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La prima notte di nozze del re


di Asseffect
02.04.2016    |    22.553    |    5 8.7
"Poco dopo le slacciò il corsetto, esponendo il seno, ed iniziò ad abbracciarla, sentendola nuda vicino a sé..."
Tanto tempo fa, in un paese lontano, viveva un sovrano… Data l’anziana età, e il fatto che viveva ancora da solo, il paese era sull’orlo della guerra civile per ottenere il trono. Per evitare ciò, egli si decise finalmente a prender moglie. Fece radunare le fanciulle dei paesi vicini in modo da sceglierne una come consorte, e, giunto il giorno, scelse quella che sembrava la più calma e gentile.

Dopo una giornata di festa, prima della fine dei festeggiamenti, le suggerì di andare in camera e di farsi trovare sdraiata sul letto, cosicché potessero finalmente consumare il matrimonio.

Così fece, e, fatto il discorso e mandati a casa i cittadini, il sovrano si ritirò nella sua camera. La nuova regina, poco più che ventenne, era a dir poco mozzafiato. Capelli biondi, lunghi poco oltre alle spalle, occhi azzurri, un seno ben proporzionato al corpo e un sorriso dolce. Lo stesso si sarebbe potuto dire del sovrano. A quarant’anni, dopo una vita passata nell’esercizio militare, il corpo era muscoloso e ben formato. Gli occhi neri e i baffi, che cominciavano a ingrigirsi gli conferivano un’aria austera.

Si avvicinò al letto ed iniziò a spogliarsi, mentre la regina lo guardava incuriosita. Notato ciò le chiese il motivo, ed ella le rispose:

“Non ho mai osservato un uomo nudo fin’ora”

“Quindi non sai nulla sulle gioie dell’amore, suppongo”

“Immagino di no”, rispose, “mi spiace”

“Non ti preoccupare”, le rispose togliendo calzoni e mutande, “ti insegnerò io”.

“Cos’è quello, marito?” Chiese la regina indicando il pene flaccido del sovrano, lungo, grosso e venoso.

“Questo è il ferro del re”, rispose. “Ma non sembra ferro”. “E’ perché prima della forgia”, “E dov’è la forgia?”

“Se avrai fiducia in me ti mostrerò, perché l’hai portata con te da lontano, ma senza saperlo” le rispose.

Annuendo la regina in segno di affermazione, il sovrano iniziò ad avvicinarsi a lei. Nudo la abbracciò e inizio un lento ed appassionato bacio, infilandole in bocca la lingua, sentendola inesperta. Poco dopo le slacciò il corsetto, esponendo il seno, ed iniziò ad abbracciarla, sentendola nuda vicino a sé. Essa ricambiò stringendosi a lui, e nel farlo sentì il pene che iniziava ad indurirsi, e glielo fece notare.
“Si sta avvicinando alla forgia, è normale”, rispose liberandosi dall’abbraccio “ora è tempo di scoprire la forgia e di farti mia moglie” e, slacciando la gonna, espose la rosa della fanciulla.

“Questa sarebbe la forgia? Ma è troppo grosso, non può entrarci”

“Dovremo rendere la forgia ed il ferro più fluidi, seguimi sul letto e sdraiati sopra di me, al contrario, in modo da avvicinare il tuo volto al mio membro”

Si sdraiarono sul letto, il sovrano inizio ad accarezzare i glutei della moglie, ma questa si trovava in difficoltà:
“Cosa devo fare ora, marito?” “Scopri il mio ferro, con una mano sposta la pelle. Vedrai un frutto violaceo, non farti spaventare, prendilo in bocca, leccalo e rendilo umido. Più lo farai, più semplice e piacevole risulterà la forgia tra poco.” “E tu cosa farai?” “Inumidirò la forgia per non provocarti male più tardi, ti servirà”

Detto ciò iniziarono, il sovrano allargo le labbra e iniziò a leccare la figa della moglie, sempre con più foga, mentre questa continuava in un lento e meticoloso pompino.

“Basta, o non riuscirò a farti mia” le disse, “Sdraiati sul letto a pancia in su”

Fatto ciò si mise sopra di lei, le allargò le gambe e le infilò dentro due dita per allargarla

“E’ stupendo marito, ma il tuo ferrò è grosso, mi farà male”

“Sarà così solo all’inizio in quanto sei ancora pura, ma poco dopo proverai il piacere più grande della tua vita”

Si alzo, mantenne l’equilibro con le mani vicino alla testa della regina, poste sul materasso, le allargò con dolcezza le gambe e avvicino il suo cazzo, ormai duro alle labbra vaginali. Un’espressione di piacere si dipinse sulle labbra della fanciulla, mentre sentiva quel grosso serpente scivolarle dentro grazie alla saliva, e quando il re raggiunse la membrana, simbolo della verginità e della purezza le disse:

“Sto per infrangere la membrana che indica quanto sei pura. Ti farà un po’ male, ma sugellerà il nostro matrimonio e la nostra felicità. Sto per forgiare il ferro del re, grazie a te. Preparati”

Detto questo si impuntò su di lei, e con un forte colpo di reni entrò totalmente in lei. Nel momento in cui la ruppe, un’espressione di dolore comparve e scomparve velocemente, lasciando il posto a un viso sconvolto dal piacere.

“Continua marito, è stupendo!” Il re non se lo fece ripetere due volte, inizio a spingere con forza dentro di lei, le palle che le sbattevano violentemente addosso, e continuò con questo movimento per qualche minuto. Finito uscì da lei:

“Prima di completare la forgia, c’è un altro posto dove il ferro deve esser temprato, voltati a pancia in giù, chiudi gli occhi e sollevati leggermente”.

Fatto ciò appoggiò la cappella sulla rosa dell’ano, e inizio dolcemente a spingere. Poco dopo venti centimetri di membro le erano entrati dentro, le palle che toccavano le labbra della figa. Il re iniziò a scoparla, con passione, lentamente, per godere di più e non farle troppo male.

Poco dopo, essendo sul punto di venire esclamò:

“Sono pronto alla forgia, mettiti come prima, e accoglimi dentro di te”

Le rientrò dentro, lei sconvolta da un violento orgasmo, e iniziò a pomparla, sempre più forte

“Abbracciami, stringimi a te!” le ordinò, e non appena sentì le sue braccia attorno alla vita, con un ultimo colpo di reni si spinse dentro di lei, eruttando in un fiume di sperma, rendendola propriamente regina!

Sentendo il pene ormai flaccido, uscì da lei, un rivolo di semi accompagnò il membro.

“Accoglimi nella tua bocca, puliscimi” le disse, e avvicinò a lei il pene. Accolse prima la grossa cappella, e poi il resto dell’asta, e obbedientemente iniziò a leccarlo fino a lasciarlo pulito come all’inizio del loro rapporto.

“Ti amo” disse lei “ti prego, forgiami ogni sera, è stupendo”

“Non solo la sera, ogni volta che lo vorrai, chiamami, e qualsiasi sia la situazione o l’ora, sarò pronto a soddisfarti!” le disse accalorato, e dopo un bacio la pose sopra di se, il suo membro appoggiato alla forgia da cui un rivolo di sperma ancora scorreva, e si addormentarono così…
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