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Rompimi Il Culo


di passbari
16.05.2017    |    46.927    |    8 8.6
"Vorrei tanto toccarmi o anche poter gemere tranquillamente! Le dita diventano tre, e per il mio buchetto sono troppe, non sono abituato, sono troppo stretto..."
Si cominciava sempre così...
Quando dormivamo nello stesso tetto, per farmi capire che voleva un bel bocchino mi accarezzava il culo e mi metteva due dita sul buchetto e le strofinava energicamente. Io allungavo la mano sulla sua patta e la trovavo già dura e pronta. Quella sera però era diverso... quella sera sapevo in cuor mio che qualcosa sarebbe andata diversamente.

Era una sera d'inverno, questo inverno. Sapevo che avremmo dormito insieme, ma questa volta non saremmo stati soli. Con noi, nel letto che la mia amica "ci affittava" sarebbe rimasto un altro nostro amico. Tutta la mia gioia, andò così a farsi fottere. Non gli succhiavo il cazzo da dicembre... non mi dissetava da troppo tempo ed io, troia in calore che sono, ne risentivo tantissimo!
Nessuno sa che ogni tanto ci divertiamo assieme. Lui conduce una regolare vita da etero, mentre io una normale vita da succhia cazzi a tradimento! Abbiamo parlato poche volte del nostro "rapporto". Entrambi conserviamo questo segreto, lui mi usa letteralmente per svuotarsi le palle, mentre io, lo uso per soddisfare le mie voglie. La cosa mi sta bene, quindi se ci si guadagna in due, perché perdere le abitudini!
Quella sera, dopo aver messo il pigiama ed esserci messi a letto, le battutine non mancarono, così come riferimenti per una cosa a tre. Ma ovviamente si scherza.... pensa il terzo incomodo.
Lui, il mio amico si mette, per mia fortuna al centro. Io gli sto praticamente accanto e considerando che lo spazio non è tantissimo siamo abbastanza vicini. Passano pochi minuti che il terzo incomodo russa profondamente e fu allora che cominciò tutto.
Sento le sue dita scendere dalla schiena al culetto per accarezzarmi dolcemente il buchino tanto stretto quanto voglioso. Decido di ricambiare ovviamente il favore toccandogli il cazzo già duro. Riesco a percepire dal mio tocco la pelle che scende e risale lentamente mentre dalla sua cappella fuori escono goccioline che vorrei tanto leccare ma che, data la posizione ma soprattutto la circostanza non posso fare. Intanto lui non si ferma e le dita, nel mio buchetto sono diventate due. Sono molto sensibile e vorrei gemere, forse se ne rende conto quindi con una mano mi tappa la bocca mentre con l'altra ormai gioca a fare dentro fuori. Io ho smesso anche di toccarlo talmente sono concentrato a godere ma senza godere.. vorrei tanto toccarmi o anche poter gemere tranquillamente! Le dita diventano tre, e per il mio buchetto sono troppe, non sono abituato, sono troppo stretto ma in cuor mio so che non voglio fermarmi ma che soprattutto non lo fermerei per nulla al mondo. Mentre questi pensieri invadono la mia mente sento prima una sensazione di vuoto, e subito dopo un qualcosa di caldo e duro premere.
La sua cappella struscia sul mio culo e si appoggia ripetutamente al mio ano. Lo sento bagnarsi dalla voglia e lui lo sente con me.
Ora ho la bocca libera perché con quella mano mi sta torturando i capezzoli mentre con l'altra si mantiene il cazzo. Sento che sia arrivato il momento giusto, sento che è ora di farmi spaccare il culo e poter godere, non voglio fermarmi, non voglio fermarlo... ma il terzo incomodo si muove rumorosamente nel letto facendoci immobilizzare! Passano diversi interminabili secondi... che riprende a russare!
Mi rigiro verso il mio amico.
Inizio a far scorrere una mia mano sull'asta. Con l'altra mano gli accarezzo il petto peloso, solleticavo i capezzoli ma la prima continuava inesorabile il movimento, su e giù, su e giù... lento, perpetuo, inarrestabile.
Quasi se fosse una vendetta.
Si una vendetta per non aver il culo rotto... Per non sentire le sue mani afferrarmi i fianchi e la sua asta farsi strada dentro di me!!! Lui si muoveva appena sotto il tocco della mia abile mano, non avevo altro pensiero che il suo piacere. Cambio la mano operante. Ora con la destra impugno il mio uomo, mentre con la sinistra gli accarezzo le gambe. Si aprirono, e la mano la sposto sullo scroto. Lo stringo, lo accarezzo, e poi scendo. Un gesto rapido, un colpo deciso, ed uno scatto del corpo del mio amico. Poi la scena riprese vita, come se non si fosse mai interrotta. Su e giù, su e giù. L'altra mano scorreva da un lato all'altro, Roteavo il polso con movimenti lenti ma decisi. Su e giù, il ritmo accelerò. Su e giù, ora senza sosta, all'improvviso accadde. Lui venne, eiaculando un lungo, potente getto di sperma che mi raggiunse sulla spalla. Continuò per altri secondi, durante i quali l'azione si affievolì fino a fermarsi del tutto. Silenzio... Mi giro e il terzo incomodo è li che dorme, ignaro di tutto. Il mio amico riprende fiato e dandomi una pacca ci mettiamo a dormire.

Ebbene si, nemmeno questa volta mi hanno rotto il culo...

PS: il protagonista è lo stesso di questo racconto precedentemente pubblicato :)

https://www.annunci69.it/racconti-erotici/gay/Desiderio-incanto-e-sborra-mia_62897.html
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