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Gay & Bisex

Un passaggio in macchina


di Asseffect
06.03.2016    |    26.180    |    12 9.4
"Una descrizione è d’uopo: questo signore, piuttosto alto, si aggirerà sui 60 anni, fisico ben tenuto, come dicevo una faccia simpatica, che ispira..."
Mi sono trovato in centro città con degli amici per discutere su alcuni piani per quest’estate e visto che c’era una bella giornata siamo stati all’aperto. Finite le discussioni ognuno torna per la sua strada e io mi dirigo alla fermata del bus. Finché sono sul bus di ritorno verso casa e inizia a piovere…

Stupendo, sono senza macchina, senza ombrello, e dal capolinea ci metterò una quarantina di minuti buoni a piedi per tornare…

Arrivato, scendo dal bus, mi tiro su il cappuccio e inizio ad incamminarmi, lavandomi nel frattempo. Faccio una quarantina di metri, si apre la campagna, e mi si avvicina un pick-up. Un signore baffuto mi fa segno di sedermi, e dice che visto che la strada è una mi darà uno strappo fino alla fine. Ringraziandolo mi siedo e gli dico: “La ringrazio del passaggio, purtroppo non ho di che pagarla per il disturbo”

“Fa niente” dice lui sorridendo, un sorriso gentile, “non preoccuparti, vorrà dire che pagherai in natura”.

“Haha, ci sta” rispondo io in tono scherzoso, sicuro che non sarebbe successo nulla.

“Lo faresti davvero?” mi chiede confuso. “Certo” gli rispondo, “Non do il culo, ma se vuole posso farle una sega” rispondo.

Accosta un attimo e ci guardiamo attorno: non si vede anima viva, d’altronde vista l’ora e il fatto che il paese è piuttosto lontano era probabile.

Andiamo sul sedile posteriore per stare più comodi

“Guarda che non devi farlo per forza” mi dice guardandomi negli occhi.

“Non si preoccupi”, gli dico, “Non c’è problema, anzi, sono bisessuale, ma ho un debole per gli uomini adulti”, e comincio ad abbassargli i pantaloni della tuta.

Una descrizione è d’uopo: questo signore, piuttosto alto, si aggirerà sui 60 anni, fisico ben tenuto, come dicevo una faccia simpatica, che ispira sicurezza, con un bel paio di baffoni bianchi, gli occhi azzurri. Indossava una felpa grigia su un paio di pantaloni neri, molto semplice. Un po’ di pancetta come piace a me coronava il tutto… Tiro giù i pantaloni e abbasso le mutande, e vedo un pisellone appoggiato sulla coscia. Misurerà 10 centimetri da flaccido, con una circonferenza piuttosto stretta. Lo prendo in mano e comincio a scappellarlo, esponendo una cappella bella grossa… La carnagione chiara accompagna i peli pubici bianchi, e la cappella, leggermente più rosata con una macchietta più scura è decisamente invitante. Mentre mi avvicino a baciarla inizia a parlarmi di sé:

“Sono omosessuale da quando son nato. Non ho mai avuto rapporti con nessuno, in quanto alla mia età era considerato male l’uomo checca, come li chiamavano. La realtà è che adoro il pisello, anche se non ho mai avuto la possibilità di godere con un uomo grazie alla rete ho potuto vedere molti filmini eccitanti. Non sarà vero, ma mi dà qualcosa con cui distrarmi” …

A sentire questo discorso mi sento triste per lui, e decido di improvvisare. Sempre segandolo dolcemente mi giro verso di lui, lo guardo in quegli occhioni profondi, e avvicino la mia bocca alla sua. Non ho mai baciato un uomo in vita mia, e la sensazione è strana. Avvicinando le mie labbra alle sue sento i baffoni, stranamente morbidi, solleticarmi il naso. Lui mi abbraccia con passione, e ben presto schiudo le labbra, per lasciar’ entrare la sua lingua nella mia bocca. Simile alla dimensione del suo membro, quel pezzo di carne inizia ad ispezionare, e lego a lui la mia lingua, e cominciamo a limonare per un poco. Nel frattempo la mano sul suo pisellone fa effetto, e lo sento crescere, la cappella bagnata di presperma. Mi ritraggo un secondo e, mentre continuo a masturbarlo, infilo la mia lingua nella sua bocca ora e continuiamo a limonare. Poco dopo mi stacco da lui e faccio per abbassarmi sul suo pisello. Vedo un’eccitazione incredibile nei suoi occhi e uno sguardo che mi ringrazia come fossi un angelo sceso in terra apposta per lui.

Inizio a far scorrere la mia lingua sulla sua asta, che intanto è cresciuta di altri cinque centimetri, e forse misura quattro centimetri in diametro. La cappella è la parte che più adoro del pisello, come una ciliegia invitante. Dal buco inizia ad uscire liquido preseminale, e la prima cosa che faccio è iniziare a leccarla. Passo la lingua a sinistra, a destra poi sopra, e con la punta continuo a passare sul buchino, e, tenendola appoggiata alla cappella prendo il prepuzio e lo richiudo, lo riapro e lo richiudo così, con la mia lingua dentro per più di qualche vota. Porto poi la lingua al frenulo, e inizio a leccarglielo, per poi provare ad ingoiare il pisello intero. Poco dopo passo alle palle, le prendo entrambe in bocca, sentendo i peli che mi solleticano, e l’asta che mi sbatte sul naso.

Lui intanto si è sdraiato e pacifico si gode il trattamento.

“So che ti ho detto che non do mai il culo”, gli dico guardandolo “ma per te farò un eccezione. Tu sei ancora vergine, lo vedo, e io analmente sono uguale a te. Mi prenderò la tua verginità, e tu prenderai la mia”.

Quasi con le lacrime agli occhi mi ringrazia, un ringraziamento sincero, si allontana un secondo per lasciarmi spogliare. Mi tolgo le scarpe, per fortuna nel pick-up c’è un bel po’ di spazio e mi tolgo i jeans. Lascio a lui il piacere di abbassarmi le mutande. Mi guarda, mi bacia, e dolcemente mi abbassa sul sedile. Gli dico di leccarmi il culo per favorire la penetrazione, e così fa per qualche minuto. Dopodiché, guardandomi, avvicina la cappella alla mia rosa, e col bacino inizia a far pressione. La saliva ha funzionato, infatti scivola dentro liscio come l’olio. Sento le nervature che mi danno piacere, e poco dopo le sue palle sbattono sulle mie chiappe.


Mi guarda con dolcezza, si appoggia a me e mi bacia, ringraziandomi di avergli dato questa possibilità. Lo invito a continuare a fare l’amore con me, e inizia a spingere, un movimento pelvico continuo.

“Appena sto per venire esco, te lo prometto” mi dice.

“Non preoccuparti” gli dico, “Vieni dentro di me, non voglio che la tua prima volta finisca sul tappetino di una macchina”

Mi bacia ancora e riprende a stantuffare… Va avanti così per ancora un minuto, e lo sento fremere. Un’espressione di puro gli si dipinge in faccia, con un ultima spinta sbatte le sue palle per l’ultima volta sul mio culo, lo sento fremere, il bacino che incontrollato si muove avanti e indietro, e l’asta che vibra. Sento la sua cappella alla fine del mio culo espandersi, e con un ultima spinta di reni esplode in me, liberandosi.

Cerca di ritrarsi, ma lo tengo stretto a me, abbracciandolo, mentre sento che il suo pisello inizia ad inflaccidirsi. Stiamo così qualche minuto, il mio culo sempre invaso da questa presenza esterna, che continua a tornare alle sue dimensioni normali, e ci giriamo, in modo che io sono sopra di lui.

Con un *flop* sordo il suo pisello esce da me, ormai scarico, e sento un rivolo di sperma che lo accompagna, glielo dico.

“Voglio assaggiarla, siediti sulla mia faccia” mi dice, e così faccio. La sua lingua mi passa più volte sull’apertura anale, entrandovi anche, finché non ha leccato tutto.

“Voglio anch’io donarti la mia verginità” mi fa sapere “prendimi alla missionaria”

Lo giro, il mio pisello ancora duro da prima, e, dopo averlo inumidito un poco, appoggio la cappella alla rosellina che permette l’accesso al culo. Faccio dolcemente, spingo prima la cappella, e poi l’asta, e sento i peli che l’accarezzano mentre arrivo fino in fondo. Spingendo sempre con più calma per dargli modo di adattarsi sento il suo corpo che si inarca, pieno di piacere, e io continuo finché con le palle non sbatto sulle chiappe. Mi appoggio a lui, la morbidezza delle nostre pance a contatto, e, mentre gli do il tempo di abituarsi alla mia presenza, lo bacio nuovamente. Senso sulla pancia il suo pisello tornare duro, e lo prendo come il segno di ricominciare.

Inizio un movimento dolce che accompagna il mio corpo dentro e fuori, mentre i suoi sospiri di libidine riempiono l’aria, e mi spingo sempre più dentro di lui.

“Sento che stai per venire, riempimi come ho fatto con te, ti prego!!!” mi dice, e non me lo faccio ripetere due volte. Con un ultima spinta mi scarico dentro di lui, e resto li, sentendo il suo culo pieno del mio sperma. Comincio anch’io a tornare flaccido, e lentamente il mio pisello accompagnato dal seme scivola fuori da lui. Faccio per abbassarmi e ripulirlo ma mi ferma:

“Lascia stare, voglio restare così finché non arrivo a casa” mi dice, “non m’importa di sporcare le mutande, ma adoro la sensazione di sapere che finalmente ho goduto e fatto godere qualcuno”.

Ci rivestiamo, è passata mezz’ora orma, e torniamo ai sedili anteriori dell’abitacolo.

C’è ancora mezz’ora di strada prima di arrivare a casa, e ne approfitto per farlo godere ancora un po’. Mentre guida mi abbasso su di lui, e prendo nuovamente in bocca il suo pisello oramai svuotato, scappellandolo con le labbra, prendendo poi le palle e ripassando al pisello.

Il suo mugolio mi accompagna per tutto il viaggio di ritorno, finché, arrivato in paese, mi alzo da lui, lo bacio e lo abbraccio nuovamente, prima di lasciarlo ripartire...
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