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Sveltina con il tecnico


di Asseffect
24.01.2018    |    33.506    |    6 9.3
"Cercando di trovare la soluzione mi chiede di connettere il cellulare al WiFi, in modo da vedere se la connessione fosse ripartita..."
Il problema era iniziato la settimana scorsa. Di punto in bianco la connessione internet era saltata. Dopo vari tentativi finalmente ci viene mandato a casa il tecnico.

Lo aspetto assieme a mia sorella e mia mamma, entrambe a casa malate.
La situazione era ormai abbastanza tragica, in quanto per studiare avevo anche finito la rete dati della connessione del cellulare.

Il tecnico arriva e ci troviamo davanti un signore anziano, pantaloni e felpa da lavoro, una giacca aperta. Un paio di baffoni grigi, gli occhi scuri e i capelli nascosti sotto un berretto della compagnia. Non noto una fede al dito.

Mia sorella e mia mamma si ritirano in camera di mia sorella per guardare un film ed io accompagno il tecnico al piano superiore, dove si trova il modem.
Cercando di trovare la soluzione mi chiede di connettere il cellulare al WiFi, in modo da vedere se la connessione fosse ripartita. Dopo una ventina di minuti la connessione viene ripristinata, e con essa arrivano tutti i messaggi delle varie applicazioni, compresi alcuni di app per incontri gay.

Io arrossisco improvvisamente e lui si gira a guardarmi con un sorrisetto: “Per caso ti sono arrivati dei messaggi da Bear?” Per chi non lo sapesse Bear è un sito di incontri tra uomini maturi e giovani.

Gli rispondo di si, e mi chiede, toccandosi la patta, che cosa cercassi. Senza troppi mezzi glielo dico: “Cerco maturi come te, che si facciano scopare e a cui piaccia ingoiare.”.

Il pisello nei pantaloni della tuta è diventato di marmo, e vedo che lui già sta slacciando la lampo dei pantaloni. Gli dico di aspettare e di soppiatto scendo le scale per controllare la situazione: mia mamma e mia sorella sono in camera con la porta chiusa a guardare un film e non si sono accorte di nulla.

Risalgo e gli dico che non dobbiamo fare casino. Non riesco a finire la frase che mi prende e mi bacia. Iniziamo a limonare. I suoi baffi mi solleticano, mentre con una mano mi accarezza il cazzo attraverso la tuta. Faccio lo stesso con il suo sopra le braghe da lavoro.

Dopo un poco che stiamo limonando mi siedo sul divano. Capisce cosa voglio e si mette in ginocchio davanti a me, tirandomi giù i pantaloni. Inizia a prendermi il cazzo già duro in bocca. Era da giorni che non mi facevo una sega, e da settimane che non scopavo. Mi dice che vuole essere inculato, ma non ho preservativi.

“Ci penso io, non preoccuparti” mi dice, e dal portafogli tira fuori un condom. Me lo mette, si abbassa i pantaloni e le mutande e in un attimo mi sale sul cazzo. Ha un buco bellissimo, caldo ed accogliente.

Mentre si scopa e mi bacia gioco coi suoi capezzoli. Mi sborra sulla pancia. Non avevo nemmeno notato il suo cazzo fino a quel momento. Era ancora moscio, piccolino, contornato da una folta peluria aggrovigliata grigia e bianca. Le mani sotto la sua felpa sentono il suo petto taurino, i grossi capezzoli e la peluria che circonda i pettorali.

Sto per venire ormai, anche se sono passati solo pochi minuti. Con fare esperto di chi è abituato a farsi inculare mi strizza le palle, mentre si toglie la mia asta dal culo. Velocemente mi sfila il preservativo e si infila nuovamente la mia nerchia in bocca. Io lo prendo per la testa, il cappello che era caduto mi permette di infilare le dita tra i suoi capelli, e lo spingo verso di me. Coi baffi mi titilla il pube, mentre io ormai sono pronto a sborrare.

Glielo sussurro e lui succhia ancora più voracemente: con un mugolio pieno di piacere gli sborro in bocca e lui la tiene dentro tutta. Si alza dal mio cazzo con aria goduriosa e mi bacia. Limoniamo nella sua bocca, le lingue avvolte nella mia sbrodolata, mentre con le mani mi tocca ancora il cazzo e io gli apro le chiappe ed infilo un dito dentro.

Velocemente ci ricomponiamo e scendiamo di sotto.
Apriamo la porta della camera di mia sorella e lui comunica che la connessione è tornata.

“Lascerò il mio numero di telefono in caso di ulteriori bisogni. Questo è il mio cellulare, quindi se avrete bisogno di supporto potrete chiamare direttamente me”.

Mia mamma e mia sorella ringraziano, mentre io lo accompagno alla porta d’ingresso. Palpandomi il pacco mi bacia.

“Fatti risentire”, mi dice prima di uscire, “La prossima volta voglio che mi scopi per bene. Voglio sentire le vene del tuo cazzo ingrossarsi mentre mi riempi il culo. Voglio che me lo rompi”.

Penso che farò quella telefonata prima o poi…
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