BREVE NARRAZIONE. HOTBIRD62 VUOLE FAR SAPERE ALLA COMUNITY DI A69 COME GODE A FAR CORNUTO IL MIO CARO MARITINO

Ricordo ancora il nostro ultimo incontro dei primi di giugno, con te e quel cornuto di tuo marito.
È ancora vivo il ricordo dell’accaduto al ristorante dove abbiamo cenato, hai fatto la Troia con quei tre vecchi porci vicini di tavolo. Ho notato come rispondevi ai loro sguardi, come accavallavi le cosce per farti ammirare meglio. Con quel vestito nero aderente eri proprio uno schianto, quanti cazzi maturi hai fatto alzare.
Ma per dimostrare a quei porci e a tuo marito che eri mia ti ho palpata tra le cosce, tutti dovevano vedere che eri la mia femmina la mia puttana.
Non vedevo l’ora di scoparti davanti al cornuto, si perché mi eccita a bestia fargli vedere come gli fotto la giovane mogliettina, come la faccio grondare e gridare di piacere, come le riempio quel bel pancino di tutto il mio nettare maturo. Cazzo quanto mi eccita essere il vostro padrone.
Poi finalmente è arrivato il dopocena, quel po’ di vinello che avevi bevuto ti aveva messo sull’allegretta, siamo usciti dal ristorante che sculettavi come una vacca in calore, hai attirato, se mai l’avessero distolto per tutta la serata, lo sguardo arrapato di quei vecchi maiali vicini di tavolo che si godevano l’ondeggiamento di quel gran culo fasciato nell’aderentissimo vestitino dallo spacco vertiginoso.
Davanti a quello spettacolo dei vecchi bavosi e sapere dietro di noi quel cornuto di tuo marito che guardava come ti stringevo, mi sono arrapato ancora di più. Ti volevo, non resistevo più. Siamo scesi su quella lunghissima spiaggia, dove non tutti i lidi erano ancora pronti per l’estate e ci siamo appartati all’interno di quel casotto che non aveva nemmeno la porta, chiunque fosse passato avrebbe visto cosa succedeva all’intero. Ero troppo infoiato, subito ti ho fatta inginocchiare, ho tirato fuori il mio cazzone e te l’ho fatto ingoiare tutto tenendoti per i capelli. Tuo marito era eccitatissimo nel vedere la mogliettina all’opera con il mio cazzo turgido e grosso.
Ti dicevo: “troia, succhiami anche le palle, fai vedere a tuo marito quanto ti piace il mio cazzo, puttana, lo conosci bene per tutte le volte che lo hai preso”.
È ancora vivo il ricordo di te a pecorina, stavi stesa con la faccia e le tette sul tavolo, io da dietro avevo a disposizione il tuo grosso culo tutto per me. Ti ho palpata dappertutto, eri bagnatissima, pronta per essere presa, ho appoggiato la mia capocchia sulle labbra della figa e con un colpo secco sono entrato dentro di te e ho incominciato a fotterti con colpi forti e profondi. Gridavi per il piacere, dicevi a tuo marito: “amore come mi scopa bene mi sta sfondando tutta, che cazzone duro, niente a vedere con il tuo cazzetto moscio”.
Dopo quella monta interminabile, durante la quale mi sembra di sentire ancora i tuoi gemiti e i tuoi gridolini, ho avvertito tuo marito che stavo per riempire il pancino della sua cara mogliettina e solo dopo mi sono svuotato i coglioni dentro di te.
Svuotato e soddisfatto sono uscito dalla tua figa che colava sborra e ho goduto dello spettacolo di quel cornuto di tuo marito che si è fiondato tra le tue cosce fradice e ha cominciato a leccarti e a ripulirti di tutto il mio sborro mentre udivo i tuoi gemiti di piacere.
Al prossimo incontro tesorucci ❤️❤️