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"LIBBIE ... E IL SUO RISVEGLIO DI PRIMAVERA !" parte prima


di pupona65
21.04.2017    |    1.153    |    4 9.3
"La nostra amica Erica, di origini sudamericane … che continua nella sua vita da vera fedigrafa, passando più tempo a trombare con il suo amante che non con..."
“Libbie e il suo risveglio di primavera !”

Mentre scrivo questo breve racconto, ho ancora un leggero dolorino ‘didietro’ che mi ricorda quanto è successo ieri sera con Libbie, la mia lei, che forse … ‘sentendo’ la primavera (anche se a dire il vero in questi giorni è alquanto avara nel manifestarsi in tutto il suo splendore … anzi, direi proprio che si fa desiderare, lasciandoci con un freddo invernale alquanto insolito ….) si è lasciata andare a quanto di bello ultimamente le piace essere: la vera e protagonista nel dare e ricevere piacere, ma … in assoluta dominazione.
Nel pomeriggio eravamo in giro a sbrigare piccole faccende quotidiane, senza tralasciare nei nostri discorsi quanto di bello ci può essere nell’argomentare anche di fatti inerenti al sesso o di situazioni connesse o correlate ad esso e di quel nostro desiderio di soddisfare tutte quelle fantasie che ci accomunano e che ci portano a continuare nella più totale convinzione nel voler condividere questo ‘mondo ’, anche con altri protagonisti, dove all’occorrenza ne diventano una parte importante per il suo buon esito finale.
Parlavamo di alcuni ‘contatti’ avuti qui nel sito e che magari potrebbero rivelarsi alquanto interessanti, se approfonditi, ma senza tralasciare quello che ci circonda nella quotidianità, che in particolare, ne acquisisce un valore aggiunto, visto che sono poi fatti derivati dalla vera casualità di azioni e momenti di tutti i giorni.
Effettivamente, un po’ di ‘carne al fuoco’ ce l’abbiamo nel nostro quotidiano …. la nostra amica Erica, di origini sudamericane … che continua nella sua vita da vera fedigrafa, passando più tempo a trombare con il suo amante che non con il proprio marito, e con la quale Libbie avrebbe una gran voglia di voler condividere qualche serata con lei, il suo amante e … la sua amica orientale che tanto piacerebbe a me ( il nostro sogno nel cassetto è proprio quello di poterci trovare a scopare noi due, con un mandingo ed una geisha !) … Chissà … Il giorno che ne scriverò un racconto sarò sicuramente l’uomo più felice della terra !
E poi c’è Lalla … la ‘mia’ compagna di jogging… che dopo aver ‘rotto il ghiaccio ’ con noi ( di cui ne ho scritto anche il racconto) ha cominciato a vivere un po’ di più la sua sfera sessuale sempre di meno con il marito ‘muffo’ ma con qualche compagno di giochi in più … e noi sempre al corrente di tutto, visto che ci sentiamo forse un po’ complici di tutto questo e che comunque restiamo sempre disponibili nel poter condividere con lei altre piacevoli serate (e questa è tutta volontà di Libbie, che approva il tutto e che quasi quasi ne stimola le sue motivazioni … ed io non posso far altro che accettare di buon grado … mica sò fess …. Eheheheh…. )
E poi … poi … poi ce ne sono di altre situazioni che approfondite, potrebbero portare sicuramente a piacevoli sviluppi, ma adesso non mi sembra il caso di dilungarmi … è quanto accaduto ieri sera che è la cosa più bella e più importante e che vado a raccontare.
Erano ormai giorni che le manifestavo la mia voglia di ‘giocare’ in modo un po’ più ‘movimentato’ … dove il nostro godimento doveva esser dato anche dall’eccitazione della situazione vissuta in quel momento e non solo dall’atto specifico. Che Libbie sia un ‘abile linguista’ e maestra nel fare meravigliosi pompini è fuori discussione: dieci e lode; quindi … quando si mette li a testa bassa con l’uccello tra le sue labbra e con la lingua comincia a lambire ogni centimetro di pelle che incontra in tutta la zona è inevitabile che il piacere sia assoluto. Ti ritrovi con l’uccello talmente duro che fai quasi fatica a trattenerti dal godere di quel momento … lasceresti che tutto il tuo seme uscisse a più non posso … ma tutto finirebbe li.
Invece ieri, dopo una doccia rinfrescante fatta da entrambi (ma in modo separato, perché sappiamo benissimo che facendola insieme saremmo inevitabilmente finiti a trombare, lì sotto lo scorrere del getto stimolante d’acqua calda ) mi fece stendere di schiena, sul nostro tavolo in cucina, che spesso era già stato teatro in altre situazioni del genere. Questa volta però, con fare quasi ‘minaccioso’ mi volle succhiare si l’uccello ma’ armata’ di un fallo vibrante che non vedeva l’ora di potermelo infilare tutto quanto nel mio lato b.
Un po’ preoccupato ma nello stesso tempo desideroso ed eccitato di tutto questo, restai li sdraiato sul tavolo, in attesa che tutto avesse inizio. La sua bocca mi venne in soccorso in quell’attesa, visto che con maestria cominciò a succhiarmi l’uccello, rendendolo sempre più duro e vibrante ad ogni colpo di lingua che ne sfiorava la cappella, mentre le sue mani cominciavano a ‘muoversi ‘ tra le mie chiappe cercando il mio buchino che in quella circostanza cominciava a rilassarsi abbondantemente, dopo un inizio a dir poco ‘contratto’. Era solo questione di tempo. …”Fermo e rilassato”… mi disse in modo deciso, autoritario …. Era si un consiglio ma suonava quasi come un ordine.
Mentre con una mano mi lubrificava il buco, nell’altra aveva indossato un anello con un mini dildo in lattice fatto apposta per dare inizio alla penetrazione anale e il fatto che continuasse a succhiarmi l’uccello cosi intensamente e in modo sublime mi portava a vivere quel momento ‘traumatico’ con naturalezza. Succhiava cosi dolcemente che mi veniva quasi naturale allargare sempre di più le pareti dell’ano, agevolando sempre di più l’ingresso di quello che vi stava infilando: non era più il piccolo anello al dito con mini dildo in lattice annesso ma … quel fallo vibrante che avevo visto tra le sue mani poco prima di sdraiarmi.
…”Ti faccio male amore mio?”… si preoccupò di dirmi, quasi sussurrandomelo, dandomi quasi la sensazione che avesse qualche senso di colpa per quanto stesse facendo, ma … io ero sovrastato più dal piacere che dal leggero dolore (forse più fastidio che male …) che neanche gli risposi. Gemiti di piacere continuavano ad uscire dalla mia bocca e il mio uccello che continuava a vibrare nella sua bocca erano la testimonianza che tutto ciò mi piacesse veramente tanto. E lei? Lei era ancora più eccitata di me da tutto questo. La sentivo gemere quasi con ingordigia, lasciandomi l’immagine della sua topa inondata dai suoi umori che la rendono quel bel laghetto che già mi pregustavo di leccare.
…”Ce l’hai quasi tutto dentro “!... disse quasi con orgoglio … ma dentro di se, la cosa che più la eccitava era quello di avermelo messo dentro tutto. Era il culmine del suo piacere … lo sentivo dal suo linguaggio del corpo (oltre che dai suoi gemiti emessi di gusto e ‘a bocca piena’). Si fermò bruscamente perché ormai era prontissima dal volerlo prendere e nello stesso modo nel quale mi disse ‘fermo e rilassato’ mi disse …’ E ora mi trombi … sbrigati … lo voglio tutto dentro io … adesso..!” e questo non era proprio un consiglio ma sembrava proprio ‘un’ordine’…! …”Ma amore mio … ho una grande voglia di leccarti la topa che sicuramente sta grondando di piacere!”… esclamai, mentre mi rialzavo da quella posizione sdraiata ma … la sua determinazione nel ribadire quanto detto, mi fece capire che era lei che ‘comandava’ e che decideva cosa fare, come e quando …. E fu proprio in quel momento che esternai il mio pensiero dicendo …” Vedi amore …. È in momenti come questi che se ci fosse stato qualcuno con noi avremmo potuto giostrarci diversamente “… “ in tre sarebbe stato molto meglio “ … e mentre le dicevo questo mi preoccupavo di infilargli l’uccello tutto dentro la sua topa, che era esattamente nelle condizioni in cui l’avevo poco prima immaginata: un laghetto!
…”Zitto amore … trombami e basta che sto per godere”… mi disse mugolando versi di piacere che fecero si che anche io non ci misi molto di meno a godere dentro di lei. Però, giunti alla fine di tutto questo le sue parole furono … “Ma sai che avevi ragione a dire che se fossimo stati in tre sarebbe stato molto meglio? Non che non mi sia piaciuto, anzi … però … !” e sorridendo non aggiunse altro … anzi … fù il suo sguardo a parlare da se, come se dicesse: si, questi sicuramente son giochi che se fatti in compagnia ci porteranno a prolungare di gran lunga questo piacere … e quindi ... ben vengano …
E non mi sbagliai molto ad interpretare quel suo sguardo, visto che poco dopo, uscendo nel parco a portare a spasso i cani, le sue prime parole furono: …”E si amore mio … avevi proprio ragione, mi sa mi sa che la prossima volta dovremo essere almeno in tre, poi … se tu non tieni il passo di chi ci sarà , vorrà dire che te ne starai li a guardare!”… e li scoppiammo in una bella risata, che in cuor mio mi rendeva soddisfatto, consapevole di quanto possa essere bello condividere in piena complicità tutto questo con la donna che ami.
Ed è con questo ottimismo che me ne resto qui seduto davanti al pc ad ultimare di scrivere questo racconto, con questo leggero dolorino al culo ma già con il desiderio di ricominciare proprio da dove abbiamo appena finito, con la netta visione di noi e chissà chi … Lo scopriremo presto, molto presto.
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