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I FIGLI DEL CONTADINO


di gayleccaculo
18.07.2013    |    37.879    |    12 7.8
"Non erano bellissimi, ma entrambi avevano un viso assai piacevole e il loro corpo ben fatto da giovani maschi adolescenti mi faceva spesso impazzire di..."
Il sesso sporco mi eccita da morire: io adoro i piedi sudati e sporchi,soprattutto dei ragazzi giovani e boni!Mi eccita il cazzo non lavato da tempo, lo smegma che impasta il glande, gli odori pungenti di cazzo, di sborra di piscio giallo, ma anche quelli del buco del culo sudato e sporco.Al liceo ho annusato e leccato tante volte gli slip sporchi di due miei compagni di classe proprio in corrispondenza di quelle belle strisciate marroncine che il culo dei giovani che si lavano poco produce con tanta facilità... Che odore e che sapore meravigliosamente schifoso di giovane maschio! E poi i loro calzini intrisi d sudore puzzolentissimo... Spero possiate sborrare a fiumi leggendolo.Se non amate il sesso molto sporco, scat e pissing non leggete questo racconto, se invece vi eccita ditemelo, magari ci torniamo a scrivere raccontandoci le nostre esperienze più estreme.Scusate per la spaziatura, ma ho fatto un copia e incolla da una pagina web su cui l'ho pubblicato.

I FIGLI DEL CONTADINO

Avevo appena 18 anni appena compiuti, ma sapevo di essere attratto dai giovani maschi da un bel po' di tempo. In estate frequentavo la casa di famiglia, una villa assai grande, posta in posizione centrale rispetto alla pianura circostante che per secoli erano stati di proprietà della mia famiglia.Da una decina d'anni la tenuta che si estendeva intorno alla villa era condotta da una famiglia di mezzadri, che alloggiavano nella vetusta e grande costruzione rurale che affiancava ossequiosamente l'edificio padronale, ove abitavamo noi durante l'estate.I figli del contadino erano due, Marco e Filippo, che avevano rispettivamente l'uno la mia stessa età e l'altro, Filippo, 19 anni. Non erano bellissimi, ma entrambi avevano un viso assai piacevole e il loro corpo ben fatto da giovani maschi adolescenti mi faceva spesso impazzire di libido, nelle mie solitarie fantasie masturbatorie.Non sono semplicemente omosex, ma ho sempre avuto gusti sessuali particolari, un po' estremi. Beninteso, nessuna violenza, nessun desiderio sado-maso, ma l'idea di essere sottomesso da Marco o da Filippo e costretto a far e cose che alla maggior parte delle persone susciterebbero davvero repulsione,mi eccitava da morire.
Marco, dicevo, era quello che si dice uno "bono":un corpo ben tornito e muscoloso al punto giusto, un culo tondo e sodo,molto mascolino, un viso largo con grandi occhi grigio verdi, uno sguardo penetrante, di ghiaccio, decisamente un po' inquietante. Come il fratello non si lavava gran che: facevano il bagno solo una volta alla settimana, ma dal Lunedì alla Domenica lavoravano entrambi nei campi,sotto il solleone, sudando abbondantemente. Era inevitabile che quasi sempre i loro bei corpi emanassero un'odore acre di giovane maschio, ma anziché esserne respinto, quando avevo occasione di avvicinarli e le mie narici ne venivano letteralmente assalite, il cazzo mi diventava subito duro e finivo per assumere comportamenti ambigui per star loro più vicino possibile, per sfiorarli e respirare quegli odori forti e penetranti, ma al tempo stesso così intimi.Quel Venerdì mattina Marco venne in casa mia dopo aver tagliato l'erba nel grande campo dietro alla villa. Dovevamo trasportare e montare un tavolo da ping pong nel giardino e mi avrebbe dovuto dare una mano.Si presentò a torso nudo, con una paio di pantaloncini corti di tela leggera, stropicciati e un po' sporchi, che gli fasciavano un po' troppo il bel culo a causa della taglia troppo piccola, un paio di scarpe da ginnastica vecchie e malandate, da cui spuntavano un paio di calzini corti che lasciavano scoperti i malleoli. Le gambe muscolose e leggermente pelose sembravano quasi possenti. Il petto era quasi glabro, pochissimi peli neri sparsi qua e là dimostravano la sua giovane età, i capezzoli erano provocanti, abbastanza grandi, ma avevano qualcosa di sfacciato. L'ombelico era molto eccitante: un piccolo tortellino non certo incavato, ma nemmeno prominente, era annegato in una peluria nera relativamente folta, ma molto fine e sottile che disegnava una riga verticale, scendendo verso l'inguine e scomparendo nell'elastico degli slip bianchi che spuntavano dall'orlo dei pantaloncini di un blu molto sbiadito e slavato. Al di sotto si leggeva chiaramente il rigonfiamento dei suoi genitali che non sembravano proprio a riposo.Anche se non l'avevo ancora mai visto completamente nudo, non avevo mai avuto l'impressione che avesse un cazzo enorme e quindi il fatto che si intravedesse un certo gonfiore mi fece pensare che gli stesse tirando almeno un po'.Marco era sulla porta della mia camera, dicevo, letteralmente grondante di sudore. La puzza acre e maschia delle sue ascelle bagnate saturò rapidamente l'aria e io mi eccitai immediatamente. Iniziai subito a pensare cosa potevo fare per godere di più dei suoi odori intimi, sognando che lui facesse qualche avance e accettasse di fare sesso con me, ma non aveva mai mostrato segnali in tal senso.Mi disse:"sono qui. Se vuoi andiamo a prendere il tavolo da ping pong e lo montiamo: ho tutta la mattina a disposizione perché mio padre a mia madre se ne sono andati a xxxxx. A casa siamo rimasti solo io e Filippo che sta ancora dormendo... lo sfaccendato""Andiamo, ma non so se in due ce la faremo, perchè il tavolo è in una cantina piena di roba e dovremo sfilarlo da una posizione molto scomoda. Suderemo parecchio""Non ti preoccupare io sono già tutto sudato e poi oggi devo fare il bagno"Non mi lasciai scappare l'occasione di provocarlo: "lo vedo e... soprattutto lo sento!" replicai,agitando eloquentemente la mano davanti al mio naso come per allontanare il cattivo odore.Si allarmò subito e arrossendo in modo evidente, mi domandò sussurrando: "Puzzo?""Sì puzzi parecchio, ma non ti preoccupare: non mi dà fastidio. E' normale per un giovane maschio di 18 anni puzzare di sudore e non solo di sudore!... Alle ragazze questi odori in realtà piacciono da morire. Anzi, se vuoi un consiglio, prima di uscire con una bella figa non lavarti, soprattutto i piedi e la cappella: un maschio deve sapere di maschio! Quando ti abbassi le mutande devi stordirle con l'odore del tuo cazzo sporco e loro vorranno ciucciartelo subito per sentirne anche il sapore acido!E ti assicuro che anche la puzza di piedi, anziché schifarle, le eccita come delle zoccole"Era palesemente imbarazzato, era arrossito e si capiva che questi discorsi gli parevano assurdi e del tutto fuori luogo.Avevo esagerato, ma ormai avevo rotto il ghiaccio e decisi di andare oltre, fino in fondo."E poi se ti lavi solo una volta alla settimana, per forza puzzi! Chissà come ti puzzano i piedi eh?""Beh...Ma se ti faccio schifo, me ne vado e torno nel pomeriggio dopo il bagno...""Ma che dici? Non mi fai affatto schifo...... Sei giovane, sano e bello, cosa vuoi che m'importi dover respirare l'odore acre delle tue ascelle... Non mi darebbe fastidio nemmeno se ti togliessi le scarpe e ti sfilassi i calzini per mettermi sotto al naso i piedoni sudati!"Ormai era fatta, aveva capito dove volevo arrivare e la sua reazione fu del tutto inaspettata: "Io sono un contadino e tu sei un signore, se è questo che vuoi io devo obbedire""Ma che dici? Io e te siamo amici, queste differenze di classe non esistono più da secoli. Ti sto solo dicendo che per l'amicizia che c'è fra noi, non mi fanno certo schifo gli odori del tuo corpo, nemmeno quelli più intimi che non mi hai mai fatto annusare. Se vuoi te lo dimostro: vuoi che ti faccia un massaggio ai piedi sudati? Sarai stanco dopo tre ore nei campi sotto il sole".Il dado era tratto:gli avevo appena chiesto di farmi annusare i suoi piedi puzzolenti.Lui rispose: "Se è questo che vuoi... Ma sei sicuro che non ti faccia schifo? Non me li lavo da Venerdì scorso""Ti ho detto che di te non mi fa schifo nulla: sei giovane e sano e poi siamo amici, no? Gli amici devono essere in confidenza, conoscersi intimamente... non avere segreti, né pudori l'uno per l'altro"Mi chinai, gli slacciai le scarpe e lui si chinò a sua volta, confuso, per non lasciarmi fare da solo. Ansimava per l'imbarazzo,ma mi accorsi che il gonfiore del suo pacco sotto i pantaloncini era aumentato: ormai era eccitato anche lui, anche se si stava vergognando di esserlo. Lo feci sedere sul mio letto gli sfilai entrambe le scarpacce e rimasi letteralmente stordito dalla puzza dei suoi piedi. I calzini erano relativamente sporchi, ma soprattutto erano bagnati di sudore."Mmmmh che fetore! Ma davvero non te li lavi da una settimana, eh? Riusciresti a stendere anche una ninfomane che non fa sesso da un anno!""Dai basta, mi vergogno..""Ti ho detto di non preoccuparti: ora ti dimostro che non mi fai schifo, così la pianti".Mi misi il suo piede destro sotto il naso, inspirai profondamente quel suo olezzo così mascolino e con i denti gli sfilai il calzino bagnato di sudore. Fu meraviglioso, il suo piede era bellissimo, aveva le unghie corte (i piedi con unghie lunghe mi spengono la libido), ma era decisamente sporco. Un alone leggermente grigiastro rivelava la cricca mista a sudore tra un dito e l'altro, qua e là qualche briciola di sporcizia di dubbia provenienza,la pelle era chiaramente umida e vagamente appiccosa per il sudore.Provai una sensazione di schifo, mista ad un'eccitazione crescente, che prevalse su tutto quando mi misi a pensare che stavo finalmente per leccare i suoi piedi sudati e puzzolenti, come avevo fantasticato di fare tante volte masturbandomi. Non ci pensai due volte: aprii la bocca e mi ficcai fino in gola alluce, indice e medio e cominciai a slinguazzargli il piede sudato, annaspando con la lingua negli interstizi tra le dita dove più si annidava il sudore misto alla cricca. Lui protestò, si schernì, ma non ritrasse il suo piede dalla mia bocca vogliosa. Il sapore era tremendo, acido e salaticcio, la cricca impastata al suo sudore si scioglieva facilmente e m'impastò la bocca quasi subito.Per l'eccitazione la mia salivazione aumentò e fui costretto a deglutire più volte la mia saliva "condita" saporitamente dal sudore e dalla cricca dei suoi piedi. Ciucciavo e leccavo a più non posso, palesemente eccitato e lui con uno sguardo tagliente e cattivo, mi sussurrò:"Ma sei un vero frocio schifoso""Sono il tuo schiavo di bocca Marco, e puoi chiedermi di fare le cose più lerce ed eccitanti. Anzi, facciamo così: tu devi pretendere che io compia azioni via via più sporche e schifose sul tuo corpo, gradualmente, ma senza alcun limite: qualunque oscenità ti venga in mente devi obbligarmi a farla. Se riuscirai a schifarmi davvero, io mi arrenderò e la smetteremo, ma se non riuscirai a farmi schifo con il tuo corpo, tutti i Venerdì mattina, prima di fare il bagno, verrai da me, ti abbasserai pantaloncini e mutande e mi costringerai a farti un bidè con la lingua!Come premio ti spompinerai nella mia bocca e mi costringerai a bere il sugo dei tuoi coglioni sudati. Ma mi raccomando, dovrai venire da me prima di lavarti!"A quelle parole e con tutti quei leccamenti di piedi si eccitò molto: sulla patta dei pantaloncini di tela sottile incominciò ad allargarsi una evidente macchia umida di denso umore prostatico. Allungai la mano sul suo pube e iniziai a massaggiare con un movimento rotatorio del polpastrello quella macchia viscida e sempre più appiccicosa, ritirai la mano e guardandolo diritto negli occhi, mi porta il dito alle narici per annusare l'odore di quel suo umore maschile: la puzza intensa di cazzo non lavato da tempo mi inebriò e misi in bocca il dito per gustarne il sapore salaticcio: avvertii chiaramente la densità e la vischiosità di quel liquido di giovane maschio.Mi interruppe con una certa aggressività: "Il cazzo ancora no, frocio che non sei altro,prima finisci con i piedi sudati. Il sinistro non me lo hai ancora ciucciato e poi voglio che tu senta il sapore della cricca sotto le unghie!"Aveva capito benissimo cosa desideravo e cosa mi eccitava di più: mi stava ordinando di pulirgli le unghie dei piedi lerci e sudati con i denti o con una limetta per poi assaporarne la cricca.Gli denudai anche l'altro piede e, lungi dall'essermi abituato al fetore acido, ebbi un attimo di esitazione prima di riprendere il lavoro di bocca e di lingua sul suo bel piede per pulirglielo dal sudore e dalla cricca.Con la bocca nuovamente impastata di quel sapore intensissimo di formaggio fermentato,presi una limetta con una punta arrotondata e iniziai il pedicure. Gli infilai la punta della limetta sotto le unghie degli alluci raccogliendo con delicatezza e precisione una quantità considerevole di cricca giallina. Nonostante fosse un bel grumo non cadde dalla punta della limetta perché il sudore l'aveva resa pastosa e appiccicosa, la raccolsi col dito la avvicinai al naso e credetti di vomitare: puzzava maledettamente, ma era la cricca dei suoi piedi di giovane maschio ormai in calore.Con lingua la raccolsi e premetti il piccolo grumo contro il palato: sapeva di marcio, di formaggio camembert molto maturo. Fissandolo negli occhi che mi guardavano ormai con disprezzo, sciolsi quel grumo con la saliva e deglutii."Ora sei pronto per leccarmi il cazzo. Ma bada che la cappella non me la lavo mai. Nemmeno quando faccio il bagno!"Io ero eccitatissimo e mi abbassai i jeans e le mutande per liberare il mio cazzo in tiro."Non penserai mica che te lo prenda in bocca! Sei tu che vuoi ciucciare il mio, io non sono finocchio. Al massimo ti faccio una pugnetta!""No, Marco, non pretendo che tu mi faccia un pompino, ma almeno masturbami con i tuoi bei piedi puzzolenti. Lentamente, però, perché se vengo subito non so se riuscirò a sopportare ancora il tuo olezzo.""Ok,frocio, inizia a tirarmi fuori il cazzo"Lui cominciò a sfregarmi un piede sul cazzo e sullo scroto. Io ero inginocchiato davanti al suo inguine, gli slacciai il bottone dei pantaloncini e tentati di sfilarglieli, ma poiché lui rimaneva seduto sul letto ebbi difficoltà. Gli chiesi di alzarsi in piedi e lui: "Perché? Il cazzo puoi tirarmelo fuori anche se sto seduto!""Ma io voglio denudarti completamente, voglio calarti gli slip sino allec aviglie e vederti completamente nudo! Desidero il tuo cazzo, ma anche il tuo scroto e il tuo bel culo!"Tutta la sua aggressività si sciolse comeneve al sole: "Ma no dai! Gli slip non me li tolgo, su dai, il cazzo te lo metto in bocca lo stesso, sentirai quanto puzza e che sapore, ti piacerà anche se non mi togli le mutande. Il culo poi no!""Marco, voglio vedere e tue chiappe, tastarle annusarle e leccarle e poi voglio affondare la faccia tra i tuoi glutei sudati e farti un bel lavoretto con la lingua al buco del culo. Comunque stai tranquillo: non voglio mica incularti!"Si lasciò scappare una frase rivelatrice: "Ma non è per quello..."Come dire che un cazzo su per il buco del culo lo avrebbe anche potuto provare..."E allora che timore hai? Dopo quello che ho fatto con i tuoi piedi...""Beh... Sai questa mattina non sono ancora andato in bagno...""Vuoi direche devi ancora cagare?""Sì... "Sorrisi..."É esattamente quello che speravo... Dovrai anche pisciare vero?""Sì...""Vieni, andiamo in bagno assieme..."Andammo nel bagno.Ero eccitato e spaventato al tempo stesso, stavo per fare del sesso sporchissimo con un ragazzo che avevo sempre desiderato sessualmente, ma che si lavava poco e puzzava di giovane maschio come nessun altro: non sapevo proprio se avrei retto tutte le schifezze che mi avrebbe costretto a fare.Lui aggiunse: "Non c'è solo questo. Mi vergogno... perché...""Certo, tra poco cagherai davanti a me ed è giusto che ti vergogni, fa parte dell'eccitazione. Mi farai sentire e tue puzze più intime...""No, mi vergogno, perché le mie mutande non sono pulite... E nemmeno il mio... buco del culo... É per questo che non volevo denudarmi completamente""Ma è meraviglioso, Marco! Mi farai sentire le tue schifezze più oscene e io dovrò sopportare tutto, tutto..."Lo baciai in bocca e gli affondai la lingua in gola e frugai fra i suoi denti, sentii l'odore del suo alito, non fresco, ma molto eccitante, gli succhiai la lingua. Gli leccai il collo, poi scesi rapidamente ai capezzoli e lui alzò quasi istintivamente un braccio per invitarmi ad affondare il viso nel pelo bagnato della sua ascella. Non me lo feci dire due volte e iniziai a leccargli le ascelle sudatissime.L'odore era acre,il sapore salato. Gli prendevo in bocca i peli madidi di sudore a ciocche e me li facevo passare fra le labbra trattenendo in bocca il secreto delle sue ghiandole...Lui era di nuovo arrapato. Io avevo il cazzo durissimo che ogni tanto lui mi accarezzava, scappellandomelo con la mano o più spesso con le dita dei piedi. Colavo anch'io e a lui faceva un po' schifo,ma si vedeva che voleva arrivare a farmi sborrare.Gli sfilai finalmente i pantaloncini e in un lampo gli abbassai gli slip bianchi (per modo di dire) sino alle caviglie. Solo allora compresi il suo senso di vergogna: la puzza del suo cazzo, mista all'odore di piscio, di sborra rappresa e di culo sporco assalirono le mie narici e riempirono i miei polmoni.Le sue mutande erano davvero lerce. Sul davanti più macchie giallastre di piscio si sovrapponevano fra loro e ad una grande macchia di denso umore prostatico, nonché ad altre macchie, più piccole, di sborra rappresa: evidentemente si era più volte masturbato senza estrarre il cazzo dagli slip e si era sborrato addosso senza ripulirsi. Ma quel che era peggio, in corrispondenza del buco del culo c'era una bella strisciata marroncina, segno evidente che dopo aver cagato non era avvezzo a lavarsi il culo.Alzai gli occhi per ammirare finalmente la fonte di tutto quell'odore di giovani genitali maschili. La sua bega era meravigliosa. Non era particolarmente lunga, ma grossa sì, attorniata da una folta peluria nera palesemente bagnata di umore prostatico, lucido e denso che gli colava dall'uretra dilatata in un flusso abbondantissimo. Non avrei mai creduto che il cazzo di un ragazzo di 18 anni potesse colare tanto umore denso prima di sborrare.Un filo vischioso di umore partiva dall'uretra per finire fra i peli neri del pube. Sotto uno scroto scuro, rugoso e assai grosso, dall'apparenza quasi soda, racchiudeva i suoi bei coglioni. I peli scuri che lo avvolgevano erano anch'essi umidi e appiccicati a ciocche, forse però più per il sudore che per il liquido denso e intensamente odoroso che continuava a colargli dall'uretra.La cappella violacea faceva capolino sotto il prepuzio. La puzza di cazzo era davvero insopportabile, ma lui mi ordinò perentorio: "Hai voluto denudarmi? Eccomi qui completamente nudo davanti alla tua faccia. Ora leccami la bega, i peli del cazzo e i coglioni. Devi pulirmeli per bene dallo sbrodo che mi cola dal cazzo. Poi quando lo avrai bevuto tutto, assaggerai anche il sapore della mia cappella che non mi lavo da settimane".Era tornato il porco arrapato di prima, godurioso di farmi sentire i sapori e gli odori più intimi del suo bel corpo.Affondai la faccia in quel boschetto di peli appiccicosi, ne presi in bocca una ciocca viscida di liquido prostatico. Soffocavo quasi per la puzza di cazzo e avevo la bocca e la lingua viscide del suo umore.Aveva un sapore acidulo,abbastanza intenso, misto a quello acre di piscio. Iniziai a leccargli la pelle rugosa e umida dello scroto, gli ciucciai l'intero sacchetto con i suoi due grossi testicoli. Per prendere in bocca l'intero scroto mi ero messo con la testa sotto il suo cavallo con il mento rivolto verso il suo cazzo, che continuava a colare umore (o lo sbrodo, come lo aveva chiamato più oscenamente Marco), sui suoi genitali e lui si era inginocchiato a terra con le gambe divaricate. Questa posizione lo aveva costretto ad allargare le natiche che ancora non avevo cominciato nemmeno a tastare e il solco intergluteo, posizionato proprio sopra ai miei occhi, aveva così visto la luce!Un ciuffetto di peli di culo si intravedeva da quella posizione divina e nonostante il mio naso fosse premuto contro la pelle alla base del suo scroto, che veniva trastullato e ripulito senza sosta dalla mia lingua all'interno della mia bocca affamata di maschio, una zaffata intensissima di puzza di buco del culo sporco m'investì, facendo vacillare la mia libido.Il fetore di culo sporco era fortissimo e anche lui se ne accorse: "Mi puzza il culo eh? Lo sento anch'io. Che schifo! Non so come tu faccia a resistere... Ma sei sicuro di voler continuare? Non ti basta una bella sborrata in bocca?"Dovevo tranquillizzarlo. Con le mani gli afferrai le chiappe sudate, sode e muscolose. Gliele divaricai ancor di più e iniziai a sfiorargli il culo sempre più internamente: i peli intorno allo sfintere erano appiccicosissimi, letteralmente impastati di MERDA!Della sua merda puzzolente. Lui reagì stringendo le chiappe per la vergogna di farsi tastare il buco del culo sporco, ma il risultato fu l'opposto di quello che voleva ottenere: le mie dita rimasero imprigionate fra le sue natiche muscolose, in mezzo alla peluria impastata di merda e me le sporcò per bene."No dai, non può piacerti anche la mia merda!"Non gli risposi. Mi alzai da quella posizione e con le dita imbrattate della sua merda rancida e olezzante iniziai a tastargli il cazzo, a masturbarlo, spalmandogli sul prepuzio l'umore prostatico nel quale si scioglieva la merda appena raccolta dal suo culo.Gli infilai le dita due o tre volte fra le chiappe sporche per imbrattarmele nuovamente di merda e complatare l'opera. Alla fine tutta l'asta del suo cazzo, la pelle del suo scroto e una parte dei peli del pube erano imbrattati di un misto di liquido prostatico e merda disciolta.Lui ansimava e gemeva come una bestia, era vicino a sborrare, io pure: non potevo nemmeno toccarmi perchè avrei raggiunto l'orgasmo e non avrei avuto più la forza di fare ciò che lui stava per ordinarmi: "Lurido frocio leccaculo, ora ciucciami il cazzo sporco di merda e scappellamelo con la lingua! Se sborro non staccarti e continua a ciucciare, ma soprattutto non sputare nulla, bevi tutto"Aprii la bocca avida, appoggiai la lingua sull'uretra vischiosa e ingurgitai la sua bega lercia. Fu un vero trauma: un'orgia di aromi schifosi di cazzo non lavato, di umore della sua giovane prostata, di piscio, il tutto misto al sapore e al fetore marcio della sua merda appiccicosa.Lui ormai gridava porcate e mi ordinava di bere, ma più che bere, vista la vischiosità della crema che ricopriva la pelle del suo cazzo, c'era da mangiare! Mi estrasse improvvisamente la bega dalla bocca e lentamente, tirando il prepuzio verso di sé, se la scappellò.Un altro trauma, un altro conato di vomito soffocato: aveva il glande letteralmente ricoperto di SMEGMA BIANCASTRO e PUZZOLENTEall'inverosimile, un'odore rancido tra quello del pesce avariato e quello del formaggio.Fece una smorfia anche lui per la puzza, ma non esitò a spingermelo in bocca tra gemiti e mugolii di piacere. Un'esplosione di sapori schifosi e arrapanti mi travolse, avevo assaggiato i primi sentori della sua merda, pur diluiti nel vischioso umore della sua prostata, ma il disgustoso sapore di quel suo glande ricoperto di straccetti cremosi di smegma, un misto di residui di sperma e di mucosa del glande sfaldata, mi provoco un paio di conati di vomito. La cosa, anziché smontarlo, lo eccitò ancora di più e ormai preso dalla foga dell'arrapamento urlò: "Siiii, lurido frocio, assapora il formaggio della mia bega sporca, puliscimela per bene che sto per sborrare, frocio, sìiì ti sborro in bocca tutta la crema dei miei coglioniiii..."E così gridando mi riversò in bocca un torrente di sborra densissima, grumosa, acidula, calda e salaticcia in quantità esorbitanteVolevo assaporarla, ma ne avevo la bocca stracolma, anche tra i denti, gengive e le guance e cominciai a deglutirla lentamente, continuando a ciucciare il suo cazzo odoroso, i fiotti del sugo del suo scroto non si fermavano e mi sembrò che il latte rappreso della sua bega non dovesse finire mai.Mentre deglutivo il suo sperma densissimo, vischioso, quasi gelatinoso, sentivo il viscidume dei grumi scorrermi sulla lingua, in gola e giù per l'esofago sino allo stomaco. Mi stava letteralmente nutrendo con la sua sborra. L'odore di sperma ormai aveva saturato il bagno, il suo cazzo si era un po' ammosciato anche se con la lingua continuavo a pulirgli gli ultimi residui di smegma fetido, ma io non ero ancora pago:"Se senti il bisogno di pisciare, la mia bocca è a disposizione del tuo cazzo!""Eh no caro finocchio, la piscia è il premio finale, per dissetarti dopo che avrai mangiato!""Che intendi?""Non ti ricordi? Devo ancora cagare e ho il buco del culo sporco di merda! Sdraiati per terra che ti sistemo per bene"Aveva sborrato, aveva perso buona parte dell'eccitazione, ma ora godeva nel condurre il gioco e mi avrebbe fatto fare la cosa più schifosa e ripugnante. Ma in fondo lo avevo sperato per molto tempo.Mi sdraiai per terra a faccia in su. Lui si mise a cavalcioni della mia faccia e piegò le ginocchia: la sue chiappe si dischusero esattamente sul mio viso.Il fetore di culo lercio mi tolse il respiro, ma lui inesorabile si divaricò ancor più le natiche con le mani e mi fece aderire la parte più nascosta e puzzolente del suo culo alle guance e alla faccia. Affondai il viso fra la peluria del suo ano letteralmente impastata di merda e iniziai a respirare a pieni polmoni quell'afrore indescrivibile."Ciucciami i peli e il buco del culo maiale! E vedi di infilarmi la lingua su per il buco del culo più che puoi! Che non ti venga in mente di sputare, eh frocio di merda?"Dischiusi le labbra e spinsi la lingua fino a farla affondare tra i peli appiccicosi: avvertii subito il sapore intensissimo della sua merda. Allora spalancai la bocca feci aderire la mie labbra alla rosetta grinzosa del suo sfintere anale e iniziai a slinguazzargli il culo sporco, aciucciargli l'ano lercio.Ad alcuni ciuffetti di peli anali erano attaccati piccoli grumi di merda rinsecchita, provai a staccarglieli prendendoli in bocca, ma ottenni solo di tirargli i peli del culo e fargli un po' male.S'incazzo: "Ahi, lurido frocio, così mi tiri i peli del culo: prima di staccarmi la merda secca dai peli, prendila in bocca e scioglila con la saliva poi inghiottila!"Ormai era senza limiti ed io ero totalmente schiavo del suo corpo. Feci come mi aveva ordinato: sciolsi quei grumi secchi di merda che imprigionavano la sua peluria intorno all'ano, succhiandoli come se fossero cioccolatini. Il sapore era particolarmente rancido, ma tanto stavo respirando da una decina di minutis olo il fetore del suo buco del culo."Eh dai, ficcami la lingua su per il buco del culo che ti faccio una sorpresa!"Continuando a ciucciare il suo sfintere, con la punta della lingua iniziai la penetrazione.Lui iniziò a gemere di piacere e la sua bega tornò a tirargli e a colare fili di sugo.Con la lingua avvertii qualche resistenza, poi improvvisamente lui dilatò l'ano e la mia lingua affondò nel suo buco del culo per alcuni centimetri, contemporaneamente un getto di gas caldo, dal sapore dimarciume e dall'odore fetido e dolciastro mi invase la bocca e le narici: mi aveva appena mollato una scoreggia fetida in bocca.Immediatamente me ne mollò un'altra, molto più calda e puzzolente della prima, ma non feci in tempo a sussultare per un conato di vomito che la mia lingua, penetrando sempre più in profondità nel suo bel buco del culo, affondò in una materia pastosa dal sapore rancido. Sapevo che aveva il culo pieno di merda, ma non pensavo che fosse così vicina allo sfintere: il suo ano si dilatò improvvisamente, la mia lingua sporca della sua merda venne spinta fuori di prepotenza e uno stronzo caldo, piuttosto sodo e consistente fuoriuscì dal sul culo per penetrami in bocca direttamente.Il fetore di merda era tremendo e intanto io stavo prendendo in bocca il suo stronzo, succhiandolo come se fosse stato un cazzo! Lui mi ordinò di non sputare nulla, ma era un'impresa. Mi stava CAGANDO IN BOCCA; IMBRATTANDOMI TUTTA LA FACCIA CON LA SUA MERDA FETIDA e io la stavo assaporando.Mentre lui mi descriveva quanto e cosa aveva mangiato il giorno prima e quali residui di cibo avrei potuto trovare nella sua merda, io scioglievo in bocca quel suo stronzo caldo e scuro, spappolandolo con lingua contro il palato, masticandolo anche con i denti come se fosse un denso budino di cioccolata e, una volta ridotto ad una crema disgustosa, ne deglutii a più riprese una grande quantità.Stavo mangiando la merda di un giovane maschio bono e arrapato!Intanto lui aveva ripreso a masturbarmi, si chinò inaspettatamente sul mio cazzo e se lo mise in bocca. Me lo ciucciò e lasciò che gli sborrassi in bocca. Ebbe la compiacenza di bere senza sputare nulla.Alla fine ero sfinito, con la faccia e le mani tutte imbrattate della sua merda, la bocca impastata di merda e di sperma, che mi aveva gentilmente fatto bere alla fine di un secondo bocchino che gli avevo fatto dopo che aveva voluto, ancora una volta, che gli spalmassi il cazzo con la sue stesse feci, e il bagno era diventato una vera camera a gas a causa dei suoi odori corporali. Ma ciò che era peggio, avevo lo stomaco pieno del suo sperma e della sua merda che avevo finito per mangiare quasi tutta. Avevo nausea e glielo dissi.Mi rispose: "Per forza, hai solo mangiato! La crema dei miei coglioni e la merda del mio culo sporco: ora hai bisogno di bere un buon digestivo!"E così dicendosi mise cavalcioni della mia faccia ancora imbrattata, mi spinse la sua bega moscia in bocca, avendo però cura di scappellarsela per farmi sempre sentire meglio il suo sapore, e iniziò a pisciarmi in bocca.La sua piscia era acida e salata, calda, molto gialla e schiumosa, ma quando un qualche rivolo uscì dai lati della mia bocca, s'incazzo e mi urlò: "Devi berla tutta, la mia piscia, non sputarla!"E così feci, ma faticai non poco, perché non finiva più di pisciare.Avevo vinto la scommessa, non era riuscito a farmi schifo, anche se passai il pomeriggio prima a pulirmi poi a vomitare la sua merda e la sua urina che non riuscii a digerire. Nonostante mi fossi lavato i denti a lungo, mi rimase in bocca il sapore della sua cacca e impresso nella mente quello, di formaggio fermentato, del suo glande ricoperto di smegma.Mi lasciò dicendomi: "Hai vinto e quindi Venerdì aspettami: vedrò di non cagare e pisciare dal giorno prima e durante la settimana non mi laverò mai né il cazzo né il buco del culo: sentire la tua lingua che m'incula sino ad affondare nella merda che mi riempie il buco mi arrapa da pazzi, ma la cosa che mi ha fatto impazzire di più è stata quando hai preso in bocca i grumi di merda rinsecchita impigliati ai peli del mio culo e li hai sciolti con la saliva.Ti prometto che venerdì cagherò molto di più: vedrò di mangiare molti fagioli e cipolla, così ti scorreggerò molto di più nel naso e sulla lingua e la merda puzzerà di piú"
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