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Tale padre... tale figlio!


di passbari
14.07.2017    |    26.832    |    8 9.6
"Non contento decide di pulire il suo cazzo sul mio collo e me lo rimette in bocca..."
Sono passate un po' di settimane dall'incontro con Paolo.
(https://www.annunci69.it/racconti-erotici/gay/Padre-di-Famiglia_77995.html).
Durante questi giorni, si è collegato poco.. forse per paura di "ricascarci" o forse per gli impegni a casa.
E' un sabato mattina e sto passeggiando sul lungomare. Non ho nulla da fare a casa e decido di dedicarmi del tempo per rilassarmi. Raggiungo in breve tempo dalla periferia il centro e passeggio con un paio di cuffie alle orecchie.
La musica scorre velocemente, ma il volume è basso. Mi piace sentire il rumore delle onde che si scagliano sugli scogli.
Decido di fermarmi ed entrare nella spiaggia libera. Mi rilasso su un masso liscio e guardo il mare. Attorno a me, ma non così vicini da disturbarmi, un gruppo di ragazzi che si divertono a giocare a palla e schizzarsi.
Metto gli occhiali da sole e mi distendo rimanendo a torso nudo; la magliettina nera non è stato il massimo con questo sole! Indosso solo un pantaloncino ora. Passa non so quanto tempo ma un brivido gelido mi risveglia dallo stato di sonnolenza che mi è calato.
"Scusami, ti ho bagnato". Con queste parole, Francesco si scusa senza accorgersi che il fortunato/sfortunato sono io!
"We Francè... tranquillo.. tutto bene?"
"Eei Vanni, non ti ho riconosciuto, vabbè figurati, tanto fa caldo.. comunque si bene, ti va qualcosa dal chiosco? Stavo andando via"
"Certo!"
Come posso rifiutare! Francesco è il figlio di Paolo. Qui in paese è facile conoscersi. Anni fa, frequentavamo lo stesso giro di amicizie. Eravamo più piccolini e non capivamo le "conseguenze" dei nostri gesti, quindi spesso ci si ritrovava tutti insieme, col pisello in mano a vedere chi lo avesse più o meno grosso. Sono passati più di dieci anni, ma il ricordo del suo cazzo in bocca sembra tutto d'un tratto farsi vivo in me.
Entrambi prendiamo una birra ghiacciata e ci incamminiamo verso il paese. Dopo aver bevuto ed esserci aggiornati su ciò che ci è successo nella vita, guardo l'orologio e capisco che ormai si è fatto tardi e devo rientrare a casa. Con dispiacere glielo comunico ma il caro e buon vecchio Francesco, si offre di darmi un passaggio. Fortunatamente casa sua è nelle vicinanze. Per rientrare ci impiegherei almeno trenta minuti! Saliamo a casa sua. E' da tanto che non ci entro. La prima cosa che noto, è una foto di famiglia. Paolo e Francesco vicini. Suo figlio, nonostante sia molto più piccolo di lui, lo supera in altezza, ma il viso, è identico. Gli stessi occhi, la stessa forma, le stesse labbra sottili e la barba di qualche giorno.
Mi invita in camera sua e senza alcuna vergogna si spoglia per cambiarsi. Rimane in slip bianchi. Ovviamente, Francesco sa di me. Lui invece, conduce una normale vita da etero, da poco single. Io sono seduto sul suo letto. Lui difronte a me, resta in piedi e mi guarda con un sorriso strano. Quel sorriso. Lo stesso sorriso di suo padre!!! Le sue mutande sembrano più piene rispetto a qualche minuto fa. Lo guardo in basso, poi lo guardo in volto e ancora fra le gambe.
Succede tutto così velocemente.
Sento la pressione di una mano quasi ardente poggiarsi sulla mia spalla fino a farmi stendere completamente sul letto. Con l'altra mano si da uno slancio e si mantiene su di me... senza schiacciarmi. I suoi occhi sono ricchi di carica sessuale. I suoi capelli neri arruffati, le braccia ricoperte de una folta peluria nera ed infine alcuni peli sul petto che si uniscono a quelli dell' ombelico per poi scendere nelle mutande.
Mutande che desidero tastare.
Le parole sarebbero davvero sprecate. Poggio la mia mano sinistra sull'orlo dello slip e quella destra la uso per accarezzare il contenuto del suo pacco.
Non è affatto come lo ricordavo. La prima volta che ho toccato il suo cazzo, non era nient'altro che un normale uccello pre-pubertà. Giocavamo a chi faceva pipì più lontano. Io persi. Il perdente avrebbe dovuto pagare una penitenza scelta dal gruppo: dovetti dare un bacio al pene ad uno di loro. Scelsi lui. Fin da bambino, sapevo scegliere bene!
Ormai però le cose son cambiate, non rimane niente di quel ragazzino se non i ricordi.
Con un'agile scatto si fa ancora più su e appoggia direttamente la sua mutanda ormai deforme sul mio viso e si struscia ritmicamente. Io do piccoli baci lungo l'asta e disegno una linea trasparente per tracciare la forma della sua asta ormai semi dura. Tempo un minuto che non resiste e lo esce facendo sbattere la sua cappella ancora semi coperta sulla fronte e le sue palle sulle mie labbra. Gliele lecco con attenzione.. prima una e poi l'altra. Ci gioco tenendole in bocca e massaggiandole con la lingua. Sento la ricrescita dei suoi peli pubici pungermi e farmi solletico. Poi, direziono la sua cappella alla mia bocca e dischiudendo le labbra glielo scappello così. Ecco una bella cappella polposa e pronta ad essere ciucciata. Con la lingua comincio dal basso della sua asta, do piccoli baci, piccole carezze e ci salgo pian piano, centimetro dopo centimetro. Quando arrivo in cima apro bene la bocca e comincio a scendere prendendo fiato. Sento la cappella fino alla gola e l'intera asta è dentro di me. Quello che vedo e solo il suo pube. Francesco è completamente appoggiato a me e si mantiene grazie all'uso delle sue braccia che accarezzo con voglia e desiderio. Pian piano comincia a far dentro e fuori, come se la mia bocca fosse un buco da esplorare. D'improvviso, le mie mani vengono bloccate dal suo braccio sinistro. Me le tiene in alto alla testa e si posiziona perfettamente con il cazzo duro e bagnato di saliva sulla mia bocca. Lui si fa leva con il braccio sinistro.
Io sono oscenamente steso sul letto, la bocca aperta e mi sento tutto accaldato. Lui sta sudando, vedo le gocce penzolare dai suoi capelli e colpirmi in faccia. Prende con la destra la sua mazza e comincia a sbattermela fortemente sul volto, spalmandomi i suoi umori, successivamente la direziona nella mia bocca ancora spalancata e comincia una potente e veloce danza in cui tiene solo lui il ritmo. Mi scopa come se fossi una fica rotta e sfondata. Sento la cappella scivolare nella bocca e arrivare in gola, la sento pulsare e sento le sue vene dure scorrere velocemente fra le mie labbra. Va così veloce che entra ed esce alla velocità della luce, io ormai non resisto quasi più, ma Francesco non curante inizia a fottermi in bocca senza che io avessi la possibilità di cacciarlo fuori.. mi tiene ancora le mani bloccate. Inizio a produrre molta saliva per assecondare il flusso del suo cazzone nella mia gola ormai stantuffata a dovere. Poi improvvisamente il vuoto nella mia bocca. Vengo improvvisamente colpito da uno schizzo potente che finisce quasi nel mio occhio. Poi un altro, questa volta ne sento il sapore.. aspro e dolce allo stesso tempo. Fiotti e fiotti di sperma tutti sparati nella mia povera bocca violata altri rivoli invece mi colano sul viso, fra gli occhi, nel naso e sulle labbra.
Non contento decide di pulire il suo cazzo sul mio collo e me lo rimette in bocca. Ho giusto il tempo di assaporare per qualche secondo la sua cappella ora morbida che la porta d'ingresso si apre! Panico!
Francesco velocemente raccoglie i suoi vestiti e mi lancia una maglietta con la quale mi fa segno di pulirmi. Lo faccio molto velocemente e alla meglio maniera. I passi si fanno svelti e fortuna sono di spalle alla porta della sua camera. Con un misto di eccitazione ma anche terrore, riconosco la voce. E' Paolo, suo padre.
E' sorpreso di trovarci li... è perplesso e mi guarda con fare interrogativo...
Per me si è fatto davvero tardi, poi non mi sembra il caso di rimanere in camera.. siamo visibilmente sconvolti ed affaticati.
In un secondo Francesco recupera le chiavi della macchina e avvisa suo padre che mi accompagna a casa. Faccio per uscire anch'io quando una mano mi ferma dal braccio.
Paolo non parla, mi fissa.. prende la mia mano e la poggia alla sua patta dura che tasto con piacere. Un sorriso ammiccante e vado via!
Siamo sulla strada del ritorno, Francesco è ora rilassato e scoppia improvvisamente a ridere.
"L'abbiamo scampata eh.. chissà cosa potrebbe pensare mio padre se scoprisse che hai passato il tempo a succhiarmi il cazzo"
"Eh già.. chissà..."

Sono a casa, mi sono rilassato dopo una doccia fresca, pranzato e fatto una piccola dormita. Controllo la posta e c'è un nuovo messaggio:

"XXXXXXXX Singoli Puglia
Come mai a casa.....?
Inviato: 3 ore fa"
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