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Famiglia in vacanza nella villa in costa azzurra 4


di forrestsherman
13.05.2021    |    1.386    |    0 8.7
"Michelle si stese al sole e Elène andò a bussare a Oscar” ci sei ? che ne dici di accompagnarmi con la tua moto in spiaggia? Sai quella vecchia BSA vibra tutta..."

Leon e le ragazze si svegliarono intorpiditi, tutti andarono in giro per la villa, si fecero il caffè, si guardarono, Michelle disse ..” e la mamma?” “ Dormirà ancora…” disse Leon, e chiese a Blanche, che gli disse, “ la signora ha detto che ha mal di testa ed è andata a dormire …” lui fu spaventato…dormire a mezzogiorno? Mal di testa? ... fu sopraffatto dal pensiero…” Suzette doveva aver visto o sentito qualcosa….” Pensò “vedremo…” ma fu distratto dalle cameriere che gli diedero la lista delle cose da comprare per la casa. Salutò le ragazze, dicendo “voi che fate? E Elène disse “io vado in spiaggia, sennò perdo l’abbronzatura, tornerò per cena… “ e Michelle “ no io non ho voglia, sono troppo stanca, sto qui in piscina a dormire…anche qui c’è il sole, no? “ .
Leon disse “ok, fate quel che volete, ma Elène, per favore, trascina in spiaggia anche Oscar, che sta sempre in camera al buio, si com’è, digli che ci saranno delle belle ragazze da fotografare, e magari qualche slippino di rubare!...2 La bella morettina disse “ok, so io come fare a trascinare i maschi…lascia fare a me.”
Leone poi prese la IQ per andare in paese per compere.

Michelle si stese al sole e Elène andò a bussare a Oscar” ci sei ? che ne dici di accompagnarmi con la tua moto in spiaggia? Sai quella vecchia BSA vibra tutta e quando ci vado su rischio l’orgasmo ! …”

Lui aprì la porta, era in calzoncini da bagno, maschili per una volta… disse, mah non so, non ho ancora messo in ordine le foto dei thigh gap e del bikini bridge di ieri…” e lei di rimando, “ ma dai, oggi c’è il sole, andiamo insieme, poi ti regalo un altro pezzo di costume, lo so che mi hai preso uno slippino…poi andiamo tra le cabine spogliatoio e mi dai la Nikon, e io scatto qualche bella foto di ragazze svestite! Non perdere l’’occasione! si toccò tra le cosce e gli pose il dito che aveva intinto nella sua vulva sotto il naso e con la bocca gli fece il segno di una che pompina…vedrai…”

Lui disse “ok, con te è sempre un divertimento, ok, andiamo..”

Andarono nel garage dove c’era sia la Galaxy che la sua BSA,
lei gli disse, “ che voglia di andare…che sono già eccitata, e tu? “
Lui disse, eh, sarei eccitato se stamattina quella troia della Blanche non mi avesse fatto sborrare due volte, sai io mi eccito di più a vedere che a fare…”

E lei,con fare professionale, “ mhh, a me ne sono capitati tanti di segaioli, ma io riesco a raddrizzarli!” e lui..ma, con me è difficile, sai sono stato scioccato da piccolo, vedendo prima i miei genitori, poi mia sorella, fare certe cose, e con dei cazzi grossi, e io mi vergognavo..sai..allora..ho inziato a fare foto, a confrontarmi..ma ero piccolo, ce l’avavo da ragazziono..ora…non so..guarda..tu te ne intendi, se potessi..guarirmi..la Blanche la spaccherei in due..e lei ci sta, pensa che ha pisciato nelle mutandine e me le ha regalate..pensa che sia un pazzo… ma sono solo timido…tu sei la compagna di mia sorella, vi leccate ogni sera..magari mi sento bene con te…

Lei disse “ dai, proviamo adesso? “ non c’è nessuno che ci disturba!

E così dicendo lei si appoggiò al cofano della Galaxy di Leon e lui le sollevò la minigonna..era già durissimo, a quell’età si può fare l’amore dieci volte al giorno…iniziò con baci e carezze dappertutto, lei si eccitava già, lui le tocco la figa grondante tra gli slip…lui con umorismo disse “ questi poi me li regali?” e più seriamente “ sei una gran fica e un ninfomane come non ho mai visto, me lo dice sempre Michelle…ora si, si penso che…mi piacerebbe sentirti cavalcare il mio pene.” Lei disse “dai” e mise sul sedile posteriore e prese a fargli un pompino fortissimo, e con rapidità , appena lo vide lungo e dritto, gli sussurrò “ hai il cazzo più lungo che io mi sia mai messa in pancia! “ e poco a poco prese a impalarsi su di lui, ma non tutto insieme, era troppo lungo anche per lei …sentivo tra le sue labbra il cazzo duro e iniziò a gemere e a squirtare, e lui era imbarazzato…era un anno che non scopava una donna, l’ultima volta aveva provato durante l’orgia con l’Aziza, ma non era venuto, gli era rimasto duro tutta una notte…finchè Aziza poi era venuta a pompinarlo al mattino facendogli annusare i suoi slip dopo che lei si era scopata sia suo padre che il signor Hispano.
Lo tenne dentro e poi con grande gioia scese tutta su di lui, che tirò indietro la testa e iniziò ad ansimare. Sentire il suo lunghissimo pene essere accarezzato dalle pareti di quella stratta ragazza magra e forte, gli parve paradisiaco…restò immobile, era lei che si muoveva ed era quello che voleva, lo baciava e gli accarezzava il petto e i loro respiri si facevano sempre più' affannosi, ma era un’impresa titanica, lui non era il tipo che veniva, se non in privato, spiando e guardando foto.. ma questa volta Elène superò se stessa, continuò il gioco per diversi minuti durante i quali lei sentiva una sensazione magnifica urti continui al suo punto g in fondo all’utero, venne due volte stringendogli il lungo candelone sempre accesa, non voleva che terminasse mai, ma voleva farlo infine venire, e gli sussurrò tutte le sconcezze che poteva immaginare gli piacessero: “ sei forte, il tuo cazzo è lungo, lo sento dentro, la mia figa lo succhia, mi fai sborrare, mi petti incinta, perdo latte dai seni, mi spacchi sei forte sei pià forte di tuo padre, puoi mettere incinte cento donne al giorno, sei un maiale, guardi le fighe al mare, pensa i notte tutte quelle fighe che tu fotografi che scopano coi loro cazzi, fiumi di sborra, dai vieni, farciscimi di liquido, come una bignè, sei un porco, sento il tuo cazzo..vengo di nuovo, sei super .. “ quel teatrino era assurdo ma lei capiva che doveva eccitarlo anche psicologicamente e lo diceva malgrado non provasse proprio tutto quello che diceva, come fanno le puttane professioniste, ma lo disse ansimando, soffiando, era da tanto che non faceva così, alla fine fu presa dalla sua stessa recita oltre che dal lunghissimo bastone che le perforava il suo delicato grembo ..e alla fine godette veramente in quel modo, con dei rantoli che accompagnavano i gemiti di Oscar che aveva chiuso gli occhi e godeva con la bocca socchiusa . E lei continuò tra un orgasmo e l’altro - Oh dai boy . . . dai . . . dai . . . daiiii ! ! ! La vagina di Elène era tanto lubrificata dal suo piacere che ormai lasciava scorrere il pene di Oscar con un rumore bagnato, particolare, il poco attrito che produceva era tuttavia sufficiente perché continuasse il suo piacere , anzi agli urti che le palle del ragazzo provocavano sulle sue chiappe magre, salisse rapidamente.
Anche lui cercava il godimento finale menando grandi colpi di reni, come se dovesse spaccare in due la giovinetta che saltellando sulle ginocchia veniva incontro al cazzo senza timore scossa dai colpi che facevano sobbalzare le deliziose sue tettine, poi, all’improvviso, si immobilizzò spalancando gli occhi, sentendo fortemente attorno al pene le morbide strette della sua vagina . . . urlò: - Oh adesso . . . adesso . . . ohhh troiaaa . . . dentro . . . ti sborro dentro . . . tutto . . . tuttooooo . . . Ahhhh . . . . ahhhh . . .- Si . . . ecco . . . ecco . . . prendi, prendiiii . . . oh amore . . . ohhh! ! !  e si sentii venire finalmente !
Elène gridò, e lui rantolò il mio godimento contro la sua bocca aperta bevendo i suoi sospiri e la sua saliva, le mani strette al suo culetto, sostenendolo e rilassandolo ora che allo stremo delle forze si era abbandonata contro di lui lasciando che fossi io farla scorrere sul membro, ad infilzarla, a muoverla . . .e alla fine un’ultima contrazione imponente lo fece venire di nuovo..lui le chiese di non fermarsi, di continuare a muoversi ancora fino a che venne di nuovo anche lei pisciando quando senti il suo liquido dentro la pancia. Poi si accasciò su di lui sfinita, e Oscar l'abbracciò ed riprese a muoversi dentro di lei molto piano, accarezzando la sua schiena, i suoi capelli, i seni, ansimava ancora e dopo 10 minuti ebbe come un altro piccolo orgasmo che le fece stringere un po' le gambe stringendo sempre più' il suo pene ormai esausto.
Poco dopo sentirono Michelle che gridava e chiamava aiuto , erano stravolti, presi dal panico si ricomposero, asciugarono i sedili che per fortuna erano di pelle e non avevano assorbito i fluidi che loro avevano emesso, uscirono dal garage e lei stette nascosta,, ma non si vedeva più nessuno in giro…
Lui avviò la moto, lei pulì i sedili con una pelle di daino e si misero i caschi uscendo dal cancello aperto verso i bagni Oreal.
Ma perchè Michelle gridava?


La vecchia BSA scoppiettava per la strada con in sella Elène e Oscar con i caschi rossi e blu, e quando Oscar doveva fermarsi al semaforo i due cilindri a corsa lunga trasmettevano passeggeri piacevoli vibrazioni che soprattutto Elène percepiva come leggeri stimoli erotici tra le gambe. Quella minuta ragazza bruna era veramente una addicted, una dea del sesso…

Lasciata la moto al parcheggio entrarono ai bagni Oreal, dove la famiglia Rizzi aveva sempre avuto i lettini, ma non il diritto ad uno spogliatoio privato o cabina, che in Francia non sono tanto comuni.

Al bar incontrarono molti amici e conoscenti, tra cui una sexy donna bruna con i capelli corti, Brigitte che era stata compagna di Leon, ora compagna di John, un uomo atletico di poco più giovane di lei. Insieme gestivano un night club nel cui privèe si svolgevano spesso interessanti scambi e feste di sesso.

Tra l’altro loro dissero a Oscar che lo aspettavano , che giovani gagliardi come lui erano sempre benvenuti, e apprezzati dalle signore molto più attempate che frequentavano il locale. Oscar presento loro Elène, la belal inglesina, compagna di studi e di altro di sua sorella Michelle.

E parlando si aggiunse un splendida bionda 22enne Giorgia, che anche lei era amica e Michelle e Elène la ammirò con occhi vogliosi.

Poi entrarono Georghe, il greco che Elène in topless aveva visto arrivare con la Jaguar qualche giorno prima. E a cui la bellissima e abbronzata bruna era rimasta impressa.

La salutò e le peresentò la sua compagna, Giuliette, una cantante croata bellissima, che 5 anni prima aveva partecipatro alle selezioni per il concorso di miss universo per la Croazia, ma c era stat superata di poco dalla meravigliosa Aferdita Dresdaj, che ora faceva come lei la cantante.

C’erano anche gli Hispano, Marc e July Hispano, vicini di villa.
Loro offrirono al giovane Oscar e alla sua bellissima amica, che era vestiita con una minitunica azzurra sopra un costumino intero color oro, che metteva in risalto le cosce lunghe e abbronzate, un dayquiri, e poi li invitarono a fare un giro con il loro yacht a motore con cui sarebbero salpati entro un paio d’ora per una gita con bagno al vicino capo D’Aeuil.
Loro si guardarono con intesa e accettarono entusiasti.

Oscar disse, “vado a cambiarmi allo spogliatoio, ma Marc gli disse, “usa pure il nostro privato!2 è il numero 5.” In Francia, al contrario che in Italia, agli stabilimenti balneari, uno spogliatoio privato o cabina che dir si vogli è riservato solo ai molto ricchi.
Elène non ne aveva bisogno, bastava che si togliesse la minitunica e sarebbe stata pronta. Oscar invece fu comunque contento di quell’opportunità, e, dopo aver salutato passò per il ponticello che dava sul bordo della piscina e poi sulle terrazze sopra gli scogli ed il moletto e andò nella cabina privata degli Hispano a mettersi il costume.

Vide con piacere che, appesi alle grucce, c’erano gli indumenti degli Hispano e dei Sakkis, e oltre a quelli maschili, anche le mutandine ed i reggiseni di July, che alla sue tà di circa 50 anni era un donna bellissima e di Giuliette la magra bella croata con tette da sogno, visibili sulle sue clip di Youtube sotto il nome d’arte di ….Xenia Kapustina

Era eccitato dal trovarsi solo in quella cabina, e morbosamente esaminò gli indumenti intimi che vedeva appesi: c’era un vestitino bianco a tubino che la signora July riempiva benissimo con le sue belle forme, un reggiseno rinforzato dai ferretti, che profumava di rosa e le mutandine della stessa tinta, roba fine, di pizzo.

Poi c’era una guepierre di pizzo di Giuliette, che era tanto magra, con i bottoncini tra le gambe aperti, le mutandine di nylon con un bordino di pizzo, da poco prezzo, roba croata, pensò Oscar, grande intenditore di quelle cose. Niente reggiseno, pensò che la leggera guepierre fosse sufficiente a moderare il seno rifatto della cantante ( che poi lei gli raccontò che era stata clandestina su una nave per scappare dall’Italia dove faceva la escort ai tempi del presidente puttaniere)

Era tanto eccitato che non potè fare a meno di masturbarsi odorando quegli indumenti, fino a schizzare, con fortissimi sensi di colpa per quegli atti che, secondo la morale che pur avevo, erano un filo audaci, daiii…odorare la biancheria delle donne che conosceva appena…moglie di un amico, odorare il suo profumo, guardare la sua roba…

Un po’ sconvolto uscii e trovò ad aspettarlo solo Giuliette che gli disse “finalmente! Sono rimasta ad attenderti, loro sono già al porto, lo yacht ci aspetta, partiamo subito!”

Un gommone guidato da un bagnino portava i clienti dei bagni al porto, Gli altri erano già andati. Oscar e Giuliette scesero nella barca, aiutati da un bagnino Dino, che mi accese il motore a tre cilindri, lei fece un saltino, aveva un bikini ridottissmo, da vera star, e portò con se un thermos di succo d’arancia.

Dino slegò il gommone e con un piede indirizzò la prua verso il mare aperto, fuori dal moletto deli bagni. Il mare era calmo, con solo le onde provocate dal traffico verso il porto.

Viaggiavano dolcemente a 5 nodi, Giuliette disse “ ma quanto di hai messo a metterti quel costume ! un quarto d’ora!...” e lui pensando alla sua attività nella cabina e alla guepierre profumata di lei, di cui ora vedeva gran parte del corpo a stento coperto dal ridotto bikini, e guardandola proprio tra le gambe dove la vulva spingeva morbidamente gli slippini senza imbottitura, provocando un “camel toe” notevole, disse, scusi, ho fatto sosta in bagno…ma, parlando d’altro…che bello andare in barca! Oggi è calmo ci fermeremo al largo a prendere il sole…!”

Giunsero in 6 minuti al porto e Dino affiancò il gomone allo Yacht “Bermuda Island” degli Hispano, battente bandiera inglese.
Marc aveva già tolto tutte le cime tranne l’ancora e una a poppa, e disse “finalmente” e aiutò il ragazzo e la bellissima croata a salire a bordo dove già July stava mettendo in ordine e Elène stava conversando con Georghe, Brigitte e John nel comodo salotto di poppa sormontato dalla union jack che sventolava.

Mentre Dino riprese la via del ritorno, Marc fece cenno a Georghe di mollare la cima di poppa e azionò il comando del verricello di prua dell’ancora, dando macchina avanti un filo, poi quando sentì che l’ancora aveva lasciato il fondale, accelerò dolcemente e portò il “Bermuda Island” nel canale che conduceva fuori dal porto, in mare aperto.

Georghe tornò vicino a Elène che l’aveva molto interessato, fin dalla prima volta che l’aveva vista col piccolo seno nudo abbronzato che teneva aperto il cancello della villa Rizzi quando lui era arrivato con la Jaguar.

Le chiese dove abitava, e altre notizie su di lei. Lei gli raccontò che aveva 22 anni, ed era un tipo particolare: all’apparenza introversa, non aveva difficoltà a relazionarsi con tutti; grazie a questa sua propensione lavorava anche come PR per una discoteca in inghilterra (dove sempre le malelingue dicevano si esibisse anche il una molto gettonata pole dance che terminava con due neri che la scopavano.)

E una ragazza bellissima, era molto magra e aveva un viso dai tratti un po’ troppo netti per una bellezza classica, ma aveva splendidi occhi azzurri, bei capelli neri, e un modo di fare misterioso, che faceva in genere molta presa sui maschi. Gli disse che non aveva mai viaggiato insieme alla famiglia, e si compiaceva di essere un’ospite trattata con gentilezza e discrezione, e che al college e anche nella villa condivideva la stanza con Michelle Rizzi.

Intanto lei osservava July mentre si sistemava a prua sul prendisole, in costume da bagno scuro…pensava “ da giovane, meditò, doveva essere stata una bella donna, alta e formosa.
Forse non magra come me, ma del resto ogni tempo aveva i suoi canoni di bellezza, e alla sua epoca la magrezza non era certo considerata un pregio come in quel momento. Le forme della donna erano visibili anche oggi: il seno era prosperoso, nel costume.
Ma non più sodo come un tempo. Elène si trovava nella veranda di poppa, uno dei luoghi più utilizzati del bel motoscafo: lì si svolgeva la vita di bordo, sui divanetti attorno al tavolo, a giocare a carte, fumare e chiacchierare. Era in costume intero carino, adatto ad essere indossato in barca durante il giorno.
Marc era a poppa, a pochi metri da lei, e stava sistemando qualcosa della barca, Elène non sapeva cosa. In barca c’era sempre parecchio da fare. Stare dietro alla barca era il suo hobby. In quel momento indossava dei calzoncini di costume rossi, lunghi al ginocchio, ovviamente firmati, ed era a torso nudo. Era già abbastanza abbronzato. Anche lui era leggermente sovrappeso, ma non di molto: da giovane era stato un tipo sportivo.
Giuliette riemerse da sottocoperta. Come suo solito, indossava il reggipetto del costume, in questo caso un capo con coppe classiche, marrone, e degli shorts, in questo caso rossi. Non era solita stare semplicemente in costume, quando era in barca.
Si alzò, andò a poppa e chiese “Marc cosa sta aggiustando?” chiese e lui alzò lo sguardo su di lei , la considerò, magra, abbronzata, le gambe sottili, non lunghissime, lisce, il ventre piatto. Le osservò il decoltée magro, intravide la forma delle clavicole. Vide il leggero rigonfiamento morbido sul petto, che spariva nelle coppe del reggiseno, e notò una vena, appena percepibile in trasparenza, vagamente verdognola, che scendeva dal petto lungo l’attaccatura del seno destro. Anch’essa spariva dietro al costume.
Il costume era ultra aderente piccolo, sia nel taglio, che nelle dimensioni. Lo slippino senza imbottitura delineava il taglio della sua piccola vagina depilata. Questo fece rimescolare la parte bassa del suo ventre…
Lei lo guardava da dietro i grandi occhiali da sole scuri, squadrati come andava di moda. L’uomo le sorrise. - Sto pulendo le guarnizioni del circuito dell’acqua dolce. Quella che ci serve per la doccia e cucinare. - Ah, allora è importante - commentò Elène, con tono strascicato tanto che lui non capì fino a che punto scherzava - - Beh… tutto è importante in barca. Tutto serve a tenerci a galla! - scherzò. Lei si limitò a sorridere, e proseguì, passò sottocoperta, si cambiò il costume intero con un bikini ridotto poi risalì raggiungendo Giuliette e July sul prendisole di prua

Disse “suo marito sta aggiustando qualcosa del circuito dell’acqua - Ma… l’acqua funziona, vero? – chiese July, sorridendo. - Certo!- Sì… non è che finisce a metà doccia?… - No, no, stai tranquilla - rise Marc arrivando insieme a Oscar. - Ho solo pulito le guarnizioni.
Elène era stesa ma girata ora verso di lui. Marc notò che aveva una mano appoggiata al cuscino, mentre con l’altra si sfiorava il ventre piatto e dritto un bikini bridge perfetto.
Faceva caldo, e il mare era tranquillo. Anche Brigitte si era stesa a prua. Tutte le donne si erano tolte il reggiseno del bikini.
Dopo una mezz’ora, July tornò verso poppa per parlare con Geoghe e John che stavano guidando la barca insieme al flyng bridge mentre Oscar guardava le mappe.
Passarono una ventina di minuti, forse, poi Elène alzò improvvisamente la testa, come risvegliandosi, e annunciò sottovoce: mi scappa la pipì….Giuliette rise. Giulia tastò intorno a sè con la mano per qualche secondo, assonnata.
- Dove cavolo è il mio costume… va beh, Brigitte, puoi darmi il tuo? E senza attendere risposta la mora prese il costume dell’altra per un laccetto; l’amica provò a protestare, ma l’altra, testarda come al solito, l’ebbe vinta rapidamente. Le sfilò il bikini marrone da sotto, si alzò a sedere e lo indossò, quindi si alzò del tutto e sparì sottocoperta. Passarono forse due minuti, poi John chiamò la fidanzata da prua. - Cosa c’è!?… - gridò la ragazza di rimando, alzandosi sui gomiti. – Brigitte, hai voglia di fare il caffé per favore?
La ragazza sbuffò, colta alla sprovvista. Mormorò qualcosa, poi rispose di sì ad alta voce, mentre si alzava a sedere, coprendosi con un braccio il petto nudo. Si guardò intorno, alla ricerca del costume di Elène, ma non ne vide traccia. Disse - Checcavolo…e si alzò e, sempre tenendosi almeno un braccio sul petto, entrò a sua volta in cabina. Elène! - chiamò ancora, mentre si dirigeva alla cucina. - Che c’è!? Sono in bagno. - Lo so, mi serve il mio costume! L’avrà preso Oscar, il collezionista!
Intanto preparò la caffettiera, con il seno nudo, indossando soltanto gli slip di costume marroni. Mise la caffettiera sul fuoco, poi andò davanti alla porta del bagno. - Dai Elène, mi serve il costume, devo servire il caffé ! - Eh dammi il mio! - Ma non ce l’ho, non l’ho trovato!
- Eh guarda, dev’essere lì sul prendisole… se no io come faccio, anch’io sono senza! Sbuffò, tornò verso poppa ma desistette dal tornare a cercare, dato che il caffé era già quasi pronto. Attese pochi minuti che la moka soffiasse, quindi lo versò in due ampie tazze a prova di ribaltamento, che mise su un vassoietto.
Prese il vassoio con una mano e si coprì il seno con l’altro braccio, dirigendosi a prua. - Ecco - disse la ragazza avvicinandosi ai tre maschi ai comandi con il vassoio in mano. Si accovacciò, posandolo con circospezione. - Tesoro, ma cosa fai senza costume? - chiese John, alzandosi faticosamente a sedere.
- Eh Elène me l’ha preso, per andare in bagno, perché non troviamo più il suo… ora lo metto. Marc non fece commenti, la moglie rimase zitta un attimo, prendendo il caffé. Poi, senza alzare gli occhi, commentò: - per favore non girare senza costume in barca, lo sai che non mi piace.- Ma no July, lo stavo solo cercando! - rispose la donna, esasperata. - Poi tanto non siamo mica in porto…- Non importa, è questione di stile e di abitudine!”.
Tornando sottocoperta, con il vassoio vuoto e sempre un braccio di traverso sul petto, Brigitte si trovò faccia a faccia con Elène, che usciva in quel momento dal bagno ed era semplicemente in slip e teneva il bikini marrone di Brigitte in mano, svogliatamente, con i piccoli e puntuti seni nudi che oscillavano leggermente sul petto.- Dai ridammi il costume! Mi sono anche beccata la sgridata di Julyi...Elène lasciò che la donnalo riprendesse. - Perché? - chiese con apparente indifferenza, ma in realtà attenta. - Eh… perché giravo senza. La signora Hispano ? – che puritana! Brigitte si reinfilò il costume, lì davanti a lei, coprendosi i seni rifatti, floridi e gonfi. Elène si mise mani sui fianchi, come per presentare il problema. - E io, adesso? - sorrise. - Eh lo so chi ce l’ha!... – Vai a Chiamare Oscar! io non posso così! - Brigitte lasciò il vassoio, poi uscì e rientrò due minuti dopo con Oscar...Elène era rimasta in attesa, mani sui fianchi. Non disse nulla, lo guardò soltanto. – me lo ridai? Lui disse “ guarda in mezzo a i cuscini in dinette” - Elène - Riguardo... - disse stancamente, e sollevò il cuscino e sul volto le si disegnò un sorriso sorpreso, negli occhi un punto di domanda, poiché trovò il reggiseno e due slip che non sapeva di chi erano.
Lui non seppe cosa dire notando che la ragazza non insisteva oltre nel far notare la situazione, e si portò piuttosto il costume in posizione sul petto, coprendosi il seno e poi infilando le spalline. Si girò di nuovo di spalle dicendo: - Oscar, me lo allacci per favore?...- Sì...e attese, mentre il giovane allungava le mani sulla sua schiena magra e liscia. Lui prese i cordini e li unì, delicatamente, facendo un nodo con due belle galle, mentre il suo sesso si era gonfiato sotti i calzoncini. Si rese conto, mentre lo faceva, che gli era già capitato di immaginare l’operazione opposta: slacciarglielo. Quando Elène tornò a prua con Brigitte indossava un reggipetto di costume e sedette con Giuliette e July che aveva il costume intero, mentre Elène, Brigitte e Giuliette i bikini; erano tutte e quattro belle donne, la più anziana castana, Elène e Brigitte brune e Giuliette bionda, e, crogiolate dal sole si sentivano bene, ed i sensi si risvegliavano, le loro vagine erano molto umide.

Dopo un paio d’ore arrivarono a ridosso del capo e ancorarono la barca.

Tutti fecero il bagno e Giuliette e Elène si rimisero al sole, a prua, mentre tutti i quattro uomini e July erano seduti a bere un the fatto da lei nella cucinetta.

Elène andò in bagno, dicendo che andava a togliersi il costume, e mentre era ancora dentro il bagno, anche se la porta era aperta, tanto bastava a farle considerare legittimo il fatto di appoggiare il nuovo costume di fronte a sé e senza esitazione chinarsi, appoggiata al lavello, calandosi gli slip e sfilandoli poi dai piedi.
Quando lei si raddrizzò,in piedi accanto allo stipite del bagno, girata di spalle, rivolta verso il bagno, appoggiata allo stipite i presenti tutti videro la schiena nuda e magra flettersi, e videro emergere il sedere, già abbastanza nudo fin da prima, ma ora completamente scoperto, magro e sodo, piccolo. Poi si voltò e usci’ tra l’ammirazione dei quattro uomini e di due delle donne, nuda.
Invece July si spazientì, dicendo “ma cosa fai? Esci così?” . Marc che la leccava con gli occhi, le disse, “ July, stai calma, è una ragazzina…stai al gioco..”
Ma July si incazzò “ ma dai devi tenere la barca dignitosa, cosa vuoi, se fai girare delle troie nude poi lo so come finisce.. sesso…, orge! Sai che non mi sono mai tirata indietro…ho fatto sempre cose, ma non sono una puttana come Brigitte, che lo è sempre stata!

A sentire questo affronto, Brigitte si rabbuiò, andò vicino ad July e con i suoi occhioni azzurri, guardandola negli occhi, le disse ”July, sei ingiusta con me, dopo tutto Marc te l’ho lasciato io, quando lui spasimava per me…ho sposato John.. e ho fatto un brutto scambio ! sai…ti confido,,, ora John non mi scopa più, a volte va coi maschi, per fare cose deve avere degli stimoli fortissimi…sono infelice, sono troppo giovane per non avere più orgasmi…per quello approfitto dei clienti al negozio…

“Basta! - Sbottò July- ma che orgasmi ti mancano, se lo sanno tutti che ti fai uomini e donne nel negozio, che schifo vuoi fare tra di noi? basta basta! siete tutti dei pervertiti…me ne vado!.. e voi andate a prua a prendere il sole ” e uscì dalla dinette e si tuffò in mare .
Brigitte rimase un po’ interdetta, poi disse, “non sa stare al gioco!” giochiamo noi, vero Elène? Tu si che sai cosa fare con tanti cazzi a portata di mano eh? e la guardò con occhi lubrichi leccandosi le labbra… Elène, sentendo sul suo corpo gli sguardi dei presenti, girò il capo a guardandoli con gli intensi occhi azzurri. Per un istante restarono in silenzio, immobili. Elène aveva uno sguardo diretto, con quegli occhi chiari e luminosi, e Marc, come spesso capitava, dopo poco scostava lo sguardo. Questa volta gli cadde di nuovo sulla sottile vena che le si vedeva in trasparenza sul petto, a destra. Poi, più in basso, sulla mano di lei, che era scivolata sul basso ventre, ed il cui pollice toccava il centro del suo spacco.
Percependo che la situazione stava diventando vagamente imbarazzante, Georghe sorrise e si mosse sedendosi di fianco a Oscar sul divano a guardare
La compagnia fu sopraffatta dall’atmosfera morbosa, Brigitte si mise a baciare con la lingua Giuliette toccandola sopra il sottile velo di nylon che mascherava la sua vagina , nella zona inguinale, e la baciava sul collo. Lei iniziava a gemere, allargò le gambe, si vedeva che si bagnava.

Elène si diresse subito sui pantaloncini di Marc , scostando l’elastico ed estraendo il pene che era già gonfio per la scena lesbica, e lei lo prese in bocca, coma gli faceva July da ragazzina e iniziò a leccarlo con voluttà.

Anche John si stava accarezzando il pisello, che dopo tanto tempo era diventato duro a guardare femmine anziché maschi. Così si avvicinò a Marc sul divano e lo estrasse, porgendolo alle labbra di Elène, nuda, che ora leccava uno e poi l’altro…Marc era già bello duro, sembrava aver superato le sue difficoltà…allora lei gli si mise a cavallo e scopando lui seduto.. poi…si girò con le tette davanti sul petto dell’uomo che si sdraiò sul divano e in quella posizione, mostrava il canale e John non resistette ..e la prese da dietro…

Appena lo sentì dentro, come faceva al night club coi due neri, iniziò a ululare e godere …e quando John venne, ebbe il primo orgasmo.

Poi Elène si tolse dal didietro il cazzo di John, si coricò sul divano, chiedendo a Marc e Georghe di scoparla davanti, dicendo che da tanto sognava di fare l’amore con tre uomini e di farlo in quel momento…

Oscar era fuori di se, estrasse il cellulare e iniziò a filmare, toccandosi il bastone duro fuori dagli slip da bagno , sentendo lei che supplicava che le dessero quello che desiderava da sempre…prendere tre cazzi insieme!

Per farlo si era messa a cavallo di Marc che le aveva infilato il suo cazzo nel culo, poi si era stesa di schiena su di lui e Georghe li aveva guardati per un po’, poi non riusciva, aveva già eiaculato , ma a vedere la bella ragazza con la figa tutta aperta con un cazzo dentro, miagolante, e con le mani dell’amico che le aprivano la figa, infine si eccitò tanto che gli venne duro e glielo ficcò piano piano nella figa e John glielo infilò nella figa che da chiusa era piccola, ma che ora che già conteneva il cazzo del suo amico.
Per ciliegina sulla torta Oscar glielo aveva messo in bocca e lei lo succhiava voluttuosamente

La figa è un organo molto plastico e fecero alla fine il sandwich che avevano sempre desiderato, e lei si sentiva finalmente appagata, aperta, violata da tre cazzi, e gemeva ed urlava come una maialina dicendo “siiii siiiii siiii scopatemiii..vi prendo sborratemi dentro, godo godo..ho tre cazzi dentro, uno in bocca, sono troia, sono troia..vengo vengo, vengo..vengooooo” ed ebbe un orgasmo irrefrenabile che la scuoteva tutta, gridava come una bestia ferita “ ahhhahhhh” e scuoteva il bacino, finchè anche loro non ce la fecero e la riempirono con quello che restava dei loro umori interni. Per Georghe la scena fu eccessiva e la farcì di sperma e poi anche Oscar volle spruzzarla sui seni.
Giuliette e Brigitte si stavano rotolando per terra a 69 leccandosi le vulve e non prestavano attenzione al gruppo dei cinque.

July sconvolta e bagnata di acqua di mare, risalì a bordo del Bermuda e si stese al sole a prua piangendo. Dopo un pò la raggiunse Oscar. Il ragazzo era tutto scombussolato e si buttò giù accanto alla signora , con gli slip bagnati di liquido seminale che gli colava dopo aver assistito alla performance dell’amica di sua sorella con i tre signori, oltre a lui.

Lei piangeva, era sconvolta, diceva “ ma che troia, non lo sapevo che quella Ragazzina che sembrava coì per bene era una ninfomane simile..e mio marito e Gheorghe..a infilzarla..” E tu che sei giovane, dovresti comportarti meglio, cos’ hai fatto ?

Oscar la prese tra le braccia per consolarla, la signora lo guardò con sguardo duro “Si sei stato anche tu un..un porco…fare orge con quella troia…un gran cafone.. ma.. forse gli uomini…non resistono a certe troie…potevi sapere…ma tu a lei piaci?”
Oscar iniziò a raccontare “ma...sa… quella ragazza, sta con mia sorella, ma se vede un uomo… pare che nel nigth dove fa la cubista tre volte a settimana alla fine scopi uno o due neri..è terribilmente sexy, bisessuale…Michelle dice che ha fatto un pompino a mio papà, l’altro ieri sulla spiaggia….ieri siamo stati un po’ insieme, sa, nella villa ..eravamo euforichi….ci siamo...ehm…dati qualche bacio...e…E lei? “Solo baci? L’hai scopata ?” con aria inquisitoria. Io strabuzzavo gli occhi...lei disse...”va bè va bè…robe vostre .lasciamo stare…si capisce che sei un babbeo, ma non cattivo, lei non ti piace, ma l’hai scopata, ti sei fatto succhiare, ma sei pentito, ti servirà di lezione nella vita…quanti anni hai ..18..ok, io 47…ho visto molte più cose...comunque ma quella donna è un demonio, dai retta a me, cerca l’amore troppo voracemente...quando vuole è troppo insistente, si da a tutti, una vita persa…”
Lui assunse un aspetto da cucciolone spaventato, lei aveva fare materno gli si avvicinò accarezzandolo, disse, “dai , son cose da ragazzi, magari i problemi fossero tutti così nella vita!”,
Lui si rese conto di un certo trasporto fisico della donna, la carezza sulle spalle era durata attimi più della semplice carezza di consolazione, poi arrivò una carezza sul petto, disse “uhm che muscoli..” in effetti Oscar aveva un petto e una pancia belli muscolosi. Lui si rilassò…non pensava a nulla , sentiva la voce di che mi raccontava dei suoi figli, della sua solitudine, di suo marito, che anche lei aveva fatto sesso e scambi nei privè, ora era pentita, sua figlia in particolare, temeva che anche lei che era in Australia facesse la troia…lui si sentì di confidarle che il peso di suo padre, quando aveva iniziato capire il rapporto con sua mamma, e di come lei fosse stata una donna facile, col primo marito, il padre della sorella di lui, Michelle, che poi aveva messo al mondo con la mamma di lui Suzette….e i litigi, poi le orge coi vicini in cui lui da piccolo spiava e vedeva uomini coi quei falli grossi scopare sua mamma e anche suo papà proprio lei, July, lo aveva schiacciato, che fin da piccolo temeva di avere un cazzo meno importante, che questo gli aveva provocato timidezza, che lui si era rifugiato nel feticismo, aveva iniziato verso i 14 anni a rubare gli indumenti intimi, e a vestirsi con le mutandine, i corsetti e i reggiseni di sua mamma, e poi di sua sorella e a masturbarsi.
Poi spiava e fotografava sua sorella in bagno mentre faceva pipì e quando poteva la guardava scopare in auto o in garage coi fidanzati. E poi quando suo papà scopava Aziza e lei urlava ….insomma, condannato a essere voyeur.
La signora July seguiva questi racconti con gli occhi chiusi….Oscar vedeva che le piaceva ..proseguii raccontando..” e poi la nuova camerierina bionda Michelle...che aveva cercato di riportarlo a scopare un femmina, ma prima gli aveva fatto visita in camera sua, e aveva pisciato con le mutandine su, poi gliele aveva regalate...e lui era venuto…ma non riusciva a scoparla, forse un giorno…ma poi quel diavolo di Elène…era riuscita a farsi chiavare e sborrare dentro da lui, dopo tanto tempo, nel garage…ma si fermò e disse “ ma perchè le racconto queste cose? Mi fa vergognare… “
Ma col racconto mi ero eccitato, e anche lei….lui la guardò, intravedeva la parte tra le gambe del costume grigio che si faceva un po’ trasparente, come se fosse bagnata. Sul Bermuda non si sentiva nessun rumore , in pratica a prua era solo con lei… nel dolce dondolio del mare , con le onde che sciabordavano dolcemente sullo scafo, il suo profumo era quello che aveva aspirato dalle mutandine e reggiseno nella cabina, si ricordò l’atto onanistico cui era stato costretto dalla sua morbosità, un po’ di formicolio…il cazzo era in tensione , era attratto dalla situazione un morbosa, il suo odore…questo mi rendeva interessato al suo corpo steso , la pancia di July, ne aveva un filo, restava piatta e le creste iliache tendevano la sottile stoffa facendo intravedere la peluria scura tra le cosce. Nel prendisole si godeva di una deliziosa intimità, con il dolce sciabordio del mare sul lucido scafo. Il sole scaldava i corpi , il desiderio di girarsi e baciarla, toccarle il seno caldo di sole accarezzarla era tremendo e si vedeva che la stoffa del suo costume era tesa.
Lei si girò sulla schiena, con una manovra di mantenimento del reggiseno sui suoi seni, peraltro scarsamente attenta , per cui loro , i seni che aveva ancora sodi, mi si palesarono con i loro capezzoli rosa.
Col viso girato verso di lui, disse che era simpatico, gli raccontò che si sentiva sola, il marito era molto impegnato nel business, lei non lo amava ma gli voleva bene, certo guadagnava molto, e questo le piaceva, poteva permettersi quel che voleva, ma spesso sola, io cerco di tenere un’immagine, come quando non voglio che le troie girino nude a bordo di questa barca , ma “sai, sono una donna, non sono una santa…ad esempio ieri un amico medico mi ha portato sul suo gommone, al largo…sai com’è… le onde lo sciabordio…insomma, l’ho scopato…ma non ho raggiunto l’orgasmo…per quello mi piace stare con gente giovane, per quello mi piaci…e ala mano andò ad accarezzare il pisellone di Oscar sul costume, poi si girò del tutto e loi baciò sulla bocca. Il seno generoso di July era tutto sul petto di Oscar e lui rispose, toccandolo, abbassai il balconcino, lei ebbe un fremito di piacere, gli abbracciò anche con le gambe, i capezzoli erano rosei perché il seno non era abbronzato,… ma quello era troppo, lui si divincolò, stavo per sborrarsi addosso, non volevo scopare , aveva paura, era più forte di lui…, disse “scusi, scusi”, si alzò e si gettò in acqua, lei rideva , si sporse dal bordo.. Disse “ma Oscar ! cosa fai? Hai caldo? aspetta che vengo anch’io!” e si tuffò di testa, loi raggiunse in acqua, loi abbracciò e lo baciò avvinghiandolo con le gambe in modo da sentire con la sua pancia il suo cazzo duro, che per fortuna non era venuto. La zona bassa della sua pancia, che si stringeva gli solleticava la pancia, lo leccò dentro l’orecchio e disse tra le onde,” aspetta che ti insegno io, trattieniti, ti voglio scopare, stai calmo, poi farai bella figura con Elène o la servetta o chi vuoi tu..” Lui era instupidito, fece qualche bracciata intorno allo scafo, la cosa gli permise di ristabilire uno stato mentale semi normale.
Abbastanza normalizzato, ma col cazzo duro, risalì dietro di lei sulla scaletta di mezza nave, comodissima, in legno con antiscivolo grigio, lei si stese al sole e si asciugava con i piccoli asciugamani, e lo fece stendere vicino, gli si avvicinò…disse “ti tolgo il sale” iniziò ad asciugargli il petto, ma nel contempo gli leccava i capezzoli, poi giù sulla pancia bagnata e più giù, scostando gli slip, iniziando a succhiargli il cazzo sempre duro. July era esperta e usava quel tanto di violenza tale da non farlo perdere il controllo, il leggero dolore della compressione alla base del cazzo gli impediva di venire, lui era giovane, sarebbe venuto subito, poi la cosa si complicò perché lei si mise a cavallo della sua faccia e lo soffocava strusciando la figa ricoperta dal costume bagnato sulla sua bocca, tanto che lui dovette intervenire con le mani, scostando il nylon bagnato dal mare e da lei stessa e leccare la figa pelosa che pulsava. Era una cosa che non gli era capitata di frequente, le ragazze erano tutte depilate. Il costume di lycra era sottile e tenendolo scostate riuscì a farla godere con la bocca, percorrendo in circolo tutto il perimetro delle grandi labbra e poi le piccole e poi cercando con la lingua di entrare il più possibile dentro avanti indietro, e alla fine la July contessa stava per venire, in un lago di umori…lo stingeva e succhiava e ad un dato momento urlò “vengooo vengooo bravoo daii “e mi strattonò il cazzo e io eiaculai godendo e infilandole la lingua a metà figa. Restarono così per un po’…poi lei si girò e disse “ che bravo, che entusiasmo, eh , ci vogliono i giovani !”
Mentre erano lì abbracciati arrivò John, che forse aveva visto la performance e atteso il momento più opportuno, con una bottiglia di champagne, e disse, noi di là abbiamo bevuto, July, se volete un po’, facciamo la pace…e lei era vinta dall’orgasmo e non più arrabbiata, in fondo aveva avuto la sua vendetta, e dopo essersi avvolta in un morbido asciugamano disse “ ma si, dai, grazie! “ e gli chiese di versare loro lo champagne, cosa che lui fece. Ne bevettero un po’, il sole era ancora caldo, erano forse le sei, il mare immobile, una leggera brezza. Poi July prese il suo bicchiere, lo mise tra le gambe di Oscar, mentre era seduto, estrasse il cazzo di fianco al costume e glielo lo immerse nel bicchiere, poi, dopo il lavacro, bevette il Kristal dalla coppa, e iniziò a succhiarglielo, fino a farlo diventare di nuovo duro. Non ci volle molto. Neppure gli lasciò molto tempo per pensare, rapidamente si voltò e si mise a cavallo delle sue gambe, avvicinò il volto al suo e chiuse gli occhi, lo slinguò come aveva imparato a fare da giovane nei privè degli scambi, mentre le mani iniziavano ad esplorare il suo corpo sconosciuto. Era piacevolmente ispirata, baciava con passione mentre strofinava il pube contro il sesso di Oscar, eccitato sia dalla situazione sia da lei… .poi disse “Facciamolo ora “ e Oscar le disse “lei è più perversa di me!” E lei “Sono una donna! E’ tanto che aspetto un giovane come te!” Lui pensavo d’essersi eccitato ma lei era più eccitata di lui, si sollevò e si spostò e io ebbi la visione del costume che scendevano lungo le sue ancora belle gambe. La guardava, colpito dal pube non depilato che formava una canyon boscazzo solo al centro.
July, una volta nuda s’inginocchiò dinanzi a Oscar e gli sfilò il costume. Lei fissava il suo membro, sorrise e poi scese a bocca aperta per prenderlo. Lui ero troppo eccitato, gustavo questa sensazione, e la lascò fare…ma non si aspettava di sentirla chiamare “ John, ora!” Non senti John venire alle sue e spalle camminando sul materassino bianco, vide solo che si toglieva il costume, estraendo un cazzo veramente doppio del normale!
John si chinò su di lei sempre carponi, tenendosi il membro con una mano e poi oscar non lo vide più, vide che spingeva lentamente. Non doveva sforzarsi per immaginare dove lo stesse puntando.
Vidi che diceva qualcosa nell’orecchio di July, che strinse i denti e serrò gli occhi. Improvvisamente vide John dare un colpo di reni e capì che era entrato in lei. La signora Hispano si lasciò sfuggire un gemito di dolore ma Oscar subito notò il suo viso distendersi e modificare l’espressione in una di piacere e diceva “ ohh siii, cosiiiì....ohh che bello...mi riempi tutta...John …..olleèè..arribaaaa.arriba..” pensava che lo spagnolo la eccitasse..gli avrebbe raccontato in seguito che la sua prima esperienza a 19 anni, con tre uomini, di cui uno un torero, il fratello di John, che si chiamava Estebàn, nella sala dei ricevimenti del consolato francese di Madrid, mentre il suo compagno di allora scopava due ragazze andaluse vestite in modo tradizionale coi pizzi…e lei era stata merce di scambio perché suo marito potesse averle..”
July chiuse gli occhi e si mosse a scatti, inarcando la schiena e sollevando la testa al cielo e quindi sollevando la bocca dal mio pisello, ma sempre tenendolo in mano...capii che aveva avuto un orgasmo. Sentivo che John ancora spingeva ritmicamente…La signora poi disse “John, Fermati! Vieni qua!” e guardò Oscar con un sorriso malizioso, si alzò in piedi e si pose dinanzi a lui a gambe aperte con la figa e il culo colanti. Oscar la fissava mentre prendeva in mano il suo membro già troppo sollecitato e lo tratteneva verticale. La baciò nel canyon boscoso…colava di liquido suo e pensai di John…era sconvolto, le disse “ Venga!” la invitava indicando con lo sguardo il pene e lei, appoggiandosi alle sue spalle ,scese, lui le fui immediatamente dentro: era eccitatissima, aperta e capiente. Non emetteva un gemito, scendeva sino in fondo e continuava con la bocca a cercare ancora i suoi giovani baci.
Con le labbra unite e le lingue che si contendono lo spazio ognuna nella bocca dell’altra iniziarono a muoversi. Tramite le lingue si scambiavamo parte del piacere che reciprocamente si davano con le spinte di Oscar e gli ancheggiamenti da esperta scopatrice qual’era la signora July. Lui volevo stimolarla di più ma non riusciva a raggiungere il suo pube con la mano, perché lei era premuta contro di lui, allora le stringeva i glutei, sodi per la sua età e le ore di ginnastica.
Oscar sentiva premere il seno della donna e fare rotazione con forza sul mio petto, le loro pelli s’incollavano, non riuscivamo a separarci. Lei ancheggiava con movimenti sempre più ampi, la sentiva chiudersi ritmicamente contro il suo membro mentre ogni suo muscolo si tendeva. Improvvisamente la sua lingua si fermò, rimase immobile mentre respirava il mio fiato e fremeva. Oscar percepì delle regolari e ritmiche contrazioni nel suo ventre: stava godendo di nuovo. July gli afferrò il capo e lo trattenne per spingere con forza le sue labbra contro le sue, come se non volesse urlare e tentasse di spegnere dentro di luii gemiti che non riusciva a trattenere e questa tensione la aiutava a godere dentro. Sussurrò “ Scusa… scusa… non c’è l’ho fatta!” – “Scusa perché ? “ domandò “Non ti ho aspettato!”….”aspetta” La teneva stretta contro di lui mentre le baciavo le labbra dolcemente. La sentiva aprirsi lentamente mano a mano che si rilassava. “Solo un minuto e sono nuovamente pronta” mentre si alzava per farlo uscire. Disse “John sei pronto?” Oscar non sentì la risposta, mentre lei lo prese tra le braccia e si si girò di schiena e lo fece stendere su di se, e questa volta il loro contatto, era ancora più intimo. Lei spingeva il pube sin contro il membro di Oscar per sentirlo sulla fino a farlo entrare dentro il suo grembo bagnato.
Si apriva dolcemente e sussurrò “John, ora” e poi rivolta a Oscar “ adesso si continua…e viene il bello… o non c’è la fai più?”
Oscar stava scopandola di nuovo e non vide John che puntava nuovamente il suo membro e spingeva,queta volta nel suo sederino vergine di uomo e con quella spinta il corpo di lui veniva schiacciato contro di lei e così il suo cazzo lungo e duro penetrò fino al collo dell’utero della donna, al punto, mentre il cazzo di John, lubrificato da quanto prima era venuto fuori dalla vagina di July lo sodomizzava.
Oscar Urlava.”nooo sono vergine..ahhhh, troppo grosso !! “ ma lei godeva con il suo cazzo dentro e sadicamente anche guardava di fianco il volto stravolto di lui che gemeva mentre John dissimulava il piacere assumendo uno sguardo perso nell’orizzonte, ma a poco a poco si mise ad ansimare anche lui : non poteva più trattenersi e neppure Oscar, mentre lei era tutta aperta, si muoveva al ritmo dei colpi di John, che comandava il ritmo, volta che entrava nel ragazzo, il ragazzo entrava più dentro di lei, Oscar ero imbarazzato, sentiva dento il cazzo dell’altro che andava e veniva, ero tutto sudato…che situazione ! In che situazione si ero cacciato ! Si stupiva che anche John non fosse in qualche modo imbarazzato, ma, in una famiglia di toreri, fare la parte di una banderilla insieme ad altre doveva essere una cosa abbastanza normale….non poteva sapere che lei amava John, il suo primo fidanzato, era gelosa di Brigitte, ma a seguito di tutte le sue esperienze di scambio fin da giovane, ora non godeva se non veniva presa da John attraverso un altro, ma con suo marito e i suoi coetanei non era più possibile, solo un ragazzo giovane come Oscar poteva accontentare il suo sogno.
Per ciò aveva gestito l’orgia in barca e l’aveva scelto e ora l’aveva costretto a essere tramite tra lei e il suo amore vero.
Ora voleva così e mentre lui le violava la sua natura fino al collo dell’utero, Oscar la vide godere in modo diverso da prima. Lui spingeva con forza e lei gemeva ormai come una ossessa, se uno avesse sentito poteva apparire uno sfogo di dolore ma il viso diceva altro, la vide chiudere gli occhi e concentrarsi: lui dal petto, appoggiato l’orecchio, sentiva il cuore ad un ritmo pazzesco, pensò che stesse per svenire. July rivoltò gli occhi aperti, le pupille si rivoltarono, vedeva occhi solo bianchi, era in preda all’orgasmo. John si muoveva incurante, dietro di lui e lei non lo poteva vedere ma sentiva le sue spinte. Dopo l’urlo sul mare, la signora Hispano non gemeva, non diceva nulla, godeva ed era bellissima.
Oscar capiva che cercava comunque l’orgasmo totale, si aggrappo al suo seno strizzandoglielo con forza, lei urlò e strinse le cosce e in quel momento anche John venne nel corpo di Oscar, che per contraccolpo ebbe il più forte orgasmo che avesse mai provato, inondando July con un quantità inverosimile di liquido, eiaculò come un vulcano, e lei ebbe un nuovo orgasmo. Oscar, da sensibile qual’era aveva capito, aveva cercato di concedere a John la soddisfazione di vederla godere. Solo per lui. Capì.. era John che lei amava.
Era il tel tramonto , sul mare calmo e deserto, i tre si separarono lentamente esausti, tutti i sessi erano molto grondanti di silicone e altri umori , colavano sul materassino di pelle bianca del Bermuda
John pulì se stesso e delicatamente la zona inguinale della Signora e porse a Oscar un towel, poi lui andò a prua a vedere l’orizzonte.
Lei si era ricomposta, sorrise a Osca e disse: “ è stata la tua punizione, ma anche un iniziazione, vedi, stai con una che ti usa, non ti ama, sei uno strumento, un dildo in carne e ossa, capisci cosa intendo ? “ “Comunque hai goduto, sei arrivato ai vertici del piacere, questo è il tuo impegno, con le donne, almeno una raggiunge il cielo, poi, fa niente se l’uomo è uno stronzo, ti offende….questo l’ho detto a Brigitte, sai , lei preferisce le donne, hai visto come si è attaccata a slinguare Giuliette là dietro? Perciò John non gode più con lei.. e lei dice che è colpa sua, ma non è vero !
E per la tua Elène, che mi ha detto che l’hai fatta godere, almeno una volta…almeno questo l’hai fatto di buono…cerca di recuperarla, aiutala a mettersi con qualche amico che l’apprezzi, che la faccia godere, non solo scoparsi il mondo come fa…non c’è altro al mondo che l’amore! John, lui mi ama, ma non possiamo stare insieme ufficialmente, sai…non ha tanti soldi….mio marito non vuole il divorzio, sai, la famiglia per bene…per motivi sociali…ma Marc è un pervertito…non riesce a fare l’amore se non con due o tre donne...o con delle troie che scopano due o tre uomini, vedrai alla festa…ha corrotto anche me, anch’io ho bisogno di due o più amanti insieme, da quella volta coi toreri..!...comunque ti ho punito, ma adesso sei un torero , mi hai infilzato, e lui te…ti voglio bene…dai...facciamo un tuffo !
July e Oscar scavalcarono la battagliola del Bermuda Island e si tuffarono nel mare tiepido col sole delle 8 d’agosto che stava per scomparire in mare.
Il Bermuda Island galleggiava quasi immobile alla cappa, con John, infelice per amore, seduto a cavallo della prua che scrutava l’orizzonte, e, nella dinette, i due uomini e le tre donne a bere champagne contenti degli orgasmi avuti e anche di quelli visti dalla telecamera che riprendeva cosa succedeva sul prendisole di prua.

Perché Michelle gridava?
Quando Michelle si era stesa al sole in piscina e aveva visto Elène e Oscar entrare in garage, dove poi loro avevano fatto l’amore e per lui fu la prima volta con una donna vera.
Leon e Suzette erano usciti in auto .
Lei improvvisamente sentì un forte ronzio e vide una nuvola nera venire verso di lei che era indifesa, in bikini, sulla sdraio.
Capì subito che era un sciame di api che a seguito di una regina che lasciava un favo giravano per il giardino in cerca di un nuovo posto adatto per fermarsi e costituire un nuovo nido.
Lei si spaventò e si mise ad urlare, e iniziò a correre via senza poter evitare che qualche insetto le si posasse addosso e con le mani le toglieva ,a una la punse sul collo e un sul seno attraverso la sottile stoffa del costume, correva urlando, e le sue grida attirarono l’attenzione di Reneè l’uomo della piscina, che era andato sotto nel locale delle pompe a caricare il cloro e George il giardiniere, turco, che stava portando una piantina di limoni dalla serra da piantare vicino al cancello.

Lui la prese tra le braccia, la liberò dalle ultime api coprendola con uno straccio e la condusse con sè nella serra, dove la raggiunse anche George per prestare aiuto.
Lei era spaventata e le facevano male tre punture, una sul collo, una all’interno della cosca destra e una sul seno diceva “ahi ahi..qui..qui..” e loro “ stia calma signorina, ora la curiamo..vado a prendere ammoniaca in casa..” disse George…
Intanto Renèe la teneva tra le braccia, sfruttando l’occasione per accarezzare quel corpo che aveva guardato tante volte steso al sole mentre lui puliva la piscina, me non si era mai sognato di potere abbracciare.
Il contatto con la pelle ambrata della ragazza bionda, il suo profumo che emanava forte perché era sudata, lo fecero eccitare tanto che il suo membro si ergeva a tendere il costume sottile, la sua divisa di lavoro come manutentore piscina.
Lei continuava a piangere e ad aggrapparsi a lui, e gli disse, qui, qui …che male! …e indicò la puntura sul collo, e lui la leccò per lenirla, e lei ebbe un sussulto, come si permetteva quel ragazzo?

Lei era la figlia dei padroni.. ma la lingua sulla puntura le faceva bene, e anche qualche brivido, poi lei indicò il ponfo rosso sul seno poco sopra il capezzolo e lui subito iniziò a leccare, e per distrazione comprese il capezzolo che era uscito dal reggiseno del costume, lei ebbe un secondo premito pur nel dolore, e in quel momento entrò nella serra George il giardiniere, turco, a torso nudo perché aveva usato la maglietta sudata per scacciare le api, con una bottiglia di ammoniaca e uno rotolo di carta igienica , vide che lei aveva gli occhi chiusi mentre lui le leccava un seno…

Si eccitò anche lui, non voleva rovinare il quadretto…disse “ehm…aspetta ho qui l’ammoniaca, “ lei aprì gli occhi, si vergognò di quello che aveva fatto vedere, reinfilò il seno costume, dicendo “ahh che male..”

Anche lei era già eccitata, disse “ grazie, grazie, qui ..indicando il collo e lui dopo aver imbevuto un pezzetto di carta glielo pose sulla puntura,.e Renèe disse “ George ..anche qui ..” ed evidenziò la puntura rossa sul seno scostando un po’ la coppa del reggiseno,

George applicò la cura anche lì, facendo scendere un rivolo di ammoniaca fredda che percorse il seno , passò per il capezzolo, scese sulla pancia sudata, entrò negli slip, uscì da sotto e scese fin giù nelle gambe, producendole una sensazione gradevole, e lei sospirò.

I due la guardavano da vicino negli occhi azzurri, ..lei intimidita disse “ mer merci gra.. garzie..!” e si toccò tra le cosce dicendo “ohhh..mi hanno morso anche qui….”

E subito George preparò un batuffolo e si inginocchiò, e anche Renèe …Lei aprì le gambe e mostrò loro la parte interna della coscia sopra il ginocchio, e si toccava a vedeva del sangue che colava dalla puntura forse doppia dell’insetto …Renèe disse, nel suo francese un filo strano “ mademoiselle, mi fa vedere, Je leche..” e lei si sedette su un bancone e aprì le gambe per farsi leccare sotto la coscia .
Il nero vide la ferita da cui usciva sangue che sulla pelle chiara dell’interno coscia e fu preso da eccitazione.
Disse “ ce n’est pas rien…non è niente, maintenant je leche .. te lo lecco.. la saliva disinfetta, e lei non disse niente e riversò la teta indietro, aprì ancora di più le gambe, e George con ill pezzetto di carta in mano cercava di tamponare il sangue mentre Renèe lo leccava via.
Quindi accostò anche lui la bocca all’interno dell’altra coscia, la sinistra, aprendole molto le gambe, così anche lo slip del costume si spostò un po’ in basso e faceva intravedere l’inguine e la vagina che colava e usciva dai bordi ..
Il sangue usci ancora per un po’ e quindi Renèe insisteva ma George leccava sempre più in alto dove non c’era alcuna ferita e indugiò con quella leccatina che tendeva a risalire in alto lungo la cosce finchè arrivò a un palmo dalla gnocca e leccava ormai la pelle morbidissima .
Lei si appoggiò con la schiena e restava sdraiata guardando il tetto di vetro della serra, con le gambe allargate e mi sembrava rilassata e che le piacesse , Renèe fece l’ultimo balzo e la lingua aderì al cotone delle mutandine del costume , bagnandole leggermente.
A quel punto Michelle era in orgasmo, temette che qualcuno potesse o vederli, ma non poteva resistere alle due lingue che si insinuavano nella sua fica , leccava il clitoride gonfio, George la introduceva avanti e indietro tra lo slip scostato, lei sbrodava e si toccava i capezzoli sotto il reggiseno e iniziò a gemere “ mon dieu…dai dai, sono eccitata. Mi passa il male, oddio, sbrodo, mi bagno ahhhh ahhhhh ..che bello..
Poi Renèe si alzo e tornò a leccarle le morsicature sul seno e sul collo, e intanto la baciava, poi lei si tirò il reggiseno giù sullo stomaco, lasciando le belle tette, coi capezzoli gonfi che stillavano gocce di sudore lattiginoso per l’eccitazione, a disposizione del nero che iniziò a mungergliele, mentre ormai il giardiniere la succhiava tra le gambe come un vitellino succhia le tette della mamma.
Michelle, in un impeto di vergogna disse “ basta …basta..laissez moi…je ne suis pas un putain pour vous…” e si rimise in piedi per andarsene, ma gli slip le scesero a mezza coscia ed era impacciata a camminare , e si trovò indifesam col reggiseno sulla pancia e la figa colante fuori dagli slip e Renèe le girò dietro, appoggiandosi al tavolo su cui lei prima era sdraiata, la teneva per le tette, e lei si divincolava finchè gli slip le caddero ai piedi.
Lei fece per tirarli su ma così il suo sedere si trovò ad aprire un varco in cui Renèe infilò il cazzone e lei lo sentì grosso tra le cosce, che si strusciava tra le chiappe, sfiorava il buchetti e proseguiva in mezzo alle gambe fino a divaricare un po’ le grandi labbra e si faceva largo fino a sfiorare il clitoride dal basso, tra le gambe, senza entrare …
Lei sussurrò “noo, sono .....” con un ansia e un respiro fattosi affannoso, ma stringeva le cosce per sentirlo strusciare per tutta la lunghezza dello spacco fino a muoversi col bacino per baciarlo col clitoride .....le sfuggì un gemito di piacere.......
George con il petto nudo si stringeva a lei baciandola con la lingua e lei gli toccava il membro duro scostato sul ventre fuori dai calzoncini da giardiniere e le leccava le tette, e poi Renèe cominciò a muoversi sempre tenendo il cazzo pressato con la mano verso la figa che colava, come una spugna.....la sua eccitazione era alle stelle.......la sentiva muoversi avanti e indietro...indietro e avanti.....tutte le volte che era tutto in avanti sentiva la sua pancia fare chick cick per ilo sudore di tutti e due contro il suo fondo schiena.
Sentiva che .....stavo impazzendo dal piacere......e anche lei che sospirava affannata. E lui con la mano sotto il cazzo la sua eccitazione che usciva e gocciolava sul suo cazzo e le colava tra le gambe....... poi lei prese il cazzo di George e lo mise tra le gambe, sopra quello di Renèe
Il grosso membro, che accarezzava le sue parti tenere, senza entrare si muoveva in mezzo tra buchetto e clitoride, era gonfissimo, bellissimo......si fermò .....non voleva venire.....la spostò in avanti verso George che la slinguava, lei era fuori di sé ansimava come ai due giovani non era mai capitato di sentire…
Renèe le fece alzare una gamba ed appoggiare il piede su una cassetta che stava nella serra, continuando a tenere il cazzo in contatto della sua zona perineale.
Lei miagolando ohhh nooo nooo vengoo, nooo.. con voi, cosa dice la mamma? E il papà..con due servitori..che schifoo! Io una figa di classe… non devo…...nooo, stringeva e allargava le gambe e George scese a leccare davanti ma stava attendo a ritirarsi quando il cazzo di Renèe spuntava dal davanti.
Poi Renèe non resistette più, approfittando del fatto che lei si stava inchinando a baciare le spalle di George che la masturbava con le dita e leccava all’attaccatura della vagina, mentre la parte dietro era liquida ed aperta, con le labbra gonfie ed invitanti, se lo prese in mano e lo infilò direttamene al posto giusto piano, dentro fino all’utero e lei mugolava come impazzita e stringeva i muscoli del perineo e poi singhiozzando disse “siiiiiii… dai… non ce la faccio….
Scopami…. Spaccami nero.. grosso…voglio dentro…voglio sentirlo..” Renèe con un colpo forte penetrò dilatando la vagina e aprendo il varco del piacere ..lei gridava “ ahiii ahii sisssiiii…..continua…..dammelo... dammelooo…inondami..”.
George eccitato si alzò e la slinguò per farla tacere… temeva che qualcuno in casa la sentisse e suoi vagiti si spensero in un mmmmmmhhhh. E introdusse anche lui piano piano il cazzo nella figa già occupata da quello del nero, e subito per l’eccitazione venne dentro, e lei ululava, godeva come non mai…dopo tante esperienze, quella non l’aveva ancora avuta… sempre nei suoi sogni più spinti che le procuravano e orgasmi notturni con i vibratori di Elène e quello che desiderava da sempre…prendere due cazzi insieme…
Ma non riuscivano bene in piedi, con tutto il liquido che usciva anche i cazzi uscivano….i appoggiò con le mani al bordo del tavolo, e George si inginocchiò e cominciò a leccarle fica davanti e succhiava la sostanza calda lungo tutta la figa....
Sulla soglia della serra era arrivata Aziza che era andata a prendere rametti di rosmarino per l’arrosto, e guardava i tre corpi vibranti con due occhi spalancati…non pensava arrivassero a tanto…non pensava nulla… prese il telefonino e scatto tante foto, si nascose un po’ toccandosi sotto il grembiule..e iniziò a gemere…dicendo “ che troia la padroncina…con le cosce masturba due cazzi …peggio di quella puttana di sua mamma… prima col patrigno, poi con l’amica ninfomane, ora coi due operai! “
Giorge si girò e vide Aziza con la mano tra le gambe e la faccia sconvolta, allora spostò lo sgabello, ci si sedette e disse ad Azizia “vieni..siediti sopra di me” e la guidò in modo che lei si girò dandogli le spalle e cercò con la mano il palo che nel frattempo si era rialzato e avendo la natura ormai bella aperta e lubrificata, se lo introdusse piano piano dicendo “ohh.. George mi hai toccato il fondo!..ma mi piace, piano piano..”
Michelle visto cosa stava succedendo, si inginocchiò con le gambe tutte colate di fluidi, e inizò a baciare e succhiare dal davanti le grandi labbra scure della cameriera marocchina dato che lei aveva le gambe così aperte che il cazzo di George dallo sgabellino la faceva stare il posizione tale da offrirle la parte anteriore della figa gonfia…
Aziza sentiva la lingua della padroncina e il cazzo di George entrarle dentro..........Mugolava dal piacere.......era bagnata fradicia e non capiva più niente......ansimava per il piacere.......la cosa sembra piacere anche a George perché iniziò a alzare ed abbassare il bacino…con più foga.......
Renèe col grosso cazzo colante era alle stelle......George sembrava di essere pronto a venire, e non voleva venirle dentro, così la fece alzare e le disse “ togliti dal cazzo e inginocchiati a spompinarmi!” E lei si alzò, si inginocchiò e con foga e cominciò a spompinarlo, mentre Renèe fece girare Michelle e la scopava con la lingua.
La signorina bene Michelle si toccava e sussurrava “ vengooo….ti vengo in bocca negro del cazzo, porco .bevila bevi il succo di una figa bianca” e mentre Aziza succhiava George e lo aiutava con le mani......finche lui prese a gridare “ahhhh..ahhh.. vengo ancora vengo troia …ancora…fammi godere.. così..così… ” e le sborrò in bocca.
Poi lui, mentre sborrava in bocca alla cameriera, in quel momento, vide che Michelle, eccitata in modo inverosimile, aveva fatto stendere Renèe sulla schiena sul tavolo e si era messa a cavallo, infilandosi nel grembo il suo cazzo nero e grosso, e muoveva il bacino in modo erotico, assorbendo e sputando il membro nero tutto lucido dei suoi umori e mentre si stava stendendo di schiena sul suo largo petto nero, con civetteria fece cenno a lui che era in piedi, col cazzo in bocca ad Aziza e li aveva guardati per un po’, poi non riusciva a capire cosa fare, aveva appena eiaculato.
Ma, a vedere la bella e ricca ragazzina bionda tutta aperta con un cazzo nero dentro da dietro, miagolante, con le mani di Renèe che le aprivano la figa, si eccitò ancora che gli venne subito di nuovo duro e glielo ficcò piano piano nella figa che già conteneva il cazzo del “piscinero” amico.
Aziza che aveva appena deglutito il seme di George si avvicinò ai tre e accarezzava i due cazzi impegnati a sfondare la padroncina e nel farlo la toccava nell’attaccatura della vagina, la sua parte più sensibile mentre con l’altra mano si masturbava e gemeva “siiii siiiii siiii..vengo vengo, vengo..e ebbe un orgasmo irrefrenabile che la scuoteva tutta.
Michelle gridava come una bestia ferita “ ahhhahhhh” e scuoteva il bacino, George ansimava anche lui....... Renèe non resistette più..stava pulsando..”je te baise te baise je jouis..coquine, putaine riche je jouis dedans ti scopo ti scopo troia ricca…ti vengo dentro..a te” le sussurrò “ mais je ti amo..ti amo…ti …” e anche loro non ce la fecero e la riempirono con quello che restava dei loro umori interni e le sborrarono tanto dentro che lei godette con un nero e un bianco dentro la figa per la prima volta in vita sua e venne contorcendosi .
Nella serra e i vetri del tetto facevano specchio e Renèe, disteso sul tavolo, vedeva il viso di Michelle stravolto da smorfie di piacere.......venne di nuovo dopo pochi secondi e poi di nuovo e di nuovo squirtando e con rivoli di sudore latteo che le scendevano dai capezzoli duri, e bagnavano Renèe che le stava sotto.
Michelle era una
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