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TRASFORMANDOMI IN NUNZIA – parte 2


di quellogarbato
06.08.2023    |    4.762    |    5 9.9
"Alla fine, era solo un maschio vestito da femmina, ma sempre maschio..."
Questa è la storia vera della mia graduale trasformazione da Marco in Nunzia.
Dopo l’esperienza del pompino con la trans, mi venne il desiderio di scoparmi una travestita. Non ne avevo mai scopata una. Così, inizia a bazzicare una chat gay, finché non mi si presentò l’occasione giusta: una trav a 50 km da casa mia, ospitale.
Aveva grosso modo la mia età, appena più grande, e dalle foto che vidi, mi parve molto femminile.
In realtà non avevo ancora chiaro in mente che avrei avuto a che fare con un uomo travestito, ma quello che capivo era che volevo fortemente quella esperienza.
Concordammo per un sabato mattina, con la condizione di conoscerci fuori da casa, quindi in vesti maschili, e poi nel caso andare a casa sua per fare altro. Accettai, convinto che non sarei riuscito nemmeno a bere un caffè con lei/lui. In mente avevo il concetto che fosse un maschio e che a me in realtà facesse schifo il cazzo.
Avevo la convinzione che quanto accaduto con la trans fosse solo una casualità.
Le cose andarono però diversamente da come avevo previsto. Ancora al tempo non capivo che stavo sviluppando desiderio per il cazzo.
Ci vedemmo fuori, appunto, in abiti maschili. Era un giorno di settembre, caldo, e lui era un uomo maschile, anche se dai lineamenti curati. Si chiamava Damiano ed era simpatico e colto.
Mi invitò a salire da lui per prendere un caffè, e nulla più, in quanto mi vide un po’ bloccato. Infatti, l’unica cosa che volevo era tornare a casa e scopare la mia ragazza, che il giorno prima avevo bidonato pensando alla trav del giorno dopo.
In me c'era una sensazione sporca, e pensavo che la fica fosse l'unica cosa che desiderassi. Volevo leccare una fica, non inculare un uomo.
Quando fui a casa di Damiano, insieme al caffè ci fu un cornetto e qualche biscotto, e pareva la cosa finisse lì. Lui a un certo punto mi chiese:
“Ti andrebbe se provassi a mettere qualcosa? Così, giusto per giocare. Ti ho preparato un caffè mentre sono vestito Damiano… te ne preparo uno mentre sono vestita da Damiana, e poi mi dici quale ti piace di più?”, e io dissi che andava bene. Alla fine, era solo un maschio vestito da femmina, ma sempre maschio.
Così, Damiano mi accese la TV e mi diede il telecomando, e mi lasciò solo in living room. Durò circa una 20ina di minuti questo momento in cui guardavo la TV beatamente sul divano.
A un tratto sentii dei tacchi venire verso di me. Mi girai e la vidi: era Damiana, con un vestitino corto leopardato, tacchi alti, trucco perfetto, calze nere autoreggenti, una collana di perle, le labbra rosso fuoco.
“Ti preparo il caffè?”, mi chiese, ma io non risposi. Mi alzai, mi avvicinai: aveva addosso un profumo arrapante oltremodo. Le misi senza pensare le mani sul culo: liscio, depilato. Il mio cazzo ormai era un pezzo di ferro. Volevo farci sesso, e non sapevo nemmeno io da dove iniziare. Lei sorrise, e mi disse:
“Ma ti ricordi che qui tra le gambe non c’è una fica?”, e io spostai una mano dal culo al suo cazzo, coperto solo di un perizomino nero. Aveva un bel cazzo, e appena lo sfiorai si indurì e venne fuori. Non so come, ma un attimo dopo eravamo a 69 per terra, e il suo cazzo mi stava riempendo la bocca. Stavo nuovamente facendo un pompino, e adoravo la sensazione del cazzo in bocca.
Dopo un po’ ero completamente nudo, e lei era in ginocchio a pomparmi mentre ero seduto al divano. Il mio cazzo era marmo. Quando non ce la feci più, la staccai dal mio cazzo. Me la scopai alla missionaria, forte. Durai tantissimo, tanto che lei a un certo punto mi fermò. Aveva il culo sfondatissimo, e nella foga di scoparla non mi ero reso conto avesse sborrato, sporcandosi il vestito. Vedevo le gocce bianche di sperma sul vestito.
“Mi hai fatto sborrare senza mani.”, mi disse, mostrandomi la sborra sul suo ombelico.
Io invece non riuscii a venire. Avevo il cazzo durissimo e non riuscivo a venire.
Alla fine mi arresi. Chiacchierammo, mi offrì di fare una doccia, e quando fui fuori mi sorrise e ci salutammo.
Non la rividi mai più. Quando fui a casa, provai un forte senso di schifo: mi ero scopato un uomo vestito da femmina. Cancellai il suo numero di cellulare e piansi. Mi sentivo uno schifo.
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