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Una seratina "piccantissima".


di cuckold211
21.01.2021    |    7.985    |    4 9.5
"Stessa cosa si verifica quando giungiamo al ristorante..."
PREFAZIONE
Ancora una storia della coppia presente sul sito, ma che ha preferito mantenere l'anonimato. Si tratta della stessa coppia di cui ai racconti "Esortata a renderlo cornuto" 1a e 2a parte; chi non l'avesse ancora fatto, è esortato a leggerli; chi, invece, l'ha già fatto, sarà felice di percorrere con la mente una nuova avventura di questa fantastica coppia.

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Siamo una coppia matura, 53enne io e 57 lui, felicemente sposati, con figli ormai grandi.
Amiamo i viaggi e la natura: siamo esibizionisti. Avete capito bene: ci piace mostrarci, godiamo nell'apparire nudi, per cui frequentiamo spesso spiagge per nudisti.

Sono quasi le 20.00 di un qualsiasi venerdì dell'anno; fra poco rientrerà a casa mio marito, dopo una lunga giornata di lavoro trascorsa a contattare clienti in ogni parte della regione, in quanto è agente di commercio.
Io, non da meno, sono rincasata verso 17.00, dopo aver prestato tutte le mie attenzioni ai ragazzi che frequentano la scuola media statale della mia città.
Insegno lettere da diversi anni e devo confessare che è, sì, un lavoro faticoso, ma decisamente interessante, che mi permette di crescere sempre più, insieme ai miei studenti.
Inoltre, notando l'interesse dei più grandicelli a guardarmi le cosce, mi trovo spesso a pensare che, semmai, mi dedichino seghe nel chiuso dei bagni o nei loro sogni e, questo, inorgoglisce il mio innato sentimento da "mignotta".

Quel giorno avevo notato una particolare attenzione da parte di un ragazzo e la cosa mi aveva eccitata al punto da insistere nell'offrire alla vista ampie porzioni di pelle nuda, al di sopra delle immancabili calze velate.
Questo non vuol dire che sono una pedofila, ma amo trasmettere immagini di me che inducano a fantasticare.
Nell'ora di spacco tra lezioni, avevo telefonato a mio marito chiedendogli se gli fosse piaciuto, quella sera, fare un giretto, cui lui assentì invitandomi a vestire provocante e, quando egli dice "provocante", intende da "porca".
Abbiamo spesso adottato, specie in car-sex, pesanti provocazioni, perché a me dà uno stimolo particolare vedere gli occhi sbarrati di incalliti segaioli sulle mie intimità; lo stesso è, naturalmente, per mio marito, felice di poter mostrare le intime bellezze di sua moglie.
Che bella coppia siamo: io "mignotta" e lui "cornuto"!

Perciò abbiamo deciso di regalarci una serata senza tabù; ci va di vivere una nuova esperienza erotico-sessuale.
Mi preparo: infilo le calze nere velatissime con balza agganciata alle bretelle del reggicalze, niente intimo e sopra indosso il tailleur nero, che l'adorato marito mi ha regalato per il mio compleanno.
Sento aprirsi la porta: è lui; gli vado incontro, lo saluto con un bacio, non senza raccogliere i suoi complimenti per come mi sono preparata.
Lo prego di affrettarsi in doccia e, nel frattempo, verso, in due flute, del prosecco ghiacciato, quale augurio o promessa (?) di una piccante serata.
Finalmente lo vedo arrivare con dei jeans lavati, una camicia bianca, un bel paio di scarpe nere e con i capelli ancora bagnati: gli porgo il suo flute e ci baciamo. E' proprio un bell'uomo, mio marito: fisico asciutto, amante dello sport e del vivere sano, carattere mite e cordiale, una persona intelligente e raffinata. Brindiamo alla riuscita di una lubrica serata.

Mio marito ama sempre ammirarmi mentre salgo in macchina e, ops, salendo, la gonna a portafoglio si apre ed i due spacchi generosi mostrano totalmente le mie cosce, inguainate da calze nere e, senza alcun dubbio, dalla sua posizione, ha sicuramente notato il pelo curato della mia fica.
Appena partiamo mio marito mi dice:
“Che puttana! Non perdi mai occasione per mostrarla”; egli sa che mi diverto molto a salire e scendere dalla macchina, a mostrare che sono priva di mutandine.
Si parte, direzione centro. Mentre si procedeva per le vie del centro, mi gloriavo a tenere alto il lembo della gonna, così da mostrare le cosce, o forse qualcos'altro, a chi si fosse avvicinato al finestrino dell'auto.
Mi ripete la parola d’ordine “Puttana”, perché in questo modo, uscendo dai nostri ruoli, posso parlare liberamente e mi chiede cosa provo a sentirmi definita così.
Forse era stato troppo offensivo per me?
Rispondo che, al contrario, è stato davvero molto eccitante sentirmi attribuire quel ruolo, che non accuso alcun disagio e che potevamo proseguire senza problemi in quella parodia, anzi... poteva osare e farmi osare ancor più.
Sono costantemente eccitata e bagnata come non mai, e glielo confesso subito.
Egli allora parcheggia e facciamo un giro per il centro città.
Camminando, mi mette mi mette un braccio intorno alla vita, stringendomi a sé e, in quel modo, solleva la gonna, già di per sé corta, lasciando vedere la balza delle calze e, forse, qualcosa in più.
Stessa cosa si verifica quando giungiamo al ristorante.
Erano le 21.30 e, dopo aver dato spettacolo agli avventori, ci accomodiamo e gustiamo l'antipasto annaffiato da un buonissimo vinello bianco.
Mio marito mi fa notare che, spesso, il cameriere cerca di sbirciarmi il seno; allora, senza indugio, sbottono la giacca giusto quel tanto da consentirgli, vista la sua posizione predominante, la visione dei miei capezzoli.
A quel punto non si può non notare come il nostro tavolo fosse meglio servito rispetto all'intero ristorante: il cameriere è sempre intorno a noi, senza lesinare la sua presenza, ora proponendoci un nuovo piatto ora per cambiarci posate e bicchieri, in maniera quasi maniacale.

A fine cena, mio marito, si permette di provocarmi e mi suggerisce di ringraziare il "servitore" a modo mio. Io, senza indugi, fingo di essermi macchiata e chiedo aiuto al ragazzo, il quale mi accompagna in bagno, posto a pochi metri dal nostro tavolo.
Sotto lo sguardo incuriosito di alcuni clienti, entriamo nell'unica porta, chiudiamo e mi sfilo la giacca.
Sono con le tette al vento sotto lo sguardo allupato del ragazzo, che, prontamente, inizia a toccarmi e baciarmi.
Gli sbottono i pantaloni e glielo tiro fuori: è duro e nerboruto; prendo a masturbarlo, mentre lui, come una piovra, mi infila le mani tra le cosce, mi tocca la topina e la trova bagnata all'inverosimile. Ci si bagna le dita e se le porta alla bocca. Sono elettrizzata nel pensare che sto masturbando un giovane a pochi metri da mio marito, così come mi eccita il fatto che in tanti mi hanno vista entrare in bagno con questo perfetto sconosciuto.
Data la forte euforia del cameriere, il nostro contatto ravvicinato dura solo pochi minuti ed il ragazzo eiacula imbrattandomi la mano destra e gran parte del muro del bagno.
Ci ricomponiamo; lo bacio per ringraziarlo e insieme usciamo.
Nel frattempo mio marito ha pagato il conto, mi porge la borsetta e usciamo per tornare in macchina. Faccio notare al marito che mi lecco le mano e le dita ancora umide del piacere del ragazzo.

Ritornati a casa non abbandonai il ruolo di puttana: facemmo sesso sfrenato!
Mio marito mi scopava senza sosta.
Usciva ed entrava completamente, alternava colpi profondi nella figa e colpi ancora più profondi nel culo.
Fu solo dopo altri due miei orgasmi, che lo sentii pulsare preparandosi alla sua venuta.
Mi fece inginocchiare e mi spinse il cazzo fino in fondo alla gola, dove mi riversò una quantità allucinante di sborra, che ovviamente ingoiai.
Si fece ripulire completamente il cazzo dalla mia abile lingua e si diresse verso la doccia.
Al suo ritorno mi promise che, in una prossima occasione, mi avrebbe fatto fare esperienza in car sex, per vedermi all'opera con cazzi di mia NON conoscenza.



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