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“IL SUO DOLCE DESIDERIO DI … 'BDSM' !”


di pupona65
04.07.2016    |    1.763    |    0 9.3
"Ogni tanto glie lo appoggiavo tra le chiappe facendogli sentire quanto fosse piacevole la cosa, fino a che, finalmente, me lo chiese, quasi implorandomi..."
“IL SUO DOLCE DESIDERIO DI … 'BDSM' !”

Ridendo, scherzando e 'scopando' è già passato un anno da quando scrissi il racconto dal titolo “Una notte calda e … tutta rosa!”
Premessa questa, che ci porta a l'altra sera (1 Luglio 2016) dove per l'ennesima occasione della 'Notte Rosa' di Riccione, ci ritrovammo con la possibilità di organizzare qualcosa in casa da noi, approfittando del fatto che anche quest'anno il nostro 'bimbo' si sarebbe recato a gozzovigliare e a cazzeggiare con gli amici, per le spiagge e per le vie della riviera più gettonata d'Italia, lasciandoci di fatto con la casa tutta per noi!
Indecisi sul da farsi e su chi poter invitare alla 'festicciola' che avremmo potuto organizzare con qualche amicizia di 'A69' , considerandone anche le notevoli problematiche derivate dall'ultimo momento, la mia lei, senza nessuna esitazione e con decisa determinazione mi disse: ...”Sai che ti dico? Allora stasera.... Voglio, e ribadisco VOGLIO, che tu mi trombi senza nessuna 'carineria'... VOGLIO che mi fai 'male' .. fammi quello che vuoi, purché sia fatto con rudezza e intraprendenza... VOGLIO che mi tratti e che mi scopi con irruenza e con foga... chiamala voglia di ...'Sado, di maso, bondage o vintage... tricche e ballacche …. chiamala come cazzo vuoi.... ma …. prendiamoci tutto il tempo che vogliamo e godiamoci il momento!” … e sorridendo, ne accentuò la sua convinzione, facendomi capire che ormai aveva deciso, ed era quello che voleva. E concludendo aggiunse…. ”Sicuramente avremo tante altre occasioni per poter giocare insieme ad altri!”...
Eravamo praticamente in due ad 'ascoltarla' con ammirevole attenzione: io ed il mio uccello, che fece immediatamente la sua 'comparsa' nell'udire quel popò di estasianti e lodevoli sue intenzioni.
Erano solo le undici del mattino e credetemi, è stata veramente dura arrivare a sera con l'uccello praticamente in costante erezione solo al pensiero di quanto ci si dovesse aspettare per la sera.
La salutai per recarmi a lavoro, ma praticamente passai l'intera giornata a pensare a come e a cosa avrei potuto fare per poterla soddisfare al massimo in quel suo desiderio. Entrambi neofiti in materia, quella del bdsm sia attivo che passivo, ma non per questo meno avvezzi dal poterlo e dal volerlo fare; pensai anche ad ipotetici scenari con l'ausilio di qualche 'aiutino' esterno (un effetto 'sorpresa') ma alla fine, desistetti dal farlo; ero troppo preso dal voler vivere la cosa 'unicamente' con lei, consideratane anche la sua specifica volontà; ma credo anche che …. per altre occasioni sia oramai matura anche l'ipotesi di qualche … 'seratina a sorpresa' …. chissà !!!
Tornato a casa dal lavoro, ero in preda da una piccola 'ansia di prestazione'; super eccitato da quanto stavo per vivere ma anche preoccupato da cosa avessi dovuto o potuto fare. Il tutto durò solo il tempo del suo arrivo, quando con naturalezza disarmante mi disse ...”Eccomi amore, fai di me ciò che vuoi ... fammi male. “...
Nel frattempo mi procurai qualche frustino e uno sculacciatore, che fino ad oggi avevamo 'usato' solo per cazzeggiare simpaticamente nei vari incontri avuti, ma senza mai andare nella direzione esatta nel proprio utilizzo. Era giunto il momento di farlo. Era lei che spingeva in tal proposito ed io ero ben felice di accontentarla in questo suo desiderio.
Ci spogliammo completamente, entrambi e l'odore della sua pelle era per me attrazione pura, pari al miele per un orso bruno, al canto delle sirene per Ulisse, tanto per rendere l'idea. Le sciolsi la sua folta chioma dei capelli e ne presi possesso con la mano sinistra, trattenendola verso di me con vigore, mentre con la mano destra, bandendo il frustino a frange, cominciavo a infierire qualche colpo secco sulla sua schiena che inizialmente sussultava ad ogni contatto, accompagnato da piccoli lamenti che lasciavano spazio poi a gemiti di piacere.
Tutto questo, mentre il mio uccello cresceva sempre più, ogni qualvolta la sentivo ansimare di piacere ogni qualvolta che la colpivo. Sentivo il suo piacere crescere e alternavo le frustate,ora sulla schiena e ora sulle chiappe. Capivo che prediligeva molto di più sulla schiena e mi concentrai maggiormente li. La sentivo sempre di più partecipe e godevo del fatto che le stessi procurando quel piacere da lei voluto, utilizzando quella rudezza e intraprendenza da lei richiesta, senza lasciarmi andare a nessuna “carineria”. ...”Ti piace eh … brutta puttanona!” … le dissi in modo scherzoso e lasciandomi andare ancor di più in quel ruolo di dominanza che mai avrei pensato di condurre con lei, vista la mia natura sensibile di 'dolce amatore', premuroso e molto molto altruista.
...”Si amore mio...continua cosi che mi piace...mmmhhh... troppo bello … si....si.... fammi male.... fammi male …. mmmhhh …!” e continuai ancora a colpirla sempre di più e sempre con più determinazione. Era quello che voleva, era quello che mi chiedeva. Ed io, in uno stato di erezione totale, godevo di quella situazione. Sentivo il 'suono' dell'aria che vibrava, quell'attimo prima che la frusta raggiungesse la sua schiena, dove il rumore del contatto con essa, faceva sussultare sia lei che 'noi' (noi sta per me e il mio uccello !).
Assistevo alla crescita del rossore della sua schiena, e mi sembrava di essere un pittore alle prese con la sua tela 'nuda' prima di farla divenire un capolavoro da esporre in seguito in qualche galleria d'arte. Tutte quelle sfumature di rosso che vedevo crescere d'intensità erano pari a pennellate di geniale follia che si estendevano tutto lungo la sua schiena che invece di inarcarsi dal dolore si distendeva sempre più dal piacere.
Avevo l'uccello duro 'da paura' …. mai avrei potuto immaginare che fosse stato cosi piacevole per entrambi questa cosa. Più colpivo... più gemeva … e più mi tirava. Ogni tanto glie lo appoggiavo tra le chiappe facendogli sentire quanto fosse piacevole la cosa, fino a che, finalmente, me lo chiese, quasi implorandomi...”Dai amore ...scopami e colpiscimi …. ti prego... scopami e colpiscimi... lo voglio dentro... ti prego... mettimelo tutto fino in fondo...!”
Sentirla così infoiata aumentava sempre di più l'eccitazione di entrambi. Anche lei, in questo suo ruolo passivo (e per lei inconsueto!), si rendeva ancor più coinvolta e coinvolgente.
Accontentandola nella sua richiesta, entrai con il mio uccello dentro la sua topa senza nessunissima fatica... era un vero lago di umore grondante. Appena dentro non esitò un secondo nel rimarcare il concetto: ...”Scopami amore... scopami con forza... sfondami... fammi male.... e continua a colpirmi con il frustino!” ed io cominciai ad affondare colpi decisi ed energici uno dopo l'altro. La sentivo echeggiare con i suoi “.... ah... ah... ah... si...si...si....” esattamente in modo sincronizzato ad ogni colpo che le davo, come in una gara mondiale di canottaggio dei fratelli Abbagnale (nel due con). I colpi di frusta erano ora in pieno sincro con il colpo di uccello, ora subito dopo di esso, facendone quindi apprezzare più il piacere che il dolore.
Le sfumature di rosso sulla sua schiena, iniziavano ad assumere sembianze di bordeau e cominciandomi un po' a preoccupare per quell'intensità, pensai che forse fosse il caso di allentare un po' 'il tiro'....ma … non fu necessario: la sentiii gemere cosi tanto che le sue gambe le cominciarono a cedere, tanta era l'intensità di piacere che provava ed io, per niente impassibile al suo godimento, riuscii comunque a farla godere fino alla fine, esplodendole dentro con una venuta veramente veramente copiosa. Sembrava quasi che il mio seme giungesse direttamente dal cervello, tanto fu cerebrale questa scopata. Rare volte l'avevo vista così partecipe e piacevolmente coinvolta. Fu talmente provata che alla fine, si dovette abbandonare sulla proprie gambe, 'distrutta' da quel suo piacere ma con un sorriso in viso che gridava 'Vittoria'! Che scopata ragazzi... veramente da 10 e lode.
Dopo questa bellissima esperienza, cominciamo veramente ad apprezzare quanto di bello ci possa essere nel praticare quel 'minimo' di padronanza e sottomissione, senza sfociare negli eccessi che comportano pratiche delle quali ci si deve veramente essere portati totalmente con la testa ed esserne all'altezza.
A noi, così è piaciuto molto ! Sicuramente avremo modo di approfondire e perfezionare la cosa... ma pensandoci bene... vuoi vedere che la prossima volta potrebbe essere a parti invertite?
Oddio … mi comincio a preoccupare !
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