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Ecco uno che ne ha... almeno quanto me 3


di cuckold211
09.01.2021    |    12.073    |    4 9.2
"Lui glielo strofina sul viso e sulla fronte, poi le tiene la testa ferma prendendola per i capelli, e le infila il cazzo in bocca, fino a farle spuntare le..."
Noi, in periferia, abbiamo una villetta: una casetta con un po' di terra, avuta in eredità e che io ho trasformato in una bella villetta.
Dopo qualche settimana da quell'incontro, mia moglie mi manda un messaggio mentre ero al lavoro e mi dice:
"Stasera abbiamo un ospite a cena" ed io, pensando che poteva trattarsi del suo ex, non le faccio altre domande.
Quando arrivo davanti casa, trovo la golf vista quella sera al posteggio. Subito sono assalito da una scarica di adrenalina: ho voglia di scoprire cosa starebbe succedendo a mai insaputa.
Non busso il campanello, apro con le chiavi, cercando di fare meno rumore possibile.
Appena dentro sento delle voci provenire della cucina; mi avvicino e c'è lei ai fornelli, con un abito a fiori, sopra al ginocchio, coperto da un grembiule.
Lui, il poliziotto maturo, è in piedi, dietro di lei, con un bicchiere in mano.
Faccio un po' di rumore per avvertirli della mia presenza, entro in cucina e loro non si scompongono. Poi lei dice:
"Abbiamo sentito la macchina arrivare". E, davanti a lui, aggiunge:
"Sai, quella sera ci siamo scambiati i numeri di telefono e oggi, visto che lui ha la serata libera, l'ho invitato a cena".

Dopo quella giornata passata insieme in macchina, avevamo avuto poche occasioni di stare assieme a scambiare chiacchiere; mentre si era al lavoro, lui riesce a raccontare qualcosa e io a raccontargli qualcosa di noi, non senza la promessa che, in tempi migliori, si possa trascorrere qualche serata assieme con le rispettive mogli.
Ma ecco il prosieguo della storia che ebbe a raccontarmi in macchina, mentre guidava.

Dopo esserci salutati, il poliziotto mi racconta che fa servizio da due anni nella nostra città, ma che è originario di un paese lontano circa 200 km., che sua moglie non vuole venire ad abitare in città, e lui torna a casa per due giorni, ogni quindici.
Noto che con mia moglie c'era già un discreto feeling, per cui chiedo il permesso di andare a darmi una rinfrescata, prima di metterci a tavola.
Quando esco dal bagno, cerco di evitare ogni rumore possibile. Volevo coglierli sul fatto e, mentre ero quasi arrivato alla porta, sento lui che, sottovoce, le dice:
"Dai, che stu' curnutu un dici niente", nel dialetto del suo paese.
Nel mentre mi affaccio alla porta, li vedo abbracciati e lui con la mano fra le cosce di mia moglie.
Quando si accorgono di me, si staccano di scatto; io chiedo se la cena è pronta, di proposito ignorando ciò che avevo visto e sentito.
Noto che il tavolo è apparecchiato in modo che loro due sono vicini, mentre il mio posto è a capotavola.
Penso che il fatto di star seduti accanto, sia una mossa ideata da mia moglie.
Mentre si cenava, lui raccontava, scherzosamente, su certe cose che capitavano mentre erano di pattuglia.
Così ci racconta che una volta erano accorsi ad una chiamata perché due gay stavano litigando a causa della gelosia di ciascuno nei confronti di un bull, che se li faceva entrambi; un'altra volta, nel posteggio dove aveva conosciuto noi, erano accorsi perché un marito aveva scoperto la moglie che scopava con un suo cognato e quello, oltre che scopargli la moglie, lo aveva anche preso a botte.
Mentre ci racconta tutto ciò, mia moglie, ridendo, gli dice:
"Ehi, non è che vorresti fare lo stesso anche con noi? Nel senso che fotti me e prendi a botte mio marito?"
Ci ridiamo un po' su, poi, finito di cenare, lui chiede di andare in bagno; mia moglie gli dice:
"Aspetta che vado a togliere il casino che sicuramente ha lasciato mio marito" lui risponde OK, ma vanno insieme verso il bagno.
Sono di nuovo assalito dalla voglia di guardare cosa stanno facendo e, dopo un po', a piedi nudi, mi avvicino al bagno e trovo la porta socchiusa.
Dallo spiraglio lasciato aperto, riesco a guardare e vedo lui, con i pantaloni abbassati e il cazzo sopra il lavandino e mia moglie che glielo insaponava, scappellandolo. Devo dire un gran bel cazzo, specialmente in larghezza.
Dopo averglielo lavato, mia moglie lo sciacqua e lo asciuga con un asciugamani pulito. Poi si abbassa, e gli dà un bacio sulla cappella.
Saprò poi che mia moglie gli ha lavato il cazzo, dopo che lui aveva pisciato.

Ritorniamo tutti e tre in cucina; lui si siede e, tirata mia moglie da dietro, la fa sedere su di sé, dandogli le spalle. Mia moglie mi guarda e dice sorridendo:
"Tu stai fermo, altrimenti ti mette le manette".
Lui comincia a stringerla e ad infilarle le mani dentro le mutande.
Dopo un po' di questo gioco, si alzano in piedi: lei gli sbottona e abbassa pantaloni e mutande, si abbassa sui talloni e comincia a leccagli le palle, mentre sega il cazzo; lui gli dice:
"Sei unica... ogni volta mi fai impazzire, quando mi succhi i coglioni"; io resto pietrificato, quasi mi avessero pugnalato al petto: mia moglie aveva già scopato con lui, senza che ne sapessi niente?
Intanto, pur presente il dolore per l'inaspettata scoperta, avvertivo una forte eccitazione, che partiva dal cervello e arrivava al sesso; sentivo le tempie scoppiarmi, mi sentivo tradito.
In quel momento guardavo, ma non vedevo niente; avevo la vista annebbiata. Quando torno a guardare, lei aveva il cazzo in gola e lui le accompagnava la testa con la mano dietro la nuca.
La vedevo con le lacrime agli occhi e la bocca deformata al massimo.
Quando lui ha tolto la mano dalla testa e lei ha abbandonato il cazzo, gli dice:
"Ma perché hai questi modi così animaleschi? Anche l'altro giorno, mi stavi soffocando". Altro colpo. Lui ridendo le risponde:
"Perché ho capito che a te piace il maschio che ti sappia dominare".
Poi la fa alzare e, in due minuti, sono tutti e due nudi; la fa sedere sul tavolo, si mette le sue gambe sulle spalle e prende a scoparla con colpi potenti che, se non l'avesse tratteneva ben salda, sarebbe caduta nell'altro lato del tavolo.
Dopo averla scoparla per un bel po' in quella posizione, la fa girare a pecora ed inizia a scoparla da dietro, ma non dura molto; esce e le riempie la schiena di sborra.
Quando lei si è alzata, gli voltava le chiappe ed io ero venuto senza toccarmi.
Loro vanno insieme in bagno; dopo un po' li raggiungo e li trovo sotto la doccia che si insaponavano a vicenda e si baciavano come due fidanzati.
Quando lui è andato via, dopo aver placato i sensi esacerbati, chiedo a mia moglie di spiegarmi il motivo di quelle sue reticenze.

Lei capisce che mi ha in pugno e mi risponde rinfacciandomi che è stata tutta colpa mia, che sono stato io a volerla trasformata e adesso ha deciso che farà a modo suo; sarà lei a decidere, quando e con chi farmi cornuto, senza riferirmi niente.
Poi aggiunge che quella sera, nel parcheggio, quando io mi sono allontanato con l'altro poliziotto, egli le ha precisato che, da bravi cornuti, li avevamo lasciati apposta soli, affinché potessero scambiarsi i recapiti telefonici, e le aveva detto che l'indomani t'avrebbe contattata; a lei non restava altro che far in modo di potersi vedere da soli. Fu quella l'occasione in cui le riferì che anche il suo collega era un cuckold.
Dopo aver ingoiato il rospo, lei, visto il mio stato, mi scruta per bene e, guardandomi negli occhi, aggiunge:
"Ora, se vuoi, le strade sono due: o ci separiamo, o possiamo stare tutta la vita assieme, senza crearci problemi su certe nostre scelte a carattere sessuale... a te decidere!

Mia moglie non mi racconta esattamente quello che successo; è molto vaga, e mi dice solo che lui l'ha chiamata e, con un tono abbastanza deciso, le dice di incontrarlo in un monolocale, che divide col suo collega romano.
Lei si veste e va; quando entra, lui è solo: ci sono due letti singoli nella camera, un bagno e una cucina soggiorno.
Lui, appena lei entra, la bacia e le dice che la preferisce da sola, senza il marito dietro, e nemmeno il collega.
Dopo il baciò, lui, che aveva addosso una tuta da casa, la fa abbassare e, prima che lei gli imbocchi la cappella, le dice che un pompino va fatto a partire dai coglioni, e per questo le spinge il viso sotto.
Lei va in brodo di giuggiole, perché adora l'uomo di carattere.
Dopo avergli leccato e succhiato le palle, lecca tutto il cazzo, prima di arrivare alla cappella. Lui glielo strofina sul viso e sulla fronte, poi le tiene la testa ferma prendendola per i capelli, e le infila il cazzo in bocca, fino a farle spuntare le lacrime agli occhi; poi la fa alzare e distendere sul letto, si mette fra le sue gambe e comincia a leccarle la fica, scendendo fino al buco del culo, che penetra con la lingua.

Dopo che lei raggiunge il primo orgasmo, lui le va sopra, appoggia le sue gambe sulle spalle e le infila il cazzone in figa.
Dopo averla sbattuta in diverse posizioni, la fa inginocchiare e le sborra in faccia, poi con la stessa cappella le spalma la crema sul viso.
Le ripete che intende rivederla da sola, ma lei insiste a voler giocare in mia presenza, in quanto non è contenta di tradirmi.
Lui accetta, ma aggiunge anche che, quando ne ha voglia, deve accettare di incontrarlo da sola, cosa che, poi, chiarirà anche con me.
Il poliziotto, in buona sostanza, riesce a farla allontanare dal suo ex, il quale ci cerca e chiama per vederci, ma lei è talmente presa dal tipo che sembra non esista alcun altro.
Dopo quella sera, lei mi tiene informato su tutto, anche dei messaggi.
Dopo circa una settimana, da quella famosa sera, una mattina mi manda una foto: lei, davanti allo specchio, vestita con una gonna nera a portafoglio sopra il ginocchio, una camicia bianca e una giacchetta nera, calze con la riga laterale, e mi dice:
"Tesoro, sto bene vestita così? Sto andando a trovare Mario (il poliziotto), fa il turno stasera, e mi ha chiamato affinché andassi da lui".
Mi è salito il sangue al cervello.
Avrei voluto tornare indietro e non permettere più a nessuno di guardare mia moglie, ma c'era qualcosa di più forte della gelosia che mi bloccava: era un'eccitazione da infarto, quindi ho risposto al messaggio dicendole:
"Tienimi informato" e aggiungendo un 💓.

Verso le 11.00 mi arriva un messaggio di lui, con una foto di mia moglie con il cazzo in bocca, con su scritto, a mo' di fumetto: "le sto facendo il pieno... te la rimando farcita di crema.
Verso le 13.00, un altro messaggio; questa volta di mia moglie che mi avverte di esser tornata a casa.
Quando rientro mi accoglie con un sorriso da furbetta e, dopo che ci siamo salutati, mi dice: "Ho tutte le ossa rotte: è un toro!"

Aveva indossato una tuta ed era ai fornelli; le vado alle spalle, l'abbraccio e le abbasso i pantaloni; aveva una mutandina di cotone bianco, mi metto in ginocchio e gliele abbasso; aveva la figa tumefatta e aperta più del solito, le do una slinguata, ma lei mi dice che le bruciava e, stasera, poteva solo farmi un pompino.
Mentre cucinava mi racconta un po' di cose su quel collega di lui, cuck romano; la moglie gli manda video e foto, mentre scopa con altri, che in estate deve venire in Sicilia per ferie e lui gliela vuole far scopare.
Anche il collega sapeva di loro due e, per questo, gli ha lasciato la casa libera. Avrebbe preferito restare a guardare e segarsi, ma lui gli aveva risposto di togliersi dai coglioni, volendo fottere in santa pace.

C'era qualcosa che non stava andando bene in quella avventura; anche se eravamo all'inizio della nostra vita trasgressiva, mi sembrava quasi che stavo perdendo mia moglie; avevo perso concentrazione nel lavoro; ad ogni messaggio, con cui mi avvertiva che stava andando da lui, restavo in ansia fino al suo rientro, anche se, comunque, scoppiava in me quell'eccitazione che mi faceva godere come un porco.
Finalmente dopo un paio di mesi, la sorte mi venne incontro: lui doveva aver combinato qualcosa di grave, per cui era stato trasferito a Napoli.
Nel mentre, eravamo rimasti in contatto con il collega romano: un bravo ragazzo, ma a mia moglie non andava a genio, non era per niente il suo tipo.
Una sera a letto, dopo una bella discussione, decidiamo che era il momento di chiudere con i giochi e provare ad avere un figlio.


(continua)
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