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Una vacanza forse risolutiva.


di cuckold211
09.06.2020    |    11.117    |    7 9.6
"Ad un certo punto vidi, la mano di Mario scendere e, per qualche istante, carezzò il sedere di mia moglie: forse che il mio sogno stesse per realizzarsi?..."
E' un elaborato dell'utente "osservatore53", che si è detto onorato a veder pubblicato un suo scritto fra i miei. "Invero - riferisco al caro amico - l'onore è tutto mio ad ospitare tra le mie storie, questa sua, straordinariamente bella ed eccitante".


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Il nome di mia moglie è Francesca, però l'ho sempre chiamata con il diminutivo Francy.

Quando facevamo l'amore o i preliminari per eccitarci, giocando di fantasia, era essenziale l'intervento di un altro uomo, magari un giovane superdotato, preferibilmente di colore. Amavo pensare mia moglie, posseduta più volte, da un vero toro superdotato, sotto il mio sguardo. Tutto questo vagare con la fantasia, faceva godere in modo incredibile la mia amata Francy, ma anche me Lucio, che ero il creatore di certe fantasie; l'idea era sempre eccitante nel momento in cui veniva espressa; però, di fatto, passata l'eccitazione, finiva tutto, portandosi via, oltre l'immaginazione, anche le mie speranze; la cosa proprio non la interessava.
Poi una volta tenne a precisare:
"Non so se ti tradirò mai per davvero; comunque, se dovesse avvenire, avrei bisogno di conoscere la persona, prima di far sesso con lui.
Tuttavia, se la cosa ti può interessare o ti eccita sentirmene parlare, sappi: i ragazzi, fino ai 35 anni, non mi dicono niente. Certamente, mi sentirei più interessata, ad una persona con cui conversare,che ami la musica, il ballo, dal momento che a te non piace, che mi porti a ballare, sicuramente di compagnia, allegro, dalla battuta facile. Che non abbia l'ossessione di stupire la gente con cinquanta barzellette di fila. Ecco, uno così potrebbe interessarmi, facendomi, forse, cadere in tentazione".

Forse temevo, speravo, avesse in mente un suo collega maturo, alto, bell'uomo; avrebbe avuto tutte le caratteristiche per cadere in tentazione; non ne parlava quasi mai, forse temeva di ferirmi o, meglio, farmi illudere in risposta alle mie continue richieste o, semplicemente, poteva sentire per lui una vaga attrazione.
Un altro dei suoi ritornelli era:
"Non voglio fare sesso in modo meccanico: voglio farlo con qualcuno che mi interessi, ma, se faccio sesso con qualcuno che mi interessa, potrei farmi coinvolgere profondamente, innamorarmi, distruggere la nostra famiglia, no, non voglio che tu mi proponga "una scopata e via", Lucio, non sarei mai capace di fare una cosa così".

Così la nostra vita sessuale procedeva, a piccoli passi, decidendo di concedermi il culo, dopo tante insistenze; provando piacere, eccitata dal nuovo gioco, volle sodomizzarmi con un fallo finto; aveva iniziato a deliziarmi con ricchi pompini; le sue dita erano una presenza ricorrente nel mio culo: sapeva ben stimolarmi, ero sotto il suo controllo, decideva lei quando era il momento di farmi sborrare, ed io ero felice di soccombere per il piacere che mi trasmetteva; le sborrai in bocca, non si lamentò, ma, baciandomi, mi riversò, una buona dose di sborra, sottolineando: "gustosa vero?".
Dopo tanti anni di matrimonio vissuti in modo fin troppo normale, ora, rispetto a qualche anno prima, le mie speranze di un'evoluzione, di vivere un'avventura a tre, o uno scambio, o un suo tradimento!!!! Erano diventate più possibili , almeno così pensavo.
Quell'anno per le ferie, dovevamo andare in Kenya, per un safari fotografico, ma la madre di Francy non stava bene, così dovemmo cancellare la prenotazione, perdendo la caparra. Decidemmo di cercare qualcosa di più vicino, in modo da poter rientrare a Milano nel giro di poche ore, qualora se ne ponesse la necessità.

Perciò, alla fine, optammo per un posto che non frequentavamo da quando eravamo ragazzi: la riviera romagnola. Per di più, avendo cambiato programmi all'ultimo momento, trovammo posto solo in un hotel un po' più classico, rispetto ai soliti spartani Bed & Breakfast o agriturismi, cui eravamo abituati.
I ragazzi erano in vacanza con gli scout, per cui eravamo liberi
Comunque era un hotel munito di tutti i servizi: campi da tennis, piscina, sauna, solarium sul tetto, buffet vario e abbondante, con un prezzo abbastanza contenuto.
Non era andata così male, dopo tutto.

Il primo giorno andammo al mare e, come temevamo, c'era troppa gente sia in spiaggia che in acqua. Decidemmo allora che, dal quel pomeriggio, saremmo rimasti nella piscina dell'hotel.
Dopo una nuotata, proposi a Francy di salire sul tetto dell'hotel, dove c'era il solarium, per sdraiarci e asciugarci. Giunti sull'ampia terrazza, eravamo praticamente soli e così Francy,
senza l'assillo dei figli che erano decisamente bacchettoni, non ebbe problemi ad assecondare la mia richiesta di mettersi in topless; le spalmai la crema abbronzante sulla schiena, sui suoi seni sodi, glieli baciai. atteso che eravamo lontani da sguardi indiscreti, osai addirittura ad infilarle una mano nelle mutandine: era bagnata, chiaro sintomo che la cosa le piaceva e non poco; accarezzandola, mentre la baciavo in bocca, dovemmo fermarci altrimenti avremmo scopato lì, col rischio di esser sorpresi da qualcuno!
Mettendoci sdraiati a pancia in su, a prendere il sole, mano nella mano, ci appisolammo entrambi.
Dopo una decina di minuti, risvegliatici, notammo che non eravamo più soli.
Un'altra coppia di clienti, con qualche anno più di noi, stava chiacchierando a pochi metri di distanza.
Vidi che Mario, così si chiamava il marito, con finta indifferenza, ogni tanto dava un'occhiata ai seni della mia Francy che, lucidi per la crema abbronzante, erano ancora più provocanti.
Quegli sguardi mi eccitavano: mi piaceva che mia moglie fosse guardata, desiderata e, ovviamente, posseduta da altri uomini.
Anna, la moglie di Mario, aveva un costume intero, chiacchierava con lui, finché si accorsero che eravamo svegli.

Si avvicinarono, presentandosi.
"Scusate se vi abbiamo svegliato" dissero in maniera dimessa.
"Ma figuratevi, nessun problema" rispose Francy, rimettendosi, lentamente, il top del bikini; cominciammo a chiacchierare e notavo che Mario, insisteva a guardare il seno del mio amore.
"Di dove siete? E' la prima volta che venite in questo hotel? Conoscete la zona?"
Le solite scontate domande.
Man mano ci rendemmo conto di aver raggiunto una certa sintonia con loro, tanto di decidere che, al ristorante, avremmo chiesto al cameriere di unire i nostri tavoli, così per continuare le nostre chiacchierate, nella serata e nelle mattine successive.
Tornati in camera per cambiarci, facemmo la doccia insieme.

La stuzzicai: "Ti piaceva far vedere le tue tette a Mario, vero porcellina? Continuava a guardarti...aveva un bel bozzo sul costume! Sono convinto che quel porco ti scoperebbe volentieri!" nel provocarla infilai una dito nella figa, e le dissi:
"Ma sei bagnata, che porca che sei! Ti piaceva mostrarti?".
Non rispose, per cui mi sentii autorizzato a calcare la mano:
"Il tuo silenzio mi fa pensare che ti andrebbe di valutare una certa idea? Sbaglio? Vuoi provare a coronare il mio sogno? Sicuramente, così facendo, puoi mettere alla prova, la tua capacità di esser "Femmina": la mia adorata che si fa scopare da uno sconosciuto?!".

Lei sorrise maliziosamente e rispose:
"No, da uno sconosciuto no, però se ci frequentiamo, chiacchieriamo, trascorriamo insieme qualche giorno, chissà magari?"
"Ti amo" le risposi, baciandola appassionatamente.
Poi la girai, poggiandola contro la parete della doccia; senza inutili preliminari, la scopai da dietro con grande energia.
Quando stavo per venire, le dissi:
"Abbassati, voglio sborrare in faccia alla mia puttana, che finalmente ha deciso di farmi cornuto".

Aprì la bocca, le schizzai sul viso, in bocca, sul collo; la baciai e la leccai, aggiungendo "sarebbe ancora più eccitante se tu mi chiedessi di ripulirti il viso dalla sborra di un altro uomo? Capisci, amor mio, quanto ti amo?"
"Ti amo anch'io, se dovessi chiederti di bere la sborra di un altro uomo, sei certo che ci riusciresti?"
Riflettei per un attimo e le risposi:
"Se me lo chiedi, perché ne sei intrigata, non mi rifiuterò, amore".

Nel mentre, in un'altra camera dell'albergo, Anna si prese la libertà di esprimere ciò che le passava per la mente, e mentre con dolcezza masturbava il marito, prendendolo in giro, diceva:
"Guarda come ce l'hai duro! La porca ti ha fatto vedere le tette e ti sei arrapato come un maiale! Meno male che si è coperta, altrimenti avrei dovuto ordinarti di tuffarti in piscina. Dimmi la verità: vorresti fartela, porco, ti piacerebbe darle questo bel cazzone,vero?"
E Mario "Si, mi piacerebbe, lo sai; nelle mie fantasie erotiche preferisco immaginare te alle prese con altri uomini, ma qui lei mi turba e mi eccita ai massimi livelli. Ma dimmi, a tua volta, che effetto ti fa quel Lucio?".
"Sì, non è male, un po più giovane di te - rispose e proseguì - Certamente lo trovo più maschio di quei stalloni palestrati che vorresti mi sventrassero con dei cazzi enormi. Ma, figurati, se gli posso interessare".
Mario infilò un dito nella figa di Anna e la trovò bagnata.
"Sbaglio se penso, che hai fantasticato di farti scopare da Lucio? Davvero pensi di farti scopare da un altro uomo? Finalmente! Non sai quanto ti amo!", la baciò.
Usciti dalla doccia, erano ancora eccitati, e dovettero sfogarsi; Mario ebbe un'idea:
"Amore, voglio che tu conceda la tua fica a Lucio; voglio che tu abbia una voglia pazzesca di scopare per cui ti scoperò solo in culo, e continuerò a non scoparti la fica, finché non ti farai scopare da Lucio".

E così Mario, con il lubrificante naturale, la saliva, la preparò passando una mezz'ora di sesso anale ed alla fine, come previsto, Anna aveva una incredibile voglia di essere scopata in fica.
Mario riuscì a resistere alla sirena tentatrice: era necessario, se voleva che finalmente sua moglie scopasse con un uomo diverso da lui.

Per coincidenza, al tavolo, entrambe le signore si presentarono piuttosto sexy: tacchi alti, vestiti leggeri, un po' corti giusto quel tanto da apparire conturbanti, ma non osè; Francy non aveva indossava reggiseno; Lucio non aveva dovuto insistere tanto, per convincerla, dicendole: "Mario ti ha già visto il seno in piena libertà, da mezzo metro di distanza" e lei, con un sorriso malizioso, si passò le mani sui seni per sentirli pieni e sodi.

Per finire la serata, decidemmo di andare in una delle tante sale da ballo della riviera. Noi avevamo fatto un corso di ballo liscio due o tre anni prima, ma fu subito chiaro che Mario e Anna avevano molta più esperienza.

Dopo un po' ci scambiammo le coppie. Parlando con Anna, mi complimentavo per la maestria dimostrata nel ballo e, grazie a lei, avrei potuto perfezionare la tecnica

Lei osservò che anche Mario stava facendo di buon grado il maestro con la Francy... "troppo...volentieri" aggiunse, con una leggera pausa: erano proprio una bella coppia, e poi Francy, nel chiacchierare con lui, mostrava il suo bellissimo sorriso: si notava una certa sintonia.

Ad un certo punto vidi, la mano di Mario scendere e, per qualche istante, carezzò il sedere di mia moglie: forse che il mio sogno stesse per realizzarsi?
Non riuscii a trattenere un'imponente erezione.
Ovviamente Anna se ne accorse e sorridendo mi chiese "Tutto bene?"

Mi venne spontaneo confessarle che mi ero eccitato, nel vedere la mano di Mario carezzare il culo della Francy: era nostra abitudine avere fantasie sessuali, rapporti con altre persone, ma un conto sono le parole, le fantasie, i sogni, un conto la realtà.





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