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Triangolo: il prof di matematica e la moglie


di Asseffect
21.07.2016    |    32.575    |    3 9.5
"La consapevolezza di invadere lo spazio più sacro di una donna, un luogo che va trattato con ogni minima cura, mi comporto come se fosse fatta di porcellana..."
Nel finale del racconto della storia col professore di filosofia avevo accennato al futuro incontro col professore di matematica e sua moglie per un triangolo, eccone il racconto:

La cosa si svolge qualche mese dopo la storia col professore di filosofia. Tra noi tre c’erano stati alcuni incontri, sempre svoti secondo la solita routine, e dopo questi, mentre il prof di matematica mi riaccompagnava a casa, vengo a sapere la situazione più nel dettaglio.

La moglie sa delle sue scappatelle bisex, ma non lo ritiene tradimento visto che va con un uomo. Fin dalle prime nozze sono stati molto aperti nella loro sessualità, e quando la moglie gli aveva raccontato della sua voglia di avere rapporti a tre, avevano cercato di organizzarne qualcuno. Si erano trovati con varie persone, la maggior parte incontrata online. A lei era rimasto particolarmente impresso un vecchio signore, che l’aveva scopata in maniera celestiale con un cazzone gigante.

Mi disse di non pensarci troppo, che comunque avrebbe dovuto trovare il modo di proporgliela, ma che mi avrebbe fatto sapere nonostante la sua decisione.

Qualche settimana dopo, ormai verso la fine dell’anno, mi ferma nel corridoio, con una scusa mi porta in aula insegnanti e, verificato che fosse vuota, mi allunga un biglietto con un indirizzo ed un numero di telefono, spiegandomi che la moglie era curiosa e vogliosa. Accordato l’orario ci salutiamo per vederci più tardi.

Nel tardo pomeriggio mi presento e suono il campanello, mi apre lui dicendomi di salire al quarto piano. Già pregustando il piacevole pomeriggio salgo le scale ed entro in casa del docente. Mi si presenta lui da dietro la porta in boxer, il pisellone ancora floscio che si vede chiaramente, e mi accompagna in camera da letto, passando per il salotto.

La scena che mi si para davanti è incredibile: la moglie stesa sul letto in biancheria intima di pizzo nero ci squadra entrambi, e annuendo mi invita a spogliarmi. Il cazzo già duro rende difficile denudarmi, e vedere il professore che intanto, già nudo, si avvicina a lei e inizia a limonarla non rende le cose più facili.

Una volta nudo mi avvicino, e senza sapere cosa fare mi metto al fianco di lei, lasciandole la prima mossa. Mi prende il pisello in mano ed inizia a segarmi dolcemente, passando con la mano unta di saliva dalla cappella alle palle, per poi tornare su e ricominciare.

Intanto il prof le slaccia il reggiseno rivelando due tette stupende: grosse e sode, con due capezzoli rizzi per l’eccitazione e con l’aureola ben pronunciata. Il prof ne prende in bocca uno, mi avvicino a lui e prendo in bocca l’altro, e allungo una mano sulla sua passera. Trovo anche quella del prof, che ammicca e dirige anche la mia dentro la micia di sua moglie.

La stiamo masturbano entrambi, le dita sporche dei suoi umori, quando con un gridolino viene e si alza, mettendosi a sedere sul letto.
“Vieni qua sul cuscino e sdraiati” mi dice. Eseguo e lei si siede con la figa oscenamente aperta sulla mia bocca. Inizio a leccarla e a scoparla letteralmente con la lingua. Suo marito scende sulle mie gambe e inizia a farmi un lento pompino.

“Guai a te se lo fai sborrare”, gli dice lei, “voglio che mi riempiate entrambi con la vostra sborra!” e così lui fa, portandomi al limite per poi prendermi in mano le palle per farmi riabbassare il testosterone. Sono in paradiso, una figa tra le labbra e il mio cazzo fra le labbra di un altro, è una sensazione stupenda.

Pochi minuti dopo ci giriamo, la mia testa è ora ai piedi del letto, e sono preso in un dolce sessanta-nove con lei, che incita il marito di scoparla! Dalla mia posizione la scena si fa incandescente: vedo la cappella di lui passarmi ad un millimetro dal naso ed entrare nel culo di lei: la sento attraverso la figa mentre la pompa: è un toro!

Lei inizia a succhiare con ancora più foga, fintanto che il marito la sbatte per bene, e poco dopo lo sentiamo mugolare. Con un ultima spinta poderosa la sbatte come una capra e si svuota dentro di lei. Ancora con il cazzo dentro un rivolo di sperma le esce dal culo e scivola lungo la figa per finirmi in bocca. Quando esce da lei è ricoperto del suo sperma, il cazzo bianchiccio.

Lei si libera la bocca del mio cazzo, si sdraia a pancia in su e invita il marito a farsi ripulire. Io mi avvicino al suo culo: il cazzone del prof l’ha lasciato aperto, e si vede chiaramente lo sperma ancora lasciato dentro. “Cos’aspetti?” mi dice lui sorridendo, “Forza, inculala anche tu come una capra, ti farà impazzire!”

Non me lo faccio ripetere due volte, impugno il cazzo e lo dirigo alla sua rosa: la cappella scivola dentro come se il suo buco fosse ricoperto d’olio. Ancora mi stupisce la sensazione di scopare un culo pieno di sperma, è incredibilmente piacevole! La sbatto per qualche minuto, poi mi sento venire, e, con un colpo di reni spingo dentro di lei, le palle che sbattono sul suo culo, e con un mugolio di piacere sborro.

Cambio posto col prof, che nel frattempo è tornato duro. Lui si sdraia sul letto, la moglie, molto più esile, gli si sdraia sopra, e lui le infila di nuovo il cazzo in culo. Dalla mia visuale a fondo letto la scena è erotica in maniera assurda: vedo la sua mazza che entra ed esce da lei, la cappellona violacea che scompare e riappare velocemente, le palle che sbattono ad ogni affondo. E i suoni, dio, quei mugolii di piacere condiviso mi mandano in estasi, il cazzo mi torna duro.

Lei mi fa cenno di avvicinarmi per prenderla, salgo sul letto, punto la cappella sulla sua rosa e spingo dolcemente. L’entrare in una donna per me è il momento più erotico dell’amplesso.
Con un uomo è molto simile: sentire il culo che si apre sotto il mio cazzo, vedere il pisello flaccido nonostante il piacere che entrambi proviamo mi riempie di testosterone, l’idea di possedere un uomo, di averlo reso mio, di averlo inculato e reso donna mi fa impazzire di piacere!
Ma con una donna, soprattutto per quanto riguarda la passera…. E’ diverso.
Dev’essere un momento pieno di dolcezza. La consapevolezza di invadere lo spazio più sacro di una donna, un luogo che va trattato con ogni minima cura, mi comporto come se fosse fatta di porcellana.

Entro in lei dolcemente, prima la cappella, a seguire il resto del cazzo, finché non arrivo in fondo, toccandola con le palle. Questa differenza di trattamento, la mia dolcezza rapportata alla foga taurina del marito la fa impazzire! Le pareti che avvolgono il mio cazzo si contraggono in preda al piacere, il suo clitoride freme, la sento godere.

Sento il cazzo del prof sotto al mio che la continua a sbattere, sento le sue palle che ogni volta sbattono o sulla mia asta o sulle mie palle, i nostri peli che si incrociano. La scopiamo insieme, a due ritmi molto diversi, la calma e la tempesta. Lei si gode di entrami i trattamenti: il toro da monta sotto di lei che la incula con foga, un placido bue sopra di lei che con dolcezza conduce l’amplesso. Andiamo avanti così per qualche minuto.

Il prof è il primo a venire, con un’ultima spinta lo sentiamo entrambi godere, e, col pisello flaccido, continua ancora a sbatterla, seppur più lentamente, in un continuo sciabordio di sperma. Poco dopo di lui è il mio turno.

Il secondo momento più bello dell’amplesso: la consapevolezza di aver reso mia una donna, resa ancor più erotica sapendo che il suo stesso marito la sta scopando con me. Sentire il suo cazzo separato a poca distanza dal mio, eppure sottostante, per tutto il tempo mi ha lasciato in una sensazione di potere.

Mi stendo su di lei, la mia faccia passa tra il seno per arrivare a contatto con la sua. Le trovo la bocca, le infilo dentro la lingua ed inizio a limonarla, tutto questo mentre col pisello vibrante la inondo.

Ci rovesciamo tutti sul fianco, lei ancora in mezzo, noi ancora dentro di lei, ormai flaccidi, stanchi ma felici. Mi alzo poco dopo, mi do una ripulita e torno per osservare la scena: sono come li ho lasciati, l’uno abbracciato all’altra, lui ancora dietro di lei, il pisello ormai floscio dentro per metà al suo culo. Ancora una volta mi stupiscono le dimensioni di lui, le vene visibili anche col pisello flaccido. Da lei due rivoli differenti di sborra escono e si mescolano sulle lenzuola, non resisto: mi avvicino e passo la lingua su entrambi, prendendo la mia sborra e quella del professore in bocca.

Bacio lei, bacio lui, ancora nudo mi dirigo verso i vestiti, ricomincio a ricompormi per lasciarli un po’ in intimità. Lei si gira mentre mi dirigo fuori dalla camera: “Lo rifaremo”, mi dice salutandomi con un occhiolino.
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