Racconti Erotici > orge > l'inquilino
orge

l'inquilino


di Membro VIP di Annunci69.it lastchance
23.02.2007    |    42.829    |    5 8.9
"Mi siedo sullo sgabello cercando di mostrare il meno possibile delle mie intimità, l’impresa è disperata, ma riesco nel mio intento..."
Io e mio marito abbiamo deciso di affittare un piccolo alloggio che abbiamo acquistato con i nostri risparmi. Il peso di far vedere l’alloggio ai possibili inquilini è ricaduto su di me, essendo mio marito spesso via per lavoro.
La cosa non è stata particolarmente divertente, sino al giorno in cui si presenta per vedere l’alloggio un ragazzo da schianto. Mentre gli facevo vedere l’alloggio, non potevo fare a meno di mangiarmelo con gli occhi. Il desiderio insoddisfatto di troppe notti passate da sola ha avuto il suo peso,fatto sta, che ad un certo punto lui si è accorto che il mio sguardo cadeva con una certa frequenza sul pacco che teneva fra le gambe e che prometteva molto bene.
Io che in effetti avevo civettato allegramente fino ad allora, continuai a far finta di niente, a guardarlo e a mantenermi a distanza ravvicinata. Fu così che lui comincio quasi inavvertitamente a sfiorarmi, poi a toccarmi con varie scuse, e visto che io non protestavo (e come avrei potuto, ero fradicia per il desiderio) a palparmi sempre più apertamente. Dopo dieci minuti, mi ritrovai con la sua lingua in bocca, la sua mano nelle mutandine, e la sua virilità che si sfregava sempre con maggior insistenza contro di me.
A quel punto lasciai da parte ogni remora ed inginocchiata davanti a lui estrassi dai suoi pantaloni il più grosso uccello che avessi mai toccato sino ad allora ed incominciai un succoso pompino. Dimenticavo, i pompini sono sempre stati la mia passione. Il pompino continuava con parecchie difficoltà da parte mia, perché le dimensioni dell’uccello erano tali che a fatica riuscivo a prenderlo in bocca come avrei voluto.
Per fortuna lui decise che prima di affittare l’alloggio era il caso di provare il letto. Fu una scopata senza precedenti, almeno per me, E dopo avergli concesso le mie grazie in tutte le posizioni immaginabili, finimmo io con lo stomaco pieno di caldo succo, lui con le balle completamente svuotate, ma non prima che io toccassi il cielo con l’orgasmo più incredibile della mia vita.
Il contratto fu presto firmato e da allora io riscuoto regolarmente l’affitto tutti i mesi, presentandomi di persona, e ricevendo sempre una buona quantità di carne nella passera e una abbondante dose di proteine per la mia dieta.
Nessun sentimento, solo affari e sesso. A me stava bene così, ma evidentemente il mio inquilino aveva altre idee.
La scorsa settimana, quando mi sono presentata per ritirare i soldi dell’affitto, mi ha chiesto se non mi dispiaceva tornare la sera. Io celai il mio disappunto (più che per i soldi per il fatto che non sembrava disposto a soddisfare i miei sensi) ma mi ripresi quando lui mi chiese presentarmi vestita in modo sexi. Discutemmo i particolari di quello che sarebbe dovuto essere il mio abbigliamento e tornai a casa pregustando una serata infuocata.
Mi preparai con cura, dopo essermi depilata completamente indossai autoreggenti,minigonna,top senza reggiseno, scarpe con tacchi a stiletto da 12 cm.
Lascio un biglietto a mio marito che dovrebbe rientrare stasera tardi, nel caso in cui rientrasse prima di me .
Quando mi presento da Sandro (il mio inquilino), vedo con mio grande disappunto che non è solo. Ci sono in casa altri tre uomini, che sembrano pronti a giocare a carte. Lui mi presenta con il solo nome di battesimo, dicendo che Laura (sono io) è venuta per servirli durante la loro consueta partita a carte.
Sono confusa e lo seguo in cucina dove chiedo spiegazioni.
Lui mi risponde dicendo che non mi devo preoccupare, che avrò quello che sono venuto a ritirare più una mancia, ma che ha bisogno che io faccia da cameriera durante la partita con gli amici.
Sto per andarmene, ma lui sa ormai dove sono i miei punti deboli, mi struscia il seno, mi palpa la passera nuda sotto la gonna, facendomi bagnare immediatamente e mi bacia dietro le orecchie.
Io cedo ed acconsento. Lui mi porge un grembiulino, lo indosso, ma lui mi dice che devo togliermi la gonna. Protesto, gli dico che non posso, che non ho nulla sotto, come lui già sa. Ma cedo nuovamente sotto i suoi assalti, in particolare dopo che, infilata la testa tra le mie gambe, mi porta alle soglie dell’orgasmo con pochi abili colpi di lingua.
Dieci minuti dopo affronto il mio pubblico per la serata. All’inizio incerta, mi presento con la mia tenuta scandalosa portando le birre e gli stuzzichini. I primi cortesi ma molto espliciti commenti mi fanno arrossire, e mentre torno in cucina mi accorgo di essere rossa come un peperone e bagnata come una fontana. In cucina non riesco a fare a meno di cominciare a toccarmi, e mentre mi sfioro dolcemente immagino di essere presa in tutti i modi, prima da Sandro e poi, mentre cresce il desiderio, immagino di essere presa anche dai suoi amici. Ma la fantasia a volte viene superata dalla realtà. Vengo richiamata all’ordine. Entro nell’altra stanza e mi dicono di non restare da sola, e vengo invitata a sedermi su un alto sgabello vicino al tavolo. Mi siedo sullo sgabello cercando di mostrare il meno possibile delle mie intimità, l’impresa è disperata, ma riesco nel mio intento. Il guaio mi alzo per portare un altro giro di birre, Michele, il ragazzo più vicino a me dice: “Sandro, dalla macchia umida che Laura ha lasciato sullo sgabello direi che è in calore. Cosa ne dite?
Mi blocco imbarazzata, e Sandro mi chiede di avvicinarmi. Mi avvicino e lui mi infila una mano sotto il grembiulino tra le cosce, cerco di fermarlo, ma lui viaggia deciso sin dentro la mia passera ed esclama: “ Si ragazzi, è bagnata fradicia, cosa vi avevo detto? E’ una vera puttana.”. Il mio risentimento per l’essere così esibita dura solo un attimo, il tempo in cui il dito nella mia passera viene raggiunto da altri due, e mi provoca un gemito di piacere.
A quel punto i dadi sono tratti. Mi si stringono vicino anche gli altri che cominciano a palpare il mio corpo, che non riesce a reagire, se non abbandonandosi sempre più al piacere.
A quel punto Sandro , togliendo la mano, mi chiede: “ Niente in contrario se ti facciamo godere tutti insieme?” Io sento un vuoto dentro la passera, e sento una voce (la mia ) che risponde, “va bene, ma siate gentili, mi raccomando”
Un istante dopo sono appoggiata al tavolo, il top quasi sfilato, le tette esposte, un vigoroso bastone di carne che mi riempie (finalmente) la figa. E poi comincia un gioco di mille mosse, un uccello che mi entra in bocca uno che mi struscia le guance, uno che continua a perforarmi le visceri, e poi uno scambio di posizioni. Ora mi calo sull’uccello di Filippo che seduto su una sedia mi impala la figa, mentre Carlo mi lubrifica il culetto. Ora scendo su Sandro, coricato sul tappeto, mentre Filippo e Michele mi porgono i loro uccelli da succhiare. Solo Antonio non si fa’ avanti, lo chiamo allora, lui fa il timido, è ancora vestito. Gli apro i pantaloni, mentre continuo a salire e scendere sulla verga di Sandro e rimango allibita: Antonio ha una verga di dimensioni spaventose, sia in lunghezza che in diametro. La sola vista di tanto ben di dio mi porta al primo orgasmo della serata. Ma quando mi calo su di lui il secondo orgasmo è quasi immediato. Ma la serata è appena cominciata. Un istante dopo provo la mia prima doppia penetrazione, il culo sverginato da Michele, mentre Antonio continua ad occupare e sbattere la mia povera passerina. Dopo di lui è agevole prendere due uccelli nella passera ed uno nel culo. Mentre uno dopo l'altro, od insieme all’altro provano i miei buchi, comincia ad arrivare la prima sborrata, che mi assicuro di ingoiare sino all’ultima goccia. E così in successione. Ho difficoltà ad ingoiare tutta la sborra solo quando è il turno di Antonio. Sembra di essere davanti ad un idrante. Ma recupero, leccando avidamente tutto lo sperma che mi si è sparso addosso o che è caduto sul tappeto.
Dopo due ore di questo trattamento sono l’unica ancora in forze. Sembra che i miei compagni di gioco l’abbiano sparata tutta.
D’altra parte anch’io ho toccato ogni record personale, e ho culo e figa in fiamme, e non credo di essere in grado di ingurgitare una sola goccia di liquido.
Gli amici van via, Sandro come promesso, paga l’affitto, e mi lascia una somma extra come mi aveva promesso. In cambio mi chiede di promettere che continuerò ad andare a ritirare l’affitto, magari quando ci sono anche i suoi amici. Non prometto niente (a lui) ma so già che se mi dicesse di ripassare domani, probabilmente direi di si.
Torno a Casa . Mio marito è rientrato, e quando mi sente entrare nel letto, mi salta addosso per un po’ di sano sesso. Riesco a limitarmi ad un pompino, senza ingoio questa volta, perché non ce la farei.
Il mattino dopo si lamenta dell’odore nella stanza. Gli dico che è colpa sua che ha sborrato come un maiale. Poi quando è uscito mi faccio una gran doccia, in effetti l’odore di sperma che emanavo doveva essere veramente forte.
Poi comincio a fantasticare. E se non aspettassi il prossimo mese per riscuotere? Non dico l’affitto, ma il resto… Intanto prendo dal comodino un paio di vibratori, per giocare un po’ prima della dura giornata che mi attende.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 8.9
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per l'inquilino:

Altri Racconti Erotici in orge:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni