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Mia madre si fa trombare nel prive' (ultima parte).


di cuckold211
09.07.2023    |    17.791    |    7 9.8
"Mentre eravamo in silenzio che mangiavamo, senza guardarmi negli occhi, mi dice: "E' lo zio Giovanni" la guardo e le chiedo: "Chiiiii..."
Ecco la parte finale di questa storia, che in tanti aspettavano. Sono certo vi piaccia.

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Lei mi consiglia di non insistere troppo sulle coppie, dal momento che son sempre loro a scegliere il singolo e che, di solito, ci si gioca un paio di volte, per poi cambiarlo.
"Se non ti cercano più, non è per motivi legati alla persona, ma soltanto perché a loro piace cambiare, aver una persona nuova, e - mi spiega - se ci so fare, non mi mancheranno mai le coppie con cui giocare, perché, quando un singolo è valido in tutto, la voce si diffonde e sarà cercato di proposito".
Le faccio una domanda su Gabriele.
Mi risponde che è un ragazzo che sa davvero far godere una donna e mi chiede perché e cosa potesse avermi incuriosito di lui.
Le dico che mi piacerebbe vederla giocare con lui. Lei mi risponde che non si sente pronta a farlo davanti a me:
"Facciamo un passo per volta!" Poi, accarezzandomi i capelli e con un sorrisino malizioso, mi dice:
"Ehi, non mi dire che sei come tuo padre che gli piace guardarmi mentre chiavo".
Le rispondo che mi eccita da morire guardare, ma che me la so sbrigare anche a partecipare.
Lei ripete: "Facciamo un passo alla volta: oggi mi hai tolto un macigno dallo stomaco. Sapere che sei dei nostri, che abbracci la nostra filosofia di vita, mi fa la donna più felice del mondo. Inoltre ho piacere a sapere che ami anche solo guardare: non accetterei mai l'incesto, mi bloccherei. Forse, più in là, ti permetterò di guardarmi".
Tutti questi discorsi, ci avevano fatto venir fame: mio padre non sarebbe venuto a pranzo e mia sorella sarebbe tornata nel pomeriggio; a pranzo eravamo da soli, allora le propongo di andare a mangiar qualcosa fuori. Lei mi dice:
"Ok, va a prepararti, mentre io sbrigo qui in cucina, per poi prepararmi ed uscire".
Quando vado in camera mia, mando un lungo messaggio a Gabriele, raccontando tutto quello che mi ero detto con mia madre. Lui era al settimo cielo e mi dice che non vedeva l'ora di scoparsela davanti a me, in assoluta tranquillità, non già con il casino che vi è nei prive'.
Gli dico di non avere premura, che anch'io desideravo assistere alla monta di lei; dopo aver finito di chattare con lui, vado in bagno a far la doccia e, una volta finito, ritorno in camera. Mia madre entra a sua volta in bagno per prepararsi; noto che si chiude dentro: avevo una voglia pazzesca di vederla nuda, così, quando esce in accappatoio e va in camera, mi infilo di nuovo in bagno, prendo le mutandine che si era tolte e le annuso. Ero eccitato come un cavallo per tutto quello che ci eravamo detti quella mattina.

Quando siamo pronti per uscire, vedo che aveva indossato una gonna in pelle molto aderente, che le evidenziava le forme, ed una camicia bianca abbastanza trasparente, con sopra un gilet. Capelli al naturale, senza fonarli, che le davano un'aria da sbarazzina, occhiali da sole e delle scarpe tacco 10. Insomma una figona da far girare anche i gay.
Per strada, Gabriele mi manda un messaggio, chiedendomi se ci saremmo visti nel pomeriggio. Chiedo a mia mamma se ci son problemi se viene Gabriele, lei capisce che io lo avrei voluto invitare a pranzo con noi e mi risponde che preferiva rimaner soli.
Poi chiarisco che intendevo dopo pranzo, a casa, e mi dà l'ok.
Scelgo una trattoria in periferia con un bel pergolato. I tavoli sono abbastanza distanziati fra loro, per aver la possibilità di parlare liberamente. Dopo aver proceduto alla comanda, riapro il discorso e le chiedo perché certe coppie parlano di singolo di fiducia, di quello che, insomma, diventa parte integrante della coppia?
Lei mi guarda un attimo e poi mi spiega che il gioco è bello comunque e, in qualunque modo lo si conduca, può sempre esser più che piacevole. Ciascuno ha le sue fantasie ed i propri gusti, ma avere un amico intimo, di fiducia, e che non si tratti solo di gioco, ma anche affetto profondo, è qualcosa di superlativo: non ci sono paragoni: iniziare una serata con una cena o, magari, vedere un film in TV assieme, senza programmare nulla, e poi, quando scatta la molla, aver quella complicità di poter abbandonarsi al gioco.
E' quello che rende la cosa eccezionale, fantastica.
Le chiedo se, con mio padre, aveva un persona di quel tipo.
Lei mi guarda di nuovo e mi dice:
"Sì". Mi trattengo dal chiedere altro, perché, nel frattempo, era arrivato il cameriere con i piatti. Restiamo sospesi con quel "sì" detto da lei; non ho fatto domande su chi fosse e se lo conoscessi.
Mentre eravamo in silenzio che mangiavamo, senza guardarmi negli occhi, mi dice:
"E' lo zio Giovanni" la guardo e le chiedo: "Chiiiii...??"
"Lo zio Giovanni, il fratello di tuo padre" mi dice e mi racconta che anche lui è nel gioco, ma come singolo. Che la moglie non ha mai voluto saper nulla di certe divagazioni, e lui si è visto costretto a praticarlo come singolo. Che si erano incontrati ad una festa organizzata e, dopo aver chiarito tutto, era diventato il loro amico fidato.
Mi racconta che nessuno mai avrebbe potuto sospettare, vista la parentela. Questa notizia mi arriva come un'altra frustata, ma anche questa notizia aveva prodotto i suoi frutti: mi stavo eccitando come un mandrillo a pensare mia madre che scopava con lo zio, mentre il fratello, mio padre, li vedeva chiavare.
Le chiedo maggiori dettagli su come era potuto succedere di incontrarsi e mi racconta che diverse coppie parlavano bene di lui, il quale, senza sapere che si trattava di mia madre, era stato richiesto da una di esse che c'era un'amica che aveva la curiosità di conoscer questo tipo, che tutte definivano come uno "spacca fighe".

Quando se lo son visti davanti, c'era stato un imbarazzo da gelare il sangue, ma non hanno fatto capir niente a nessuno: si son presentati e si son allontanati. Dopo un po', si son ritrovati soli in un angolo della villa e, dopo aver parlato e chiarito tutto, lui ha preso mia madre per mano e sono andati in una camera.
Non mi ha raccontato i dettagli, ma, con un sorrisino malizioso, mi ha fatto capire che, da quella sera, aveva due mariti e che uno era super a letto.
Finito di pranzare, ritorniamo a casa. Mentre guido mando un messaggio a Gabriele, informandolo che stavo rientrando e poteva venire.
Arrivati a casa mia mamma si va a cambiare ed indossa un vestitino di jeans, abbottonato sul davanti. Io vado in camera ed accendo il PC, nel mentre Gabriele suona il campanello di casa. Lei va ad aprire.
Mi affaccio per assistere all'entrata di Gabriele e vedo che si salutano con un bacio sulle labbra, poi lei gli dice che ero in camera.
Quando Gabriele mi raggiunge, lo aggiorno su tutto quello che era successo. Lui era al settimo cielo: a casa eravamo solo noi 3 e mi chiede se può permettersi di provarcisi. In quel momento lei era in cucina ed io gli dico:
"Va da lei: le puoi dire che ti ho raccontato tutto e che ne sei felice, perché così non ti senti di tradire la mia fiducia o offendere la mia dignità; poi puoi dirle che ho espresso il desiderio di vedervi scopare: quale miglior occasione di adesso? Tu provaci, se accetta, vi concedo il tempo di cominciare, poi verrò a sbirciare".
Quando Gabriele va in cucina e cominciano a parlare, io mi metto ad origliare.
Mia mamma gli si raccomandava soprattutto per la riservatezza, che il loro avrebbe potuto esser davvero un buon rapporto, vista l'amicizia che ci legava e, ancor più, la dotazione di cui era fornito in aggiunta al suo saperci fare.

Mentre parlavano, sento mia madre ridere e dirgli:
"Vedo che ti fa effetto la mia vicinanza?". Lui risponde che se ne sente eccitato anche solo a sentirla parlare. Poi cala il silenzio, si ode solo qualche lieve mugolio: mi avvicino allo spigolo della porta e li vedo abbracciati, mentre si scambiano un'appassionata lingua in bocca. Le mani di Gabriele avevano alzato il vestito sul culo e, mentre la teneva per le chiappe, cercava di far penetrare un dito in mezzo.
Non mi riesce di esprimere ciò che ho provato: mi son sentito come se il mio cervello si stesse frantumando dentro il cranio ed il sangue volesse schizzar da ogni poro. Credo che sia stato ad un passo dall'infarto: per la seconda volta, vedevo mia mamma avvinghiata a un altro e, questa volta, era un amico mio, cui l'avevo offerta. Lei comincia, mentre ancora avevano le lingue intrecciate, a slacciare la cintura dei pantaloni ed abbassarli, assieme alle mutande. In meno di due minuti, mia madre aveva quel gran bel cazzo in mano.
Molla la bocca dell'amico e scende a metter in funzione la sua arte da pompinara: vedevo la scena a qualche metro di distanza, temevo ad entrare e guardare in presenza, magari, segandomi, avrei visto mia mamma imboccare il cazzo e far su e giù, facendoselo arrivare in gola. Quando lo tirava fuori, per leccar le palle, vedevo che se lo strofinava sul viso, sugli occhi, sulla fronte, sulle guance, finché lui non le propone di poterla scopare.
Lei gli chiede se aveva il preservativo, ma lui, purtroppo, ne era sprovvisto. Lei allora gli dice: "Aspetta" ed esce per andare in camera da letto.
E' lì che mi ha visto, mi ha sorriso e mi ha detto:
"Porcello, ti stai gustando lo spettacolo?"
Quando mia madre è ritornata col preservativo, mi ha detto che mi voleva accanto. Siamo entrati in cucina, lei avanti, io dietro. Il mio amico aveva perso un po' l'erezione e mia madre si abbassa e lo riprende un bocca; dopo un paio di minuti, era di nuovo al massimo. Mi guardava, mentre mia madre gli succhiava il cazzo e, con una mano, spingeva la sua testa ad imprimere il ritmo. Finché lei si gira verso di me e mi dice:
"Prepara il preservativo", apro la busta e glielo porgo. Lei glielo infila, poi si alza: aveva ancora il grembiule e le mutande. In un attimo se le abbassa e, senza toglierle completamente, si appoggia al tavolo, offrendo al mio amico figa e culo in primo piano.
Lui si abbassa e le dà una bella leccata, poi vi sputa su, si alza e le spennella un po' il cazzo fra le labbra della figa. Glielo infila e comincia a limare molto lentamente, facendo arrivare il cazzo tutto dentro, fino ai coglioni, poi torna indietro e rientra, finché non prende a sbatterla. Lei si teneva aggrappata al tavolo e si mordeva il labbro, lui era molto eccitato, non ha durato molto, ma comunque circa venti minuti, quando avvisa che sta per venire. Mia mamma gli dice che la vuole in faccia e, rimessasi in ginocchio, gli toglie il preservativo e lo riprende in bocca, finché lui, tenendole la testa e segandosi davanti al suo viso, la spruzza con un primo getto su fronte e naso, il secondo su mento e, finalmente, glielo infila in bocca: lei conclude, bevendo tutto il resto.
Quando ha finito di pulirlo, si alza e, con le mutande ai piedi, nel lavandino della cucina si sciacqua la faccia, lui si asciuga con dei tovaglioli ed io vado in bagno: mi ero sborrato nelle mutande.
Quando ci siamo seduti, mia madre gli dice che era veramente un bel torello, che se non avesse avuto nulla in contrario, lo avrebbe presentato a qualche coppia. Poi guarda me e mi dice che era meglio di no: c'erano molte coppie nel gioco, con doppia personalità: per un verso trasgressive, ma, quando finivano i giochi, vestivano i panni dei moralisti e, ovviamente, saper di questo intrigo che coinvolgeva anche il figlio, avrebbe potuto esser motivo di pettegolezzo. Ci dice:
"Ragazzi, credo sia meglio per tutti, se non allarghiamo le amicizie. Fra noi possiamo
comunque far tutto e, se intuisco che possa esserci qualche persona valida e riservata, cercheremo di accoglierla, ma solo gente più che riservata".
Io le chiedo se mio zio fosse informato di qualcosa.
Lei annuisce e ci dice che avevano un legame molto forte, per tener le cose segrete.
Gli dico che mi piacerebbe assistere, anz,i ci piacerebbe; lei sorride e mi dice che ne parlerà con mio padre e lo zio, per valutarne l'opportunità. Per lei non ci son problemi. Dopo qualche ora, il mio amico deve andar via ed io rimango solo con mia madre. Le dico se ha considerato che mia sorella potesse venir a sapere qualcosa e lei mi dice che stanno esaminando il problema con mio padre e veder cosa fare.
Comunque non è una santarellina: è stata la ragazza di un bull per un paio di mesi e lui avrebbe detto a mia madre che è un'autentica porcellina.
Però non ha mai affrontato il discorso trasgressione, anche perché mia sorella era minorenne e non voleva correr rischi. Mia madre ha cercato più volte di farsela amica, ma lei è molto riservata, non parla di cose intime, neanche con lei.
Erano passate un paio di settimane, da quel giorno. Il mio amico ci provava ancora con mia madre, ma non c'era stata più occasione di scoparsela. Qualche sera, nei fine settimana, lei mi avvertiva che sarebbero usciti per andare a divertirsi. Non mi aveva più dato risposta per farmi assistere ad una sua scopata con lo zio.
Finalmente, dopo qualche mese, lei mi dice di non prendere impegni per il venerdì pomeriggio. Mia sorella sarebbe andata per il fine settimana da una sua amica, che aveva una casa in montagna, a circa 200 km, per cui non c'era rischio di un suo rientro. Le chiedo se desidera che informi il mio amico, ma preferisce che, come prima volta, le piacerebbe che tutto restasse in famiglia.

Quando arriva lo zio, mi saluta come nulla fosse e ci sediamo in salotto tutti e quattro; mia madre chiama mia sorella per accertarsi che erano arrivati a destinazione e, una volta avutane contezza, va in cucina e prepara dei drink. Poi va in camera e si cambia: si mette un tubino bianco che le copriva a stento le chiappe; io ero seduto accanto allo zio, mio padre mi dice di far posto alla mamma e sedermi accanto a lui.
Mentre scambio posto, sento lo zio che dice:
"Sapere di aver un fratello cornuto è eccitante, ma includere nel gioco anche il nipote, è il massimo".
Mia madre, sorridendo, gli risponde:
"Forse è nel dna della famiglia, desiderare di esser cornuti.
Lui, non senza un certo senso di boria, risponde che non è esatto, perché a lui, per esempio, piace di più far cornuti gli altri e, a maggior ragione, suo fratello.
Mentre essi si scambiano questo genere di dialogo, mio padre diventa rosso ed io non so che dire. Tutti e due, in silenzio, accogliamo quella specie di sfottò, nel mentre mia madre prende a baciarsi con lo zio, che non perde tempo ed infila la mano fra le sue cosce.
Lei agevola la manovra ed apre le cosce: mette in mostra una figona depilata e più che dilatata; così in primo piano, non l'avevo mai vista.
L'avevo vista diverse volte scopare, ma vederla a cosce aperte, mentre lo zio vi infilava due dita dentro, era davvero uno spettacolo. Con mio padre ci siamo guardati e, in contemporanea, ci siam tirati il cazzo. Anche quella scena sembrava che la vedessi per la prima volta: non era un granché, forse il mio era più grosso del suo, nel mentre mia madre si piega per slacciare la cintura di mio zio. Lui si alza e, dopo aver tolto la camicia, si spoglia nudo.
Accidenti, ne avevo viste di minchie, ma quella sua era il top: lungo più di venti cm., grosso quanto una lattina di coca cola e con vene che sembravano scolpite. Mia madre, in un attimo, fu ai suoi piedi col cazzo in bocca e se lo stava divorando. Lui le raccoglie i capelli in una mano e tentava di soffocarla, infilando quel cazzo quanto più possibile nella sua gola.
Dopo aver succhiato per circa 15 minuti, lo zio si siede sul divano e mia madre gli sale sopra. Mio padre si alza, mentre mia madre con mio zio si baciano abbracciati, prende il cazzo del fratello in mano e lo imbocca alla figa di mia madre, che scende lentamente, anche se aveva quel gran figone pronto ad accoglierlo dentro. Quello dello zio era un calibro xxxl e doveva sempre prenderlo adottando tutte le cautele possibili. Dopo di che, mio padre va davanti a mia madre, che gli prende il cazzo in bocca e, mentre fa su e giù su quella superba verga, dopo un po' mio padre va alle spalle di mia madre e, avendo mio zio allargato le chiappe di lei, può puntarle la cappella sul buco del culo, cercando di penetrarvi. Mio zio si ferma, permettendo a mio padre di affondare dentro mia madre, che comincia a gridare come una troia al macello, ma entrambi i fratelli non sentono ragioni e la sottopongono ad una doppia da infarto. Mio padre dura poco e, con delle scosse simili a quelle che si provano a prender la corrente, le sborra in culo.
Mio zio dice che vuole incularsela a sua volta, si mette dietro mia madre che è in ginocchio sul divano e le entra dentro, appena aveva iniziato a far capolino dal culo, la sborra di mio padre. Ovviamente la minchia di mio zio ha un effetto diverso da quello di mio padre, perché, appena dentro, lei gridava di toglierlo, perché si sentiva spaccata in due.
Dopo un bel po', mio zio se ne esce, la fa girare e le sborra in faccia una quantità di sborra mai vista: praticamente le aveva fatto la doccia.
Quando tutto è finito e ci siamo tutti rivestiti e puliti, si decide che io dovevo, da quel giorno in poi, far le mie esperienze ma per conto mio. Poi mia madre, aggiunge:
"E' giusto così. Sei un bel ragazzo e, con la bella dotazione che hai, non devi star a guardare; potrai giocare nel ruolo di bull e, quando avrai trovato la donna della tua vita, potrai decidere cosa ti piacerà fare".
Per quanto riguarda il mio amico, so che a volte lo invitano, ma per volontà dei miei, io non potrò più esser presente
La cosa mi è mancata non poco, ma credo che sia giusto aver ciascuno la propria vita e non voglio intralciare quella dei miei genitori, anche se, a volte, mi piacerebbe molto assistere alle loro evoluzioni..

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