a bagnarmi il lobo di un orecchio, si muove lungo la guancia e mi entra in bocca intrecciandosi alla mia. Bacia davvero bene e restiamo uniti a lungo. Sento distintamente i suoi pantaloni gonfiarsi a contatto col mio corpo. Dalle foto si vedeva un bel cazzo, ma qua mi sembra di sentire un pisello grosso e palpitante.
Non resisto molto. Mi stacco dalla sua bocca e mi inginocchio. Gli sbottono i pantaloni, glieli abbasso leggermente e ammiro la sua erezione ancora foderata dal tessuto delle mutande. Mi inumidisco le labbra e lo sento ridacchiare là in alto. Lo guardo fisso negli occhi, lui mi prende la testa e me la spinge contro il suo cazzo. Prendo ad annusare l’odore del suo sesso: sa di pulito, ma anche di eccitazione. Gli lecco il tessuto degli slip, seguendo le forme del suo bel cazzone. Pulsa ad ogni mio colpo. Il toro è davvero pieno e infatti non resiste molto a questo mio trattamento.
Aiutandosi con una mano, fa spuntare la cappella da sotto, senza togliersi gli slip. La aspiro subito nella mia bocca, tirandomi dietro tutto il suo pisello che penetra deciso nella mia cavità orale. Saranno 20 cm grossi e gustosi che prendo a pompare con forza, sempre guidato dalle sue mani che mi tengono fissa la testa. Lo pompo a fondo, con un ritmo sostenuto. Mi fermo solo quando la cappella mi scende in gola ed è tutto dentro di me: stringo la glottide massaggiandogli il cazzo. Lo sento ansimare e borbottare varie parole in spagnolo, mentre le sue dita mi stringono con forza maggiore. Al porco sta piacendo il trattamento che gli ho riservato, e anche parecchio!
Continuo il pompino, alternando momenti più decisi ad altri più delicati. Mi faccio anche uscire il cazzo di bocca, passando a leccargli con gusto le palle, mentre la mazza mi sbatte sulle guance. Aspiro il suo odore di maschio in calore e inarco il culo spontaneamente. Rivolgo lo sguardo verso l’alto e vedo i suoi occhi passare dal movimento della mia bocca al mio fondoschiena che faccio ondeggiare lentamente. Sembra cotto a puntino e decido che è il momento di passare oltre.
Mi sollevo e gli do le spalle: lentamente, ma sempre ondeggiando il culo, mi tolgo gli slip. Libero le mie natiche, me li faccio scivolare lungo le gambe e con un movimento del piede destro li lancio lontano da me. Lo sento sbuffare dietro di me: mi volto e lo trovo con lo sguardo fisso sul mio corpo, intento a massaggiarsi il cazzo con la mano. Continuando a guardarlo, metto in bella mostra il buco e ci faccio scivolare dentro prima una e poi due dita.
Lui non resiste più. Si avvicina e si butta ai miei piedi, prendendo a mangiarmi il buco con una foga che ho trovato raramente nei miei amanti. Infila la lingua dentro di me e mi lappa a fondo la mucosa, provocandomi dei brividi che mi scuotono il corpo e mi fanno gemere con forza. Proprio come ho fatto io col bocchino poco fa, anche lui passa da leccate intense ad altre più leggere.
Finalmente si alza in piedi. Si riafferra il cazzo ancora in piena erezione e prende a sbattermelo con forza sul culo, spennellandomi il buco. È chiaramente eccitato, ma anch’io non sopporto a lungo questo trattamento e gli chiedo di scoparmi. Ridacchia contento, si sputa sul pisello e subito me lo infila in corpo, tutto in un colpo!
Io gemo, mentre lui, sorpreso dalla mia dilatazione, si lascia andare a un lamento roco appena le sue palle sbattono contro la mia pelle. Gli dico di non fermarsi e lui prende subito a montarmi come una cagna. È giovane e forte, chiaramente non aspettava altro che un culo disponibile e io sono pronto a soddisfarlo. Abbasso la schiena, mettendomi a novanta, mentre lui mi afferra per i fianchi. Mi sbatte con forza, rivolgendomi degli insulti in spagnolo che mi accendono come la più navigata delle puttane.
Sento di essere molto largo e infatti il suo cazzo mi scivola fuori un paio di volte. Alla seconda, mi volto rapido, mi abbasso e me lo infilo in gola gustandomi i suoi e i miei umori.
“Ohhhh” lo sento gemere dall’alto.
Percepisco che produce molto presperma e sento anche il suo corpo vibrare dall’eccitazione. Non deve mancare molto.
Torno a dargli le spalle e lui è pronto a risbattermelo in culo con un colpo ben assestato. Mi scopa con ancora più forza di prima ruggendo con vigore. Va avanti ancora alcuni minuti, poi rallenta improvvisamente ma senza uscire. Il suo pisello si è indurito ancora di più e lo sento chiaramente pulsare, mentre mi scivola in corpo ancora per qualche volta. Sposta le mani sulle mie spalle e torna lentamente ad aumentare il ritmo: colpi forti e sicuri si susseguono contro il mio culo.
Lui geme sempre di più e poi, urlando un “Me corro” con un profondo tono gutturale, prende a fiottarmi sborra nelle viscere. Qualche brivido percorre il corpo del mio toro spagnolo, mentre esausto appoggia il suo petto sulla mia schiena.
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