"STORIE DI TUTTI I GIORNI!"

“...STORIE DI TUTTI I GIORNI...!”

Era l'anno 1982, quando Riccardo Fogli, ex componente del gruppo dei mitici Pooh, nella sua carriera da solista, scrisse la canzone con questo titolo, partecipando e vincendo, la XXXII edizione del Festival di Sanremo; il testo della canzone narra di storie che la maggior parte della 'gente comune' vive nella propria vita, lasciando che essa scorra nella disarmante e stanca monotonia e, come riportato nel testo,.. 'senza seri guai, ma anche senza grandi successi, aspettando quel grande amore che non arriva e/o di gente che ha in mente tante idee o tanti pensieri che mai riuscirà a realizzare, perché nessuno è nelle condizioni di 'ascoltarne' il suo richiamo, finendo poi ad accettare l'inevitabile destino, con il pensiero che nulla possa cambiare...' …. a meno che.... hai la fortuna di trovare chi è in grado di ascoltarne 'il tuo richiamo' e dare inizio a quelle che sono le … 'vere storie di tutti i giorni'... che nella vita di coppia viviamo, se alla base di tutto vi è l'intesa e la complicità, che ci porta a vivere anche la nostra sfera sessuale, senza timori e senza tabù, contribuendo poi a rendere tutto il resto della nostra vita nel migliore dei modi.
Tutto può nascere, anche quando la tua lei, di sua iniziativa, ti propone di fare determinate cose o ha il desiderio di vivere insieme a te situazioni delle quali ne avresti avuto solo la fantasia oppure averne immaginato la possibilità: credo sicuramente che in tutti noi 'maschietti', scatti decisamente quella voglia di soddisfare in pieno ogni sua 'richiesta', e il solo pensiero di farlo, ci trasporti in quello stato di 'euforia sessuale' che comincia a fare effetto fin da subito ( “DOOOING! il 'missile' è già pronto al decollo....eheheheh....!”)
Sentir pronunciare quelle sue parole, come una dolcissima musica per le orecchie.... osservarne il suo sguardo mentre le pronuncia.... capire che è proprio ciò che desidera veramente... 'tutto quello che un uomo avrebbe voluto o vorrebbe da una donna, ma che non non ha mai avuto la fortuna o il coraggio di chiedere....!' Qualche esempio ??? Bene, adesso ve ne racconto qualcuno.

“STROPICCIAMI I CAPELLI!”: siamo a tavola e abbiamo appena finito di pranzare e mentre ci gustiamo placidamente il caffè, lei improvvisamene sussurra: …”Amore... ho voglia che mi stropicci un po' i capelli...ho voglia di sentire quel piacere che ...mi accende il desiderio...!”
La guardo sorridendo e in un attimo gli sono già dietro la sedia, prendendone tra le mani la sua testa già abbandonata verso la schiena, inizio a massaggiarne la sua cute, sentendo crescere i suoi mugolìi di piacere esattamente come cresceva di intensità il mio uccello !
Giusto il tempo di lasciarla bagnare quel tanto che basta che afferro quella sua folta e lunga chioma nera tirandola verso di me con forza e contemporaneamente, strappandogli un urletto di piacere. ...lei dice: ...”Fai piano,....ma...continua !”... Non l'avesse mai detto !
La prendo e la trascino 'amorevolmente per i capelli' nel bagno poco distante e la lascio appoggiare con i gomiti al lavandino, davanti allo specchio, sfilandogli dalle gambe i fuseax impregnati del suo umore che era già uscito dalla sua topa e continuando a tenerla per i capelli, le infilo il mio uccello cosi facilmente che in un attimo, arrivo a sentire il calore della sua topa, sul mio pube.
E mentre continuo a tirarne 'dolcemente' i suoi capelli, sento i suoi urletti di piacere aumentare di intensità e di frequenza, ad ogni singolo colpo che energicamente affondavo dentro di lei. Come le piace !!!! Credo che non siano stati più di una ventina quei colpi, che la sentii pronunciarsi nelle più belle parole che si possano udire in quel momento...”Godo amore.....sto godendo...si ..i.. i... i... siiiii.....!” E nell'udire quelle sue parole, come aprendo un rubinetto, immediatamente la riempii di me e con tutto quello che mi potette uscire dall'uccello ! Uno spettacolo !!!

“DEVO TAGLIARMI LE UNGHIE!” Siamo sotto il fresco del pergolato appena 'restaurato' del giardino, approfittando della bella giornata e lei candidamente mi chiede: ...”Amore, sai ...mi devo tagliare le unghia dei piedi. Hai voglia di farlo tu ?”... Rimango molto sorpreso da questa sua richiesta, visto che ho sempre avuto delle grosse difficoltà nel poter avere i suoi piedi tra le mani anche solo per accarezzarli.
Spinto dal volerla accontentare ma sopratutto dalla voglia di avere tra le mie mani i suoi piedi, non mi lascio scappare quell'occasione e mi metto all'opera. Già l'eccitazione in me era presente solo al pensiero, ma quando mi ritrovai a manipolare quei suoi piccoli e snelli piedini, essa si manifestò in tutta la sua imponenza!
Dopo qualche suo 'tentennamento' iniziale, la cosa più sorprendente fu quella di vedere lei molto compiacente, e oltre all'utilità della cosa, cominciò ad apprezzare quello che stavo facendo, fino ad arrivare a dirmi...”Ma lo sai amore che ci sono dei punti che quando me li tocchi, sento direttamente nella mia topa un piacere immenso?”... Nell'udire quelle parole, il mio uccello ovviamente non restò insensibile, e cominciò il suo solito... 'balletto impazzito'! Misi due dita tra le sue cosce, constatando in effetti che la sua topa aveva cominciato a bagnarsi notevolmente e ultimando in fretta e furia, l'operazione 'tagliaunghie', cominciai a dilatarne il suo ingresso.
Giusto un paio di minuti, il tempo di portarla sempre di più su di giri, continuandone contemporaneamente a toccare con l'altra mia mano, i punti esatti dei suoi piedi che l'avevano cosi 'accesa', e ci ritrovammo in un attimo con lei messa a pecorina, appoggiata al tavolo sotto il pergolato, ed io con il mio uccello tutto dentro di lei. Spingevo come un matto, nel vivere quella situazione nata così imprevedibilmente, tanto da raggiungere entrambi l'orgasmo, in brevissimo tempo. Altro Spettacolo !!!

“MI DEVO FARE LA TINTA!” ….”Amore mio, ormai è quasi ora che tu mi rifaccia la tinta dei capelli. Ormai la ricrescita comincia ad essere evidente. Che ne dici se mentre mi metti su il colore, io con naturalezza ti faccio un bel pompino?”... Stentavo a credere a quanto avesse appena pronunciato, che la guardai, e lei mi sorrise annuendo che così sarebbe stato e … fatti i preparativi per la tinta, cominciai a stendergliela sui capelli lentamente, come lentamente lei si era messa all'opera, con la sua calda lingua e la sua vorace bocca, a succhiarmi l'uccello. Un pompino con la 'P' maiuscola, che mi sollazzava dalla base dello scroto fino alla punta del glande. Lasciai che continuasse quel suo 'capolavoro' fino a quando ultimai il mio lavoro di 'tintore', poi, sollevandola di peso, prendendola dalle ascelle, la feci sedere sul tavolo mentre lei allargò le gambe lasciandomi la visione di quella sua 'patata ormai ben cotta' e grondante di umori fuoriusciti durante quel pompino da oscar. Se il mio uccello fosse un paio di sci, miglior sciolina al mondo non ce ne sarebbe, se paragonata a quella sua naturale lubrificazione ! Glie lo infilai con tale facilità che cominciai a sbatterla come piace a lei fin da subito. Dopo quel lungo preliminare, eccitati come degli adolescenti in calore, finimmo per godere in fretta, lasciando sul tavolo ogni traccia di noi.

“VOGLIO CHE MI FAI DEL MALE!” Tornando a casa da un breve viaggio a Milano, con la nostra Pandina, stiamo dialogando tranquillamente del più e del meno, quando poi i nostri discorsi si fanno sempre piu Hot, e di colpo gli esce d'amblè quella sua affermazione: … “Amore, ma sai che ho una gran voglia che tu mi faccia … del male? Ho voglia di sentirti tirarmi i capelli come l'altra volta.... che mi stritoli la patata forte forte.... , che mi stringi sui fianchi come quando mi prendi energicamente... e magari che mi dai anche qualche colpetto con il frustino che ancora non abbiamo utilizzato....!” e sorridendo, cercò nel mio sguardo una conferma.
Io la guardo totalmente basito dopo averne ascoltato, pietrificato, quanto avesse appena detto e rallentando d'inerzia, per effetto del piede che si era tolto automaticamente dal pedale dell'acceleratore, la guardai esclamando.... “Eeeehhhh ??? Cooosaaa ???”
Balbettavo e pensavo contemporaneamente a quanto avevo appena sentito, immaginandone simultaneamente la scena. Il primo a realizzare il tutto era stato il mio uccello, che in un istante si era già trasformato da bruchino in piccola biscia, per poi diventare.... un bel serpentello !!!
Giunti a casa, non facemmo niente di tutto questo (anche perchè ormai è nell'aria e sicuramente ne avremo l'occasione di poterlo fare nel migliore dei modi), ma avendo io l'uccello ancora duro e lei, con la sua patata che pulsava da una buona mezz'oretta, ci ficcammo sotto la doccia e tra un insaponata e un'altra, la feci mettere in posizione 'raccogli la saponetta',cominciando a penetrarla con tutta la foga che avevo, mentre la sentivo gemere a meraviglia.
La mia mente galoppava nelle distese praterie dell'eros, dove il suo desiderio di essere 'trattata male' conviveva tranquillamente, insieme a tanti altri, innumerevoli e piacevolissimi. L'orgasmo non si fece attendere e arrivò impetuoso.. io dopo di lei...per completare quella piacevole gita di ritorno dalla grande metropoli.

Tutti questi episodi, sarebbero potuti essere tranquillamente dei temi da narrare anche singolarmente, spiegandone dettagli magari più coloriti ed intriganti,, ma per poter dare più luce a ciò che intendo, visto il titolo che le ho dato, ho voluto racchiuderli in questo solo ed unico racconto, proprio per poter rendere più chiara l'idea di ciò che sono veramente per noi, le nostre...
….”STORIE DI TUTTI I GIORNI” !!!