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Scambio di Coppia

“LA NOSTRA ESTATE 2017” capitolo 3


di pupona65
18.09.2017    |    6.394    |    7 8.7
"Sapevo che lei apprezzava quel modo e quindi non me ne preoccupavo minimamente, anzi finchè potevo spingevo sempre di più fino al punto di farla godere..."
“LA NOSTRA ESTATE 2017”
capitolo 3 : “ Libbie che sta ferma al palo? Impossibile !”


Le giornate passavano in fretta, in modo sereno e con tanta voglia di divertirsi: eravamo arrivati già a venerdi, cazzarola! Quel giorno il meteo era proprio bruttino ( infatti il tempo era una ‘merdaccia’): nuvolosità a iosa e qualche scroscio di pioggia da rompere le palle. Decidemmo allora di passare la giornata, tutti e quattro insieme, facendo i ‘turisti’, recandoci in alcuni di quei paesini li vicino a noi per fare incetta di souvenir e scattare qualche foto ricordo ‘normale’ da poter poi far vedere ad amici e parenti; mentre per la sera invece, avevamo pensato che dopo cena ci saremmo potuti recare in un club li vicino, che ci avevano segnalato come nuovo, di recente apertura. E fu cosi che dopo una fugace visita alla città di Pola e la sua Arena (sotto l’acqua scrosciante che si riversava a secchiate su di noi !) e l’acquisto obbligatorio del magnete per il frigorifero, ci fu quella alla cittadina di Rovigno, con il suo piccolo e suggestivo centro ( dove invece ci fece compagnia un sole splendente) e l’inevitabile ‘rito’ dell’acquisto della calamita. E tra il ridere e scherzare, tra un cazzeggio e l’altro, arrivammo a sera, con la voglia di scoprire questo nuovo locale, anche perché, volente o nolente il nostro pensiero era comunque quello di condividere, ancora e insieme, altre piacevolissime esperienze ‘zozze’ !
La ‘fissa’ di Bullo di quei giorni era quella di potersi trombare una tedesca, che tra tutte quelle da lui ‘trombate’ era la nazionalità che le mancava e sperava proprio che nel locale ci fosse stata finalmente la possibilità di realizzare questo suo desiderio, ma vi dico fin da subito che ciò non avvenne; operazione rimandata ad un’altra occasione, (e come nelle vecchie confezioni di chewing –gum di tanti tanti anni fa: Ritenta, sarai più fortunato!)
Una volta arrivati al locale, di tedeschine effettivamente non ne mancavano, ma le loro attenzioni ( e quelle dei rispettivi compagni) seppur Bullo sia un uomo del tutto piacente, carismatico, simpatico ecc. ecc. (come descritto nel primo racconto un bel mix tra un Antony Hopkins e Panariello), non erano per niente nei suoi confronti, ma verso ciò che da li a breve, Libbie e Birilla avrebbero cominciato a fare. Infatti già solo dopo un paio di drink dal nostro ingresso al locale, le due bimbe cominciarono a mettersi in evidenza, cominciando a ballare tra loro in modo abbastanza ‘caliente’ e la presenza di un cubo con un palo da lap-dance le istigò ancor di più. Libbie con estrema nonchalance, salì su quel palo ( e da qui, il titolo del racconto!) e cominciò a dimenarsi, sotto la sapiente guida di Birilla , (anche lei già descritta in precedenza come la ‘nostrana’ Meryl Streep), che gli diceva esattamente cosa fare.
Io e Bullo, ovviamente, spettatori consenzienti, ci gustavamo il loro teatrino e osservavamo gli sguardi attenti di chi ci era intorno, mentre sorseggiavano i loro drink. Qualcuno, un più ‘temerario’ si lanciava in qualche simpatico approccio verso di loro, ma poi desisteva vedendo che la cosa era ormai partita in quel modo e riguardava solo loro due e quindi non potevano far altro che rimanere ad assistere il loro show.
Libbie si strusciava lentamente al palo e inarcandosi con malizia, porgeva completamente il suo lato B sul viso di Birilla, che era quello che più desiderava nella sua testolina bionda tant’è che dopo tre-quattro moine fatte da Libbie, le sfilò i suoi fuseau verso il basso e le mise la testa tra le chiappe, mentre la sua lingua era già proiettata verso le sue grandi labbra, e conoscendo molto bene la mia Libbie, le vedevo sul volto la tipica espressione da inizio di estasi per quanto Birilla le stesse facendo.
Anche le tedeschine ( che poi proprio ‘ine’ non erano; un paio di esse erano decisamente ‘giunoniche’ e di buona stazza!) apprezzavano lo spettacolo, e dopo qualche minuto che Libbie si staccò da quel palo e scese tra le braccia di Birilla, due di esse, proprio le due bionde giunoniche, si unirono a loro e vedere Libbie tra quelle due stangone, faceva quasi tenerezza, vista la notevole differenza di stazza, ma il loro piacere nel divertirsi era notevole e rendeva il tutto una cosa normale.
Ma quel giorno, il tempo, quello meteo, aveva deciso di rompere le palle fino alla fine e una pioggia improvvisa ‘raffreddò’ i bollenti spiriti di tutti noi. Ebbene si, il locale era prevalentemente all’aperto (solo una piccola parte era coperta) ma l’improvviso scroscio d’acqua, creò un fuggi fuggi immediato. Quindi… tutto finito??? Assolutamente no, perché tornammo al club la sera dopo, quella del sabato sera, molto più carichi e la ‘compagnia’ presente nel locale era molto più numerosa e soprattutto più ‘attiva e reattiva’, fatta di coppie che piacevolmente ‘amoreggiavano’ tra loro, con il piacere di essere guardati da altri.
L’esibizionismo di Libbie e Birilla non era per niente scemato dalla sera prima e visto che anche nella parte ‘coperta’ del locale c’era un cubo con il ‘palo’, come poteva Libbie ‘trattenersi’ dal continuare lo show che Birilla magistralmente aveva ormai iniziato a condurre? Era quasi diventato un gioco di squadra il loro. Si cercavano ad occhi chiusi e si trovavano, parlavano la stessa lingua, quella del piacere, il proprio e quello degli altri. Il tempo che una delle giunoniche tedesche conosciute il giorno prima, scendesse da quel palo, dove ci si era dimenata solo per qualche minuto, che vedo Birilla venire verso di me dicendomi: “Dammi qualcosa per coprire gli occhi di Libbie, che adesso la metto sul cubo e me la faccio come si deve; voglio finire nel migliore dei modi lo show iniziato ieri sera!” Lascio immaginare voi che state leggendo che cosa ho provato in quel momento. Gli allungai la prima cosa che mi ritrovavo tra le mani: erano i fuseau di LIbbie che si era tolta poco prima, rimanendo in effetti solo con un vestitino inguinale. “Vieni li vicino anche tu, cosi lei sarà più serena, lasciandosi andare ancor di più” aggiunse mentre mi prendeva per mano facendomi alzare dalla poltrona dove mi ero comodamente seduto per gustarmi lo spettacolo.
E mentre mi avvicinavo a Libbie, Birilla già gli stava bendando gli occhi, appoggiandola con il sedere sul cubo e posizionandola nel migliore dei modi per poterla finalmente leccare di gusto. In un attimo ci fu un silenzio interrogativo da parte delle numerose coppie, e non, presenti in quello spazio al coperto, saranno state almeno una trentina, ma appena realizzato cosa stessero per iniziare a fare, si alzarono urla di gioia e qualche applauso, proprio per incitarle nel loro intento.
Io non ero per niente bendato, anzi, avevo occhi e orecchi dappertutto e mi stavo gustando completamente quel ‘momento di gloria’ che mi stavano regalando Libbie e Birilla. Erano li davanti a me; avevo la testa di Libbie tra le mie mani e vedevo la testa di Birilla scomparire tra le sue gambe e sullo sfondo un capannello di persone che si gustavano lo spettacolo con sufficiente discrezione. “tutto ok amore mio? Ti piace ?” le sussurravo nell’orecchio con un po’ di apprensione di quanto stesse accadendo. Lei con tutta tranquillità “ Si amore mio, tutto ok, mi piace, Dio mio, se mi piace” e dopo qualche mugugno di piacere continuava: “e poi non vedo niente e nessuno, sono troppo presa dal piacere!”. Quelle sue parole aumentavano ancor di più il mio di piacere, nel vivere tutto questo e cominciai a baciarla con dolcezza, mentre lei con le sue mani cercava di prendermi l’uccello, facendole scorrere dietro la sua testa. Io ero proprio li, a quell’altezza, e la mia erezione ne facilitava tranquillamente la presa.
Ora Libbie si ritrovava con ‘mezzo metro’ di lingua tra le gambe e il mio uccello tra le mani, e sapevo, sentivo che tra non molto sarebbe esplosa nel suo piacere. Appena vidi il suo bacino inarcarsi leggermente capii che stava per godere. Lo sentivo anche dalla sua presa al mio uccello (quasi me lo stacca!) e poi, il liquido fuoriuscito dalla sua topa ne era una conferma: Birilla l’aveva fatta godere di brutto! E il tutto fu sottolineato da un grosso applauso da parte di tutti i presenti che ringraziavano per lo ‘spettacolino’ gentilmente offerto.
Quello fu solo l’inizio della serata, visto che una volta fatta scendere da quel cubo con il palo, presi Libbie per la mano e, usciti da quella sala, la appoggiai al primo muro e la cominciai a trombare da dietro con forza, forse anche più di altre volte vista la carica che mi aveva dato con quella sua goduta ma soprattutto nel modo in cui era venuta . Sapevo che lei apprezzava quel modo e quindi non me ne preoccupavo minimamente, anzi finchè potevo spingevo sempre di più fino al punto di farla godere nuovamente, visto che ancora non era per niente doma, anzi, ancora accesa da prima e lo rimase ancora visto che ad un certo punto, prese Bullo da parte e cominciò anche con lui, facendogli una pompa proprio li, davanti a tutti senza minimamente preoccuparsi di nulla.
Vedevo lei, Libbie, seduta su quella poltrona, dove prima vi ero stato seduto io, e in piedi davanti a lei, Bullo con la sua fava che cominciava a stantuffare nella sua bocca( come in un film già visto!) fino a quando, ad un certo punto, li vedo andare verso quel muro che già era stato luogo del nostro ‘trombamento’, e nella stessa modalità e intensità, cominciarono a trombare, senza che nessuno battesse ciglio. L’ennesimo orgasmo di Libbie fu come ‘il bicchiere della staffa’, quello che stabilisce la fine dei giochi, e quella sera del gioco ne abbiamo beneficiato un pò tutti, perché tutto si può dire ma:
…‘Che Libbie possa rimanere ferma al palo, questo mai, IMPOSSIBILE !’ …
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