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Nipote ritrovata


di blackcat58
19.08.2017    |    21.817    |    5 9.4
"La sentivo gemere e ansimare mentre leccavo quel paradiso e mi resi conto dalle contrazioni che letteralmente veniva nella mia bocca..."
La serata di metà maggio si prospettava piacevolmente fresca e rilassante. Avendo mangiato poco a pranzo, l'idea di cenare con tutte le prelibatezze offerte alla festa di matrimonio di mio nipote, era un incentivo per il mio già ottimo morale. Se poi pensavo che tra gli invitati avrei trovato anche la mia amante... beh, fate voi!
Non vedevo mio nipote, figlio di prime nozze della compagna di mio fratello, da non meno di quindici anni, ormai a trent'anni era un uomo fatto, quello che però mi lasciò senza fiato fu rivedere sua sorella. L'ultima volta che la vidi, era una bambina cagacazzo di sette anni, cicciottella, con i capelli neri corvini, la frangetta e una faccia dispettosa come il suo carattere. Ora ne aveva più o meno ventitré e si era trasformata in una favolosa “chubby”. Dimostrava alcuni anni in più, rispetto a quelli che in realtà aveva, ma questo ovviamente non glielo dissi, mentre la baciavo e abbracciavo con grande trasporto per sentire il contatto con un seno incredibile da vedersi e che sbordava da un reggiseno nero di pizzo, che si intravvedeva sotto il vestito.
La cena fu ovviamente gustosa e abbondante e l'ottimo vino contribuì ad assaporarla facendo nel contempo salire l'umore e l'euforia della bella serata primaverile.
Così, con la mia amante, nel post cena seduti su una panchina nel parco del ristorante poco fuori Cagliari, si commentava piacevolmente. L'ebbrezza causata dal vino ci fece presto accendere i sensi e finimmo per fare l'amore sulla stessa panchina con lei che mi cavalcava. Fu una “toccata e fuga” per via del fatto che in sala era presente anche suo marito, quindi non si trattenne a lungo.
Mi ero giusto ricomposto e stavo accendendo una sigaretta, quando una voce mi fece sussultare: “Ciao zietto!”.
Mia nipote Laura era spuntata dal nulla e stava davanti a me, non troppo ferma sulle gambe per la verità, con una sigaretta spenta in mano. “Posso sedermi a fumare con te?”. “Ma certo che puoi, magari alla tua età non dovresti fumare, ma immagino che questo tu già lo sappia”. “Certo che lo so, ma ora non è il momento di parlarne, fammi accendere, piuttosto” disse sedendosi.
Aspirò con gusto una boccata di fumo e la sentii rilassarsi accanto a me. Aveva un piacevole e intenso profumo speziato che sembrava provenire direttamente da quel voluttuoso e morbido corpo. Solo ora mi accorgevo che il vestito, che nel sedersi aveva sollevato ben oltre metà delle splendide cosce, si era aperto anche davanti, tanto che si vedeva benissimo il reggiseno che sembrava stesse per esplodere con tutta quell'abbondanza di carni che conteneva.
“Posso dirti una cosa?” le chiesi. “Certo che puoi, così poi te ne posso dire anche una io”. Ridemmo e quindi, dopo un attimo di silenzio, le dissi: “Sai che sei diventata una donna fantastica? Io adoro le donne morbide, ma tu sei oltre, emani una sensualità che raramente ho potuto sentire in una donna”.
“Ma grazie zio”, mi disse stringendosi a me e baciandomi con trasporto sulla guancia. Ricambiai mettendole una mano sulle spalle e attirandola a me. “Ti posso chiamare per nome, Francesco? Proprio non ci riesco a chiamarti zio”. “Ma certo che puoi, mi fa molto piacere. Dai, adesso dimmi tu”.
“Beh, sai... ero qui dietro da molto prima che mi vedessi, diciamo che ho assistito alla tua performance con la zia Gianna”.
“Occazzo!”, pensai.
“Comunque tranquillo, mi farò i cazzi miei e questo sarà un segreto tra noi due”.
Ovviamente mi stuzzicava il pensiero che mi avesse visto mentre la porcella della “zia Gianna” mi cavalcava sulla panchina, e così decisi di stuzzicarla.
“E così, ti sei gustata lo spettacolo eh? E brava Laura” dissi, lasciando andare la mano che stava sulla spalla e appoggiandola con i polpastrelli alla parte alta del seno. Non disse niente e così la attirai ancora verso me. Mi lasciò fare e appoggiò la testa sulla mia spalla destra. Ora la mano carezzava dolcemente il suo braccio destro, indugiando ogni tanto sul seno con le dita. Sentivo che il cazzo spingeva nei pantaloni e la tentazione di tirarlo fuori era forte, anche perché pure lei aveva appoggiato la sua mano sulla mia coscia.
“Sarà per quello che ho bevuto, ma sto per esplodere” disse. “Devo andare in bagno urgentemente o me la faccio addosso”.
“In realtà, anche io devo andarci, ma pensavo che qui nel parco forse è meglio e più immediato”.
“Sono d'accordo, ho anche i fazzoletti in borsa, l'unico problema è che se mi abbasso per farla, non sono sicura di riuscire a rialzarmi... a meno che non mi aiuti tu”.
Non mi sembrava neanche vero, un'occasione così andava colta al volo.
“Certo che ti aiuto, con molto piacere”.
Ci alzammo, o meglio mi alzai, e la vidi indugiare ancora seduta sulla panchina.
“Che fai, la vuoi fare sulla panchina?” dissi ridendo... rimanendo due secondi dopo a bocca aperta come un merlo: si stava togliendo le mutande, che spettacolo per i miei occhi!
Dimenandosi aveva sollevato il vestito e ancheggiava per togliersi le mutande, o meglio le aveva portate alle ginocchia e ora mi guardava.
Mi inchinai e lentamente la aiutai a sfilarle. I miei occhi erano puntati e lei non faceva niente per impedirmi di gustarmi tutto, muovendosi dolcemente e aprendo le gambe facendomi vedere una meravigliosa patatina depilata. La tentazione di immergere la faccia in quel paradiso era fortissima, il cazzo mi stava pulsando nei pantaloni, ma resistetti perché il gioco mi piaceva e stavo godendomelo come un matto. La aiutai ad alzarsi e ci inoltrammo abbracciati in mezzo ai cespugli del parco per espletare le nostre funzioni corporali. Mentre camminavamo la mia mano scivolò lentamente sul seno, ne potevo sentire il tepore e la meravigliosa consistenza. Con la mano non riuscivo a contenere neanche la metà di quella stupenda abbondanza e il reggiseno era così compresso che non riuscivo a infilare che le dita.
“Dai, qui dietro va bene” dissi. Si staccò dall'abbraccio e si mise davanti a me. Ma ora c'era un problema: se le avessi tenuto le mani perché si potesse abbassare, non avrebbe potuto tenere il vestito e così le proposi: “Facciamo così, io aiuto te a farla e tu poi aiuti me, va bene?”. Annuì con la testa, sentivo che il suo respiro si era fatto più rapido e profondo. “Dai, tieni la gonna sollevata, io ti tengo da dietro”.
Così dicendo le andai dietro e le misi le mani sui fianchi. Vedere quel culo meraviglio so mi fece andare in estasi e tenerla per i morbidi fianchi fu il paradiso.
Le mie mani scesero a sostenerla sulle natiche e non potei resistere... una mano scivolò davanti a carezzarla mentre l'urina scorreva calda tra le mie dita. La sentii gemere piano e anche dopo che ebbe finito continuai, godendo a sentirla ansimare e gemere.
“Dai ora falla tu” disse. La aiutai ad alzarsi e la guardai implorante, capì al volo cosa avrei voluto. Mi slacciò la cintura e abbassò i pantaloni, mi carezzò il cazzo con quella mano morbida e calda e infine abbassò il boxer tenendomelo perché anche io potessi farla. Con sorpresa vidi che si inchinava e se lo metteva in bocca dolcemente. Era fantastica, riusciva a ingoiarlo tutto e lo teneva infilato in gola, potevo sentire come deglutiva, mi stava facendo godere come un porco.
Ma la sorpresa doveva ancora arrivare: “Dai, falla” mi disse. Non ci potevo credere, mi stava chiedendo di farla nella sua bocca. Non sono un amante del “Pissing”, ma la situazione era fantastica e irripetibile e non vi dico quanto stavo godendo.
Quando ebbi finito, la feci sollevare e finalmente potei abbracciarla e baciarla, mi eccitava pensare che quella bocca aveva ingoiato tutto il mio cazzo mentre pisciavo. Le abbassai il vestito sui fianchi e finalmente le slacciai il reggiseno, aveva dei capezzoli enormi e bellissimi da succhiare.
“Voglio cavalcarti anche io come ha fatto la zia Gianna” mi disse. “Va bene, ma prima voglio baciarti e sentire il tuo sapore”. Stendemmo i vestiti sul prato e ci sdraiammo. Le chiesi se voleva sedersi sulla mia faccia, il “fecesitting” fatto con una donna “chubby” o “bbw” trovo che sia fantastico, se poi viene ricambiato con un pompino da chi ti sta seduta sulla faccia, ancora meglio.
La sentivo gemere e ansimare mentre leccavo quel paradiso e mi resi conto dalle contrazioni che letteralmente veniva nella mia bocca.
Poi volle sedersi sul mio cazzo e cavalcarmi come aveva detto. Questa è una delle mie posizioni preferite, puoi vedere il viso e il godimento della tua partner, puoi accarezzarle il seno e la pancia, che secondo me è una parte sensualissima delle donne.
L'orgasmo non tardò ad arrivare e lei mi mise una mano in bocca e mi baciò per soffocare il volume del mio godimento.
Stetti dentro di lei finché il cazzo non si ammosciò, godendo del suo peso e carezzandola dolcemente e così continuammo a baciarci a lungo.
Infine ci ricomponemmo e dopo una sigaretta, rientrammo in sala dove era in corso un terrificante Karaoke, di canzoni cantate da gente in gran parte ubriaca e stonata.
Ciao dolce Laura, è stato bellissimo ritrovarti e spero di rivederti presto.
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